3) La capanna del Canè
(sede del comando della divisione Lunense)
5) Il cimitero tedesco a Camporgiano
10) Le lettere censurate dei garfagnini
La notte del 23 il Ten. Bertagni, comandante del III° Btg della Brigata “Garfagnana” della Divisione Partigiana “Lunense”, con 40 uomini del suo III Btg. più 10 del IV si dirige verso le Rocchette, avendo una guida del luogo, tale Alberto Domenichelli di Monistalli presso Sassi. Dal Grottorotondo alle Rocchette era in linea il primo plotone del II Squadrone del Cadelo. Pare che gli uomini di Bertagni fossero vestiti da bersaglieri e da alpini, come truppe che andassero a dare il cambio, per cui i bersaglieri del Cadelo, colti di sorpresa, furono catturati e condotti a Vergemoli, oltre le linee. Fra i catturati il Ten. Micheli e il Serg. Carboni. Il Cornia dice che due soli sfuggirono alla cattura. Fonti partigiane parlano di 63 uomini catturati (nei DOCUMENTI..di O.Guidi – Carteggio Bernardi pag 102, si parla di “una ventina di bersaglieri”) e narrano una curiosa storia. Dicono che fra i 63 catturati ce ne erano tre che avevano in tasca la licenza e si rammaricarono col Bertagni di questa opportunità che stavano perdendo. Al che il Bertagni, generosamente, li rilasciò affinché potessero godere la loro licenza. Mi piace pensare che questa storia sia vera. Dimostrerebbe che, almeno in certi casi, anche in questo clima di ferocissima guerra civile, si riusciva a mettere da parte la ferocia e a far riemergere l'umanità.
Durante
il periodo di permanenza del fronte in Garfagnana, nei paesi a ridosso della
linea di combattimento la vita delle popolazioni rimaste si fece veramente
precaria. Non c’era modo di approvvigionarsi dall’esterno essendo tutte le vie
inagibili, la raccolta delle castagne nell’autunno del 1944 in quei paesi fu
vietata… Insomma i pochi abitanti rimasti avevano gravissime difficoltà ad
alimentarsi. E allora quasi ovunque intervennero i soldati.
Ad Eglio, paesino quasi sulla linea del
fronte, il 30 novembre, su istanza del prete, "il Col. Andolfato apre una
cucina popolare per vecchi, bambini, inabili". Lo racconta il prete
stesso, Don Turriani, con gratitudine.
Ed
anche Don Gigliante Maffei, parroco di Torrite (che pure aveva avuto problemi
coi tedeschi: un certo maresciallo Fritz, di cui erano state scoperte certe
marachelle, lo accusa di favorire i partigiani e lo costringe a nascondersi nel
collegio di Migliano, vicino al fronte di Treppignana dal 27 ottobre al 6
novembre) stabilisce rapporti di buon vicinato con gli alpini che ora hanno
sostituito i tedeschi e ottiene dal Gen.Carloni “lavoro per gli uomini e rancio
per donne e bambini. Ciò per quasi tutto il tempo del fronte”.
Ma il caso più singolare e anche commovente
fu il seguente: C’erano, nel paesino di Sassi, alcune suore francescane con uno
stuolo di orfanelle. Esse erano sfollate da Pisa e non avevano, praticamente,
alcun mezzo di sostentamento. Ed anche qui interviene il gruppo esplorante
"Cadelo" (comandato dal Ten.Col. Andolfato) il quale dichiarava, ogni
giorno, 40 presenze in più per le orfanelle. Orfanelle che, purtroppo, il 15
novembre verranno decimate da una cannonata da 105 che centra in pieno la casa
che le ospitava. Moriranno ben 10
orfanelle e 4 suore. I poveri resti sfracellati verranno alla meglio raccolti
in sei casse e sepolti nel locale cimitero
Suore:
Suor Benedetta Stacchini anni 36, Suor Maria Angiolillo anni 30, Suor Licia Carlino anni ?, Suor Pacifica Coiutti anni 61. Una di queste non era suora ma novizia.
Orfanelle: Freggia Elba= anni 8, Dolfi Maria= anni 11, Colletti Natalina= anni 9, Coletti Maria= anni 8, Taddei Giuseppina=anni 9, Vallini Giulia=anni 5, Menicucci Rolanda= anni 6, Molioli Mirta=anni 5, Coppati Anna Maria= anni 7, Vaselli Lauritia= anni 7.