cenni storici

L’insediamento

Dalla lettura delle strutture edilizie visibili si può far risalire la prima fase della costruzione alla prima metà del Quattrocento. I resti di una porta sul lato nord, ora tamponata, hanno permesso di configurare casa Valiga come addizione ad una proprietà adiacente preesistente, dove sono ancora visibili importanti strutture di epoca medioevale (prob. XIII sec.).  Ciò ha permesso di avanzare l’ipotesi che nel XV secolo la famiglia lì insediata abbia voluto realizzare un nuovo corpo della propria residenza, proteso verso la piazza dell’abitato di Bienno,  forse con funzioni di rappresentanza o commerciali, in un periodo di ricchezza legata alla lavorazione del ferro.Dobbiamo pensare ad un edificio iniziale più basso dell’attuale: il palazzetto venne costruito con un piccolo cortile verso la piazzola, che si estendeva fino all’attuale limite del portico ed è probabile che esistessero strutture lignee, (ballatoi e scale) per raggiungere i piani superiori. È certamente riferibile a questa fase il portale doppio del piano terra.La presenza, al piano superiore, di un grande salone con camino, con due travi principali in legno intagliate e da un apparato decorativo con affreschi estesi a tutte le pareti e alle strutture dell’impalcato, conferma il prestigio dell’edificio.

L’ampliamento del 1500

A breve distanza di tempo si presentò la necessità di una riconfigurazione che ne aumentasse il prestigio, mediante la costruzione dell’arcata del portico, con l’inserimento di mensole di appoggio, e la realizzazione di un loggiato a doppio ordine. Su un capitello della loggia del primo piano si legge la data di realizzazione (1500) e su quello opposto lo stemma della famiglia. Lo spazio del secondo piano fu suddiviso, per ricavare ambienti residenziali. A questa fase è attribuibile la bella porta di accesso dalla loggia, una finestra al secondo piano e diverse murature ancora affioranti, tra cui un piccolo lacerto sulla facciata principale che conserva la finitura originale a losanghe.L’impiego della pietra simona e delle lavorazioni a bocciarda identificano diversi elementi architettonici: il portale d’ingresso dalla piazzola, le mensole di appoggio dell’arcata del portico, la porta al piano della loggia, le colonne e capitelli decorati con motivi floreali.

1622, il Fiammenghino in vicolo Carotti?

È una fase che prevede esclusivamente la realizzazione dell’affresco al primo piano, a fianco della porta di accesso. Potrebbe però essere una delle più significative se venisse confermata l’ipotesi che il dipinto murale posto all’interno della loggia sia opera del pittore Giovan Mauro Della Rovere detto il Fiammenghino; ipotesi formulata in relazione all’analisi comparativa con altre opere dello stesso autore realizzate a Bienno negli stessi anni.

Modifiche settecentesche

Sono riferibili a questo periodo la creazione di tramezzature a suddividere il salone al primo piano, l’apertura di due finestre, la reintonacatura che è tuttora visibile sul fronte principale, in malta di colore marrone con grossi inclusi. Altri maldestri lavori comportarono la parziale demolizione di una volta al piano terra (causa di problemi statici verificati alla metà del XX sec.) e l’apertura di una finestra. L’edificio subì probabilmente un nuovo sopralzo, per ottenere ambienti anche all’ultimo piano, con la costruzione di un setto in muratura che gravò ulteriormente sulle strutture murarie.

Riparazioni di emergenza

Nel 1955, problemi statici impongono un pesante intervento con la demolizione e ricostruzione di buona parte del lato ovest, anche con getti in cemento, nel tentativo di rettificare il fuoripiombo ormai preoccupante. In tale occasione deve essere stata rifatta anche la struttura di copertura, insieme ad altre opere minori