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POLITECNICO DI TORINO
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Tesi meritevoli di pubblicazione


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Progettare e costruire in terra cruda. Rivisitazione e attualizzazione delle tradizioni tecnologiche e costruttive nell'alessandrino. Ipotesi progettuale per un centro servizi telematici a Novi Ligure
di Gian Luigi Prati
Relatore: Roberto Mattone

La proposta progettuale presentata è nata dalla necessità di una rilettura ragionata delle tecnologie costruttive tipiche della Fraschetta (ampio territorio della provincia di Alessandria, che tocca vari Comuni), che ha visto in tutta la sua storia la costruzione edilizia definita interamente con la terra cruda e, in particolare per questa zona, la curiosa metodologia dell’argilla compattata in casseri (pisé), che si articola in diverse fasi di lavoro e del mattone crudo formato manualmente (adobe).

La documentazione raccolta nella tesi consta di due sezioni.
Attraverso la prima si compie una ricerca generalizzata sul crudo, una lettura strutturale del territorio, un’attenta analisi sulla locale tecnologia del crudo, uno studio relativo alle problematiche legate alla corretta conservazione del patrimonio edilizio esistente e alle nuove vantaggiose possibilità tecniche adottabili in fase di nuova edificazione. Particolare attenzione è stata posta all’uso del crudo in fase strutturale; le murature portanti in pisé costituiscono infatti un sistema di impianto tutt’oggi esistente per molte unità presenti sul territorio.

Questa prima parte è suddivisa in cinque capitoli.

Il capitolo I costituisce una sintesi generica sulle qualità, sulla storia, sulle tecniche di lavorazione e sulle problematiche legate al crudo. Esso potrebbe costituire un valido supporto didattico a chi volesse accostarsi per la prima volta a questo insolito e ancora poco noto materiale edilizio.

Il capitolo II illustra il territorio della Fraschetta nelle sue particolarità storico-fisico-geografiche. Si potranno in questo modo cogliere alcune motivazioni che hanno indotto gli autoctoni a sfruttare il terreno argilloso per la produzione dei propri manufatti edilizi.

Il capitolo III analizza in maniera approfondita la tecnica costruttiva del pisé e dell’adobe, nonché la tipologia strutturale degli edifici fraschettani. L’edificio viene quindi scorporato in singoli elementi strutturali e descritto attraverso un supporto grafico accattivante consistente in circa 500 immagini (foto a colori e disegni acquarellati).

Il capitolo IV descrive le problematiche relative ai dissesti e ai degradi degli edifici che sorgono in Fraschetta, una critica sugli attuali sistemi di ristrutturazione e una serie di proposte alternative sia sul piano dell’intervento tecnologico sia sul piano legislativo, pressoche inesistente in Piemonte.

Il capitolo V fornisce alcune indicazioni su ipotesi tecnologico-progettuali in vista di un possibile e auspicabile ritorno all’utilizzo di questo materiale sano, economico, eco-compatibile e riciclabile. Tale capitolo rappresenta un discorso introduttivo, ossia un anello di congiunzione, con l’ipotesi progettuale che costituisce la seconda parte della tesi.

La seconda parte riguarda l’identificazione e lo sviluppo di un’ipotesi progettuale per un impianto destinato prettamente a servizi telematici da edificarsi a Novi Ligure (AL), su di un lotto assegnato dal Comune stesso e situato in una zona semiperiferica, fortemente caratterizzata dalla presenza di opifici, nella quale è presente una smagliatura del tessuto urbano causata principalmente dalla eterogeneità del costruito. Questa proposta progettuale di tesi, definita ad un livello di massima, propone, in maniera apparentemente provocatoria, l’utilizzo del pisé e dei blocchi di terra cruda stabilizzata per la formazione delle pareti di tamponamento dell’edificio, dimostrando le qualità plastico-espressive del crudo. L’edificio, composto di tre blocchi, ospita principalemente al suo interno zone espositive, sala convegni, ufficio comunale, sala telematica, aula per alfabetizzazione telematica, centro servizi, sala videoconferenze, uffici per telelavoro e consulenza aziendale.

Un’ultima curiosità. La tesi è stata presentata sotto forma di filmato e le musiche sono state appositamente composte e orchestrate dall’autore.

COS’ E’ UNA "PIAZZA TELEMATICA"

Una Piazza Telematica è una struttura fisica messa a disposizione della collettività al fine di garantire - ai cittadini di tutti gli strati sociali - l’opportunità di poter usufruire di servizi telematici di alto livello, inseriti in un ambiente pubblico aperto, progettato per favorire occasioni di incontro professionale, crescita culturale e socializzazione.

Più specificamente, le piazze telematiche possono essere osservate dai diversi punti di vista (tecnologico, funzionale, architettonico, urbanistico …) come:

– telecentri a fruibilità collettiva;

– strutture di servizio pubblico ad accesso gratuito, sempre tecnologicamente all’avanguardia, dotata di un’efficace assistenza tecnica e formativa per l’utenza, convenzionata con imprese, scuole, associazioni professionali, artigianali, ecc.;

– edifici intelligenti: derivanti dal recupero di opere preesistenti degradate o sottoutilizzate e inseriti nella città storica o nel tessuto indifferenziato delle periferie urbane, valorizzati da programmi di riqualificazione urbana o di riconversione di aree infrastrutturali dismesse, ma anche nuovi edifici con potenziali e spiccate caratteristiche di aggregazione sociale;

- luoghi che costituiscono nuove "polarità urbane" a forte potenziale di attrazione di flussi di mobilità quotidiana, recuperando il valore semantico della piazza, per lo sviluppo di relazioni sociali e professionali, suscettibili - a medio/lungo termine - di modificare la tipologia e la qualità degli insediamenti e dei servizi gravitanti sulla nuova polarità ed integrati con essa.

 

Tipologie murarie a confronto: pisé (a sinistra) e adobe (a destra). Il pisé veniva realizzato comprimendo il terreno argilloso, per mezzo di un particolare strumento di battitura, in una cassaforma in legno mobile; le murature venivano ammorsate fra loro con delle chiavi in legno di robinia. I mattoni crudi venivano invece realizzati con un regolo in legno utilizzando terra setacciata; una volta asciugati venivano quindi posti in opera utilizzando come legante terra fluida. Il tema dell’adobe viene ripreso dal prof. Roberto Mattone che brevetta un blocco stabilizzato formato per mezzo di una pressa manuale.

 

Nella Fraschetta la maggior parte degli edifici sono realizzati in pisé, indipendentemente dalla loro funzione.
Particolare della copertura, della muratura in pisé e dell’antico basamento realizzato con grossi ciottoli.

Purtroppo le attuali metodologie adottate nelle ristrutturazioni di questi fabbricati tendono a snaturalizzare la tessitura muraria del pisé compromettendola in maniera irreversibile con un rivestimento di mattoni cotti. Solo attraverso una sensibilizzazione dell’opinione pubblica verso la tutela e il giusto recupero del patrimonio esistente potrà permettere l’introduzione di metodi di protezione della facciata meno devastanti e ugualmente efficaci.

 

Estratto della tavola progettuale

Per ulteriori informazioni: Gian Luigi Prati
Indirizzo : Strada Comunale, 70 – 15040 Mandrogne (Alessandria)
Telefono : 0131.579811; 0335.6718289
E-Mail: glprati@tin.it ;
fraschetta@tin.it (Circoscrizione "Fraschetta" del Comune di Alessandria )
URL: http://digilander.libero.it/glprati/


Servizio a cura di:
HypArc (CISDA) - E-Mail: hyparc@archi.polito.it