"Caro Giuseppe, cumpare nepote, a Napule stocio facendo
la vita de lu signore... Alla sera me ne vaco a lu tabbarene e me
ne resco quanne chiode... e per questo mandame,
nu poco de soldi perché nun tengo nemmeno li soldi per pagare
la lettera a lu scrivano che me sta scrivendo la lettera presente..."
(tratto da MISERIA E NOBILTA',
1954)
Per chiunque volesse scrivermi o contattarmi (tanto penso che chi
visita sto' sito già me conosce...) ecco alcuni recapiti:
L'unica accortezza che vi chiedo e di scrivere in italiano come
l'esempio qui sotto riportato:
"Signorina, veniamo noi con questa
mia addirivi una parola che che scusate se sono poche ma settecentomilalire;
noi ci fanno specie che questanno che c'è stato una grande
moria delle vacche come voi ben sapete. . . Questa moneta serovono
a che voi vi consolate dai dispiecere che avreta perchè dovete
lasciare nostro nipote che gli zii che siamo noi medesimo di persona
vi mandano questo, perché il giovanotto è studente
che studia che si deve prendere una laura che deve tenere la testa
al solito posto cioè sul collo.;.; Salutandovi indistintamente
i fratelli Caponi (che siamo noi i fratelli Caponi)"
(tratto da Totò, Peppino e la Malafemmena, 1956).
Studiate gente, studiate...
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