Per poter vincere in Formula 1 si deve cercare di ricavare il
massimo da ogni dettaglio della macchina: un elevata efficienza aerodinamica,
una ottimale distribuzione dei pesi e un motore potente. Per poter
disporre di un motore potente occorrono lunghi periodi di sviluppo
e soprattutto capitali molto elevati; oggi i motori più potenti sono
indubbiamente il Ferrari ed il Mercedes che si aggirano intorno ai
770 Cv per il Ferrari e circa 790 Cv per il Mercedes. Entrambi i motori
sono di 3000cc (cilindrata imposta dalla FIA) 10 cilindri aspirati
con iniezione elettronica, ed entrambi abbinati a un cambio sequenziale
a 7 marce, sono dotati di un albero a camme in tesa per bancata (2)
e utilizzano il sistema di alzata della valvola detto "a dito"(la
prima a introdurlo in Formula 1 fu la Renault); questo sistema consiste
nel far oscillare il bilanciere attorno al suo fulcro (schema 1) e permette
di ottenere un alzata della valvola maggiore e di conseguenza un aumento
del volume dei gas in entrata ed in uscita dal cilindro che si traduce
in un innalzamento del numero di giri.
schema 1
In Formula 1 per il ritorno delle valvole
non si utilizza le molle ma un sistema pneumatico (anche questa soluzione
tecnica è stata introdotta dalla Renault) basato sul principio di
incomprimibilità di un fluido, questo sistema consente un ritorno
più veloce delle valvole e consente ai motoristi di "esasperare"
al massimo gli angoli di anticipo e di ritardo di apertura e chiusura
delle valvole.
I motoristi per potere ottenere potenze
più elevate , non potendo incrementare la cilindrata , devono cercare
di aumentare il numero di giri del motore: o con lutilizzo dei
sistemi di distribuzione già citati prima o con la diminuzione delle
masse in movimento (bielle, pistoni) o con un approfondito studio
delle camere di scoppio con lobbiettivo di aumentare la turbolenza
della miscela aspirata. Oggi un motore di Formula 1 competitivo non
supera i 115 Kg di peso (al Mercedes spetta il record di 96 Kg), questi
pesi cosi ridotti sono ottenuti mediante lutilizzo di materiali
molto leggeri e costosi che necessitano di lavorazioni delicate e
complesse; oggi le bielle sono di titanio, i pistoni in lega di alluminio,
le testate e il blocco motore sono in magnesio. Il peso ridotto delle
masse in movimento e di tutto il motore inoltre aiuta anche la distribuzione
dei pesi (oggi le macchine vengono costruite sottopeso (il minimo
imposto dalla FIA è 600 Kg con pilota a bordo) per poi poterle "caricare
di zavorra" in punti strategici, dentro lo scalino del fondo
piatto viene inserita una zavorra di Tungsteno e spostato in avanti
o in dietro a seconda delle esigenze). I motoristi oltre che ai fattori
potenza e peso devono anche tenere conto al baricentro del motore
che deve essere il più basso possibile (basti pensare che un abbassamento
del baricentro di 5mm e considerato un notevole "passo avanti"),
la Ferrari per potere abbassare il baricentro nel suo 047d è intervenuta
diminuendo la corsa e aumentando lalesaggio; le misure della
corsa e dellalesaggio (ufficiose) sono di 41,46 e 96, rapporto
0,432;oltre allabbassamento del baricentro, con una corsa cosi
piccola si sono diminuiti anche gli attriti (albero più leggero manovelle
e bielle più corte ecc.), il ciò però sta frenando lo sviluppo del
10 cilindri di Maranello. Infatti con un alesaggio cosi grande e a
un regime di giri elevato (17000 giri/1) con le benzine attuali
la combustione rimane incompleta per una insufficiente propagazione
del fronte di fiamma ;e più si tende a incrementare il numero di giri
più diventa difettosa ;bloccando cosi la crescita di potenza.
Nel 1998 i motori Ferrari e Mercedes
era "uguali" con una potenza di circa 770 Cv, oggi il Mercedes
dispone di circa 20-30 Cv in più del precedente (vicino a 800 Cv come
potenza totale) mentre il Ferrari rimane stabile sui suoi 770 Cv per
i problemi di sviluppo già citati. Per quanto riguarda il Mercedes
le sue misure di corsa e alesaggio (ufficiose) sono di:92 mm di alesaggio
e 45,15 di corsa con un rapporto di 0,49 (vicino al convenzionale
0,5); la Mercedes ha dovuto risolvere a forza di tecnologia i problemi
di più alti attriti e momenti dinerzia legati alla maggiore
velocità del pistone, potendo pero contare su un rendimento di combustione
sempre ottimale con possibilità di sviluppo ancora molto ampie. Il
Mercedes può contare su una potenza tra il 2,6% e il 3,9% in più che
si traduce in un guadagno di 0,1-0,15 secondi al giro. Dalla sua il
Ferrari ha un maggiore guidabilità ,cioè una più graduale progressione
della curva di potenza che si traduce in un minor sovrasterzo; risolvibile
con un intesa perfetta tra il pilota ed il suo motorista (intervenendo
principalmente sulla mappatura della centralina). La vera competitività
dei motori si gioca soprattutto sulla potenza media espressa tra i
5500 e i 17200 giri.