3) La capanna del Canè

 

Sabato 27 settembre 2008 siamo andati a visitare la Capanna del Canè che si trova a circa 1500 metri di altitudine, su un fianco del Monte Tondo. Questa capanna, di poco più di due metri per due, era stata costruita dai pastori in pietra non murata, messa in modo un po’ approssimativo e coperta con piastre di pietra. Vi si accede per una porticina angusta, alta circa un metro e larga circa mezzo metro. All’interno vi si sta ritti a fatica e la maggior parte dello spazio è occupato da una specie di graticcio fatto di rami di faggio e alto da terra circa 30 centimetri, che costituiva una specie di letto.

 All’interno, in una piccola nicchia, c’è ancora una vecchia pentola a due manici molto annerita per essere stata, evidentemente, a lungo sul fuoco. All’esterno ci sono diverse grosse pietre sulle quali sono incisi dei nomi e delle date di nascita. Esse possono essere state incise dai partigiani della Divisione Garibaldi Lunense ovvero dai pastori che l’hanno utilizzata a lungo prima e, forse, anche dopo la guerra. Su una, però, è inciso chiaramente il nome Jack, che è uno dei nomi di Oldham. Tutto intorno è il bosco di faggi che proteggono e nascondono la capanna.

Qui, dopo la sua costituzione avvenuta a Regnano l’8 agosto 1944 aveva posto la sua sede il comando della Divisione Garibaldi Lunense e vi ha risieduto il maggiore Oldham , il commissario politico Barocci e gli altri del comando per tutta l’estate e, presumibilmente, fino all’ottobre, allorchè tutte le forze partigiane si spostarono sui monti di Careggine per preparare l’attacco alle spalle del fronte, che avvenne il 23 novembre. Esso fallì e la divisione fu sciolta il 27 dello stesso mese. Oldham, Barocci e moltissimi altri partigiani passarono il fronte e si rifugiarono  nelle terre già occupate dagli americani.

                                                                                                                       

 

 
                                                                                                                       

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


          Da questte altitudini era possibile tenere sotto controllo visivo ampie zone della Garfagnana e della Lunigiana