Erano i primi anni '80 quando, nel pieno del "boom" di cartoni animati giapponesi in Italia, in cui tutto ciò che era robotico o vagamente fantascientifico veniva massicciamente importato e trasmesso, comparve un cartone che sotto certi aspetti presentava una ventata di innovazione e che, grazie a questo, riuscì ad accalappiare la mia attenzione e quella di moltissimi altri fan. Complice anche una delle più belle ed orecchiabili canzoni italiane (credo sia una delle più conosciute insieme a "UFO Robot" e "Heidi"), il cartone non ebbe difficoltà a sfondare e ad imporsi come pietra miliare nell'immaginario e nei ricordi di ciascuno di noi. Mi sto ovviamente riferendo a "Daitarn 3", trasmesso per la prima volta in Italia da Rete A nel 1980.
La data di nascita ufficiale risale al 1977, anno in cui lo staff della Nippon Sunrise (dal 1988 semplicemente Sunrise), di cui faceva parte fra gli altri Tomino (creatore della serie di Gundam), approvò due progetti: "Zambot 3" (uscito anche in Italia) e, appunto, "Daitarn 3". La sua comparsa risale al 1978, anno in cui fu trasmesso per la prima volta. L'intenzione dello staff era quella di creare un "anime" (cartone animato) sì robotico, ma che allo stesso tempo si discostasse dalla mediocrità e dai cloni che ormai cominciavano a spuntare come funghi dopo i successi dei robot di Go Nagai (Mazinga, Goldrake, Jeeg, Getta Robot i più famosi). Erano state individuate alcune caratteristiche che in seguito sarebbero diventate le colonne portanti dell'intera struttura di "Daitarn 3": innanzitutto, la serie doveva essere pervasa da scene di umorismo "slapstick", di tipo demenziale, che si sarebbero alternate ad alcune scene anche drammatiche. Un esempio su tutti, il Daitarn è stato il primo robot della storia dell'animazione giapponese ad essere dotato di un'intera gamma di espressioni facciali e di posizioni contorte, comiche, grottesche e inusuali per un robot di quelle dimensioni. Il secondo elemento fondamentale è stato lo spazio dedicato ai nemici, i Meganoidi: ciascun comandante ha una propria personalità, i propri vizi, un proprio passato, delle differenti motivazioni che li spingono ad agire. E' stato dunque encomiabile sforzo degli sceneggiatori e dei disegnatori, in quanto essi sono riusciti ad infondere un lato più umano e realistico ai cattivi-cyborg (in alcune puntate mi sembra quasi di assistere ad un'inversione nei ruoli: è Haran Banjo ad essere spietato nella sua guerra, eliminando tutti i meganoidi che ostacolano il suo cammino. mentre noi spettatori potevamo invece prendere a cuore le sorti di qualche comandante meganoide...). Terzo elemento fondamentale è la presenza degli aiutanti di Banjo: le affascinanti Beauty e Reika (chi non se le ricorda?), l'impassibile maggiordomo, nonchè factotum Garrison, e il piccolo pasticcione Toppi. Se infine a questi elementi aggiungiamo anche la Match Patrol, ossia l'auto che Banjo usa per entrare nel corpo base del Daitarn (auto degna delle evoluzioni più avveniristiche "alla 007"), e il fatto che il robot potesse trasformarsi in tre differenti modi (il Daitarn vero e proprio, un aereo e un carroarmato), il quadro è completo, e il risultato uno solo: un capolavoro.
La storia dovrebbe essere nota ai più, ma per dovere di completezza, vi esporrò le linee pricipali, rimandandovi alla sezione TRAME per ulteriori delucidazioni. Siamo nel 1988, e una nuova minaccia si sta per abbattere sulla Terra: quella dei Meganoidi, un popolo di guerrieri-cyborg provenienti da Marte e decisi ad impadronirsi della Terra per dare il via al più ambizioso progetto di Don Zaucker (il capo supremo nonchè padrone assoluto di tutto ciò che è "meganoide"): la fondazione e l'espansione dell'Impero Meganoide su tutta la Galassia. A contrastare il folle intento di Don Zaucker e di Koros interviene però Haran Banjo, figlio del Dottor Haran, lo scienziato che diede vita, in seguito ad uno sfortunato esperimento, al primo meganoide. Banjo pilota il robot Daitarn 3, che funziona esclusivamente a energia solare, convogliata direttamente da un satellite posto in orbita terrestre. Ad aiutare Banjo troviamo le due bellissime Reika e Beauty, Garrison e infine Toppi.
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