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home arrampicata Monte Mars - Cresta dei Carisey precedente successivo

Monte Mars

Cresta dei Carisey

La cresta dei Carisey (cresta sud-sud-ovest) al Monte Mars è la classica per eccellenza tra le arrampicate delle Alpi Biellesi, comprese tra la bassa valle d'Aosta e l'alta pianura piemontese. Non si tratta di una via difficile, ma lo sviluppo non è breve ed ha il pregio di non essere mai troppo affollata e di svilupparsi in un ambiente naturale splendido, dove non sono rari gli incontri con animali selvatici. La roccia è un bel granito di ottima qualità e la via è stata interamente attrezzata a spit nei punti che lo necessitano; portarsi, oltre a qualche rinvio, alcune fettucce per sfruttare i numerosi e solidi spuntoni presenti ed eventualmente un paio di dadi o friends. La suddivisione in tiri riportata è indicativa; se ne può effettuare qualcuno in più o in meno, secondo capacità ed interpretazione personali. In primavera è possibile incontrare ancora neve residua, mentre in piena estate, vista la quota, il caldo può essere eccessivo; forse la stagione migliore per effettuare la salita è l'autunno, ricco di colori e dal clima mite. Da segnalare che la zona delle Alpi Biellesi risulta essere tra le più piovose dell'intera cerchia alpina.

Difficoltà: AD- (III, un tratto di III+/IV- evitabile)
Sviluppo: 8 lunghezze, 350 m
Esposizione: SSO
Chiodatura: buona
Materiale: 4 rinvii, 1 corda
Salite: 20.11.05    Mirko, Andrea

AvvicinamentoDa Biella si raggiunge in auto il santuario di Oropa. Dalla stazione a monte della funivia Oropa-lago del Mucrone (1870 m), raggiungibile anche a piedi lungo un bel sentiero (1.30-2 ore in più), oltrepassato il caratteristico lago del Mucrone (cartelli indicatori) si guadagna la bocchetta del Lago (2026 m, ore 0.30). Qui occorre prendere il sentiero (segnalato) per il rifugio Coda che inizialmente perde leggermente quota, poi prosegue a mezza costa attraverso il selvaggio e poco frequentato versante sud del Monte Mars. Dopo aver attraversato una piccola valletta, il sentiero inizia una serie di saliscendi mai troppo faticosi; alcuni tratti esposti anche se non difficili sono provvisti di catene. Una salita più lunga a tornanti porta a guadagnare la cresta nei pressi del rifugio Coda; anzichè raggiungerlo, si prosegue sulla destra in salita raggiungendo dapprima il colle Sella quindi in breve, oltre uno spuntone roccioso da aggirare sulla destra, l'attacco della cresta dei Carisey (2240 m, ore 2 dalla stazione superiore della funivia).

L1Dopo i primi facili gradini dell’attacco si supera una breve placchetta (III, spit), quindi si prosegue più facilmente per roccette con tratti erbosi (II) fino alla sommità del primo evidente risalto della cresta.

L2Dalla cima del risalto bisogna scendere lungo un caminetto (III, spit) dove normalmente è presente una corda fissa (è anche possibile effettuare una breve doppia); si raggiunge un intaglio alla base di un secondo risalto.

L3Si supera una bella placca verticale per delle fessure, leggermente sulla destra (III, spit), quindi si prosegue nei pressi del filo di cresta fino ad un'evidente fessura obliqua da sinistra a destra.

L4Seguendo la spaccatura (III, spit), che al termine si fa più facile, si guadagna la vetta del secondo risalto, detto Punta Amici (2338 m).

Ora la cresta diviene pressochè orizzontale, per poi scendere leggermente; la si segue stando nei pressi del filo o leggermente sulla destra con percorso non difficile (II con qualche punto di III-, alcuni spit) ma a tratti abbastanza esposto (eventualmente procedere assicurati) sino a raggiungere la base di un ripido ed evidente dosso roccioso.

L5Si supera il risalto salendo per facili placchette (II), quindi ci si porta nei pressi dello spigolo di destra e se ne raggiunge la sommità per un tratto ripido ed abbastanza esposto (III, spit).

L6Si guadagna il colletto sottostante scendendo inizialmente per pochi facili metri lungo il filo, quindi impegnati in un passaggino non facile (III, spit all'inizio) e molto esposto; in alternativa si risolve il tutto con una breve doppia.

Sempre lungo la cresta si prosegue senza grossi problemi (qualche passaggio di II) dirigendosi verso una zona di rocce biancastre, oltre la quale si sale verso sinistra fino alla base di una paretina più ripida.

L7Superato il tratto iniziale più impegnativo (III) si prosegue per rocce più facili (II); si sosta dove sembra più opportuno.

In breve si raggiunge la base dell'ultimo risalto della cresta, il cosidetto "Dado".

L8Si sale sfruttando un diedro sulla sinistra di uno spigolo (III+) spostandosi in alto leggermente sulla destra verso lo spigolo stesso (IV-, spit); si raggiunge la sosta per rocce articolate più facili.

DiscesaDalla sommità del Dado (ore 2.30 dall'attacco) si prosegue ancora lungo la cresta, che diventa più facile; si deve stare sulla destra del filo, irto di spuntoni e gendarmi, sfruttando cengie e canaletti (passaggi di II) fino a raggiungere un colle; verso sinistra un sentiero in parte attrezzato riporta al rifugio Coda.
In alternativa dal colle è possibile seguire il sentiero che sale lungo la cresta sino a guadagnare la vetta del Monte Mars (2600 m, ore 3.30 dall'attacco). Se ne scende sempre per sentiero, inizialmente lungo l'opposta cresta est toccando la quota 2431 metri, poi abbassandosi ulteriormente e traversando sotto al Monte Rosso; si raggiunge con una breve risalita l'omonimo colle del Monte Rosso (2200 m), da dove si scende direttamente al lago del Mucrone ed alla vicina stazione della funivia.

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