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Aria di sfida

Il prof. PECORELLE è un mite docente di un Istituto secondario, abituato a subire sia in famiglia sia, soprattutto, a scuola.
Durante i Collegi dei docenti si siede in prima fila per far vedere

al sig. Preside che sta sempre attento a quello che Egli dice e che vota come a Lui fa piacere; però non prende mai la parola.
Di notte, talvolta, fa sogni che lo riscattano delle tante umiliazioni patite.
In uno di questi sogni egli è protagonista, nel corso di un Collegio dei Docenti, di un diverbio (incredibile a pensarsi!) col sig. Preside, il quale con una scusa gli toglie la parola.
Proseguendo nello stesso sogno, nel Collegio dei Docenti successivo, al momento della discussione del Verbale della seduta precedente, il prof. PECORELLE, ottenuto il permesso di parlare, fa il seguente intervento:



Nel verbale del COLLEGIO DEI DOCENTI di cui si discute, al punto 6, si legge:

" Il prof. PECORELLE chiede di intervenire al di fuori dell'Ordine del Giorno, ma il Presidente, richiamandosi alla difficoltà di gestire un collegio tanto ampio e complesso, gli toglie la parola e lo invita ad intervenire al termine dei lavori.

Il prof. PECORELLE non si dimostra soddisfatto delle indicazioni del Presidente e, sedendosi, con aria di sfida, dichiara : <I docenti giudicheranno>.

Ripeto: "...sedendosi, con aria di sfida, dichiara: <I docenti giudicheranno>".

A questo punto, facendo mie le parole di un'alta personalità dello Stato,
io dico: " No! Io non ci sto! ".
E non ci sto perché in questo modo mi si umilia, mi si demolisce.

Ma Voi, egregi Colleghi, pensate davvero che uno che sappia assumere con naturalezza, con professionalità, sedendosi, un'aria di sfida, possa poi limitarsi a dichiarare?

Ed a dichiarare che cosa? "I docenti giudicheranno" !

Ma vogliamo far ridere? Tutto ciò non è realistico!

Ve lo dice uno che ogni giorno, davanti allo specchio, fa innumerevoli e difficili prove per imparare ad assumere, sedendosi, le più diverse arie di sfida; dai tipi più semplici (minacciosa aria di sfida, arrogante aria o sinistra aria) ai tipi più difficili (aria aperta di sfida, aria viziata o aria fritta)!

Una persona che ha una tale professionalità non si limita a dichiarare;
ma, come minimo, agita sinistramente in aria il pugno sinistro ed urla.

Ad esempio urla: " Non la passerà liscia! Gliela farò pagare cara! ".

Altro che dichiarare, con voce fioca, " I docenti giudicheranno ".

Secondo me, in questo modo mi si vuol demolire.
Si vuole demolire il mito, si vuole demolire l'immagine di uomo duro, freddo, cinico e spietato, che, con tanta fatica, in lunghi anni di duro lavoro, anche con l'assidua frequenza di costosi corsi di aggiornamento, sono riuscito a costruirmi addosso.

Forse contro di me c'è una congiura, un complotto ordito da forze occulte; probabilmente da mafia, Gladio, P2 e schegge impazzite dei servizi segreti.

Mia suocera pensa che ci sia anche lo zampino della CIA e del KGB.
A me ciò sembra un po' esagerato, però non si sa mai......


In quell'istante suona la sveglia e il prof. PECORELLE ritorna alla dura realtà.
Sul momento vien preso dal timore che il sig. Preside possa aver fatto lo stesso sogno.
Ma quando a scuola Questi lo accoglie con un bel sorriso, il prof. Pecorelle tira un sospiro di sollievo.
E, ormai al sicuro, per tutto il giorno, orgoglioso e soddisfatto di sé, non fa che rivivere quel sogno che lo ha visto unico protagonista.



(27/10/1994 - F.F.)