Strage di Guadine (MS)


Dalla relazione di don Aristide Lavaggi - Parroco di Miseglia - Archivio della Cattedrale di Massa (MS), "Memorie e documenti, vol. VI-VIII. Tali informative furono prodotte dai parroci della zona su richiesta di Mons. Carlo Boiardi che con una missiva del 24 febbraio 1946 invitava gli stessi ad inviare "una relazione precisa e specifica anche nei particolari di tutte le vicende dolorose subite dalle proprie popolazioni"

[ ...] Il 24 agosto 1944 militari della Decima Flottiglia Mas provenienti da La Spezia incendiarono il paese di Guadine (1), uccisero 13 persone e ne ferirono altre. Poi ritornarono e incendiarono Gronda, Redicesi e Resceto. A Guadine i militi della Decima Flottiglia Mas avanzarono sparando all'impazzata; giunti in località Pozzo Scuro uccisero Pucci Domenico, che andava loro incontro andando verso Forno; qualche metro più avanti, sparando verso le selve, uccisero Novani Pietro, che era su un albero a tagliare un ramo; ai piedi dell'albero c'era la moglie Menichini Fidalma ed il figlio di circa otto anni. La donna, vedendo cadere il marito, mandò un grido di dolore e di spavento che richiamò l'attenzione dei soldati, alcuni dei quali si recarono sul luogo e, mentre il bambino riuscì a fuggire, la madre fu uccisa accanto al marito. Lì vicino furono uccisi Menchini Nerito e Faggioni Germana. Entrati nel paese, sempre sparando, uccisero altre otto persone, alcune sulla strada, altre sulla soglia di casa (...) Poi, dopo il massacro, il reparto dà fuoco alle case distruggendo quasi totalmente il paese

Queste le testuali parole di don Aristide Lavaggi nella sua testimonianza. Lo stesso giorno avveniva l'orribile strage di Vinca ad opera di Walter Reder e delle Brigate Nere di Carrara. Dallo schizzo sopra risulta evidente che tale azione rappresentava una operazione di fiancheggiamento contro chi fosse riuscito a fuggire in tale direzione dal paese di Vinca che subì lo sterminio totale (circa 170 morti, in prevalenza donne e bambini). Lo schizzo è trascritto da un originale presentato da Walter Reder al proprio processo, le frecce in evidenza nella direzione Massa-Forno rappresentano l'azione, in piena sinergia con le truppe di Reder dei marò della Decima Mas. La strage di Vinca rappresenta una delle pagine più nere della storia locale, le crudeltà commesse sono inenarrabili, bambini uccisi al "volo", feti estratti dal ventre delle loro madri, donne "impalate" ed esposte nell'ingresso del paese. L'eccidio inoltre non avviene per rappresaglia, ma allo scopo di seminare il terrore nei paesi che potevano fornire un qualche supporto logistico alle forze partigiane. 93 furono i militi italiani condannati.

Bibliografia : Operazioni contro i ribelli, di Giovanni Cipollini editore Mauro Baroni -Archivio della Cattedrale di Massa (MS), "Memorie e documenti, vol. VI-VIII"- La Decima Mas di Lazzero Ricciotti editore Rizzoli - La resistenza Apuana luglio 1943 aprile 1945 di Emidio Mosti

(1) Guadine, paesetto montano della valle del Frigido in provincia di Massa Carrara, proprio ai piedi delle Alpi Apuane poco distante da Forno dove la Decima Mas era già tristemente ricordata per l'eccidio del 13 giugno 1944.

Elenco civili trucidati:

Alda Bonfigli
Bianca Baldini (di Resceto), anni 40
Pucci Brandolo;
Arturo e Santina Conti (di Madonna del Leone)
Michele Del Freo (di Montignoso)
Ercole Dini, anni 79
Santino Dini, anni 58;
Nerito Menchini (di Guadine), anni 30
Michelotti (di Montignoso)
Fidalma Nardini (di Guadine)
Pietro Novani (di Guadine), anni 45
Arturo Pucci (di Redicesi).

Eccidio di Forno

Eccidio di Guadine

Eccidio di Borgo Ticino

Eccidio di Castelletto Ticino

Eccidio di Crocetta del Montello

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