LE SQUADRE
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INTERVISTA AD ANDREA BETTINI
_Mister Bettini, per la prima volta da sei anni a
questa parte il Betteam conclude la stagione alle spalle di un’altra
squadra. È finito un ciclo? _Sapevamo che prima o poi qualcuno ci avrebbe battuto
e, purtroppo, questo momento è arrivato. In ogni caso abbiamo
conquistato il titolo degli scontri diretti e la seconda posizione nella
classifica dei punti totali quindi mi sento di dire che siamo ancora
vivi e competitivi: il ciclo vincente del Betteam continuerà a lungo. _Lo scudetto è finito ai Gladiatori che, tra alti e
bassi, hanno sempre mantenuto saldamente la testa della classifica… _Desidero complimentarmi con i miei colleghi Favalli
e Bardini per quanto hanno ottenuto in questi mesi. Lo scudetto che
hanno conquistato è meritato e, in fondo, mi fa piacere poter dire che
il Betteam si è arreso solo a una grande squadra. _Comunque sia, i vostri sostenitori hanno potuto
festeggiare anche quest’anno: il torneo degli scontri diretti è
vostro e il vostro palmares continua a ingrandirsi… _Siamo riusciti a toglierci una soddisfazione e, in
fondo, abbiamo portato a termine un’impresa non facile, soprattutto
considerando le condizioni nelle quali ci siamo spesso trovati a
gareggiare. I successi nelle ultime due giornate su Gladiatori e Magic
Chernobyl hanno legittimato il nostro primato e hanno in parte
raddrizzato la nostra stagione. _Cosa vi è mancato per imporvi in entrambe le
classifiche come negli anni precedenti? _Credo che ci sia stata una concomitanza di fattori.
Per prima cosa, devo fare autocritica: l’esiguo vantaggio con cui
hanno vinto i Gladiatori non sarebbe esistito senza i numerosi errori
che ho commesso nello stilare la formazione. Inoltre la sfortuna ha
fatto la sua parte: all’inizio abbiamo dovuto fare a meno per molto
tempo di Doni e Hubner, due colonne della passata stagione, e poi,
quando eravamo in rimonta, abbiamo perso Vieri, Cruz e Stam. _Durante tutto il campionato lei è stato molto
critico anche nei confronti della Gazzetta dello sport… _Le pagelle stilate dalla Gazzetta quest’anno sono
state spesso scandalose e ci hanno penalizzato tantissimo. Ho visto miei
attaccanti segnare e ritrovarsi con un 5 mentre i giocatori dei
Gladiatori ottenevano voti elevati senza motivo. Faccio solo due esempi:
l’8 dato a Del Piero “per il centesimo gol in serie A” anche se,
diceva il giudizio, la sua prestazione era stata anonima e l’8
assegnato a Baggio con l’incredibile motivazione “Baggio non si
vede, si vive”. È innegabile che simpatie e antipatie nei confronti
dei giocatori hanno guidato chi dava i voti in un modo vergognoso e
senza precedenti. _Ha un messaggio da lanciare al termine della
stagione? _Vorrei ringraziare tutti i miei collaboratori e i
sostenitori che ci hanno seguiti con l’affetto di sempre. Il lavoro di
preparazione del prossimo torneo è già iniziato e torneremo forti come
sempre e con un pizzico di cattiveria in più: non avere lo scudetto sul
petto sarà uno stimolo ulteriore a cercare la vittoria. |