SE NINTENDO METTE LE SUE MANI IN UNO SPARATTUTTO… SIATE CERTI
CHE NON SARà UN GIOCO “NORMALE”…
Geist
è uno di quei classici titoli che, se giocato in fretta e furia,
tarda a suscitare emozioni. Come un auto diesel, fatica a
partire ed a regalare all’utenza il brivido dello sprint,
brivido che si manifesta superate le prime, non bellissime,
sezioni di gioco. Ma andiamo con ordine…
BASTA
PERSEVERARE?
Il
pargolo di N-Space inizia con un filmato poco allettante, che
mette in mostra a tutti gli occhi esperti una grafica non
all’altezza delle ultime produzioni per Cubo ed un motore
tecnico che fatica a stare dietro ai passi più complicati.
Personaggi un po’ squadrati, pessimi effetti speciali nelle
esplosioni e stanzoni spogli e poco caratterizzati saranno i
vostri primi compagni di avventura. Come se non bastasse tutto
questo, almeno all’inizio, Geist non fa neppure il suo dovere
come sparattutto in prima persona: i controlli sono legnosi e
richiedono allenamento e fortuna per riuscire a mirare con
precisione dove si vuole; i nemici si rivelano più stupidi che
mai ed alcuni bug davvero fastidiosi (come soldati che
attraversano portelloni in metallo!!) rovinano in toto
l’esperienza di gioco…
PREPARATEVI A SOFFRIRE…
Noi,
un’esperienza simile, l’avevamo già provata al Post E3 di
Giugno, quando avevamo avuto modo di testare la versione demo di
questo prodotto. Lo sconforto era quindi alle stelle, ma, giunti
alla fine della prima missione, avevamo scoperto quanto un
titolo apparentemente mediocre potesse, in pochi attimi, esser
rivalutato interamente e trasformarsi in un’esperienza di gioco
unica e davvero divertente.
“Una volta diventati spettro, la grafica regala le soddisfazioni
più grosse: effetti speciali quali la distorsione della visuale,
dei colori e del sonoro iniziano a spingere a dovere quel motore
tecnico che, nelle prime fasi, si lasciava scappare qualche
rallentamento di troppo.”
Dopo che
la vostra squadra ha fatto irruzione nei laboratori della Volks
(no, non è una casa automobilistica, bensì una pericolosa
azienda leader nel settore delle armi chimiche) per recuperare
un prezioso campione, Jonh Raimi, il chimico che avevate
controllato fino ad ora, viene catturato e sottoposto ad un
esperimento che valica i limiti del lecito! In poche parole,
Raimi muore ed il suo fantasma viene separato dal corpo per
diventare un soldato molto particolare… Prima che gli venga
fatto il lavaggio del cervello, però, un altro fantasma, la
piccola Gigì (…ehr… sta per Giselle), fa scappare il nostro
simpatico lenzuolino, che ora dovrà tentare di fuggire da questa
base, recuperando prima il proprio corpo terreno, prima che i
soldati lo catturino.
“Una volta fantasma, i sensi di John risulteranno alterati:
splendidi effetti grafici distorceranno ed ovatteranno il mondo
attorno a voi, creando un’atmosfera unica e riuscitissima!”
Come se
tutto questo già di per sé non bastasse, durante una vostra
irruzione nel cuore dei laboratori, il macchinario infernale che
separa il corpo dal proprio spirito verrà distrutto e
l’esplosione toglierà i cancelli al varco spazio-temporale col
mondo dei demoni (che era necessario per fornire energia
spiritica agli esperimenti occulti della Volks), liberando
mostruose creature che inizieranno a vagare per lo stabilimento!
SI
FLUTTUA E SI SPARA!
La
trama, dopo una partenza in sordina, inizia a regalare i primi
colpi di scena, ma qui ci fermiamo per non rovinarvi nessuna
sorpresa. Vogliamo invece spendere più delle classiche tre o
quattro parole per descrivervi com’è calarsi negli impalpabili
panni di un ectoplasma!
“Sotto questo profilo, Geist si rivela un ottimo titolo, foriero
di incredibili e divertentissime innovazioni!”
Una volta
fantasma, i sensi di John risulteranno alterati: splendidi
effetti grafici distorceranno ed ovatteranno il mondo attorno a
voi, creando un’atmosfera unica e riuscitissima! Potrete inoltre
passare attraverso alle grate ed alle persone, galleggiare
nell’aria e, soprattutto possedere oggetti, umani ed animali.
Girare sempre sottoforma di spirito, infatti, consumerà le
vostre energie (che potranno comunque essere rimpinguate
assorbendo i fluidi vitali delle numerose pianticelle che
popolano la base), perciò sarà cosa buona e giusta iniziare ad
“infilarsi” nei corpi di chi vi sta accanto. E’ possibile
possedere gli oggetti puntandoli semplicemente col mirino dopo
averli analizzati, mentre per gli esseri viventi (animali e
persone), il discorso si complica, dato che, per calarvi nei
loro corpi, dovrete prima spaventarli a… morte! Ecco quindi
perché torna utile possedere anche ospiti inanimati: per
terrorizzare un cane, ad esempio, potreste fargli esplodere in
faccia la propria ciotola piena di prelibati bocconcini, mentre,
per ridurre all’impotenza una guardia, che c’è di meglio di far
scoppiare improvvisi incendi all’interno dei bidoni della
spazzatura!? E gli esempi potrebbero continuare all’infinito,
dato che proprio sotto questo profilo, Geist si rivela un ottimo
titolo, foriero di incredibili e divertentissime innovazioni!
Per spaventare un ingegnere, possedete il suo computer,
aspettate che vi si avvicini e poi cancellategli tutti i suoi
dati prima che riesca a salvarli! Il tapino andrà nel panico, ma
voi potrete accanirvi facendo comparire sul monitor pop up porno
e virus distruttori!! Possedendo i contatori della corrente
potrete creare cortocircuiti, mentre calarvi nei panni dei
numerosi manometri significherà aumentare la pressione nelle
tubature fino a farle esplodere! Insomma, da fantasma, nessuno
vi potrà vedere e sarete quindi liberi di divertirvi alle spalle
dei poveretti che popolano la base, giocandogli ingegnosi tiri
mancini!
“Se i fantasmi esistessero, allora dovrebbero percepire
sensazioni molto simili a questa esperienza di gioco!”
E
possedere chi ci circonda non servirà solo a darci un corpo
utile per interagire con l’ambiente, ma anche a superare le
diverse barriere architettoniche del complesso. Ad alcune aree,
infatti, avranno accesso solo gli scienziati (ottimi gli effetti
grafici dello scanner della retina!), per cui dovrete entrare
nel corpo di qualche povero tapino in camice per procedere, ma
vi potrà anche capitare di dovervi infilare nei pulciosi panni
di un cane per passare nei condotti nell’aria; in quelli di un
ratto per entrare nei pertugi più piccoli, o ancora, in quelli
di un pipistrello per svolazzare dentro le grotte. Ogni animale,
inoltre, avrà una propria visuale: c’è chi percepirà gli odori,
chi soprattutto i suoni, chi, nello spettro della luce, riesce
solo a vedere alcuni colori, come il grigio o il verde. Insomma,
aspettatevi sorprese a non finire!
L’AUTOPSIA DI UN FANTASMA!
Con
“fasma” gli antichi Greci indicavano eventi inspiegabili che
consistevano in misteriose ed improvvise apparizioni o illusioni
ottiche. Da lì, molto probabilmente, nasce il sostantivo
italiano fantasma. Sì, i fantasmi sono proprio questo: messi da
parte i buffi lenzuoli tipici delle favole e delle commedie mute
per cinematografo dei primi del ‘900, ora ci siamo convinti che
gli Ectoplasmi siano impalpabili, semi trasparenti, in grado di
percepire emozioni diverse rispetto alle nostre. La perdita del
corpo non permette loro di sentire rumori e calori, ma hanno
guadagnato una velocità incredibile, la possibilità di
attraversare i muri, di muovere oggetti e di scomparire in un
lampo. Gli sviluppatori hanno saggiamente raccolto tutti i
presunti poteri dei fantasmi, andando a sfogliare libri di miti
e leggende, ascoltando i pareri di “esperti studiosi”del campo,
ma anche cercando nel Web tra tutti i siti dedicati a questi
simpatici esseri troppo attaccati alla vita, per poi condensarli
in Geist. Il risultato è incredibile: pilotare l’ei fu John
Raimi significa provare un’esperienza del tutto nuova, mai
vissuta prima in nessun sparattutto in prima persona, ma neppure
in nessun altro gioco, di avventura o di orrore. Si ha davvero
la sensazione che, se i fantasmi esistessero, allora dovrebbero
percepire sensazioni molto simili a quest’esperienza di gioco. I
colori sullo schermo si mescolano e si distorcono, i rumori si
ovattano, la tranquillità, anche nelle situazioni più concitate,
regna ovunque ed il mondo, attorno a noi, non è più frenetico,
ma si muove con ritmi lentissimi, quasi come se noi lo stessimo
guardando, tramite una piccola finestra, da un’altra dimensione.
In effetti ci si sente ospiti ed estranei, si è diversi, in
terra straniera; si gira per luoghi per lo più conosciuti, ma
armati di potenzialità diverse che, prima di tutto, spaventano
noi stessi. Tutti ci stanno cercando, ma nessuno ci vede, così
possiamo andare tra le fila dei soldati, sentirli mentre
parlano, mentre si confidano preoccupazioni ed angosce. Possiamo
infilarci nei corpi dei medici, rivivere i loro ultimi ricordi e
riassaporare il piacere della vita terrena, ma sentirci comunque
diversi, ormai alieni alla routine del mondo terreno. E allora
Geist non è solo più uno sparattutto in prima persona zoppicante
ed anonimo in cui, per salvare la pelle, bisogna blastare ogni
cosa si muova, ma diventa un’esperienza unica ed innovativa.
“Visto così, ci si accorge che in realtà il fantasma è il fulcro
del gioco e che il discreto sparattutto in prima persona ci è
stato solo ricamato intorno, purtroppo non sempre
perfettamente.”
Le sezioni
classiche lasciano sempre più il posto ad enigmi intelligenti,
che ci regalano il piacere di usare i nostri nuovi poteri, in
maniera sempre diversa e piacevole, prendendosi gioco dei
poveretti che sono rimasti di là, dall’altra parte, con i piedi
ben saldi a terra.
TORNIAMO NEL MONDO DEI VIVI!
E’
buffo:
abbiamo parlato fino ad ora di Quinta Essenza, impalpabilità ed
immaterialità, eppure adesso dobbiamo metterci ad esaminare
l’aspetto più materiale del gioco: il motore tecnico.
Graficamente Geist parte male: ambienti spogli, soldati e mostri
piuttosto anonimi e caratterizzati da una pochezza disarmante di
poligoni, esplosioni ridicole e particellarizzazione dei
proiettili vicina allo zero (in poche parole, sia che spariate
su di un muro in cemento o su di un tavolo in legno, otterrete
lo stesso foro, senza contare, inoltre, che non è possibile
distruggere con le armi gli oggetti che ci circondano, ad
esclusione dei vetri). Fortunatamente, una volta superata la
prima missione, il tutto migliora e l’escalation diventa sempre
più forte e verticale. Non solo, infatti, le locations diventano
più ampie, definite ed interessanti, ma anche la grafica ha
occasione di sfoggiare nuovi abiti. Soldati e mostri,
proseguendo, diventano sempre meglio caratterizzati e ben
definiti, anche se purtroppo animati da un’IA piuttosto
deludente. In diverse strutture, inoltre, avvicinandosi alle
pareti, si noterà un ottimo bump mapping (tecnica che fa
apparire le texture ruvide e tridimensionali), che persino molti
altri titoli graficamente più belli potrebbero invidiargli!
Una volta
diventati spettro, però, la grafica regala le soddisfazioni più
grosse: effetti speciali quali la distorsione della visuale, dei
colori e del sonoro iniziano a spingere a dovere quel motore
tecnico che, nelle prime fasi, si lasciava scappare qualche
rallentamento di troppo.
Purtroppo,
però, in sede di recensione dobbiamo contenere gli entusiasmi a
posteriori e soppesare i pro ed i contro in modo da ottenere un
voto che rappresenti la media.
Se i pro
ci sono e riescono persino a stupire, come contro dobbiamo
ammettere diversi difetti davvero grossi, che in un titolo
patrocinato da Nintendo difficilmente saltano fuori. Un motore
grafico zoppicante, diversi orribili bug grafici che
sporadicamente saltano fuori, uno sparattutto che, se lasciato a
sé stesso, regala poche soddisfazioni e controlli legnosi e poco
piacevoli rendono le prime sessioni di gioco deludenti e troppo
poco “speciali”. Una volta spettro la situazione si ribalta, ma
rimane comunque una grafica in molti passi solo discreta, un IA
non degna di un gioco del 2005 e sessioni in puro stile
sparattutto non divertenti come avremmo voluto.
Le tante,
troppe idee innovative, però, riescono ad elevare Geist a gioco
rivelazione: finalmente uno shoot’em up un po’ diverso,
finalmente enigmi brillanti ed innovativi, finalmente sessioni
in grado di regalare soddisfazioni anche senza girare con un
mitragliatore perennemente in mano. Visto così, ci si accorge
che in realtà il fantasma è il fulcro del gioco e che il
discreto sparattutto in prima persona ci è stato solo ricamato
intorno, purtroppo non sempre perfettamente.
|
PAGELLA
Sistema:
Game Cube
Target:
18+
Genere:
Sparattutto
Giocatori:
1/4
Produttore:
N-Space
Distributore:
Nintendo
Versione:
Pal
Requisiti:
2 Blocchi Mem.
Uscita:
07 Ottobre
Video:
Non Disponibile
Copertina:
Sottotitoli in buon italiano. Supporta esclusivamente i televisori con
definizione a 60Hz (PAL).
FOTO:
Apparentemente Geist
sembra un comune sparattutto in prima persona...
...Ma presto
scoprirete che non lo è, a cominciare da i nemici...
...Per finire con i
boss, monumentali e anche divertenti da abbattere.
Lei è Gigì (...ehr,
diminutivo di Giselle), lo spettro che vi aiuterà a fuggire dal
laboratorio. Comparirà più volte per dispensarvi buoni consigli,
ma il modo in cui vi chiama fa rabbrividire!
Questi fastidiosi
esseri bolsi saranno i primi mostri che incontrerete. Occhio al
loro alito incendiario!
I ragnacci, invece,
sono molto più forti ed affrontarli con un semplice sparachiodi
non sarà certo una passeggiata!
Con Phantom, un
dispettoso cane miliare anti-spettro, avrà inizio la divertente
sezione in cui potrete possedere diversi animali.
Proseguendo
riuscirete a mettere il naso fuori dai laboratori e dalle caverne.
I paesaggi, spesso, sono davvero belli.
I robot, assieme ai
mitragliatori automatici, sono senza dubbio l'ospite più
divertente da possedere, grazie soprattutto alla loro resistenza!
Quando sarete nel
corpo dei soldati, non puntate l'arma contro i vostri commilitoni
o si insospettiranno ed inizieranno a spararvi! Premete Y per
abbassarla.
|