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PROBLEMA
L’insieme genetico dell’Homo Sapiens contiene parecchi geni difettosi, non presenti negli altri mammiferi, che producono disfunzioni enzimatiche. Probabilmente il più importante di questi geni difettosi, che limita severamente la nostra salute e le possibilità di longevità, è il gene che controlla la sintesi della proteina fegatoenzimatica, L-gulonolactone oxidase (GLO). Questo enzima è il membro finale di un sistema biochimico di quattro enzimi, la cui funzione nel fegato è di convertire il glucosio contenuto nel sangue in ascorbato. Mentre la produzione giornaliera, collegata allo stress, di grandi quantità (parecchi grammi) di ascorbato è comune alla maggior parte dei mammiferi, la produzione giornaliera di ascorbato è zero tra i membri dell’odierno Sotto Ordine dei Primati, Anthropoidea, a causa dell’enzima mancante. Questi membri includono le scimmie degli ordini più alti, i primati e l’Homo Sapiens (1).

Le scimmie più primitive, membre dell’altro Sotto Ordine dei Primati, Prosimii, sono portatori del gene GLO intatto e come gli altri mammiferi sono capaci di produrre il proprio ascorbato giornaliero.

IL DIFETTO UMANO INNATO PER IL GLO
A meno che non sia disponibile ascorbato esogeno con continuità ed in quantità sufficienti per i membri del Sotto Ordine Anthropoidea, la loro sopravvivenza sarebbe limitata a non più di qualche mese, in funzione degli avvenimenti stressanti. L’ascorbato, il membro riducente del sistema ossido-riduttivo ascorbatodeidroascorbato, è una molecola piccola e semplice che è basilare nel processo umano. Essa ha talmente tante funzioni nelle attuali piante e negli animali viventi che abbiamo solamente toccato le frange della sua conoscenza. La lista delle funzioni dell’ascorbato è in continua crescita.

E’ probabile che questa molecola fosse intimamente associata allo sviluppo iniziale della vita sul nostro pianeta. La sua probabile funzione principale nelle forme di vita primordiali era di mantenere l’ottimale basso potenziale ossido-riduttivo (redox: rH) nel protoplasma vivente e di proteggerlo dalla tossicità dell’ossigeno che si incrementava a causa della fotosintesi. Poiché le primitive forme di vita divenivano più complesse, le loro richieste di ascorbato giornaliero aumentavano. La storia naturale dell’ascorbato, negli oltre 400 milioni di anni di evoluzione dei vertebrati, è una storia affascinante che mostra l’incremento delle richieste e della produzione di ascorbato nella evoluzione sequenziale dagli anfibi, rettili, uccelli, mammiferi e primati (1).

Una mutazione nel gene per la sintesi della proteina fegato-enzimatica, GLO, sembra sia sopravvenuto circa 60 milioni di anni fa in antenati degli odierni membri del Sotto Ordine, Anthropoidea, con la distruzione della loro capacità di produrre il loro proprio ascorbato. Ciò rende l’Homo Sapiens un mammifero mutante (2).

CRONICA SCARSITA’ DI ASCORBATO NELL’HOMO SAPIENS
Questo difetto innato sembra essere presente in tutti i membri dell’Homo Sapiens, e priva gli umani di un importante meccanismo biochimico protettivo contro lo stress proprio dei mammiferi (3). Un meccanismo di retroazione, facendo aumentare la produzione di ascorbato da parte del fegato allorchè si è sotto stress, è servito ai mammiferi come anti-stressante negli ultimi 165 milioni di anni. In tempi più recenti, sia nella preistoria umana che in tempi storici, tale gene difettoso è stato probabilmente responsabile, sia direttamente che indirettamente, di più morti e malattie, di più sofferenza umana e di più riduzione del tempo di vita di ogni altra singola causa. Se non fosse stato per le severe limitazioni alla crescita della popolazione imposte da questo difettoso gene umano, è probabile che i nostri attuali problemi di sovrappopolazione ci avrebbero sopraffatto secoli fa.

Prima del 1930 è stato impossibile correggere completamente questo universale difetto umano innato, perché la sola sorgente dell’allora sconosciuto “fattore antiscorbutico” erano i nostri alimenti, dove esso esisteva solo in minute quantità. Per prenderne abbastanza attraverso il cibo, comparabile alle quantità normalmente prodotte ogni giorno dagli altri mammiferi, bisognerebbe ingerire tali quantità di cibo da essere ben oltre le capacità di gestione del nostro sistema digestivo. Per le patate bollite, per esempio, su cui si sono basate per secoli le popolazioni di interi paesi per mantenersi libere dai sintomi terminali dello scorbuto, ce ne sarebbe bisogno di circa 22 kg per avere un cucchiaino raso, 3 grammi, di acido ascorbico (5). Tutto ciò che possiamo aspettarci, anche se mangiamo i migliori cibi antiscorbutici, è la mera prevenzione dell’apparizione dei classici segni terminali dello scorbuto clinico netto, lasciando lo Scorbuto Cronico Sub-clinico, la Sindrome CSS (Chronic Subclinical Scurvy: Scorbuto Cronico Sub-clinico), non intaccata e rampante (6), specialmente se ci si rende conto che una capra non stressata di 75 kg circa è capace di una produzione giornaliera di oltre 13 grammi del metabolita del fegato, l’ascorbato (7).

INVERSIONE BIOCHIMICA DI QUESTO DIFETTO UMANO INNATO
E’ solo da circa 45 anni, da quando la nostra tecnologia chimica si è sviluppata ed è avanzata al punto che l’ascorbato potesse essere sintetizzato e prodotto piuttosto economicamente, che siamo stati in grado di fare ogni cosa riguardo alla correzione completa di questo problema dello Scorbuto Cronico Sub-clinico, vecchio di 60 milioni di anni. Ad eccezione dell’ultimo decennio e del lavoro di pochi individui appassionati, questi 45 anni sono trascorsi senza molta assistenza o incoraggiamento da parte dello establishment medico o nutrizionista per utilizzare completamente la conoscenza accumulata riguardo alla genetica dello scorbuto (8), alle necessità giornaliere di ascorbato ed alle loro implicazioni mediche e sulla salute (9).
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La quantità di ascorbato prodotta ogni giorno nei vertebrati attuali è aumentata salendo nella scala evolutiva. L’aumento più grande è stato evidenziato nel passaggio tra i pigri rettili a sangue freddo ed i mammiferi a sangue caldo notevolmente più attivi. Gli anfibi ed i rettili sintetizzano l’ascorbato nei loro reni. Invece il luogo in cui i mammiferi attuali sintetizzano gli enzimi che producono l’ascorbato è il fegato. Questo cambiamento di sito di produzione sembra avere una importanza evolutiva. Quando iniziarono ad esistere i mammiferi a sangue caldo, attivi e grandemente stressati, nacque il problema di come fare a rifornirli quotidianamente di abbastanza acido ascorbico per far fronte agli stress e mantenere una omeostasi biochimica con il loro alto tasso di metabolismo. Il problema fu risolto nei primi mammiferi in modo pulito trasferendo il sito della produzione di ascorbato dai piccoli reni al fegato, il più grande organo nel corpo dei mammiferi. Venne creato un addizionale meccanismo di feedback biochimico in modo da aumentare la produzione di ascorbato nel fegato a seconda dei diversi livelli di stress. Queste mutazioni assicurarono non soltanto la sopravvivenza dei mammiferi per i successivi 165 milioni di anni, ma anche il loro dominio nel mondo. I moderni nutrizionisti e dottori dovrebbero notare che quei primi mammiferi che non produssero questo trasferimento dai reni al fegato si estinsero perché non furono in grado di produrre la dose quotidiana di ascorbato richiesta per la sopravvivenza. Gli uccelli attuali ci forniscono un esempio vivente del trasferimento della sintesi dell’ascorbato dai reni al fegato. Le più antiche specie nella scala evolutiva producevano l’ascorbato nei reni; le specie intermedie lo producevano sia nei reni che nel fegato, e le più recenti lo producono attualmente solo nel fegato. Alcuni uccelli tropicali, come il bul bul dal sottocoda rosso, hanno lo stesso difetto genetico dell’uomo e non possono produrre alcun ascorbato. Sono tra le poche specie di uccelli che possono morire di scorbuto.  clicca QUI

pagina 2/10------RENI E FEGATO
Il luogo degli enzimi per la produzione dell’acido ascorbico nei vertebrati a sangue freddo, i pesci, gli anfibi ed i rettili, è nei reni. I più altamente attivi mammiferi a sangue caldo tutti sintetizzano il loro acido ascorbico nel fegato. Una delle principali
funzioni dell’acido ascorbico nella fisiologia animale è il mantenimento della omeostasi biochimica sotto stress. Più grande è lo stress a cui è sottoposto l’animale, più acido ascorbico produce.
Circa 165 milioni di anni fa, quando la natura aveva in vista l’evoluzione dei più attivi e stressanti mammiferi, doveva essere presa una importante decisione morfologica e fisiologica. I reni, pure adeguati come sito di sintesi dell’acido ascorbico per i lenti vertebrati a sangue freddo, erano inadeguati per le aumentate richieste di acido ascorbico per i più altamente stressati mammiferi. La soluzione vincente di questo problema fu il trasferimento degli enzimi per la produzione dell’acido ascorbico dai
relativamente piccoli e biochimicamente affollati reni al più spazioso fegato, che è il più grande organo del corpo. Tutti gli odierni mammiferi capaci di sintetizzare acido ascorbico lo producono nel fegato perché ogni antica forma che non effettuò tale
passaggio era così handicappata biochimicamente che fu eliminata dalle forze della evoluzione.
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Ad un certo punto e per cause ancora da appurare con certezza, il corpo umano ha perso la prerogativa di prodursi AUTONOMAMENTE questo importantissimo ACIDO ASCORBICO.
Quando è avvenuto questo?
Sicuramente l'evento della perdita di questo enzima è avvenuto con certezza quando la specie umana era ancora un gruppo di pochi individui.
Dico questo con certezza in quanto quando è avvenuto il cambio del colore dell'epidermide già mancava questa AUTOPRODUZIONE altrimenti ora ci sarebbe una parte con, ed un'altra senza, invece no manca a TUTTI gli HOMO SAPIENS, indipendentemente dal colore della pelle.
Solo in seguito a questa perdita questi individui si sono divisi spostandosi nelle varie località già senza questa produzione autonoma. L'evoluzione poi ha adattato le varie colorazioni della pelle a seconda delle esigenze diverse per il buon proseguimento della loro vita.
Questo è dimostrato dal fatto che TUTTO il genere umano è senza questa produzione.
Ora però avendo la certezza che questa produzione AUTONOMA era fatta partendo dagli zuccheri, come avviene tutt'ora per le varie specie animali, allora la frutta e la verdura devono essere considerate un alimento sicuramente molto importante, ma NON FORNITORE di ACIDO ASCORBICO. L'ACEROLA o la ROSA CANINA peggio che mai, in quanto non sono neppure un alimento normale, ma questi sono SOLO UN RIPIEGO poichè contengono questo ACIDO ASCORBICO molto importante per la nostra vita. Quindi quanto si asserisce sul fatto che gli altri componenti contenuti in questi prodotti sia MOLTO IMPORTANTE ingoiarli insieme all'ACIDO ASCORBICO  perche devono lavorare in sinergia, è tutta una PURA FANTASIA ed un'altro frutto della mente di chi da questi prodotti ne ricava SOLO LUCRO.
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1.1.1.6 HOMO SAPIENS ASCORBICUS
La correzione quotidiana completa ed a lungo termine della antica mutazione dei primati che ha dato luogo al difetto genetico per il GLO dell’Homo Sapiens, attraverso l’ingestione ripetuta di ascorbato ai livelli richiesti, avrebbe tali e tanti effetti salutari (3, 12, 13) su tali e tanti processi umani fisiologici e patologici che sarebbe equivalente alla creazione di una nuova sottospecie umana, una sorta di “Superman” biochimico, che sarebbe più robusto, più forte e più resistente alle malattie ed agli stress e che avrebbe una durata di vita molto più lunga. Gli effetti della inversione_ chimica di questa mutazione sono stati passati in rassegna con i pochi dati disponibili fino al 1971 (3).
A queste “sottospecie” indotte biochimicamente ho dato il nome di “Homo Sapiens Ascorbicus” per distinguerle dal resto della popolazione Homo Sapiens Scorbutica, in cui questo difetto genetico per il GLO è ancora in piena fioritura (5). Questa completa correzione dovrebbe iniziare con il concepimento dell’individuo, il che implica il coinvolgimento della madre. La madre dovrebbe sottoporsi al regime suggerito da Klenner molti anni fa e pubblicato recentemente (14). Esso comprende l’assunzione di circa da 5 a 15 grammi di ascorbato al giorno per tutta la gravidanza e la lattazione e la somministrazione di ascorbato, dopo lo svezzamento, al neonato ogni giorno raggiungendo 1 grammo alla fine del primo anno. Durante l’adolescenza l’assunzione giornaliera di ascorbato aumenta di 1 grammo al giorno per anno di età fino ai dieci anni e da lì in poi almeno 10 grammi al giorno. Con tale regime il feto si sviluppa nel normale ambiente uterino abbondante in ascorbato ed evita l’attuale comune nascita stressante dopo nove mesi di scorbuto sub-clinico intrauterino.
Nel corso degli anni Klenner ha trattato con successo parecchie centinaia di gravidanze, con travaglio facile, in cui sono state evitate le attuali insidie delle emorragie della madre e delle sofferenze respiratorie del neonato. Egli ha anche fatto partorire i quattro gemelli Fultz, i primi quattro gemelli sopravvissuti nel sud degli Stati Uniti. Il risultato egregio e facilmente evidente di tale procedura è stato la buona salute e la robustezza del neonato. Se si dovesse presentare un qualche stress inaspettato, l’assunzione di ascorbato dovrebbe essere adeguata di conseguenza.  Clicca
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Negli Anfibi e nei Rettili, Vertebrati a sangue freddo, il luogo di sintesi dell’acido ascorbico è il rene, mentre nei Mammiferi, animali a sangue caldo, l’organo deputato alla sintesi sarà il fegato.
Il motivo di questo cambio di sede è da ricercare nella maggiore attività dei Mammiferi (apparsi 250-200 milioni di anni fa): in pratica, maggiore è lo stress metabolico al quale è sottoposto l’animale, maggiore la quantità di acido ascorbico da produrre per far fronte ad esso. Il rene, organo relativamente piccolo e affollato, divenne inadeguato a fronte dell’aumentata richiesta e l’evoluzione favorì il trasferimento della sintesi al fegato, l’organo più grande del corpo.
Le tracce di questo percorso si trovano in alcuni Uccelli odierni, gli antenati dei quali sono più o meno coevi dei Mammiferi: infatti anitre, piccioni e falchi, ordini piuttosto antichi, continuano a produrre l’acido ascorbico nei reni, mentre tra gli ordini più recenti ed evoluti (soprattutto Passeriformi) alcuni sintetizzano acido ascorbico sia nei reni sia nel fegato, altri solo nel fegato.

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il link è: http://www.amicacavia.net/forum/topic/1269-perche-il-porcellino-dindia-e-luomo-non-producono-la-vitamina-c/&sa=U&ei=OrF3TcaxO4qfOsep0ccB&ved=0CB8QFjAJ&usg=AFQjCNEyWrSMTrNpAw5jPx0yWBcZBRWvNw

Perchè il porcellino d'india e l'uomo non producono acido ascorbico.

 

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