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Ssis e sindacati.
Catania: a colloquio con Snals e Uil


In questi giorni, alcuni rappresentanti del II, III e IV ciclo della Ssis Catania
sono stati ricevuti dai referenti dello Snals e della Uil.
Presenti agli incontri Viviana Mazza, del Giornale di Sicilia e la redazione del Kius.

Motivo dei colloqui, avvenuti rispettivamente martedì e mercoledì scorsi, il tentativo di cercare dei punti di contatto con quella classe sindacale che solo in un'occasione,
al Convegno di Messina, a Novembre, si era mostrata propensa ad un dialogo con le Ssis.

Disteso il clima; a volte scettici, altre sin troppo ottimistici, altre ancora accesi i toni.
Molto diverse tra loro, comunque, le risposte o le reazioni alle nostre domande.

Su un punto, bene espresso dal dott. Tempera dello Snals, Ssis e sindacati sembrano concordare:

<< Il punteggio attribuito all'abilitazione Siss, non può essere concepito come 12+12+6. Ciò è frutto di un errore che vi ha portati all'isolamento>>.

<<Eppure>> ricorda qualcuno <<in molte province lo Snals si è fatto promotore di ricorsi contro l'attribuzione del punteggio di servizio>>

<<I trenta punti >> continua Tempera << nascono dall' eliminazione delle procedure concorsuali
voluta da Berlinguer, e dalla necessità di sostituire queste ultime con le Ssis.
Da qui il tentativo di equiparare il punteggio delle due abilitazioni (quella tramite Ssis e quella tramite concorso ordinario).
Tentativo totalmente travisato e, spesso, demagogicamente sfruttato>>.

Facciamo notare che lo "sfruttamento demagogico" è spesso frutto della disinformazione o dell'informazione errata di cui la Ssis è vittima.

Chiediamo se i sindacati non abbiano in questo qualche responsabilità.
Tempera nega, sostenendo che solo dove c'è mala fede c'è demagogia.

Obiettivo immediato, per cui non solo le Ssis, ma tutti gli insegnanti italiani devono lottare,
suggerisce lo Snals, deve essere lo sblocco delle immissioni in ruolo.

<<I posti ci sono a iosa, non esistono problemi di impiego.
Ma il sistema si è inceppato e rischia di incepparsi ancora di più se dovesse partire
un'altra sessione riservata>>.

<<Ma esiste realmente questo rischio? >> chiede Laura Criscione, rappresentante del II ciclo
<< E come è stato motivato l'avvio di un altro corso abilitante?>>

<< Il senatore Asciutti>> risponde Tempera <<sta cercando di mediare il problema
degli insegnanti di sostegno, molti dei quali posseggono il titolo specifico, ma non hanno ancora un'abilitazione, fondamentale per coprire il ruolo.
Questa la spiegazione, nonché il motivo per cui, purtroppo, il corso abilitante probabilmente partirà>>.

Paolo Damanti fa notare come l'ODG che propone il corso abilitante nasca proprio
da un'istanza di CGIL, CISL e UIL.

<< Si tratta di sindacati "politicizzati", costretti spesso a fare del populismo >>.

<< Se dovessero estendere i punti, noi specializzati e specializzandi siamo pronti a presentare ricorso>> afferma Paolo << lo Snals?>>
Tempera annuisce: <<Lo Snals separa il momento sindacale da quello giurisdizionale.
Offriamo grande disponibilità a chiunque voglia presentare un ricorso>>.

Più evasiva la risposta del dott. Zammataro, referente dell'UIL, alla medesima domanda:
<<C'è il grosso rischio che la scuola italiana statale fra dieci anni non esista più>> risponde

<<è per questo che dovete lottare. E il modo migliore per farlo è disperdervi nei vari sindacati,
crearvi una base dall'interno ed essere appoggiati dalle varie forze politiche>>.

<<Dovete capire>> continua <<che la prospettiva è nera. Non ci sono posti. È questo il vero problema>>.

<<Ma qual è la posizione della UIL nei confronti delle Ssis?>> viene chiesto.
Ci viene risposto che la UIL è contro il numero chiuso, che sarebbe giusta
un'ammissione più estensiva al corso di specializzazione.

Qualcuno fa notare che il numero chiuso è dettato, appunto, dalla poca disponibilità di posti,
e dalla reale domanda di cattedre.
Ma l'osservazione sembra cadere nel vuoto.

Lascia infine molto perplessi il fatto che il referente della UIL non sia a conoscenza
dell'esistenza dell'ODG De Laurentiis.

Siamo noi a dover spiegare di cosa si tratti. Capito il meccanismo
(egregiamente illustrato da un collega di matematica), Zammataro sembra darci ragione.

Si va via. Alcuni di noi sono scettici, altri confusi.
La "seduta" è aggiornata al 13 marzo, data in cui verrà discusso a Roma il problema delle GP.
Promettono entrambi che parleranno di noi.

 

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