Il plastico sociale: tecniche di costruzione
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Finalmente, sul finire del 1999, il locale è
pronto.
Lo spazio disponibile è di circa 50mq (quasi 10 metri per quasi 5) ed
è stato ottenuto unendo insieme due locali attigui abbattendo una parete e
modificando gli ingressi. Sono stati necessari lavori di ripristino al soffitto,
di intonaco alle pareti e di raccordo dei pavimenti. Nella foto il locale appare
pronto a ricevere il plastico.
E' stato rifatto l'impianto elettrico con
gli opportuni attacchi. L'impianto di illuminazione è composto da 4
plafoniere al neon sui muri laterali e da quattro plafoniere sul soffitto
originali delle carrozze Az 10.000 (come tutta la nostra sede). |
PARTENZA
Il 29 dicembre 1999 è stato tagliato il
primo listello di legno per la costruzione della struttura portante.
Alla
guida di falegnami di mestiere (fermodellisti) abbiamo realizzato la struttura
portante con listelli di soli 5x2 cm acquistati già piallati a misura. Una
struttura ad alveare di circa 50 cm di lato fissata con colla vinilica e viti a
legno, con rinforzi nelle giunture con "rappazze" (termine tecnico di origine
napoletana che sta ad indicare una tavoletta di multistrato da 15 mm incollata e
avvitata orizzontalmente sotto le giunture dei listelli).
Tutta la struttura
è stata pensata sezionabile in caso di trasloco (speriamo tanto che questo
accorgimento sia una complicazione inutile). Inoltre abbiamo realizzato su ruote
tutta quella parte che dovrà contenere la stazione fantasma per un eventuale
accesso dal retro in caso di necessità. Evento anche questo non auspicabile
frequentemente.
Al muro è stato fissato un doppio listello in modo da
formare una "L" sul quale la struttura si incastra per poi essere fissata con
viti.
Su tutto il bordo
della struttura è stato applicato un rinforzo formato da una tavola di
multistrato alta 10 cm. Questa tavola servirà anche come sostegno della
circuiteria elettrica.
La struttura portante così realizzata risulta molto
leggera e robusta al tempo stesso.
INSONORIZZAZIONE
Nella costruzione di questo plastico stiamo
ponendo la massima cura all'insonorizzazione. Questo obiettivo ci ha portato
alla cura dei particolari. La struttura fin qui descritta poggia a terra, come
già detto, con piedini su gomma (sia fissi che su ruota). Le strutture
sovrastanti sono fissate alla struttura portante solo con collanti abolendo viti
e chiodi e utilizzando dei tasselli realizzati con multistrato marino di 6
millimetri e strato di sughero di 4 mm.
Conviene fare delle strisce di
multistrato larghe 5 cm sulle quali incollare il sughero per poi procedere al
taglio dei singoli tasselli ogni 2 cm (tasselli 2x5 cm). Il tassello serve a
spezzare la cassa armonica che si creerebbe se si incollasse il piano della sede
stradale direttamente sulla struttura. Sui tasselli è incollata la sede stradale
realizzata in multistrato marino di 12 mm, questa è opportunamente sezionata sia
per rispettare il sezionamento della struttura portante sopra descritto, sia per
spezzare qualsiasi propagazione acustica. Sulla sede stradale viene posto uno
strato di sughero di 4 mm (che sulla linea a vista sarà la massicciata) e su
questa viene incollato il binario ROCO-LINE con colla Bostik.
LIVELLO 0
Il primo tracciato ferroviario si trova tutto ad un piano livellato chiamato livello 0 (altezza del ferro + 63 cm da terra) ed è composto dalla stazione fantasma, dalla linea di by-pass, e dalla stazione di composizione. Tutti questi tracciati saranno, a plastico ultimato, nascosti.
La stazione fantasma è mono-direzionale. Sia arrivando da Pontremoli che da Grondola, con opportuni anelli di ritorno, si entra in stazione fantasma sempre nello stesso senso. In uscita da questa si può optare per percorrere il plastico in direzione Pontremoli-Grondola o viceversa. Gli 11 binari della stazione fantasma conterranno così i convogli utilizzabili nei due sensi.
La linea di by-pass permette, tramite un anello di ritorno, ad un treno in uscita dalla stazione fantasma di rientrarvi senza passare dal plastico a vista.
La stazione di composizione è composta da 2 binari tronchi sui quali sarà possibile assemblare e prelevare i convogli. La stazione di composizione si innesta sulla linea by-pass con due scambi formanti un triangolo e può essere utilizzata per girare un convoglio. Questa stazione sebbene sarà coperta dal sovrastante paesaggio sarà ovviamente accessibile anche a plastico ultimato
Il 20 ottobre 2000 è stato posato il primo binario.
A dicembre 2000 è stato completato l'anello del circuito by-pass e sono possibili le prime prove
PROVE DIGITALE
Si sta procedendo alla messa in opera del rimanente armamento ma intanto sono iniziate le prove del digitale. C'è molto da fare per diventare esperti di logiche in digitale e di automatismi computerizzati Il 2 febbraio 2001 abbiamo effettuato la prima prova in digitale. Abbiamo collegato ad un Intellibox una batteria di 5 Loc-mouse. Sullo stesso circuito ad anello sono state poste 7 locomotive ognuna comandabile separatamente da un socio (5 Loc-mause più le due manopole dell'Intellibox). Abbiamo messo in atto una conduzione a vista cercando di rispettare una distanza di sicurezza e nei tratti nascosti (come l'anello di ritorno nel sottoscala) ci siamo immaginati una autorizzazione a proseguire solo quando compariva in uscita il locomotore che precedeva. Se la cosa ci abbia divertito potete immaginarlo dalla foto. | |
La stazione fantasma (che si vede nella foto della "prova del digitale") è stata completata e coperta dal piano della stazione di Pontremoli. Per lasciare il maggior spazio possibile alla stazione fantasma senza nasconderla dietro voluminosi puntelli il piano sovrastante è sorretto solo da barre filettate da 10 mm. |
LA PENISOLA
Sul lato mare nella parte inferiore c'è il tratto "la
piana di Pontremoli" e nella parte superiore due tratti brevi ma
molto caratteristici il "viadotto Sotto-Grondola" fra le gallerie Casella
e Balzo e il tratto "mezza costa" tra la galleria Balzo e
Grondola. Sul lato monti nella parte inferiore il tratto "Vignola" e
nella parte superiore la stazione di Grondola Guinadi I paesaggi rappresentati nelle parti inferiori hanno
lunghezze di oltre 6 metri, profondità di 60 cm e sono stati realizzati
con il metodo delle ordinate. Le ordinate sono in legno multistrato,
poggiano sulla struttura portante in legno, sono distanziate di circa 50
cm, riportano la configurazione approssimata del futuro paesaggio e la
quota precisa su dove posare la sede stradale della ferrovia. La sede
stradale in multistrato da 15 mm posata con interposizione di una striscia
di sughero. Per sostenere il paesaggio superiore e lasciare
sottostante una luce di 6 metri è stata costruita una struttura in ferro
che poggia con 4 gambe più una centrale sulla sottostante struttura
portante in legno. Anche il paesaggio superiore è stato realizzato con la
tecnica della ordinate che poggiano sulla struttura in ferro e a questa
sono fissate con squadrette metalliche e rivetti
Come descritto
nel progetto
del plastico su tutta la penisola il paesaggio è
doppio. La struttura portante in legno è sezionabile in tre punti e si
innesta sulla struttura dell'elicoidale. La parte superiore è un pezzo
unico realizzato con una struttura in ferro che poggia sulla struttura in
legno sottostante.
A livello 0 nella penisola c'è anche la
stazione di composizione che si innesta sulla linea di by-pass con un
triangolo
Nella parte terminale della penisola ci sono
i due anelli di ritorno dei due livelli. Questa parte a plastico ultimato
sarà coperta con un foglio di compensato curvo. Le ordinate in legno
servono proprio a sostenere il futuro rivestimento.
Dicembre 2003 è stato completata la posa dei binari della stazione di Grondola, dell'elicoidale e di tutto il tracciato in vista ad esclusione della stazione di Pontremoli. La stesura di un binario provvisorio al posto di questa stazione ha permesso il primo utilizzo del plastico. Un convoglio con alimentazione analogica ha percorso l'intero plastico impiegando circa 5 minuti.
Dicembre 2004 è stata completata la posa di tutto il tracciato comprese la stazione di Pontremoli. In ingresso alla stazione di Grondola è stato messo in opera uno scambio in curva auto-costruito con il raggio di curvatura desiderato di 150 cm. E iniziata la stesura dell'impianto elettrico. In totale sono stati impiegate N° scatole di flessibili, N° 80 deviatoi (destri, sinistri, corti quando nascosti, lunghi a vista, in curva auto-costruiti, compreso n° 7 scambi inglesi tutti con doppia opzione )
Sezionamenti. Chi dice che per un plastico digitale sono sufficienti due fili ... venga a trovarci. Forse abbiamo esagerato con i sezionamenti ma in tutto il plastico ci sono circa 180 tratte. Abbiamo pensato che ponticellare insieme due tratte si fa sempre in tempo mentre a plastico terminato intervenire sul circuito elettrico per aggiungere un sezionamento dove manca è disdicevole. Abbiamo perso il conto delle bobine di filo acquistate, sicuramente abbiamo superato 1 chilometro di filo unipolare. Per la colorazione abbiamo rispettato quella suggerita dall'Intellibox: marrone per il binario non sezionato, rosso per il binario sezionato. Il sezionamento è sempre dalla stessa parte indipendentemente dal senso di marcia ( in digitale l'inversione di tensione non ha importanza). Diverse sono le considerazioni per abbondare nel numero di tratte.
Per esempio il primo binario di stazione di Pontremoli ha 4 sezionamenti, sia per realizzare gli opportuni tratti di rallentamento sia anche per fare fermare il convoglio davanti alla fabbricato viaggiatori. La lunghezza dei convogli può essere molto eterogenea, molto corta quando costituita da solo due automotrici o molto lunga di un interregionale. La motrice si deve fermare in posizioni differenti ed ecco il motivo di avere varie opzioni e diversi sezionamenti.
Il controllo del plastico è realizzato a computer, maggiori sono i sezionamenti maggiore è la precisione con cui si hanno le posizioni dei convogli. Ogni tratta è controllata da un modulo di occupazione ed è quindi possibile avere sotto controllo l'intero plastico
Maggiori sono le tratte maggiore è la possibilità di far transitare più convogli sulla stessa linea. Un sistema di controllo, come al vero, impedisce che il convoglio che segue raggiunga quello che lo precede perché di volta in volta l'occupazione di una tratta mettere al rosso la tratta precedente e libera quella ancora prima. Maggiori sono i sezionamenti maggiore è la possibilità non solo di lanciare sulla stessa linea più convogli ma anche di rendere realistica la circolazione con il rallentamento al giallo, la fermata al rosso ecc.
Loop. Abbiamo dovuto realizzare anche tre loop. Il primo in ingresso alla stazione Fantasma dove il binario di ritorno del by-pass si incrocia con quello proveniente dall'elicoidale in discesa . Il secondo verso Pontremoli dove il binario in uscita dalla Fantasma si incrocia con quello proveniente dall'elicoidale in discesa. Il terzo nella stazione di composizione che è collegata alla linea con due deviatoi posti a triangolo. Un semplice circuitino elettronico rileva i cortocircuito (se cè) della prima ruota che chiude il contatto sul sezionamento e inverte la polarità dei fili in un tempo più veloce di quello di rilevazione di cortocircuito dell'Intellibox
Deviatoi. Tanto per complicarci le cose abbiamo utilizzato deviatoi elettromagnetici bi-stabili e solidi in tutte le parti nascoste ma nelle stazioni stazioni a vista abbiamo utilizzato motori lenti. Un motorino elettrico trascina una vite senza fine spostando una barretta su cui è saldata un'asta che comanda gli aghi del deviatore.
Paesaggio. I primi passi....
Dicembre 2005. Ponticellando tutte le tratte abbiamo utilizzato il plastico in digitale manualmente. Sono stati impiegati diversi convogli in movimento contemporaneo anche con decodificatore sonoro. Si prospetta un sano divertimento. Con velocità impostata 80 una loco impiega 8 minuti a percorrere l'intero plastico senza transitare dalla stazione fantasma.
Agosto 2006 . L'impianto elettrico è ultimato e il sistema di comando e controllo digitale funzionante. In manuale possono transitare tanti treni quanti si è capace di tenere sotto controllo.
Dicembre 2006. Inizia la costruzione del paesaggio.
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