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RECENSIONE DI: DONKEY KONG COUNTRY 3 - DIXIE KONG'S DOUBLE TROUBLE

Autore: Carlo Terzano

PENSAVATE CHE IL PERIODO DI MAGRA DEL GAME BOY ADVANCE POTESSE CONTINUARE ANCORA A LUNGO? DUE PESTIFERE SCIMMIETTE  VI FARANNO CAMBIARE IDEA MOLTO PRESTO…

 

Forse non tutti sanno che la software house che oggi sta trainando le vendite della nuova X-Box 360 con un gioco che potremmo definire a tutti gli effetti una killer application mancata, ovvero Perfect Dark Zero, ha iniziato la sua carriera come spalla di Nintendo.

Più precisamente, se oggi Donkey Kong è ritornato alla ribalta, è proprio per merito dei fratelli Stamper e della loro azienda battente bandiera britannica.

E’ stata infatti la Rare, all’epoca del Super Nintendo, a chiedere a Yamauchi-san (allora direttore di Nintendo) di poter usare un personaggio ormai caduto da tempo nel dimenticatoio: Donkey Kong.

I Rare, però, non si limitarono ad un semplice clone di Super Mario, ma andarono ben oltre. Girarono per molti giorni per lo Zoo di Londra, sede ideale per studiare le mosse ed i comportamenti dei gorilla, per poi trasferirli sul computer e ricreare un complesso modello poligonale che ricordasse questi primati. Sfruttando l’allora innovativa tecnica della pre-renderizzazione (creare con il computer ambienti e personaggi 3D, per poi usarli come sfondi e sprite sulle console), la software house anglosassone riuscì a creare un vero e proprio capolavoro, grazie ad una veste grafica da urlo ed un gameplay che riusciva ad eguagliare quello dei giochi di Mario. Donkey Kong non poteva essere in mani migliori, insomma, anche se quello a cui siamo abituati oggigiorno è in realtà una creazione ex novo dei programmatori Rare, che preferiscono infatti farci credere che il bestione che un tempo rapiva le fanciulle e le trasportava sui grattacieli ora non è altro che quella cariatide di Cranky Kong, nonno di DK Jr, oggi diventato il nuovo DK, ovvero quello che suona i bonghi, partecipa alle sfide di tennis, golf, kart…

 

"Donkey Kong Country 3 è un allegro miscuglio di battute comiche, situazioni paradossali, nemici simpaticissimi e gag dal tipico stampo britannico. Insomma, è l'Austin Powers fatto a scimmia..."

 

CRONACHE DI UN SUCCESSO MERITATO.

Donkey Kong Country non poteva non avere successo ed infatti spopolò, aggiudicandosi svariati premi ed accattivandosi la benevolenza di pubblico e critica. Dopo un sequel non all’altezza del predecessore, nel 1996, a pochi mesi dall’uscita del Nintendo 64, la Rare distribuisce infine il terzo ed ultimo capitolo della trilogia più amata dai Nintendofili.

Ad un passo dallo storico salto nell’epoca delle tre dimensioni, un platform dueddì riusciva ancora ad ammaliare il mondo…

 

 "Quello che stupisce di DKC3, sono le situazioni assolutamente nuove che via via ci verranno poste nei diversi ed entusiasmanti quadri di gioco!"

 

IL MONDO PERDUTO SU GBA.

Com’è classico della serie, anche in questo capitolo non saranno Donkey e Diddy i protagonisti, bensì due loro parenti dalle caratteristiche del tutto nuove. Dixie, fidanzatina di Diddy, già apparsa nel secondo episodio, è agile e veloce, può spiccare brevi voli facendo roteare la sua coda di cavallo (?) bionda (??), ma di contro non è abbastanza forte per mettere a tacere tutti i suoi nemici; suo cugino Kiddy, invece, è un gorilla ancora in fasce ma dalla dirompete forza bruta (non a caso è il fratellino di quel colosso di Chunky, il forzuto di DK 64), che gli permetterà di avere la meglio su tutti i Kremling che gli si opporranno e perfino di distruggere intere parti dello scenario!

Assieme, i due partiranno alla volta del Mondo Perduto, vale a dire una locazione misteriosa che potrà essere visitata solo una volta che avrete completato in buona parte il gioco. Prima di poter esplorare l’intera isola di DK, però, dovrete vedervela con il Dottor Kaos (in qualche modo imparentato con King K. Rool) ed i suoi galoppini, attraverso un’esplosione di mondi e livelli, in grado di continuare a stupire nonostante il gameplay sia  rimasto apparentemente immutato rispetto ai vari prequel…

Ciò che stupisce di DKC3, infatti, sono le situazioni assolutamente nuove che via via ci verranno poste nei diversi quadri di gioco: in alcuni livelli, ad esempio, dovrete vedervela con velocissime corse sugli slittini, mentre in altri verrete continuamente bersagliati da un nemico che si trova al di là dello schermo e non potrete far altro che ripararvi dietro i vari ornamenti dello scenario. Che dire, poi, di quel livello ad un passo dal boss finale in cui verrete immersi in un liquido avvelenato, che ubriacherà i due poveri primati?! Schiacciando la croce direzionale verso destra, il duo si dirigerà verso il lato opposto e viceversa: riuscirete a portare a casa la pelle in questa psichedelica condizione!?!

Non mancano poi i minigiochi, anzi, buona parte del gioco (come poi accadrà anche in DK64) si basa proprio su questi, dato che solo vincendoli tutti potrete ottenere da Funky Kong (vostro parente, ma anche meccanico) un mezzo indispensabile per raggiungere il mondo perduto.

Si tratta sempre di prove all’apparenza molto facili, ma in grado di farvi impazzire per via del poco tempo a disposizione e delle numerose trappole sistemate ad arte dai programmatori.

 

"Di carne al fuoco ce n’è veramente tanta, ormai l’avrete capito, ma niente è andato bruciato, tutt’altro."

 

Come se tutto questo già di per sé non bastasse, ecco spuntare un nuovo gruppo di personaggi: i Fratelli Orso, simpatici negozianti sempre pronti a darvi una zampa, ma anche bisognosi del vostro aiuto. Dislocate qua e là per l’isola, infatti, troverete le loro attività: ognuno di loro avrà bisogno di volta in volta di un particolare oggetto per essere felice, oggetto che dovrete scambiare con gli altri negozianti; terminato questo assurdo giro di consegne, potrete infine godervi la meritata ricompensa…

 

"Alla monumentale opera dei Rare, che non sente affatto il peso dei quasi dieci anni sulle proprie spalle, non si aggiungono purtroppo Extra di Nintendo degni di nota. Un vero peccato..."

 

PIATTO RICCO…

Insomma, di carne al fuoco ce n’è veramente tanta, ormai l’avrete capito, ma niente è andato bruciato, tutt’altro. La bravura dei ragazzi di Rare si evince in più occasioni: a partire dalla solidità collaudata di un gameplay che strega ed affascina, fino ad arrivare alle già citate situazioni del tutto inedite in grado di allontanare per un po’ il senso di noia ed assuefazione. A tutto questo si aggiunge una grafica che all’epoca rappresentava lo stato d’arte delle console disponibili sul mercato: di più, lo SNES, non poteva proprio fare…

 

…GBA SAZIO!

Questo porting gode della medesima cura che ha caratterizzato gli altri due capitoli della saga. Una manciata di extra aggiunti da Nintendo ed una grafica un po’ troppo compressa continuano a farci storcere il naso, ma la Rare, dal canto suo, ci ha messo un gioco piacevole e duraturo, più difficile rispetto ai predecessori, ma non per questo più frustrante o meno godibile. Il titolo ideale da chiedere a Babbo Natale, non credete?

PAGELLA

Sistema: Game Boy Advance

Target: 3+

Genere: Piattaforma

Giocatori: 1

Produttore: Nintendo/Rare

Distributore: Nintendo

Versione: Pal

Requisiti: /

Uscita: Disponibile

Video: Non Disponibile

 

Copertina:

Sottotitoli in ottimo italiano.

 

 

FOTO:

La vostra avventura ha inizio nella grotta di Wrinkly Kong, atletica nonnina di Donkey...

 

  ...la vecchina (che in DK 64 tirerà le cuoia!) vi permetterà di salvare il gioco e di controllare i vostri progressi a patto che le portiate dei volatili noti come "Uccelli Banana".

 

E finalmente ha inizio l'esplorazione: grazie ai mezzi acquatici di Funky Kong potrete esplorare la mappa in lungo ed in largo, senza limiti o barriere invisibili di sorta!

 

Tornano gli amici animali, pronti a darvi una zampa nel momento del bisogno. Tra i volti nuovi segnaliamo l'elefantina Elly ed una versione forzuta e violacea del pappagallo Squawsh, mentre sono scomparsi Ramby il rinoceronte ed il serpente a molla di DKC 2 di cui nessuno si ricorda più il nome... sigh!

 

  Oggi come allora lo scenario del primo livello riesce ad ammagliare. La mandibola casca poi a terra quando si nota l'ottima realizzazione dell'acqua, con tanto di riflessi dettagliati e fenomeni di distorsione. Ah, che geniacci quei ragazzi della Rare...

PAGELLA:

TRAMA:                             /

+ /

-  /

GRAFICA:                       8,0

+ I soliti miracoli della Rare...

- ...compressi dal piccolo GBA!

SONORO:                       8,0

+ Ottime musiche ed effetti...

- ...ora gracchianti su GBA...

GIOCABILITà:               9,0

+ Tante situazioni nuove...

- ...è sempre un DKC...

LONGEVITà:                  8,5

+ Tanti segreti, bonus, livelli...

- ...Pochi extra aggiunti...

GLOBALE:                      8,4

In definitiva,

Donkey Kong Country 3 è, dopo il mitico capostipite della saga, il miglior episodio della serie, nonché uno dei più bei giochi di sempre che la Rare abbia mai prodotto. Pieno di situazioni nuove e paradossali, battute umoristiche simpatiche e deliranti, personaggi ottimamente caratterizzati ed in grado di strappare sempre un sorriso, il terzo capitolo della saga continua a sorprendere e a stupire. Si registra una notevole impennata del livello di difficoltà, questo vuol dire boss più tosti e prove più difficili, la sfida ideale da tirar fuori sotto Natale, quando fuori fa freddo e si sta comodamente sdraiati in poltrona. Se Nintendo, invece di confezionare un anonimo porting da una console all'altra, avesse aggiunto extra degni di nota, un bel 9.5 ci sarebbe scappato di sicuro...

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W il Mario&Yoshi - 02/01/2006:
Voto: 8.5
Penso di farmelo regalare per l'Epifania dalla nonna... auguri ragazzi!

Grande Link 17 - 02/01/2006:
Voto: 8
Che bello, io l'avevo su SNES. Ottimo articolo, complimenti!!

Il vero Nintendista - 02/01/2006:
Voto: 8.5
Ho da circa 10 giorni il gioco e mi ci sto divertendo un sacco! Auguri a tutti!

Martufullu- 02/01/2006:
Voto: 8
Buon annoooooooooooo!!!!!!!

Francesca&Peach - 02/01/2006:
Voto: 8.5
Ottimo pezzo, auguri a tutti!
Pagine: 1
-2-3-4.

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