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RECENSIONE DI: GUN

Autore: Carlo Terzano

GRAZIE AD ACTIVISION, IL GAME CUBE POTRà FINALMENTE INDOSSARE LA MITICA CAMICIA ROSA DEL COW BOY PIù FAMOSO DEL WEST!

 

Ambientato sul finire dell’800, nelle lande selvagge che separano il Nuovo Messico dal Missouri, Gun vi permetterà di calarvi nei polverosi panni di Colton White, esperto cacciatore dal passato ignoto. La vita di Colton trascorre tranquilla: il suo compito è procurare, assieme a suo padre, il burbero Ned, la selvaggina per i passeggeri di un lussuoso battello che attraversa il Grande Fiume. Questo, almeno, fino a quando l’imbarcazione non viene assaltata da una ciurma di pirati capitanati da un falso predicatore. I crudeli e spietati uomini di mare, cercano lo stesso manufatto destinato, per ragioni ignote, a Ned: una croce cristiana di origine spagnola del ‘500, in grado di aprire la strada per la mitica Città d’Oro. Purtroppo, durante il combattimento, alcuni proiettili colpiscono le caldaie della nave; Ned, prima di salvare la vita a Colton, gli rivela di non essere il suo vero padre e lo indirizza verso la più grande città del Missouri, Dodge City, dove dovrà cercare una prostituta di nome Jenny per sapere di più sulla sua storia.

Queste sono le premesse, allettanti, dobbiamo riconoscerlo, del primo ed unico gioco ispirato al selvaggio West della storia videoludica; ma vediamo ora di entrare nel dettaglio.

 

UN GTA TRA POLVERE E CACTUS.

Superato il breve tutorial, perfettamente mimetizzato con le prime fasi di gioco, al giocatore viene lasciata la più totale libertà di movimento: può visitare le città, spendere i soldi nei negozi, giocare qualche partita di poker, andare in miniera a cercare l’oro, oppure trovarsi un lavoro secondario, come vice sceriffo o come cow boy nelle fattorie.

 

“Le missioni della storia non deludono mai, anzi, continuano a stupire il giocatore per la varietà di azioni con cui si presentano!”

 

Non solo: il nostro Colton sarà sempre in bilico tra legge e crimine, dato che potrà decidere di aiutare gli onesti cittadini nella loro misera vita di tutti i giorni, oppure mettere a ferro e fuoco ogni paese, uccidendo tutti gli innocenti che hanno la sfortuna di incrociarlo. Sia che decidiate di iniziare la carriera del famigerato bandito, sia che optiate invece per quella, ben più onesta, del difensore della legge, la trama principale non varierà di una virgola, solo i vostri rapporti con la gente verranno influenzati da come vi sarete comportati. Sparare a chiunque si trovi a tiro farà sì che i cittadini si raggruppino in comitati di benvenuto poco ospitali, pronti a farvi fuori non appena volterete l’angolo ma dato che i nemici, tra indiani, banditi, mercenari e rinnegati, nel gioco non mancano, il nostro consiglio è quindi quello di tentare di farvi benvolere almeno dalla gente comune. Ma i legami con la serie di GTA (o con True Crime, per rimanere in casa Activision), non si limitano alla sola libertà d’azione e movimento: anche in Gun, infatti, per procedere nella storia vi verrà chiesto di spostarvi velocemente da un luogo all’altro della mappa, in modo che possiate raggiungere villaggi, persone e posti prestabiliti, comodamente contrassegnati sull’utile radar posto alla sinistra dello schermo.

 

“COLTON POTRà DECIDERE DI IMPIEGARE IL SUO (POCO) TEMPO LIBERO LAVORANDO COME VICE-SCERIFFO, PONY EXPRESS, CACCIATORE DI TAGLIE, COW BOY O MINATORE, SENZA CONTARE POI, CHE NEI SALOON SI POSSONO VINCERE UN SACCO DI SOLDI, BARANDO AL POKER!”

 

L’avventura si dipana in una serie di missioni lunghe e variegate, a loro volta suddivise in mini-missioni, separate sempre da un comodo autosalvataggio che vi eviterà di dover riprendere il gioco dall’inizio nel caso tiraste prematuramente le cuoia. Le missioni sono le più disparate e vanno dalla classica protezione della carovana, presa d’assalto dagli indiani, al dover uccidere un pericoloso capobanda della squadra di Thomas Magruder, il cattivone di turno. In altre ancora vi verrà richiesto di compiere un’imboscata, di assalire i treni merci, evadere da una prigione, oppure di penetrare silenziosamente in un fortino. Ad un certo punto del gioco, poi, Colton diverrà membro onorario della tribù dei Piedi Neri e degli Apache, che vi doneranno nuove armi (gli archi, ancora più letali delle pistole!) e nuovi talismani in grado di incrementare le vostre statistiche.

 

È UN LAVORO SPORCO, MA QUALCUNO DEVE PUR FARLO!

Se le missioni della storia non deludono mai, anzi, continuano a stupire il giocatore per la varietà di azioni con cui si presentano, è doveroso tirare in ballo anche tutti i lavoretti secondari opzionali che potrete decidere di portare o meno a termine.

 

“I lavoretti secondari, inoltre, non sono fine a sé stessi: portandoli a termine correttamente vedrete salire sempre più le vostre statistiche, che vi faranno diventare, da insicuro cacciatore di conigli, un freddo e veloce pistolero.”

 

Per qualche sporco dollaro, infatti, potrete venire ingaggiati come cow boy nei ranch, aiuto-sceriffo, cacciatore e pony-express. Nel primo caso, i lavori che dovrete svolgere verteranno soprattutto sul radunare le mucche e riportare le mandrie a casa, dando il benservito ad eventuali rubapolli; le missioni da vicesceriffo, vi richiederanno di sedare risse, proteggere i più deboli, scortare pentiti, trascinare in cella pericolosi capibanda e così via. Fare il pony-express richiederà invece una buona conoscenza del territorio ed un’ottima capacità d’intesa col proprio cavallo, visto che vi faranno correre da un capo all’altro della mappa in tempi ridottissimi. Infine, i più tranquilli tra voi potranno decidere di cacciare gli animali più rari, posseduti da divinità indiane, per la tribù degli Apache. Stiamo parlando di feroci lupi neri dagli occhi di fuoco, orsi bruni idrofobi, bufali bianchi mastodontici e puma incredibilmente veloci, da eliminare utilizzando unicamente l’arco, con una freccia ben piazzata in mezzo agli occhi.

I lavoretti secondari, inoltre, non sono fine a sé stessi: portandoli a termine correttamente, infatti, vedrete salire sempre più le vostre statistiche (che si dividono in: tempo d’estrazione della pistola, energia, resistenza, capacità nel cavalcare e abilità con l’uso delle armi di precisione), che vi renderanno da insicuro cacciatore di conigli a freddo e veloce pistolero.

Se tutta questa varietà di missioni secondarie non dovesse ancora bastarvi, potrete sempre consultare i mitici volantini dei ricercati (quelli con la scritta “Wanted”, presenti in ogni film western!) e guadagnare qualcosa in più andando a recuperare per conto della legge i vari briganti accampati appena fuori città. A volte per riscuotere la taglia dovrete consegnarli vivi alle autorità, altre volte, invece, basterà portare indietro il loro scalpo.

 

GIOCO PER ADULTI!

E a proposito di scalpo, è doveroso ricordare, prima di iniziare a valutare la realizzazione tecnica, che l’intero gioco è ricco di scene violente e brutte parole, in grado di ledere la sensibilità dei minorenni. Uccidere un nemico significa infatti vedere flotti di sangue ricoprire il terreno, senza considerare che, con un po’ di buona volontà, è possibile decapitare o mutilare orrendamente con un solo colpo chiunque ci passi a tiro. Le scene d’intermezzo spesso presentano episodi davvero cruenti, come torture e mutilazioni, che mettono in luce con cruda realtà quanto fosse aspra e selvaggia la vita del vecchio West, resa invece più poetica, cavalleresca ed edulcorata dai diversi film che anche i più piccoli sono abituati a vedere (ad iniziare da quelli con i simpatici Bud Spencer e Terence Hill!).

Per questi motivi, l’acquisto del prodotto e caldamente consigliato solo ad un pubblico adulto e difficilmente impressionabile. Del resto, le mammolette non possono sopravvivere a lungo nel Far West!

 

LA FINE DEL SELVAGGIO WEST

Tecnicamente parlando, Gun fa il suo sporco lavoro, e lo fa anche bene. Scenari e personaggi, infatti, sono ben realizzati e, anche se la realizzazione non farà certo gridare al miracolo, non si può certo negare di essere di fronte ad un gioco ben realizzato ed apprezzabile. Qua e là i più pignoli potrebbero avere occasione di arricciare più di una volta il sopracciglio, dato che i comprimari non importanti ai fini della storia presentano qualche clone di troppo, sono un po’ legnosi nei movimenti e meno curati rispetto ai protagonisti veri e propri, ma quando sarete nel bel mezzo delle battaglie (specie quelle tra i soldati e gli indiani) in cui su schermo possono comparire anche cinquanta uomini contemporaneamente, tra esplosioni ed incendi, senza che il motore di gioco venga intaccato da rallentamenti, allora capirete il perché di queste scelte. I paesaggi, invece, si alternano tra quelli più scialbi (pochi, fortunatamente!) e quelli più evocativi, quasi da cartolina. Deludono leggermente le città, composte soprattutto da case per la maggior parte non visitabili ed abitate da cittadini con cui è impossibile interagire, salvo nel caso gli si voglia semplicemente ammazzare. Queste dimenticanze, contrapposte all’estrema cura e varietà delle missioni, obbligatorie o facoltative che siano, lasciano purtroppo il fianco scoperto a qualche critica. Il sonoro è invece di buonissimo livello, con musiche western epiche e doppiaggi davvero ben realizzati (purtroppo solo in inglese, comunque tradotti in sovrimpressione) che permettono persino di ascoltare le antiche lingue indiane praticamente “dal vivo”!

 

“Il cavallo si controlla ancor meglio che in Zelda, tanto per fare un paragone e, sia che si stia tranquillamente andando al passo, sia che si stia galoppando, è impossibile non rimanere impressionati dalle fluide e realistiche animazioni dell’equino!”

 

L’estrema cura per i dettagli si riversa anche nel numero di armi impugnabili: una ventina, tutte realmente esistenti e riprodotte. Si va dalle mitiche Colt ai fucili per la caccia ai bisonti, passando per armi d’orate, fucili da cecchino, coltelli, tomahawk, molotov, candelotti di dinamite, vari tipi di archi e via discorrendo…

La giocabilità segue di pari passo il ritmo del gioco: all’inizio i controlli potrebbero sembrarvi ostici, ma dopo qualche partita noterete che sarà possibile colpire alla testa anche i banditi più lontani senza passare ogni volta dalla visuale in prima persona. Il cavallo, poi, si controlla ancor meglio che in Zelda, tanto per fare un paragone e, sia che si stia tranquillamente andando al passo, sia che si stia galoppando, è impossibile non rimanere impressionati dalle fluide e realistiche animazioni dell’equino.

 

“L’estrema cura per i dettagli si riversa anche nel numero di armi impugnabili: una ventina, tutte realmente esistenti e riprodotte.”

 

Non saremo quindi di fronte al miglior titolo per GC, almeno sotto il profilo tecnico, ma Gun innova, stupisce e diverte. Per essere il primo esperimento di Activision e di Neversoft nel campo dei giochi western, siamo di fronte ad un titolo valido e curato, ottima scelta e regalo di Natale che gli amanti degli sparattutto e delle avventure non devono di certo lasciarsi sfuggire.

PAGELLA

Sistema: Game Cube

Target: 18+

Genere: Avventura

Giocatori: 1

Produttore: Neversoft

Distributore: Activision

Versione: Pal

Requisiti: 7 Blocchi Mem.

Uscita: Disponibile

Video: Non Disponibile

 

 

 

Copertina:

Sottotitoli in ottimo italiano, da perfetto film western!

 

 

 

 

 

FOTO:

Una volta che vi sarete guadagnati il vostro primo cavallo, gli spostamenti per la grande mappa di gioco saranno molto più veloci.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  Principalmente Gun è uno sparattutto in terza persona, ma volendo...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

...E' sempre possibile passare ad una ben più comoda visuale in soggettiva, che si attiverà anche in modalità "estrazione", ovverosia una specie di bullet time in cui tutto andrà a rilento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questa è Jenny, la prostituta di Dodge City che, dopo una notte trascorsa assieme a Colton, deciderà di unirsi a lui nella ricerca della verità. Almeno fino a quando non...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  Come testimonia l'immagine, il giorno e la notte si alternano in modo realistico, comportando anche diverse conseguenze. Di notte, infatti, è più facile essere attaccati dai lupi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ad un certo punto del gioco vi ritroverete a combattere anche dall'altra parte della barricata, aiutando le tribù dei Piedi Neri e degli Apache.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PAGELLA:

TRAMA:                          8,8

+ Ben realizzata e a tono.

-  Qualche sorpresa in più...

GRAFICA:                       7,5

+ Nitida e pulita

- Maggior cura dei dettagli!

SONORO:                       8,4

+ Belle le musiche e le voci.

- Manca il doppiaggio in italiano

GIOCABILITà:               8,2

+ Molto buoni i controlli.

- All'inizio forse un po' scomodi

LONGEVITà:                  8,6

+ Tante missioni, tutte diverse!

- Manca la mode cooperativa...

GLOBALE:                      8,3

In definitiva, siamo rimasti piacevolmente sorpresi da Gun, titolo assai valido comparso quasi dal nulla. Per la prima volta, infatti, non solo ci siamo calati nei leggendari e polverosi panni dei duri uomini del Far West, ma abbiamo anche potuto giocare su Game Cube ad un gioco crudo e violento, che tanto ci mancava!

Il titolo Activision è lungo e vario, include missioni ed iniziative di ogni sorta che vi terranno impegnati molto a lungo, tra scorribande, carovane da proteggere, indiani da salvare, treni da assaltare… E quando penserete di aver visto proprio tutto, ci saranno sempre i criminali da ricercare, diverse mandrie da portare al pascolo o qualche medicinale da consegnare con urgenza all’altro capo del Nuovo Messico!

PARLANE SUL FORUM!

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Voto per il gioco
 

Marco/Nervi- 27/11/2005:
Voto: 8
Oggi pomeriggio vado all'ipermercato e me lo prendo: mi avete convinto! Poi nel forum vi dico le mie impressioni, ok?

L'Alfista Pazzo - 27/11/2005:
Voto: 8
I western mi sono sempre piaciuti, così come i GTA e i giochi viuuuuuuuulenti!

Acquaticus- 27/11/2005:
Voto: 8.5
Voglio GUN e lo voglio ora!!!!

Leon'84- 27/11/2005:
Voto: 7
Recensione fantastica, penso di prendermi GUN!

Ivan il terribile - 27/11/2005:
Voto: 8
E' un gioco che attendo da tempo, non vedo l'ora di provarlo.
Pagine: 1
-2-3-4.

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