OTTO AMICI PER CASA,
OTTANTOTTO MINIGIOCHI DEMENZIALI E SEI TABELLONI DALLE REGOLE
PIù DISPARATE: NON SARà DI CERTO UNA DI QUELLE CROCIERE IN CUI
CI SI ANNOIA!
Quella di Mario Party è una
saga che ha avuto i natali ancora su Nintendo 64. Partorita nel
periodo in cui Mario&Co. iniziavano a prendere confidenza con
gli spin-off, ha saputo sorprendere pubblico e critica, non
tanto per la qualità dei singoli episodi, bensì per le vendite
che ciascun titolo è sempre riuscito a totalizzare. Da allora,
Mario Party è diventato un appuntamento fisso per ogni
nintendofilo: con cadenza annuale, infatti, Nintendo è solita
festeggiare il successo della serie rinverdendo un po’ il
concept.
LA FESTA E’ FINITA, GLI AMICI
SE NE VANNO…
Recitava più o meno così
una famosa canzone di qualche anno fa. Canzone evidentemente
sconosciuta in quel di Kyoto visto che, passano gli anni, ma i
Mario Party continuano ad essere sfornati con ripetizione quasi
frustrante. Al quarto episodio del tutto simile al capostipite,
infatti, avevamo iniziato a chiederci se, oltre le pecore, gli
scienziati avessero pure iniziato a clonare i videogiochi, e
così effettivamente parrebbe… Arrivare però al settimo capitolo
in barba a tutte le polemiche e diffidenze espresse dai
detrattori, però, non è stata una mossa molto felice, anzi, ci è
sembrato di ripiombare nell’epoca in cui Nintendo avanzava come
un carroarmato senza ascoltare i consigli di nessuno.
MA GLI INVITATI NON SE NE VANNO
ANCORA!?
La saga festaiola di Mario
è, al pari di quella con protagonista Viewtiful Joe, una serie
che impone al pubblico la sua presenza, infischiandosene
bellamente se alcuni suoi spigoli troppo acuminati possano dar
fastidio a qualche utente. O la si ama o la si detesta, senza
possibilità di sfumature, ed è per questo che esistono individui
pronti ad aggrottare le sopracciglia alla sola visione della
confezione ed altri che, in maniera indefessa, collezionano da anni
tutti i capitoli, senza essere sfiorati dall’idea che basterebbe
avere il capostipite per riassumere in un solo gioco gli
elementi basilari del concept. Non si incontrano, invece,
giocatori felici con un solo episodio: o l’hanno comprato e
il gioco non gli è piaciuto, o, in caso contrario, iniziano la
compera
annuale.
SQUADRA CHE VINCE, NON SI CAMBIA!
L’immutabile concept che
sta alla base di Mario Party, dunque, riveste nel contempo
due ruoli: la croce e la delizia del gioco stesso. Cambiarlo di
una sola virgola potrebbe allontanare per sempre i fans della
saga; mantenerlo significa però pubblicare periodicamente un gioco
del tutto identico a quello che, 365 giorni prima, l’ha
preceduto. Certo, di volta in volta si aggiunge qualche
personaggio nuovo, si rinverdiscono le regole più vecchie
introducendo sapienti innovazioni per non dare subito al palato
quel sgradevole sapore di “vecchio”, ma la sensazione di deja-vu
rimane comunque. Ed è persino molto insistente.
Per questo settimo episodio, la
cricca di Mario (composta da: Luigi, Yoshi, Wario, Waluigi,
Peach, Daisy, Boo, Toad, Toadette, Strutzi e Tartosso) ha deciso
di partire per una bella crociera. La nave, nel corso del suo
tragitto, toccherà le coste di sei diversi continenti, ovvero i
tabelloni in cui saranno ambientate le vostre partite. Una
prima novità, in questo campo, la si può notare da subito: le
tavole di gioco, infatti, non si ispirano più a locazioni
fantastiche, bensì a rivisitazioni in chiave mariesca di Paesi
realmente esistenti. Abbiamo così, ad esempio, Villa Naviglio:
il tabellone di Delfinia spudoratamente ispirato alla nostra
Venezia; o l’egiziana Parco Piramidale con tanto di sfingi e
piramidi; la statunitense Metropoli Spaziale che fa bella mostra
di campi da baseball, Grand Canyon e stravaganti statue della
libertà; la cinese Picco Pagoda e via di questo passo…
IL GIRO DEL MONDO IN SEI
TABELLONI.
Ogni tavola di gioco sarà
poi governata da regole autonome. Scopo della partita è
sempre quello di ottenere più Stelle possibili, acquistabili con
le monete vinte dai minigiochi ma, a seconda di dove si tiene il
party, bisognerà mettere in atto azioni sempre differenti per
aggiudicarsi l'agognata stellina. Se in Picco Pagoda, infatti, per accaparrarsi quest’item fondamentale basta arrivare al dojo in cima alla
montagna; in Borgo Mulino (il campo da gioco olandese) bisognerà
invece acquistare i vari mulini per mettersi in saccoccia le stelle che
contengono. Il tutto trasformerà dunque la partita in una specie
di Monopoli, con i giocatori intenti ad acquistare più immobili
possibili. Ogni mulino, poi, può essere nuovamente comprato
anche se appartiene già ad un altro personaggio: basterà infatti
offrire al gioco qualche moneta in più per mettersi in tasca un
nuovo contratto!
Ai soliti spazi blu, rossi e “?”
si aggiungono inoltre differenti caselle. Capitando su queste
attiverete di volta in volta un avvenimento diverso. Alcune
provengono direttamente da Mario Party 6, ma è bene fare un
piccolo ripasso onde evitare di scordarsene qualcuna…
-Spazio Microfono: fermarsi su
questa casella significa attivare un Minigioco Voce Bonus,
ovvero un giochino in cui è essenziale utilizzare il microfono
incluso nella confezione. La sfida è resa più saporita dalla
possibilità di puntare del denaro sulla propria vincita!
-Spazio Duello: finendo qui darete
luogo ad un duello vero e proprio. Potrete scegliere quale
personaggio sfidare per provare a sottrargli tutte le Stelle o
le monete…
-Spazio DK: il buon vecchio Donkey,
purtroppo, non è più annoverato tra i personaggi selezionabili,
ma rimane comunque a bordo pista pronto ad aiutare qualsiasi
giocatore ne abbia bisogno. Vi regalerà Stelle o monete, ma
prima dovrete comunque batterlo…
-Spazio Mini Bowser: come le
caselle “?”, anche queste fanno capitare un evento inaspettato,
con l’unica differenza che l’accadimento di Mini Bowser ha
sempre per oggetto uno scherzo davvero diabolico!
-Spazio Bowser: il re dei Koopa
farà di tutto pur di rovinarti la festa! Quando mancheranno tre
turni alla fine del gioco stravolgerà la classifica, mentre se
capiterai sulla sua casella dovrai sfidarlo e vincere, pena la
perdita di tutto il patrimonio. Che cattivo!
-Spazio Pallina: finalmente una
buona notizia! Chi passa su questa tessera, senza
necessariamente fermarcisi sopra, ottiene di diritto una Pallina
in omaggio. Ne esistono di diversi tipi ed ognuno permette di
avvantaggiarsi nella corsa alla Stella o di ostacolare quella
degli avversari. La pallina cannone, per esempio, contiene un
cannone che vi sparerà nelle vicinanze della Stella, mentre le
palline che contengono dei nemici ruberanno i soldi dei
malcapitati che finiranno sulle caselle in cui deciderete di
piazzarla!
Le regole sono poche e facili da
ricordare, ma questo non vuol dire che vincere la mano sia
un’impresa semplice. Anzi. Sono stati infatti aumentati gli
imprevisti più cattivi e questo fa sì che la graduatoria di ogni
partita possa capovolgersi anche a pochi turni dalla fine. Chi
custodisce un gran numero di monete nel portafogli potrebbe
vedersele andar via in un solo colpo, così come chi è stato per
tutta la partita senza Stelle non è detto che sia destinato a
perdere, visto che Bowser potrebbe sempre decidere di aiutarlo…
OTTO AMICI CANTERINI!
Ma le vere novità di Mario
Party 7 sono altre, che potremmo principalmente riassumere in:
-la possibilità di giocare in otto
ad una nutrita schiera di minigiochi;
-l’utilizzo del microfono (incluso
nella confezione);
Parlando della prima, basti dire
che otto persone potranno, dividendosi equamente i quattro pad,
prendere parte ad un gruppetto di giochini creati ad hoc
per feste particolarmente numerose. Si tratta quasi sempre di
prove dalla scarsa durata, in cui basta premere un tasto al
momento giusto per aggiudicarsi la vittoria. Dividere il pad con
l’avversario non è comodo, ma di sicuro è davvero divertente,
anche perché ci si può ostacolare vicendevolmente spingendosi o
strattonandosi il joystick di continuo.
Contrariamente a quello che
accadeva in Mario Party 6, invece, ora il microfono viene
finalmente sfruttato a dovere. O meglio: sono ancora troppo
pochi i minigiochi che ne chiedono l’utilizzo, ma qualche
piccolo passo avanti è stato fatto e le prove con questo
bizzarro add on sono, guarda caso, le più divertenti, specie se
si sta facendo baldoria con tanti amici.
Salvo particolari accenti e
dialetti, la periferica sembra percepire molto bene i comandi
del giocatore, rivelando una predilezione per quelli pronunciati
con tono pacato anziché urlato a squarciagola. Le risate
isteriche, comunque, non si faranno attendere!
TEMPUS FUGIT.
Insomma, Mario Party 7 è, come i
suoi sei predecessori, un titolo che fatica ad invecchiare.
Resistergli è difficile e continua ad essere scelto da sempre
più persone come il migliore titolo multiplayer del Game Cube,
posizionandosi davanti a giochi del calibro di Mario Kart Double
Dash!!, Mario Power Tennis, Super Mario Strikers e Super Smash
Bros. Melee, tanto per citare i più noti. Come avrete capito
leggendo i primi paragrafi di questa recensione, però, è
impossibile non arricciare il naso di fronte all’ennesima fatica
scopiazzata di Hudson: se infatti la casa dell’Ape continuerà a
produrre i sequel con lo stampino, inizieremo anche noi a fare
“copia e incolla” con le nostre review, con la differenza che
ogni anno faremo calare di un punto il voto globale.
Insomma, una software house del
lustro di Nintendo non può permettersi simile figure: partorire
ostinatamente sette giochi tutti uguali equivale a far scadere
l’immagine di Mario da icona dei videogiochi a puro fenomeno
commerciale. Certo, ogni capitolo della saga ha dalla sua una
realizzazione tecnica tutto sommato solida e discretamente
curata, ma quando i problemi si manifestano alle radici, cioè
nella meccanica di gioco, tutto il resto non ha importanza.
Insomma, Mario Party 7 è
sicuramente un titolo in grado di divertire i fan della saga:
giocarlo da soli è impensabile, viceversa affrontarlo in
compagnia di altri tre amici (o sette, nella migliore delle
ipotesi!) significa dar vita ad una festa che si protrarrà fino
all’alba.
Tutti coloro che non l’hanno mai
digerito, invece, se ne stiano alla larga. |
PAGELLA
Sistema:
Game Cube
Target:
3+
Genere:
Miscellanea
Giocatori:
1/8
Sviluppatore:
Hudson
Produttore:
Nintendo
Distributore:
Nintendo
Versione:
Pal
Requisiti:
06 Blocchi Mem.
Uscita:
Disponibile
Video:
Non Disponibile
Copertina:
L'intero gioco è tradotto in italiano. La confezione comprende un microfono in
omaggio!
FOTO:
Il filmato iniziale
ritrae la commovente partenza della cricca Nintendo sulla nave da
crociera che ci porterà
a visitare i quattro angoli del globo.
Direttamente dal
primo Mario Party, ecco la versione del Regno dei Funghi della
nostra "patata bollente". Quando la Bob-Omba esploderà, il
giocatore che la tiene in mano sarà eliminato... in tutti i
sensi!!
Ecco un minigioco
che non può non richiamare alla memoria le prodezze di Mario Kart.
Guidare le vetturine è tutt'altro che semplice, visto che il
joystick va inclinato a seconda della prospettiva, ma il
divertimento, anche in questo caso, non manca!
E dopo Mario Kart mi
sembra giusto passare a Desert Strikers, storico sparattutto di
qualche anno fa. Purtroppo gli elicotterini non possono sparare e
dovrete limitarvi, invece, ad andare addosso a più palloncini
possibili. Ma vabbé, ci si entusiasma lo stesso!
Qui la
collaborazione è vitale: coppie di giocatori devono uscire dal
sotterrano stando però attenti a non allontanarsi troppo dal
proprio compagno, dato che si è legati gli uni agli altri da una
corda neppure troppo elastica!
Picco Pagoda è forse
il tabellone più scarno, ma la caratterizzazione dell'ambiente è
comunque riuscita. Impossibile non pensare a Ranma mentre si salta
da un bambù all'antro!
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