La storia

Tutto comincia un giorno nel lontano 1999 quando un gruppo di giovani speleologi s'imbatté in una scoperta che avrebbe rivoluzionato il mondo della musica: i mamada! Quest'accozzaglia d'individui organizzati come una tribù del paleolitico, si trovò un giorno in una delle tante sale prova che costellano Genova e ne caratterizza no il sottosuolo. In origine la tribù era formata da un embrione di studente universitario, un feto di impiegato statale, una scoperta di ottica applicata allo studio e prestato alla scienza e un quasi ragazzo proveniente dal sud. 

A questo gruppo di soli esponenti del sesso maschile si aggiunse ben presto una fanciulla dalla bionda criniera che con la sua beltà offuscò la vista dell'ottico e del feto d'impiegato statale. I due legati comunque da profondo rispetto reciproco e da enorme stima decisero di sfidarsi a "pancrazio" gioco mortale alla quale, all'interno della tribù, si ricorreva per riparare a torti di ogni sorta e pareggiare debiti, conti e  offese di tutti i tipi e di tutte le nature. Quand'ecco che la fanciulla presa da rimorso per aver creato lo scompiglio in quella tribù, decise di andare via in silenzio e senza preavviso. I due duellanti si ritrovarono senza una ragione per combattere e decisero di sfidarsi a "Birra e Salsiccia" per suggellare la loro amicizia.

Dopo varie ricerche e accorati appelli emessi al di fuori della tribù giunse a loro un elfo che si prefiggeva di sopperire alla mancanza di un cantante che per i quattro cominciava a diventare necessario. All'interno della tribù ci i accorse ben preso che questo elfo non rispondeva esattamente alle loro aspettative, così accadde che una sera dopo una performance poco esaltante l'elfo scomparve così come apparve... Avvenne così che nella tribù si decise di lavorare sulle corde vocali di uno dei membri che peraltro aveva sempre dimostrato il suo entusiasmo e la sua disponibilità alla pratica canora.

Ma le peripezie dei mamada non si esauriscono qui! Per ragioni che solo lui conosce con esattezza e precisione abbandonò il gruppo il quasi ragazzo proveniente dal sud. Nonostante l'enorme stupore e un principio di vertigine per il colpo ricevuto così all'improvviso, il resto della tribù seppe ben presto trovare una dimora fissa in una stanza ricavata nella roccia, senza finestre e piena di umidità. Questa fu la mossa strategica giusta per poter continuare a sopravvivere e poter evolvere (anche musicalmente). Infatti al richiamo della tana non seppe resistere il Plantano che, avendo chiari origini selvatiche e trovando nel lupo della steppa il suo diretto progenitore, giunse all'interno della tribù per portare quella ventata di novità che rigenerò le idee dei mamada, rendendo così possibile la creazione di altre escursioni musicali e di sperimentazioni psichedeliche che tuttora vengono perseguite con insistenza e costanza nei momenti di adunanza del gruppo.