PENSAVATE CHE IL PERIODO DI MAGRA DEL GAME BOY ADVANCE POTESSE
CONTINUARE ANCORA A LUNGO? DUE
PESTIFERE
SCIMMIETTE VI FARANNO
CAMBIARE IDEA MOLTO PRESTO…
Forse
non tutti sanno che la software house che oggi sta trainando le
vendite della nuova X-Box 360 con un gioco che potremmo definire
a tutti gli effetti una killer application mancata, ovvero
Perfect Dark Zero, ha iniziato la sua carriera come spalla di
Nintendo.
Più
precisamente, se oggi Donkey Kong è ritornato alla ribalta, è
proprio per merito dei fratelli Stamper e della loro azienda
battente bandiera britannica.
E’ stata
infatti la Rare, all’epoca del Super Nintendo, a chiedere a
Yamauchi-san (allora direttore di Nintendo) di poter usare un
personaggio ormai caduto da tempo nel dimenticatoio: Donkey
Kong.
I Rare,
però, non si limitarono ad un semplice clone di Super Mario, ma
andarono ben oltre. Girarono per molti giorni per lo Zoo di
Londra, sede ideale per studiare le mosse ed i comportamenti dei
gorilla, per poi trasferirli sul computer e ricreare un
complesso modello poligonale che ricordasse questi primati.
Sfruttando l’allora innovativa tecnica della pre-renderizzazione
(creare con il computer ambienti e personaggi 3D, per poi usarli
come sfondi e sprite sulle console), la software house
anglosassone riuscì a creare un vero e proprio capolavoro,
grazie ad una veste grafica da urlo ed un gameplay che riusciva
ad eguagliare quello dei giochi di Mario. Donkey Kong non poteva
essere in mani migliori, insomma, anche se quello a cui siamo
abituati oggigiorno è in realtà una creazione ex novo dei
programmatori Rare, che preferiscono infatti farci credere che
il bestione che un tempo rapiva le fanciulle e le trasportava
sui grattacieli ora non è altro che quella cariatide di Cranky
Kong, nonno di DK Jr, oggi diventato il nuovo DK, ovvero quello
che suona i bonghi, partecipa alle sfide di tennis, golf, kart…
"Donkey Kong Country 3 è un
allegro miscuglio di battute comiche, situazioni paradossali,
nemici simpaticissimi e gag dal tipico stampo britannico.
Insomma, è l'Austin Powers fatto a scimmia..."
CRONACHE DI UN SUCCESSO
MERITATO.
Donkey
Kong Country
non poteva
non avere successo ed infatti spopolò, aggiudicandosi svariati
premi ed accattivandosi la benevolenza di pubblico e critica.
Dopo un sequel non all’altezza del predecessore, nel 1996, a
pochi mesi dall’uscita del Nintendo 64, la Rare distribuisce
infine il terzo
ed ultimo capitolo della trilogia più amata dai Nintendofili.
Ad un
passo dallo storico salto nell’epoca delle tre dimensioni, un
platform dueddì riusciva ancora ad ammaliare il mondo…
"Quello
che stupisce di DKC3, sono le situazioni assolutamente nuove che
via via ci verranno poste nei diversi ed entusiasmanti quadri di
gioco!"
IL
MONDO PERDUTO SU GBA.
Com’è
classico della serie, anche in questo capitolo non saranno
Donkey e Diddy i protagonisti, bensì due loro parenti dalle
caratteristiche del tutto nuove. Dixie, fidanzatina di Diddy,
già apparsa nel secondo episodio, è agile e veloce, può spiccare
brevi voli facendo roteare la sua coda di cavallo (?) bionda
(??), ma di contro non è abbastanza forte per mettere a tacere
tutti i suoi nemici; suo cugino Kiddy, invece, è un gorilla
ancora in fasce ma dalla dirompete forza bruta (non a caso è il
fratellino di quel colosso di Chunky, il forzuto di DK 64), che
gli permetterà di avere la meglio su tutti i Kremling che gli si
opporranno e perfino di distruggere intere parti dello scenario!
Assieme, i
due partiranno alla volta del Mondo Perduto, vale a dire una
locazione misteriosa che potrà essere visitata solo una volta
che avrete completato in buona parte il gioco. Prima di poter
esplorare l’intera isola di DK, però, dovrete vedervela con il
Dottor Kaos (in qualche modo imparentato con King K. Rool) ed i
suoi galoppini, attraverso un’esplosione di mondi e livelli, in
grado di continuare a stupire nonostante il gameplay sia rimasto
apparentemente
immutato rispetto ai vari prequel…
Ciò che
stupisce di DKC3, infatti, sono le situazioni assolutamente
nuove che via via ci verranno poste nei diversi quadri di gioco:
in alcuni livelli, ad esempio, dovrete vedervela con velocissime
corse sugli slittini, mentre in altri verrete continuamente
bersagliati da un nemico che si trova al di là dello schermo e
non potrete far altro che ripararvi dietro i vari ornamenti
dello scenario. Che dire, poi, di quel livello ad un passo dal
boss finale in cui verrete immersi in un liquido avvelenato, che
ubriacherà i due poveri primati?! Schiacciando la croce
direzionale verso destra, il duo si dirigerà verso il lato
opposto e viceversa: riuscirete a portare a casa la pelle in
questa psichedelica condizione!?!
Non
mancano poi i minigiochi, anzi, buona parte del gioco (come poi
accadrà anche in DK64) si basa proprio su questi, dato che solo
vincendoli tutti potrete ottenere da Funky Kong (vostro parente,
ma anche meccanico) un mezzo indispensabile per raggiungere il
mondo perduto.
Si tratta
sempre di prove all’apparenza molto facili, ma in grado di farvi
impazzire per via del poco tempo a disposizione e delle numerose
trappole sistemate ad arte dai programmatori.
"Di carne al fuoco ce n’è veramente tanta, ormai l’avrete
capito, ma niente è andato bruciato, tutt’altro."
Come se
tutto questo già di per sé non bastasse, ecco spuntare un nuovo
gruppo di personaggi: i Fratelli Orso, simpatici negozianti
sempre pronti a darvi una zampa, ma anche bisognosi del vostro
aiuto. Dislocate qua e là per l’isola, infatti, troverete le
loro attività: ognuno di loro avrà bisogno di volta in volta di
un particolare oggetto
per essere
felice,
oggetto che dovrete scambiare con gli altri negozianti; terminato questo assurdo
giro di consegne, potrete
infine godervi la meritata ricompensa…
"Alla monumentale opera dei Rare, che non sente affatto il peso
dei quasi dieci anni sulle proprie spalle, non si aggiungono
purtroppo Extra di Nintendo degni di nota. Un vero peccato..."
PIATTO
RICCO…
Insomma,
di carne al fuoco ce n’è veramente tanta, ormai l’avrete capito,
ma niente è andato bruciato, tutt’altro. La bravura dei ragazzi
di Rare si evince in più occasioni: a partire dalla solidità
collaudata di un gameplay che strega ed affascina, fino ad
arrivare alle già citate situazioni del tutto inedite in grado
di allontanare per un po’ il senso di noia ed assuefazione. A
tutto questo si aggiunge una grafica che all’epoca rappresentava
lo stato d’arte delle console disponibili sul mercato: di più,
lo SNES, non poteva proprio fare…
…GBA
SAZIO!
Questo
porting gode della medesima cura che ha caratterizzato gli altri
due capitoli della saga. Una manciata di extra aggiunti da
Nintendo ed una grafica un po’ troppo compressa continuano a
farci storcere il naso, ma la Rare, dal canto suo, ci ha messo
un gioco piacevole e duraturo, più difficile rispetto ai
predecessori, ma non per questo più frustrante o meno godibile.
Il titolo ideale da chiedere a Babbo Natale, non credete? |
PAGELLA
Sistema:
Game Boy
Advance
Target:
3+
Genere:
Piattaforma
Giocatori:
1
Produttore:
Nintendo/Rare
Distributore:
Nintendo
Versione:
Pal
Requisiti:
/
Uscita:
Disponibile
Video:
Non Disponibile
Copertina:
Sottotitoli in ottimo italiano.
FOTO:
La vostra avventura
ha inizio nella grotta di Wrinkly Kong, atletica nonnina di Donkey...
...la vecchina (che
in DK 64 tirerà le cuoia!) vi permetterà di salvare il gioco e di
controllare i vostri progressi a patto che le portiate dei
volatili noti come "Uccelli Banana".
E finalmente ha
inizio l'esplorazione: grazie ai mezzi acquatici di Funky Kong
potrete esplorare la mappa in lungo ed in largo, senza limiti o
barriere invisibili di sorta!
Tornano gli amici
animali, pronti a darvi una zampa nel momento del bisogno. Tra i
volti nuovi segnaliamo l'elefantina Elly ed una versione forzuta e
violacea del pappagallo Squawsh, mentre sono scomparsi Ramby il
rinoceronte ed il serpente a molla di DKC 2 di cui nessuno si
ricorda più il nome... sigh!
Oggi come allora lo
scenario del primo livello riesce ad ammagliare. La mandibola
casca poi a terra quando si nota l'ottima realizzazione
dell'acqua, con tanto di riflessi dettagliati e fenomeni di
distorsione. Ah, che geniacci quei ragazzi della Rare...
|
PAGELLA:
TRAMA:
/
+
/
-
/
GRAFICA: 8,0
+
I soliti miracoli
della Rare...
-
...compressi dal piccolo GBA!
SONORO: 8,0
+
Ottime musiche ed
effetti...
-
...ora gracchianti
su GBA...
GIOCABILITà: 9,0
+
Tante
situazioni nuove...
-
...è sempre
un DKC...
LONGEVITà: 8,5
+
Tanti segreti,
bonus, livelli...
-
...Pochi
extra aggiunti...
GLOBALE: 8,4
In
definitiva,
Donkey Kong Country 3 è,
dopo il mitico capostipite della saga, il miglior episodio della
serie, nonché uno dei più bei giochi di sempre che la Rare abbia
mai prodotto. Pieno di situazioni nuove e paradossali, battute
umoristiche simpatiche e deliranti, personaggi ottimamente
caratterizzati ed in grado di strappare sempre un sorriso, il
terzo capitolo della saga continua a sorprendere e a stupire. Si
registra una notevole impennata del livello di difficoltà,
questo vuol dire boss più tosti e prove più difficili, la sfida
ideale da tirar fuori sotto Natale, quando fuori fa freddo e si
sta comodamente sdraiati in poltrona. Se Nintendo, invece di
confezionare un anonimo porting da una console all'altra, avesse
aggiunto extra degni di nota, un bel 9.5 ci sarebbe scappato di
sicuro...
PARLANE
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