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ANTEPRIMA DI: CHIBI ROBO!

Autore: Luisa "Lex" Grotti

PERCHé USCIRE DI CASA ALLA RICERCA DI MILLE AVVENTURE QUANDO SI è UN ROBOTTINO ALTO UNA DECINA DI CENTIMETRI CHE VEDE UN SOGGIORNO COME UN UNIVERSO SCONFINATO ED INESPLORATO?

 

Che la vita dei giocattoli non fosse poi così noiosa come i nostri pupazzi ci hanno sempre fatto credere, ogniqualvolta li siamo andati a ripescare nelle scatole in cui li avevamo disordinatamente riposti, ce l’aveva già raccontato Pixar, con lo splendido Toy Story. Fino ad ora, però, solo pochi giochi ci hanno fatto rivivere l’atmosfera trasognata del film, ma presto tale lacuna sarà colmata da un interessante progetto nato dalla collaborazione tra Skip e Nintendo.

 

CHIBI ROBO IN UNO STAND.

Mostrato in forma giocabile all’ultimo E3, Chibi Robo è un titolo bizzarro che, proprio per via della sua natura, pensavamo non sarebbe mai uscito dai confini del suo paese Natale. Fortunatamente, però, non la pensa così Nintendo, che ha deciso di finanziare la distribuzione e la localizzazione del lavoro anche a favore di USA ed Europa.

In Chibi Robo, il giocatore non vestirà i panni dell’eroe di turno, né tanto meno di un Robocop armato di tutto punto ed in grado di affrontare qualsiasi avversità grazie ai suoi super marchingegni. Il protagonista, difatti, è un piccolo giocattolo che, al pari di un cagnolino o di un gattino, è stato acquistato da una famiglia statunitense, i Sanderson, perché porti allegria e un po’ di vivacità nella loro casa.

Scopo del gioco sarà dunque impersonare quella specie di torcia semovibile e portare a termine tutta una serie di missioni, con l’unico obbiettivo di fare felici i componenti della famiglia. Ogni stanza ospita diversi lavoretti che il nostro amico di latta dovrà eseguire e, al termine di questi, dovrà poi completare l’opera rallegrando la persona presente nei paraggi per poter accedere alla stanza (livello) successiva.

 

VOGLIO UNA VITA MOVIMENTATA!

Per esempio, nella demo provata, Chibi gironzolava per la camera da letto della piccola Jenny con l’obiettivo di aspirare tutta la polvere che si annida nei posti più difficili da scovare: sotto il letto, negli angoli, tra le frange del tappetone blu e così via… portato a termine questo primo compito entrava in scena la bambina, visibilmente triste, tutta intenta a disegnare sul proprio quaderno rane e rospi. Inutile dire che sono proprio questi gli animali preferiti della nostra padroncina, per cui sarà dovere del giocatore rintracciare tutti gli oggetti che ritraggono l’anfibio desiderato per poi regalarglieli. Indossando una maschera a forma di rana, infine, la bambina scoppierà di gioia e vi permetterà di raggiungere le scale che portano all’ingesso e alla cucina. In sala si trova il signor Sanderson, troppo intento a leggere il giornale per accorgersi dell’omino di latta che scorazza a qualche centimetro dalle sue ciabatte(ma basterà attivare il giradischi per…), mentre in cucina la mamma si affanna a lavare i piatti e riassettare la casa. Qualche parolina di conforto ed una buona dose di the servito nel tardo pomeriggio le faranno tornare il sorriso.

Come ha rivelato l’ultima frase appena scritta, in Chibi Robo il tempo rivestirà un ruolo del tutto principale dato che, a seconda del momento della giornata, potranno essere raggiunte diverse locazioni altrimenti inaccessibili. Eccovi due esempi: durante la notte non riuscirete ad entrare in cantina perché il cane di casa dorme spaparanzato proprio davanti alla sua porta e non ne vuole sapere di spostarsi, ma potrete invece arrampicarvi per i mobili del soggiorno utilizzando le veneziane abbassate a mo’ di scala. Di notte, inoltre, sarà più facile incontrare diversi nemici come piccoli ragnetti e scarafaggi (i Sanderson non amano molto l’igiene, in effetti…), mentre durante il giorno sarà possibile imbattersi in tutta una lunga serie di personaggi che dovrete farvi amici per poter proseguire. Si tratta quasi sempre di altri giocattoli che dominano determinate porzioni di territorio: se non sarete accettati da queste “bande”, non potrete recarvi in alcuni posti davvero cruciali per il proseguo.

 

“CHIBI ROBO è Talmente bello e divertente da sembrare un cartone animato, magari firmato proprio dai talenti che lavorano negli studi di Walt Disney”

 

Per esempio, nella saletta viola del primo piano, militano diverse caramelle soldato che vi chiederanno di superare determinate prove perché possiate essere considerati arruolati nel loro battaglione mentre, in cantina, farete la conoscenza di diversi giocattoli un po’ malconci, arrabbiati del fatto che sono stati buttati in un luogo buio e dimenticati da tempo. E state certi che i personaggi strambi non mancheranno: tra le mura dei Sanderson si annidano infatti mostri, peluche frustrati, cowboy di legno sull’orlo di una crisi di nervi, carillon folli e persino dei bizzarri alieni grigi appena usciti dalla serie di X-Files!

 

UN’ESISTENZA APPESA AD UN FILO!

Oltre a dover compiere tutta una lunga e variegata lista di missioni, il buon Chibi dovrà sempre stare attento a quanta energia elettrica gli rimane in corpo. Ogni azione consuma un po’ del quantitativo raccolto, maggiormente è laboriosa l’azione, maggiore sarà l’energia da spendere per effettuarla. L’energia, inoltre, scenderà ogniqualvolta che Chibi verrà ferito da un nemico o cadrà da una sporgenza particolarmente elevata. Per fare il pieno, invece, basterà raggiungere una presa della corrente ed infilarci la spina che Chibi si trascina sempre dietro come una specie di coda.  Le prime stanze sono ricche di prese ma, andando avanti, queste inizieranno a farsi sempre più rare, costringendo il giocatore a calcolare ogni passo per evitare di finire a secco e quindi incappare nella schermata del game over.

Proseguendo nel gioco, comunque, il piccolo ometto di latta potrà avvalersi di diversi bonus che lo aiuteranno ad intraprendere nuove avventure. Ecco dunque che potrà trovare un aspirapolvere per ripulire le stanze e fare felici i vari occupanti o un elicotterino utile a spiccare brevi voli per raggiungere, così, zone altrimenti inaccessibili.

 

IL MIO ROBOT ED IO.

Chibi Robo ricorda molto quei titoli colorati e fumettosi che Nintendo ha prodotto per la sua console a 64-bit e che, per vari motivi, non sono mai giunti in Occidente. La grafica è volutamente super-deformed e semplicistica, con personaggi squadrati e dalle teste abnormi, ricoperti da texture piatte ma dai colori vivaci. Questo però non vuol dire che la realizzazione tecnica sia stata curata poco, anzi. Il comparto grafico si avvicina con stile a quello di un cartone animato giapponese e presenta, con toni demenziali e stereotipati, tutta una serie di personaggi caricaturali che difficilmente non strapperanno almeno un sorriso. Le stanze di casa Sanderson, poi, sono davvero enormi e regalano ottimamente quella sensazione di smarrimento che un essere alto solo pochi centimetri dovrebbe provare scorazzando per le nostre case.

Anche il sonoro ben si adegua all’anima del titolo, con tutta una serie di vocine à la Mars Attack e diverse musiche giapponesoidi sconclusionate che sembrano provenire da diversi strumenti maltrattanti da una band di bambini ancora troppo piccoli per suonare qualcosa di godibile. Insomma, l’intero gioco è strambo, dal concept alla grafica, passando per il modo con cui ci viene presentato. I Sanderson sono tipi fuori dal comune ed il nostro Chibi non è da meno, grazie soprattutto alle sue buffissime animazioni che faranno ridere a più non posso ed una testolona in grado di contenere quasi ogni cosa, paragonabile al gonnello di Eta-Beta.

 

LA STORIA DEI GIOCATTOLI.

Dopo aver testato a lungo la versione Jap, possiamo concludere dicendo che Chibi Robo non è uno di quei giochi talmente orientali da non poter essere digeriti dai nostri palati. Tutt’altro. Diverte, sorprende e, soprattutto, innova, andando a reinventare un genere (quello dei platform con protagonisti personaggi lillipuziani tipo Toy Story o A Bug’s Life) che su console non aveva mai dato il massimo, contrariamente ai successi ottenuti su pellicola. Talmente bello e divertente da sembrare un cartone animato, magari firmato proprio dai talenti che lavorano negli studi di Walt Disney…

 

Sistema: GameCube

Target: 3+

Genere: Piattaforma

Giocatori: 1

Produttore: Skip

Distributore: Nintendo

Versione: Demo

Requisiti: /

 

 

Uscita:

EU: N.A.

JAP: Disponibile

USA: Inverno

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Foto: 4

Aiutare la piccola Jenny è essenziale se si vuole uscire dalla prima stanza di gioco. Osservate bene i suoi disegni per capire come agire...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il cane di casa, da bravo quadrupede curioso, è interessato ad ogni piccolo oggetto che possa attirare la sua attenzione, quindi non passategli troppo vicino e trovategli un giocattolo per distrarlo!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Anche la mamma, sommersa da mille e più fatiche domestiche, avrà bisogno del vostro aiuto: un po' comprensione ed un buon the le faranno tornare il sorriso!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'intera casa pullula di giochi interessanti e strampalati. Il più delle volte, per interagire, dovrete mascherarvi per apparire come uno di loro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ASPETTATIVA

3 STELLE SU 5!

Chibi Robo è sicuramente un gioco strambo, che ricalca un concept già visto e giocato, ma mai con il supporto di due ottime case quali Nintendo e Skip, le quali promettono di far toccare nuovi livelli al genere. Purtroppo, però, il titolo sembra puntare ad un target molto giovanile, il ché potrebbe tradursi in una longevità fin troppo sottile, azzerando ogni tipo di interesse da parte dei giocatori più navigati.

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