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1.1.1.6 HOMO SAPIENS ASCORBICUS
La correzione quotidiana completa ed a lungo termine della antica mutazione dei
primati che ha dato luogo al difetto genetico per il GLO dell’Homo Sapiens,
attraverso l’ingestione ripetuta di ascorbato ai livelli richiesti, avrebbe tali
e tanti effetti salutari (3, 12, 13) su tali e tanti processi umani fisiologici
e patologici che sarebbe equivalente alla creazione di una nuova sottospecie
umana, una sorta di “Superman” biochimico, che sarebbe più robusto, più forte e
più resistente alle malattie ed agli stress e che avrebbe una durata di vita
molto più lunga. Gli effetti della inversione_ chimica di questa mutazione sono
stati passati in rassegna con i pochi dati disponibili fino al 1971 (3).
A queste “sottospecie” indotte biochimicamente ho dato il nome di “Homo Sapiens
Ascorbicus” per distinguerle dal resto della popolazione Homo Sapiens
Scorbutica, in cui questo difetto genetico per il GLO è ancora in piena
fioritura (5). Questa completa correzione dovrebbe iniziare con il concepimento
dell’individuo, il che implica il coinvolgimento della madre. La madre dovrebbe
sottoporsi al regime suggerito da Klenner molti anni fa e pubblicato
recentemente (14). Esso comprende l’assunzione di circa da 5 a 15 grammi di
ascorbato al giorno per tutta la gravidanza e la lattazione e la
somministrazione di ascorbato, dopo lo svezzamento, al neonato ogni giorno
raggiungendo 1 grammo alla fine del primo anno. Durante l’adolescenza
l’assunzione giornaliera di ascorbato aumenta di 1 grammo al giorno per anno di
età fino ai dieci anni e da lì in poi almeno 10 grammi al giorno. Con tale
regime il feto si sviluppa nel normale ambiente uterino abbondante in ascorbato
ed evita l’attuale comune nascita stressante dopo nove mesi di scorbuto
sub-clinico intrauterino.
Nel corso degli anni Klenner ha trattato con successo parecchie centinaia di
gravidanze, con travaglio facile, in cui sono state evitate le attuali insidie
delle emorragie della madre e delle sofferenze respiratorie del neonato. Egli ha
anche fatto partorire i quattro gemelli Fultz, i primi quattro gemelli
sopravvissuti nel sud degli Stati Uniti. Il risultato egregio e facilmente
evidente di tale procedura è stato la buona salute e la robustezza del neonato.
Se si dovesse presentare un qualche stress inaspettato, l’assunzione di
ascorbato dovrebbe essere adeguata di conseguenza. Clicca
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Ad un certo punto e per cause ancora da appurare con certezza, il corpo umano ha
perso la prerogativa di prodursi AUTONOMAMENTE questo importantissimo
ACIDO
ASCORBICO.
Quando è avvenuto questo?
Sicuramente l'evento della perdita di questo enzima è avvenuto con certezza
quando la specie umana era ancora un gruppo di pochi individui.
Dico questo con certezza in quanto quando è avvenuto il cambio del colore
dell'epidermide già mancava questa AUTOPRODUZIONE altrimenti ora ci sarebbe una
parte con, ed un'altra senza, invece no manca a TUTTI gli HOMO SAPIENS,
indipendentemente dal colore della pelle.
Solo in seguito a questa perdita questi individui si sono divisi spostandosi
nelle varie località già senza questa produzione autonoma. L'evoluzione poi ha
adattato le varie colorazioni della pelle a seconda delle esigenze diverse per
il buon proseguimento della loro vita.
Questo è dimostrato dal fatto che TUTTO il genere umano è senza questa
produzione.
Ora però avendo la certezza che questa produzione AUTONOMA era fatta partendo
dagli zuccheri, come avviene tutt'ora per le varie specie animali, allora la
frutta e la verdura devono essere considerate un alimento sicuramente molto
importante, ma NON FORNITORE di ACIDO ASCORBICO. L'ACEROLA o la ROSA CANINA
peggio che mai, in quanto non sono neppure un alimento normale, ma questi sono
SOLO UN RIPIEGO poichè contengono questo ACIDO ASCORBICO molto importante per la
nostra vita. Quindi quanto si asserisce sul fatto che gli altri componenti
contenuti in questi prodotti sia MOLTO IMPORTANTE ingoiarli insieme all'ACIDO ASCORBICO perche devono lavorare in sinergia, è tutta una
PURA FANTASIA ed
un'altro frutto della mente di chi da questi prodotti ne ricava SOLO LUCRO.
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Negli Anfibi e nei Rettili, Vertebrati a sangue freddo, il luogo
di sintesi dell’acido ascorbico è il rene, mentre nei Mammiferi, animali a
sangue caldo, l’organo deputato alla sintesi sarà il fegato.
Il motivo di questo cambio di sede è da ricercare nella maggiore attività dei
Mammiferi (apparsi 250-200 milioni di anni fa): in pratica, maggiore è lo stress
metabolico al quale è sottoposto l’animale, maggiore la quantità di acido
ascorbico da produrre per far fronte ad esso. Il rene, organo relativamente
piccolo e affollato, divenne inadeguato a fronte dell’aumentata richiesta e
l’evoluzione favorì il trasferimento della sintesi al fegato, l’organo più
grande del corpo.
Le tracce di questo percorso si trovano in alcuni Uccelli odierni, gli antenati
dei quali sono più o meno coevi dei Mammiferi: infatti anitre, piccioni e
falchi, ordini piuttosto antichi, continuano a produrre l’acido ascorbico nei
reni, mentre tra gli ordini più recenti ed evoluti (soprattutto Passeriformi)
alcuni sintetizzano acido ascorbico sia nei reni sia nel fegato, altri solo nel
fegato.
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Su cosa si basa il controllo privato della nostra salute da parte
delle industrie farmaceutiche?
16 agosto 2011
Salute e Sanità, Scienza e Conoscenza, Verità sul cancro, Vittime dei Vaccini
Oggi una persona su 3 si ammala di tumore e in alcune zone del mondo il rapporto
è ancora più drastico. Se pensiamo che le cause risiedano nell’inquinamento,
nelle radiazioni, nel cibo, ci sbagliamo di grosso, ma la cosa più grave è che
ci fanno sbagliare molto volentieri.
Cosa c’è di peggio del non assumere abbastanza vitamina C? NON assumerla
credendo di farlo. [Ne abbiamo parlato in questo articolo: Siamo tutti liberi di
pensare, ma pensiamo liberamente?]
PARTIAMO DAL PRINCIPIO
Irwin Stone (1907-1984) era ingegnere chimico per formazione, biochimico per
vocazione e paleopatologo per passatempo. Cominciò a lavorare sull’acido
ascorbico nel 1934 e conseguì il primo brevetto USA per il suo uso come
anti-ossidante alimentare. L’uso mondiale di questo processo è stato un fattore
nella eliminazione virtuale dello scorbuto clinico conclamato nei paesi
sviluppati. Nel 1965-67 pubblicò una serie di articoli che descrivevano la
malattia genetica, epato-enzimatica, Ipoascorbemia ed il suo significato in
Medicina. Questo nuovo approccio genetico fornisce il razionale per l’uso di
dosi massicce di acido ascorbico nella Terapia Ortomolecolare. E’ stato Stone a
coinvolgere Linus Pauling (doppio Premio Nobel) nell’interesse dello studio
della vitamina “C”.
[Scaricate qui il libro di Linus Pauling Come vivere più a lungo e sentirsi
meglio]
http://digilander.libero.it/genfraglo/Immagini/originalelp.pdf
HOMO SAPIENS ASCORBICUS, UN ROBUSTO MUTANTE UMANO CORRETTO BIOCHIMICAMENTE
SOMMARIO
L’insieme genetico dell’Homo Sapiens contiene un gene difettoso per la sintesi
della proteina enzimatica attiva, L-gulonolactone oxidase (GLO ). L’assenza di
GLO nel fegato umano blocca nei mammiferi la normale conversione dello zucchero
del sangue in ascorbato, conducendo al potenzialmente fatale “errore innato del
metabolismo dei carboidrati”, la malattia genetica, Ipoascorbemia (nella più
vecchia nomenclatura-scorbuto). Per sopravvivere gli umani hanno bisogno di
sorgenti esogene di ascorbato giornaliero. La maggior parte dei mammiferi hanno
intatto il gene per la sintesi GLO e producono generose quantità giornaliere del
metabolita del fegato, l’ascorbato; per esempio, una capra di 70 kg non
stressata è capace di produrre oltre 13 grammi di ascorbato giornaliero e molto
di più se sotto stress.
La dose giornaliera raccomandata di 60 milligrammi di ascorbato per gli adulti
umani, ora proposta ed usata dai nutrizionisti, è grossolanamente inadeguata per
ricondurre l’Homo Sapiens alla normale fisiologia dell’ascorbato dei mammiferi.
Per correggere completamente questo difetto genetico umano …
… e per bandire l’epidemia di Scorbuto Cronico Sub-clinico si richiedono
assunzioni giornaliere di ascorbato equivalenti, almeno, alle quantità
sintetizzate dagli altri mammiferi. Gli umani tenuti per un lungo termine ad un
regime di correzione completa di questo difetto innato mostrano grandi benefici
in salute nel mantenimento del benessere, nella terapia della malattia e nel
rallentamento dei processi di invecchiamento. Ciò può essere guardato come la
creazione di una sotto-specie umana nuova, più robusta, più longeva, più forte,
l’Homo Sapiens Ascorbicus, per mezzo della _inversione_ di una mutazione ne i
primati avvenuta circa 60 milioni di anni fa. Si discutono alcuni dei benefici
pratici ed i percorsi di una futura ricerca clinica.
PROBLEMA
L’insieme genetico dell’Homo Sapiens contiene parecchi geni difettosi, non
presenti negli altri mammiferi, che producono disfunzioni enzimatiche.
Probabilmente il più importante di questi geni difettosi, che limita severamente
la nostra salute e le possibilità di longevità, è il gene che controlla la
sintesi della proteina fegatoenzimatica, L-gulonolactone oxidase (GLO). Questo
enzima è il membro finale di un sistema biochimico di quattro enzimi, la cui
funzione nel fegato è di convertire il glucosio contenuto nel sangue in
ascorbato. Mentre la produzione giornaliera, collegata allo stress, di grandi
quantità (parecchi grammi) di ascorbato è comune alla maggior parte dei
mammiferi, la produzione giornaliera di ascorbato è zero tra i membri
dell’odierno Sotto Ordine dei Primati, Anthropoidea, a causa dell’enzima
mancante. Questi membri includono le scimmie degli ordini più alti, i primati e
l’Homo Sapiens (1).
Le scimmie più primitive, membre dell’altro Sotto Ordine dei Primati, Prosimii,
sono portatori del gene GLO intatto e come gli altri mammiferi sono capaci di
produrre il proprio ascorbato giornaliero.
IL DIFETTO UMANO INNATO PER IL GLO
A meno che non sia disponibile ascorbato esogeno con continuità ed in quantità
sufficienti per i membri del Sotto Ordine Anthropoidea, la loro sopravvivenza
sarebbe limitata a non più di qualche mese, in funzione degli avvenimenti
stressanti. L’ascorbato, il membro riducente del sistema ossido-riduttivo
ascorbatodeidroascorbato, è una molecola piccola e semplice che è basilare nel
processo umano. Essa ha talmente tante funzioni nelle attuali piante e negli
animali viventi che abbiamo solamente toccato le frange della sua conoscenza. La
lista delle funzioni dell’ascorbato è in continua crescita.
E’ probabile che questa molecola fosse intimamente associata allo sviluppo
iniziale della vita sul nostro pianeta. La sua probabile funzione principale
nelle forme di vita primordiali era di mantenere l’ottimale basso potenziale
ossido-riduttivo (redox: rH) nel protoplasma vivente e di proteggerlo dalla
tossicità dell’ossigeno che si incrementava a causa della fotosintesi. Poiché le
primitive forme di vita divenivano più complesse, le loro richieste di ascorbato
giornaliero aumentavano. La storia naturale dell’ascorbato, negli oltre 400
milioni di anni di evoluzione dei vertebrati, è una storia affascinante che
mostra l’incremento delle richieste e della produzione di ascorbato nella
evoluzione sequenziale dagli anfibi, rettili, uccelli, mammiferi e primati (1).
Una mutazione nel gene per la sintesi della proteina fegato-enzimatica, GLO,
sembra sia sopravvenuto circa 60 milioni di anni fa in antenati degli odierni
membri del Sotto Ordine, Anthropoidea, con la distruzione della loro capacità di
produrre il loro proprio ascorbato. Ciò rende l’Homo Sapiens un mammifero
mutante (2).
CRONICA SCARSITA’ DI ASCORBATO NELL’HOMO SAPIENS
Questo difetto innato sembra essere presente in tutti i membri dell’Homo Sapiens,
e priva gli umani di un importante meccanismo biochimico protettivo contro lo
stress proprio dei mammiferi (3). Un meccanismo di retroazione, facendo
aumentare la produzione di ascorbato da parte del fegato allorchè si è sotto
stress, è servito ai mammiferi come anti-stressante negli ultimi 165 milioni di
anni. In tempi più recenti, sia nella preistoria umana che in tempi storici,
tale gene difettoso è stato probabilmente responsabile, sia direttamente che
indirettamente, di più morti e malattie, di più sofferenza umana e di più
riduzione del tempo di vita di ogni altra singola causa. Se non fosse stato per
le severe limitazioni alla crescita della popolazione imposte da questo
difettoso gene umano, è probabile che i nostri attuali problemi di
sovrappopolazione ci avrebbero sopraffatto secoli fa.
Prima del 1930 è stato impossibile correggere completamente questo universale
difetto umano innato, perché la sola sorgente dell’allora sconosciuto “fattore
antiscorbutico” erano i nostri alimenti, dove esso esisteva solo in minute
quantità. Per prenderne abbastanza attraverso il cibo, comparabile alle quantità
normalmente prodotte ogni giorno dagli altri mammiferi, bisognerebbe ingerire
tali quantità di cibo da essere ben oltre le capacità di gestione del nostro
sistema digestivo. Per le patate bollite, per esempio, su cui si sono basate per
secoli le popolazioni di interi paesi per mantenersi libere dai sintomi
terminali dello scorbuto, ce ne sarebbe bisogno di circa 22 kg per avere un
cucchiaino raso, 3 grammi, di acido ascorbico (5). Tutto ciò che possiamo
aspettarci, anche se mangiamo i migliori cibi antiscorbutici, è la mera
prevenzione dell’apparizione dei classici segni terminali dello scorbuto clinico
netto, lasciando lo Scorbuto Cronico Sub-clinico, la Sindrome CSS (Chronic
Subclinical Scurvy: Scorbuto Cronico Sub-clinico), non intaccata e rampante (6),
specialmente se ci si rende conto che una capra non stressata di 75 kg circa è
capace di una produzione giornaliera di oltre 13 grammi del metabolita del
fegato, l’ascorbato (7).
INVERSIONE BIOCHIMICA DI QUESTO DIFETTO UMANO INNATO
E’ solo da circa 45 anni, da quando la nostra tecnologia chimica si è sviluppata
ed è avanzata al punto che l’ascorbato potesse essere sintetizzato e prodotto
piuttosto economicamente, che siamo stati in grado di fare ogni cosa riguardo
alla correzione completa di questo problema dello Scorbuto Cronico Sub-clinico,
vecchio di 60 milioni di anni. Ad eccezione dell’ultimo decennio e del lavoro di
pochi individui appassionati, questi 45 anni sono trascorsi senza molta
assistenza o incoraggiamento da parte dello establishment medico o nutrizionista
per utilizzare completamente la conoscenza accumulata riguardo alla genetica
dello scorbuto (8), alle necessità giornaliere di ascorbato ed alle loro
implicazioni mediche e sulla salute (9).
Uno dei primi passi richiesti per la modernizzazione del pensiero sullo
“scorbuto”, è quello di tenerlo lontano dalle vecchie e fuorvianti concezioni
dell’ipotesi “malattia dovuta a deficienza dietetica di vitamina C” come
eziologia sottostante, e porlo al posto appropriato di malattia genetica
epato-enzimatica. E’ inoltre necessario eliminare il termine “vitamina C”, per
l’ascorbato, metabolita del fegato dei mammiferi. Anche la RDA (Recommended
Daily Amount: Dose Quotidiana Raccomandata) giornaliera di ascorbato richiede
una drastica revisione in aumento. Ora è disponibile la tecnologia per coloro
che sono interessati alla completa correzione biochimica di questo “difetto
innato del metabolismo dei carboidrati” umano, la Ipoascorbemia.
La correzione completa può essere raggiunta in due modi:
* 1. L’approccio genetico, in cui si ripara il gene o si rimpiazza così da
essere capace di dirigere la sintesi dell’enzima attivo GLO. Questa sarebbe una
soluzione conveniente del problema, ma il presente “stato dell’arte” della
ingegneria genetica non è capace a farlo. Forse i prossimi 50 anni lo vedranno
realizzato. Gli umani saranno allora capaci di realizzare la sintesi endogena di
ascorbato, come gli altri mammiferi. Se ne fosse sintetizzato abbastanza in
risposta allo stress esso ridurrebbe la minaccia della Sindrome CSS, ma non
potrebbe assicurare una completa libertà da essa. Molti mammiferi con il gene
per il GLO intatto e capaci della sintesi epatica di ascorbato, soffrono ancora
diella Sindrome CSS nel corso delle loro vite (10, 11). Essi rispondono
favorevolmente all’ascorbato esogeno addizionale.
* 2. L’approccio pragmatico, che è disponibile da oltre quattro decenni ed è
praticato con successo da molti individui. Consiste nella semplice ingestione di
dosi di ascorbato, spaziate nel corso della giornata, nelle quantità normalmente
sintetizzate dai mammiferi, e nell’aumento dell’assunzione in risposta allo
stress. Un problema qui è la nostra imprecisa conoscenza delle quantità di
ascorbato sintetizzate dai mammiferi o delle quantità richieste dall’Homo sotto
stress particolari. Questo non è un problema troppo grave perché ulteriori test
clinici potrebbero rapidamente riempire i nostri vuoti di conoscenza. Inoltre la
virtuale mancanza di tossicità dell’ascorbato renderebbe i “sovradosaggi” una
procedura relativamente sicura.
HOMO SAPIENS ASCORBICUS
La correzione quotidiana completa ed a lungo termine della antica mutazione dei
primati che ha dato luogo al difetto genetico per il GLO dell’Homo Sapiens,
attraverso l’ingestione ripetuta di ascorbato ai livelli richiesti, avrebbe tali
e tanti effetti salutari (3, 12, 13) su tali e tanti processi umani fisiologici
e patologici che sarebbe equivalente alla creazione di una nuova sottospecie
umana, una sorta di “Superman” biochimico, che sarebbe più robusto, più forte e
più resistente alle malattie ed agli stress e che avrebbe una durata di vita
molto più lunga. Gli effetti della inversione_ chimica di questa mutazione sono
stati passati in rassegna con i pochi dati disponibili fino al 1971 (3).
A queste “sottospecie” indotte biochimicamente ho dato il nome di “Homo Sapiens
Ascorbicus” per distinguerle dal resto della popolazione Homo Sapiens
Scorbutica, in cui questo difetto genetico per il GLO è ancora in piena
fioritura (5). Questa completa correzione dovrebbe iniziare con il concepimento
dell’individuo, il che implica il coinvolgimento della madre. La madre dovrebbe
sottoporsi al regime suggerito da Klenner molti anni fa e pubblicato
recentemente (14). Esso comprende l’assunzione di circa da 5 a 15 grammi di
ascorbato al giorno per tutta la gravidanza e la lattazione e la
somministrazione di ascorbato, dopo lo svezzamento, al neonato ogni giorno
raggiungendo 1 grammo alla fine del primo anno. Durante l’adolescenza
l’assunzione giornaliera di ascorbato aumenta di 1 grammo al giorno per anno di
età fino ai dieci anni e da lì in poi almeno 10 grammi al giorno. Con tale
regime il feto si sviluppa nel normale ambiente uterino abbondante in ascorbato
ed evita l’attuale comune nascita stressante dopo nove mesi di scorbuto
sub-clinico intrauterino.
Nel corso degli anni Klenner ha trattato con successo parecchie centinaia di
gravidanze, con travaglio facile, in cui sono state evitate le attuali insidie
delle emorragie della madre e delle sofferenze respiratorie del neonato. Egli ha
anche fatto partorire i quattro gemelli Fultz, i primi quattro gemelli
sopravvissuti nel sud degli Stati Uniti. Il risultato egregio e facilmente
evidente di tale procedura è stato la buona salute e la robustezza del neonato.
Se si dovesse presentare un qualche stress inaspettato, l’assunzione di
ascorbato dovrebbe essere adeguata di conseguenza.
SINDROME DELLA MORTE IMPROVVISA DEL NEONATO (SUDDEN INFANT DEATH SYNDROME: SIDS)
Un rischio iniziale fatale, e la più comune causa di morte del neonato Homo
Sapiens nel mondo occidentale, è la sindrome della morte improvvisa del neonato
(15), altrimenti nota, anche in Australia, come “morte nella culla”. La SIDS
affligge usualmente i neonati sotto l’anno e generalmente prima dei 3 mesi di
età. Il bimbo, apparentemente in salute e privo di sintomi, è messo a dormire in
modo normale e si trova morto quando si va a rivederlo. La mortalità e di circa
il 17 per mille in Australia. Negli U.S.A. si stima, probabilmente per difetto,
che muoiano dagli 8000 ai 10000 bimbi l’anno. Dopo un lungo ed ampio lavoro nel
loro ospedale dell’entroterra australiano, Kalokerinos (16) e Dettman (17) hanno
tirato le somme e hanno confermato la conclusione, raggiunta molti anni prima da
Klenner (14), per cui la SIDS è una manifestazione fatale dello scorbuto
infantile, che può essere semplicemente e senza danno prevenuta con l’ascorbato.
Lo establishment di ricerca medica sia negli U.S.A. che in Australia ha
sistematicamente ignorato le scoperte di questi tre ricercatori, le loro
semplici misure preventive ed il rapido test delle urine da loro proposto per
rivelare le potenziali vittime della SIDS, e non hanno allocato nessun fondo,
degli ampi fondi di ricerca disponibili per la SIDS, per provare queste scoperte
e queste conclusioni. A causa della loro apatia ed ostilità verso queste idee,
potrebbero avere permesso che questo massacro annuale di bambini continuasse
incontrollato. Dalla scarsa evidenza a disposizione, i bimbi dello Homo Sapiens
Ascorbicus non sembra che muoiano di SIDS.
SINDROME DELLA MORTE IMPROVVISA DELL’ADULTO (SUDDEN ADULT DEATH SYNDROME: SADS)
La morte improvvisa ed inaspettata è stata nota per secoli (ed altrettanto
spesso dimenticata) come la caratteristica patognomica finale dello scorbuto.
Lind nel suo libro sullo scorbuto del 1753 cita molti esempi di marinai affetti
dallo scorbuto che improvvisamente ed inaspettatamente cadevano in terra morti
nel bel mezzo di qualsiasi cosa stessero facendo. Egli diceva (18), “ In mare,
dove non sono disponibili verdure, carni fresche o frutti, le prognosi per
questa malattia sono a volte ingannevoli, perché persone che sembrano appena
leggermente scorbutiche sono soggette ad essere prese improvvisamente ed
inaspettatamente da alcuni dei suoi sintomi peggiori. Il loro cadere in terra
morti dopo uno sforzo, o dopo dei cambiamenti d’aria, non è semplicemente
predicibile, sebbene capiti generalmente dopo un fastidioso confinamento in
un’aria malsana. “
“Aria malsana”, ai tempi di Lind significava l’aria dei compartimenti non
ventilati nel sottocoperta della nave dove viveva la ciurma. La nostra “aria
contaminata” è l’atmosfera altamente inquinata che dobbiamo respirare sempre e a
cui non possiamo sfuggire andando sul “ponte”. Un articolo recente (19) esplora
la SADS come la causa base delle milioni di “morti improvvise” che ci sono ogni
anno in tutto il mondo, attribuendone la causa agli insulti cumulativi per tutta
la vita ed agli stress biochimici dovuti alla cronica ed inadeguata correzione
della Ipoascorbemia umana (8), “errore innato nel metabolismo dei carboidrati”.
Questo Scorbuto Cronico Sub-clinico potrebbe promuovere la genesi e permettere
la incontrollata progressione sui tempi lunghi delle malattie che sono ora
riportate come “causa della morte”: le coronarie, il cancro, gli ictus, le
infezioni, le “morti misteriose” ed altre condizioni che ora pongono termine
ogni anno alla vita di milioni di persone. Potrebbe la pronta conversione dello
individuo Homo Sapiens ad Homo Sapiens Ascorbicus ridurre questa mortalità e
permettere ai membri di questa sottospecie di evitare questo maltrattamento
fisiologico per la durata delle loro vite e di vivere in piena salute la loro
aumentata, in quantità statisticamente sconosciuta, estensione di vita (20)?
LE MALATTIE VIRALI [Ne abbiamo parlato qui: Salute, la nuova frontiera del
terrorismo internazionale. E’ il momento di E.Coli!!]
Tra le molto utili proprietà dell’ascorbato c’è la sua forte, non specifica,
capacità di detossificare i virus, se usato in maniera appropriata. La medicina,
con la sua quasi unica preoccupazione dell’uso frustrante di vaccini altamente
specifici nella prevenzione delle malattie virali, ha quasi completamente
ignorato gli importanti contributi terapeutici dell’ascorbato degli ultimi 30
anni. Sembra che molti dottori non si rendano conto che stanno introducendo que
sti vaccini stressanti, a base di proteine estranee, nel flusso sanguigno di una
popolazione di Homo Sapiens che soffre gravemente della sindrome CSS. Nello
Scorbuto Cronico Sub-clinico (CSS) il sistema immunitario dell’individuo è
scarsamente operativo e l’introduzione di queste proteine estranee può fare più
danno che bene (21), e potrebbe perfino causare delle morti, come registrato nel
recente fiasco della Influenza Suina. Nello Homo Sapiens Ascorbicus non c’è
carenza di ascorbato per mantenere il sistema immunitario alla prestazione
ottima, e la risposta immunitaria non solo sarebbe migliorata e meno pericolosa,
ma l’individuo potrebbe anche non prendere la malattia. Un classico sintomo
patognomico dello scorbuto (e della sindrome CSS) è la mancanza di resistenza
alle infezioni.
C’è una copiosa letteratura medica sulla abilità dell’ascorbato di
de-tossificare e di trattare le malattie virali, che è stata parzialmente
rivista nel 1972 (22). Da un punto di vista più pratico, Klenner (23) ha usato
con successo dosi massicce di ascorbato per oltre 30 anni nella terapia di una
larga gamma di malattie virali e di altre condizioni (24), in alcuni casi
arrivando a dare fino a 300 grammi di ascorbato di sodio al giorno, endovena. Il
lavoro di Klenner è stato confermato da Cathcart (25), che negli ultimi 6 anni
ha trattato oltre 6000 casi di malattie virali, sbarazzandosi usualmente dei
sintomi in circa 3 giorni, ciò che egli chiama, “sintomoctomia”. La Medicina ha
prestato poca attenzione a questi risultati clinici di considerevole successo,
rigettandoli come “aneddotici”, ma fino a quando potranno essere ignorati
migliaia di successi “aneddotici”?
Risalendo al 1933, test sui porcellini d’India scorbutici hanno mostrato
cambiamenti degenerativi nel fegato e successivo lavoro sporadico ha confermato
la capacità dell’ascorbato di prevenire e di trattare con successo l’epatite e
di aiutare l’Homo Sapiens a recuperare il danno epatico (26). Malgrado tutti
questi rapporti e la larga disponibilità di ascorbato a basso costo, questa
procedura semplice ed innocua è stata ignorata dalla maggior parte dei dottori e
l’epatite è restata un problema importante e letale negli ultimi 40 anni. Il più
recente lavoro di Morishige e Murata (27) mostra con quanta facilità si può
prevenire l’Epatite B virale per mezzo dell’ascorbato in pazienti ospedialieri
trasfusi. Sembra che l’Epatite non sarebbe un problema per l’Homo Sapiens
Ascorbicus e, a causa della non specificità dell’ascorbato, anche le altre
malattie virali. Il controllo completo delle malattie virali sembra essere bene
alla nostra portata.
Questa sezione sulle malattie virali non si può chiudere senza un commento sugli
spesso citati scarsi effetti anti virali dell’ascorbato mostrati negli studi a
larga scala ed a doppio cieco sul raffreddore comune (12, 22). I ricercatori che
hanno progettato i protocolli di questi test non si rendevano conto della entità
dei dosaggi di ascorbato richiesti per una effettiva profilassi e terapeutica e
della importanza della appropriata temporizzazione di queste dosi. Essi
tralasciarono completamente la fase “dose abortiva” della procedura,
apparentemente perché era troppo difficile da fare in uno studio a doppio cieco
su grande scala. Si trattò semplicemente di una questione di “troppo poco e
troppo tardi”, perché in precedenti test “aneddotici” non pubblicati era stato
almeno efficace al 95% (28).
CANCRO [Ne abbiamo parlato in questo articolo: Il cancro durante la grande crisi
economica, un business sempre verde da decine di miliardi di euro…]
L’uso dell’ascorbato nel trattamento del cancro e della leucemia risale a molti
anni fa, agli anni ’30, quando l’ascorbato divenne per la prima volta
disponibile in commercio. Questo lavoro iniziale è confuso perché questi primi
ricercatori non avevano idea delle dimensioni degli effettivi dosaggi richiesti
e usavano l’ascorbato ai livelli di traccia di una “vitamina”. Non appena si
usarono quantità più grandi, i risultati clinici migliorarono (29). Nel cancro e
nella leucemia, come in altre malattie gravi, gli umani soffrono degli stress
cumulativi di una seconda malattia, lo Scorbuto Cronico Sub-clinico, che dà un
contributo sostanziale alla letalità della prima malattia. E’ stato proposto che
questa condizione genetica cronica sia corretta completamente con le richieste
dosi di ascorbato prima e durante il trattamento della prima malattia (30), al
fine di aiutare l’efficacia del trattame nto e di assicurare la sopravvivenza
del paziente.
Il razionale per l’uso dell’ascorbato nel cancro è stato discusso in (31) e si è
ulteriormente esplorato il contributo sostanziale della sindrome CSS alla
letalità del cancro (32) e della leucemia (33). Ewan Cameron e Linus Pauling per
molti anni hanno fatto ricerca sugli effetti teorici e clinici dell’ascorbato
nella terapia del cancro ed hanno largamente pubblicato. Brevi sommari sono
apparsi nel 1977 (34, 35). Una rivista comprensiva sull’uso dell’ascorbato nel
cancro da parte di Cameron, Pauling e Liebovitz è previsto per la pubblicazione
nel 1979 (36). Dai risultati ottenuti finora sull’uso dell’ascorbato nella
profilassi e terapia del cancro, apparirebbe che i membri dell’Homo Sapiens
Ascorbicus dovrebbero preoccuparsi molto meno del cancro, ed avrebbero un
rischio significativamente inferiore di contrarre la malattia, e, se contratta,
la usuale terapia sarebbe molto meno letale.
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