la scuola

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La "nuova" scuola

In una grande città due insegnanti, che alcuni anni prima avevano frequentato insieme un corso di perfezionamento, si incontrano per caso.

1° insegnante:

Ciao, come va ? Da quanto tempo non ci si vede!
2° insegnante: Ciao; saranno almeno 10 anni. Ti trovo sempre uguale: sembra che per te il tempo non passi mai. Ma dimmi come va?
   
1° insegnante: Benissimo. E tu, dimmi, dove insegni ?
2° insegnante: Da sei anni sono di ruolo presso l'istituto "SCUOLA E FAMIGLIA". E tu?
   
1° insegnante: Io sono al " DEUTSCH INSTITUTE ", una scuola modernissima; ti confesso che mi trovo molto bene.
2° insegnante: Beato tu! La mia scuola è decorosa ma vecchia. In realtà là dentro tutto sa di vecchio!
La Preside, degna persona, è anziana, all'antica e non è in grado di recepire le nuove idee che circolano negli ambienti scolastici più evoluti.
   
1° insegnante La mia scuola , invece, è nuova, arredata con gusto e, direi, senza badare a spese. Il "mio" Preside, poi, è giovane, attivo, gran lavoratore (è sempre il primo ad arrivare a scuola e l'ultimo ad andarsene), è ricco di idee nuove ed intraprende tante iniziative: un vero manager.
2° insegnante: Come ti invidio. Da noi tutto è vecchio e sa di muffa!
Noi (e pensare che siamo nel duemila) siamo ancora fermi ad insegnare i concetti, il perché delle cose e degli avvenimenti, ad insegnare ad esprimersi in modo chiaro e corretto.
E poi manchiamo di attrezzature moderne, di lavagne luminose, di computers e di ogni altro ausilio didattico.
   
1° insegnante:

Ah! Ma allora siete rimasti all'età della pietra!
Pensa che noi abbiamo un numero indefinito ed ogni giorno crescente di computers, sale di proiezioni, sale di riunione, aule di lingue completamente attrezzate, una stamperia, un sistema televisivo a circuito chiuso per controllare chi entra e chi esce....

2° insegnante: Però....
   
1° insegnante: E non ho finito! Da noi si fanno corsi di aggiornamento, forum, seminari, convegni.....
Il Preside, poi, è sempre in movimento: partecipa a convegni che si tengono dentro e fuori d'Italia, è sempre aggiornato ed ha introdotto nella vita scolastica le metodiche più moderne!
In pochi anni da noi è cambiato quasi tutto: tutto è pensato ed organizzato e niente è lasciato al caso.
Pensa che da noi si stampano ogni anno fiumi di circolari, alluvioni di ciclostilati sui più svariati temi ed argomenti, tutti interessanti, che vanno a ruba tra gli insegnanti, tra gli studenti e persino tra i loro genitori.
Pensa che è stato regolamentato persino il modo di leggere i quotidiani a cui l'Istituto è abbonato. I giornali, di solito, prima vengono sfogliati dai dirigenti e poi vengono graziosamente depositati nell'atrio, su un tavolo di legno (un bel pezzo d'antiquariato); a questo punto gli insegnanti si dispongono in fila indiana ed aspettano, dignitosamente ed in silenzio, il loro turno per poter leggere, sotto lo sguardo vigile e discreto dei dirigenti, qualche titolo od articolo dei giornali.
2° insegnante: Da quello che mi dici, sembra che la tua scuola sia un college inglese o una scuola tedesca!
Ma dimmi come sono i rapporti tra i docenti ed il Preside?
Avviene per caso, come in tutte le pubbliche amministrazioni, che qualcuno si comporti da cortigiano o che si confessi con i dirigenti?
   
1° insegnante: Mio caro, da noi non succede niente di tutto questo!  E ciò perchè tutto va bene, perchè c'è la più ampia libertà   d'esprimere quello che si pensa; anzi, chi volesse far da cortigiano o volesse confessarsi, viene, sia pur bonariamente, rimproverato dai dirigenti ; mentre chi fa critiche viene apertamente incoraggiato, lodato e persino incentivato.
2° insegnante: Perbacco! Quello che mi racconti sembra impossibile.
E dimmi: i rapporti tra voi docenti come sono?
   
1° insegnante: Cordialissimi!
A dire il vero tra noi docenti parliamo poco, presi come siamo dal nostro lavoro: correzione di compiti, compilazione di difficili questionari (la cui soluzione dà a tutti tanta soddisfazione), ricerca di intelligenti mete e di originali obbiettivi (educativi, cognitivi, metacognitivi, orizzontali, verticali, diagonali, trasversali, trascendentali, surreali, siderali, extra-sensoriali, ancestrali, banali, bestiali....), scrutini elettronici, intensi e proficui corsi di sostegno o di recupero, ambulatori o laboratori, geniali scelte metodologiche, sofisticati blocchi tematici, Wagneriane composizioni di "problem solving", di questionari o di test oggettivi (quasi sempre aperti, talvolta, ma raramente, chiusi e mai socchiusi), meticolose compilazioni di tabulati, items, layouts, griglie, barbecues.....
Ti confesso che alla fine della giornata siamo tutti stanchi, ma felici per gli eccezionali risultati raggiunti.
2° insegnante: Beati voi! Ora dimmi qualcosa dei vostri studenti. Come si trovano? E come si comportano?
   
1° insegnante: Benissimo! In brevissimo tempo acquisiscono un comportamento responsabile e costruttivo. Pensa che lasciano le aule più pulite di come al mattino le hanno trovate.
2° insegnante: Ed il loro profitto com'è?
   
1° insegnante: Gli studenti sono preparatissimi!
Grazie a questionari aperti e/o chiusi, items, layouts, problem solving, tests oggettivi, quiz, stages, convegni, seminari, attività autogestite, corsi di musica, di filosofia, di recitazione, di regia, di............, acquisiscono in breve tempo una maturità ed una preparazione eccezionali.
Ciò vale anche per i pochi che, a causa di una legge non scritta (che, forse, è l’unica legge che viene rispettata in Italia), debbono necessariamente essere respinti per non far “sfigurare" tutti gli altri istituti della Repubblica.
Coloro che vengono bocciati vengono scelti per sorteggio; e nessuno di loro si lamenta. Anzi, i bocciati sono contenti per i loro compagni promossi (ed i promossi sono contenti per i compagni bocciati)!
Ritornando alla preparazione dei nostri studenti, penso che, tra pochi anni, la SCUOLA NORMALE di Pisa sarà frequentata quasi esclusivamente da nostri ex allievi.
2° insegnante: Mi stai facendo rovinare il fegato! Oh, come mi piacerebbe insegnare in una tale scuola!
Ma se le cose stanno così come tu dici, e non ho motivo per dubitare, sicuramente per potervi ottenere una cattedra bisognerà essere raccomandati, anche perché, come è giusto ed umano, nessuno vorrà andare via da un simile EDEN.
   
1° insegnante: Non credere, sai! Nella mia scuola da qualche anno c'è un notevole turn-over.
2° insegnante: Scusa la mia ignoranza, ma non capisco cosa intendi dire.
   
1° insegnante: Intendo dire che ogni anno un buon numero di docenti e di non docenti chiede ed ottiene di essere trasferito. Questo perchè, dopo aver provato questo paradiso terrestre nel quale si perde ogni sentimento di egoismo e si diventa altruisti, ognuno pensa che sia giusto che altri simili possano godere di una eguale gioia.
E siccome, a causa della scarsa natalità, la popolazione scolastica diminuisce, non rimane altro che lasciare libera la cattedra per far posto ad altri.
E chi va via fa ciò molto volentieri, proprio perchè, come ti ho già detto, in questa scuola si perde il senso dell'egoismo.
2° insegnante: Ti confesso che tutto ciò non sembra vero!
Scusami, che ore sono? Dovrei andare a far la spesa in questo vicino "hard discount".
   
1° insegnante: (dopo aver guardato il suo splendido orologio d'oro) Sono le ore 18, 58 primi e 42 secondi.
Anch'io debbo lasciarti. Debbo andare al CIRCOLO DELLA CULTURA, dove debbo tenere una prolusione sul tema: "MAIEUTICA SCOLASTICA ".
Ti confesso che per me è stato un vero piacere rivederti. Ciao.
2° insegnante: E' stato un grande piacere anche per me. Ciao e arrivederci a presto.
   
E mentre quest'ultimo si avvia frastornato e barcollante verso l'economico "hard discount", l'altro (alto, diritto, maestoso, elegante, bello, biondo, con gli occhi azzurri, con lo sguardo aperto, vivo ed intelligente) procede con passo fermo e sicuro verso il sole dell'avvenire.



(1996 - B.)