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RECENSIONE DI: MARIO PARTY 7

Autore: Carlo Terzano

OTTO AMICI PER CASA, OTTANTOTTO MINIGIOCHI DEMENZIALI E SEI TABELLONI DALLE REGOLE PIù DISPARATE: NON SARà DI CERTO UNA DI QUELLE CROCIERE IN CUI CI SI ANNOIA!

 

Quella di Mario Party è una saga che ha avuto i natali ancora su Nintendo 64. Partorita nel periodo in cui Mario&Co. iniziavano a prendere confidenza con gli spin-off, ha saputo sorprendere pubblico e critica, non tanto per la qualità dei singoli episodi, bensì per le vendite che ciascun titolo è sempre riuscito a totalizzare. Da allora, Mario Party è diventato un appuntamento fisso per ogni nintendofilo: con cadenza annuale, infatti, Nintendo è solita festeggiare il successo della serie rinverdendo un po’ il concept.

 

LA FESTA E’ FINITA, GLI AMICI SE NE VANNO…

Recitava più o meno così una famosa canzone di qualche anno fa. Canzone evidentemente sconosciuta in quel di Kyoto visto che, passano gli anni, ma i Mario Party continuano ad essere sfornati con ripetizione quasi frustrante. Al quarto episodio del tutto simile al capostipite, infatti, avevamo iniziato a chiederci se, oltre le pecore, gli scienziati avessero pure iniziato a clonare i videogiochi, e così effettivamente parrebbe… Arrivare però al settimo capitolo in barba a tutte le polemiche e diffidenze espresse dai detrattori, però, non è stata una mossa molto felice, anzi, ci è sembrato di ripiombare nell’epoca in cui Nintendo avanzava come un carroarmato senza ascoltare i consigli di nessuno.

 

MA GLI INVITATI NON SE NE VANNO ANCORA!?

La saga festaiola di Mario è, al pari di quella con protagonista Viewtiful Joe, una serie che impone al pubblico la sua presenza, infischiandosene bellamente se alcuni suoi spigoli troppo acuminati possano dar fastidio a qualche utente. O la si ama o la si detesta, senza possibilità di sfumature, ed è per questo che esistono individui pronti ad aggrottare le sopracciglia alla sola visione della confezione ed altri che, in maniera indefessa, collezionano da anni tutti i capitoli, senza essere sfiorati dall’idea che basterebbe avere il capostipite per riassumere in un solo gioco gli elementi basilari del concept. Non si incontrano, invece, giocatori felici con un solo episodio: o l’hanno comprato e il gioco non gli è piaciuto, o, in caso contrario, iniziano la compera annuale.

 

SQUADRA CHE VINCE, NON SI CAMBIA!

L’immutabile concept che sta alla base di Mario Party, dunque, riveste nel contempo due ruoli: la croce e la delizia del gioco stesso. Cambiarlo di una sola virgola potrebbe allontanare per sempre i fans della saga; mantenerlo significa però pubblicare periodicamente un gioco del tutto identico a quello che, 365 giorni prima, l’ha preceduto. Certo, di volta in volta si aggiunge qualche personaggio nuovo, si rinverdiscono le regole più vecchie introducendo sapienti innovazioni per non dare subito al palato quel sgradevole sapore di “vecchio”, ma la sensazione di deja-vu rimane comunque. Ed è persino molto insistente.

Per questo settimo episodio, la cricca di Mario (composta da: Luigi, Yoshi, Wario, Waluigi, Peach, Daisy, Boo, Toad, Toadette, Strutzi e Tartosso) ha deciso di partire per una bella crociera. La nave, nel corso del suo tragitto, toccherà le coste di sei diversi continenti, ovvero i tabelloni in cui saranno ambientate le vostre partite.  Una prima novità, in questo campo, la si può notare da subito: le tavole di gioco, infatti, non si ispirano più a locazioni fantastiche, bensì a rivisitazioni in chiave mariesca di Paesi realmente esistenti. Abbiamo così, ad esempio, Villa Naviglio: il tabellone di Delfinia spudoratamente ispirato alla nostra Venezia; o l’egiziana Parco Piramidale con tanto di sfingi e piramidi; la statunitense Metropoli Spaziale che fa bella mostra di campi da baseball, Grand Canyon e stravaganti statue della libertà; la cinese Picco Pagoda e via di questo passo…

 

IL GIRO DEL MONDO IN SEI TABELLONI.

Ogni tavola di gioco sarà poi governata da regole autonome. Scopo della partita è sempre quello di ottenere più Stelle possibili, acquistabili con le monete vinte dai minigiochi ma, a seconda di dove si tiene il party, bisognerà mettere in atto azioni sempre differenti per aggiudicarsi l'agognata stellina. Se in Picco Pagoda, infatti, per accaparrarsi quest’item fondamentale basta arrivare al dojo in cima alla montagna; in Borgo Mulino (il campo da gioco olandese) bisognerà invece acquistare i vari mulini per mettersi in saccoccia le stelle che contengono. Il tutto trasformerà dunque la partita in una specie di Monopoli, con i giocatori intenti ad acquistare più immobili possibili. Ogni mulino, poi, può essere nuovamente comprato anche se appartiene già ad un altro personaggio: basterà infatti offrire al gioco qualche moneta in più per mettersi in tasca un nuovo contratto!

Ai soliti spazi blu, rossi e “?” si aggiungono inoltre differenti caselle. Capitando su queste attiverete di volta in volta un avvenimento diverso. Alcune provengono direttamente da Mario Party 6, ma è bene fare un piccolo ripasso onde evitare di scordarsene qualcuna…

 

-Spazio Microfono: fermarsi su questa casella significa attivare un Minigioco Voce Bonus, ovvero un giochino in cui è essenziale utilizzare il microfono incluso nella confezione. La sfida è resa più saporita dalla possibilità di puntare del denaro sulla propria vincita!

 

-Spazio Duello: finendo qui darete luogo ad un duello vero e proprio. Potrete scegliere quale personaggio sfidare per provare a sottrargli tutte le Stelle o le monete…

 

-Spazio DK: il buon vecchio Donkey, purtroppo, non è più annoverato tra i personaggi selezionabili, ma rimane comunque a bordo pista pronto ad aiutare qualsiasi giocatore ne abbia bisogno. Vi regalerà Stelle o monete, ma prima dovrete comunque batterlo…

 

-Spazio Mini Bowser: come le caselle “?”, anche queste fanno capitare un evento inaspettato, con l’unica differenza che l’accadimento di Mini Bowser ha sempre per oggetto uno scherzo davvero diabolico!

 

-Spazio Bowser: il re dei Koopa farà di tutto pur di rovinarti la festa! Quando mancheranno tre turni alla fine del gioco stravolgerà la classifica, mentre se capiterai sulla sua casella dovrai sfidarlo e vincere, pena la perdita di tutto il patrimonio. Che cattivo!

 

-Spazio Pallina: finalmente una buona notizia! Chi passa su questa tessera, senza necessariamente fermarcisi sopra, ottiene di diritto una Pallina in omaggio. Ne esistono di diversi tipi ed ognuno permette di avvantaggiarsi nella corsa alla Stella o di ostacolare quella degli avversari. La pallina cannone, per esempio, contiene un cannone che vi sparerà nelle vicinanze della Stella, mentre le palline che contengono dei nemici ruberanno i soldi dei malcapitati che finiranno sulle caselle in cui deciderete di piazzarla!

 

Le regole sono poche e facili da ricordare, ma questo non vuol dire che vincere la mano sia un’impresa semplice. Anzi. Sono stati infatti aumentati gli imprevisti più cattivi e questo fa sì che la graduatoria di ogni partita possa capovolgersi anche a pochi turni dalla fine. Chi custodisce un gran numero di monete nel portafogli potrebbe vedersele andar via in un solo colpo, così come chi è stato per tutta la partita senza Stelle non è detto che sia destinato a perdere, visto che Bowser potrebbe sempre decidere di aiutarlo…

 

OTTO AMICI CANTERINI!

Ma le vere novità di Mario Party 7 sono altre, che potremmo principalmente riassumere in:

-la possibilità di giocare in otto ad una nutrita schiera di minigiochi;

-l’utilizzo del microfono (incluso nella confezione);

Parlando della prima, basti dire che otto persone potranno, dividendosi equamente i quattro pad, prendere parte ad un gruppetto di giochini creati ad hoc per feste particolarmente numerose. Si tratta quasi sempre di prove dalla scarsa durata, in cui basta premere un tasto al momento giusto per aggiudicarsi la vittoria. Dividere il pad con l’avversario non è comodo, ma di sicuro è davvero divertente, anche perché ci si può ostacolare vicendevolmente spingendosi o strattonandosi il joystick di continuo.

Contrariamente a quello che accadeva in Mario Party 6, invece, ora il microfono viene finalmente sfruttato a dovere. O meglio: sono ancora troppo pochi i minigiochi che ne chiedono l’utilizzo, ma qualche piccolo passo avanti è stato fatto e le prove con questo bizzarro add on sono, guarda caso, le più divertenti, specie se si sta facendo baldoria con tanti amici.

Salvo particolari accenti e dialetti, la periferica sembra percepire molto bene i comandi del giocatore, rivelando una predilezione per quelli pronunciati con tono pacato anziché urlato a squarciagola. Le risate isteriche, comunque, non si faranno attendere!

 

TEMPUS FUGIT.

Insomma, Mario Party 7 è, come i suoi sei predecessori, un titolo che fatica ad invecchiare. Resistergli è difficile e continua ad essere scelto da sempre più persone come il migliore titolo multiplayer del Game Cube, posizionandosi davanti a giochi del calibro di Mario Kart Double Dash!!, Mario Power Tennis, Super Mario Strikers e Super Smash Bros. Melee, tanto per citare i più noti. Come avrete capito leggendo i primi paragrafi di questa recensione, però, è impossibile non arricciare il naso di fronte all’ennesima fatica scopiazzata di Hudson: se infatti la casa dell’Ape continuerà a produrre i sequel con lo stampino, inizieremo anche noi a fare “copia e incolla” con le nostre review, con la differenza che ogni anno faremo calare di un punto il voto globale.

Insomma, una software house del lustro di Nintendo non può permettersi simile figure: partorire ostinatamente sette giochi tutti uguali equivale a far scadere l’immagine di Mario da icona dei videogiochi a puro fenomeno commerciale. Certo, ogni capitolo della saga ha dalla sua una realizzazione tecnica tutto sommato solida e discretamente curata, ma quando i problemi si manifestano alle radici, cioè nella meccanica di gioco, tutto il resto non ha importanza.

Insomma, Mario Party 7 è sicuramente un titolo in grado di divertire i fan della saga: giocarlo da soli è impensabile, viceversa affrontarlo in compagnia di altri tre amici (o sette, nella migliore delle ipotesi!) significa dar vita ad una festa che si protrarrà fino all’alba.

Tutti coloro che non l’hanno mai digerito, invece, se ne stiano alla larga.

PAGELLA

Sistema: Game Cube

Target: 3+

Genere: Miscellanea

Giocatori: 1/8

Sviluppatore: Hudson

Produttore: Nintendo

Distributore: Nintendo

Versione: Pal

Requisiti: 06 Blocchi Mem.

Uscita: Disponibile

Video: Non Disponibile

 

 

Copertina:

L'intero gioco è tradotto in italiano. La confezione comprende un microfono in omaggio!

 

 

 

 

FOTO:

Il filmato iniziale ritrae la commovente partenza della cricca Nintendo sulla nave da crociera che ci porterà a visitare i quattro angoli del globo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  Direttamente dal primo Mario Party, ecco la versione del Regno dei Funghi della nostra "patata bollente". Quando la Bob-Omba esploderà, il giocatore che la tiene in mano sarà eliminato... in tutti i sensi!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ecco un minigioco che non può non richiamare alla memoria le prodezze di Mario Kart. Guidare le vetturine è tutt'altro che semplice, visto che il joystick va inclinato a seconda della prospettiva, ma il divertimento, anche in questo caso, non manca!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E dopo Mario Kart mi sembra giusto passare a Desert Strikers, storico sparattutto di qualche anno fa. Purtroppo gli elicotterini non possono sparare e dovrete limitarvi, invece, ad andare addosso a più palloncini possibili. Ma vabbé, ci si entusiasma lo stesso!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Qui la collaborazione è vitale: coppie di giocatori devono uscire dal sotterrano stando però attenti a non allontanarsi troppo dal proprio compagno, dato che si è legati gli uni agli altri da una corda neppure troppo elastica!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Picco Pagoda è forse il tabellone più scarno, ma la caratterizzazione dell'ambiente è comunque riuscita. Impossibile non pensare a Ranma mentre si salta da un bambù all'antro!

 

 

 

 

 

 

PAGELLA:

TRAMA:                             /

+ /

-  /

GRAFICA:                       7,3

+ Minigiochi ben caratterizzati

- Tecnicamente superato.

SONORO:                       7,2

+ Musiche simpatiche...

- ...ma non memorabili!

GIOCABILITà:               8,0

+ E' facile farsi influenzare!

- Concept a dir poco vetusto!

LONGEVITà:                  7,3

+ In 4 o in 8 è formidabile!

- Da soli noiosissimo!

GLOBALE:                      7,4

In definitiva,

Mario Party 7 è un titolo demenziale, simpatico e divertente che saprà animare le vostre feste con la presenza di tutte le star Nintendo alle prese con 88 minigiochi diluiti in sei tabelloni. La possibilità di sfidarsi con altri sette amici o di prendere parte a giochi che richiedono l'uso del microfono ci ha sicuramente sorpreso, viceversa le novità apportate risultano essere ancora troppo poche per rinverdire un concept che inizia a piegarsi sotto al peso degli anni. Siamo dunque di fronte ad un gioco da consigliare unicamente ai fans della saga. Purtroppo!

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Voto per il gioco
 

Zubbolo - 13/02/2006:
Voto: 6.5
In quattro ci si diverte troppo, ma non credo che mia madre mi permetterà mai di portare a casa sette persone... Da solo è davvero brutto!

Millhion- 13/02/2006:
Voto: 7
Conscordo anc
h'io con ogni cosa scritta nella review. Ho comprato il gioco dopo averla letta e gli darei infatti lo stesso voto dato da Carlo.

Marco Trevi - 13/02/2006:
Voto: 6.5
Concordo con Capannao e con Carlo: baasta Mario Party!! Cambiate il concept, non se ne può piùùùùùùùùùùùùù!!!!!

Capannao - 13/02/2006:
Voto: 7
Ottima recensione, è VERO, ma il gioco non mi attira per niente

Mri. Hic - 12/02/2006:
Voto: 8
Ottima recensione, penso che volerò in negozio a prendermi MP7!
Pagine: 1
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