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Gennaio 7th, 2008

* IL LIBRO: Barga in Bicicletta

* L'AUTORE: Giuseppe Nardini

* EDIZIONE: Tipografia Tommasi - Dicembre 2006

* DISPONIBILE: Presso negozio Cicli Vellutini - Via Repubblica - Fornaci di Barga

 


     

BARGA IN BICICLETTA - Breve rassegna illustrata del ciclismo locale Introduzione

* Il Libro Barga in BIcicletta intende ricordare quanti nel territorio di Barga, hanno preso parte alle gare ciclistiche dagli inizi fino agli anni '90. Pur essendo questo un territorio poco adatto ad un largo utilizzo della bici, sorprende quanto numerosi siano stati i nostri concittadini che hanno provato a cimentarsi in questo sport. La diffusione dell'uso della bicicletta nel territorio di Barga e della Media valle del Serchio è certamente collegata all'apertura dello stabilimento Società Metallurgica Italiana a Fornaci, avvenuta negli anni precedenti il primo conflitto Mondiale. In quel periodo e in quello successivo la bicicletta non era ancora alla portata di tutti, ma in particolare per i pendolari del fondovalle rappresentava un mezzo decisamente utile per l'acquisto del quale meritava fare sacrifici. Congiuntamente all'uso come mezzo di trasporto, ha inizio anche l'impiego sportivo della bici. Negli anni venti prendono così a gareggiare i pionieri nostrani del ciclismo agonistico, primo tra tutti il mitico Francesco Verzani, classe 1907. La bici continuerà ad essere per molti l'oggetto dei desideri fino agli anni '50, quando cederà il passo alla Vespa. Fino ad allora il ciclismo si mantiene lo sport più amato, seguito e anche praticato. Questa tendenza si conferma anche localmente,si organizzano numerose gare dilettantistiche, molti sono i partecipanti e tra essi alcuni si distinguono. Trascorso questo periodo d'oro, lo sport del pedale si avvia ad un lento ma continuo regresso. Solo verso gli anni '80 pare ritrovare nuova linfa attraverso il boom del ciclismo amatoriale. Il Libro è diviso in quattro capitoli.

PRIMA PARTE

Il periodo precedente al 1940

Nel capitolo sono ricordati i ciclisti barghigiani che hanno corso o iniziato a correre prima dello scoppio della seconda guerra mondiale.

Sono questi i veri pionieri del ciclismo locale. Tra di loro, alcuni si distinguono fino a gareggiare nelle file della Mens Sana di Siena, il prestigioso sodalizio nato nel 1871 ed anco­ra oggi presente ai massimi livelli in alcune pratiche sportive. Essi si confrontano con i dilettanti e gli indipendenti, giungono cioè ad un passo dal ciclismo professionistico Francesco Verzani, il più rappresentativo del gruppo, terminata l’attività agonistica, aprirà a Fornaci un negozio per la vendita e riparazione di biciclette. La bottega del “Cecco” rimarrà il principale riferimento del ciclismo locale fino agli anni ‘80.

SECONDA PARTE 

Il periodo successivo al 1945

Nel capitolo sono compresi i ciclisti che hanno praticata l’attività agonistica dal dopo­guerra agli anni ‘70.

La voglia di riscattarsi dai lunghi e drammatici anni della seconda guerra mondiale, i momenti più belli del confronto tra Bartali e Coppi sono i motivi che segnano il periodo d’oro del ciclismo sia a livello nazionale che locale. La partecipazione alle numerose gare che si organizzano in zona è folta anche se il livello tecnico è spesso modesto.

Già sul finire degli anni ’50 però, per lo sport del pedale inizia un lento ma costante regresso. Sono tramontati i Campionissimi, la motocicletta che va sostituendosi alla bici nelle aspirazioni dei più. la necessità di lavoro che porta molti giovani ad emigrare, sono alcuni dei motivi del declino. Pur tuttavia si continua a pedalare ed alcuni nostri corridori si impongono all’attenzione.

Umberto Bechelli detto il Coppino suscita l’entusiasmo tra i suoi numerosi tifosi per il suo comune talento di scalatore.

Mario Pieruccini si distingue nelle categorie giovanili fino ad approdare alla Brooklin Rilsan di Empoli, la squadra dove militano i migliori dilettanti italiani. Per lui si profila ormai il passaggio tra i professionisti, ma la speranza si perderà drammaticamente

TERZA PARTE

Il boom del ciclismo amatoriale

Per rimediare agli inconvenienti della vita sedentaria che molte persone ormai conducono, verso gli anni ‘80 si registra un aumento di interesse verso tutte le pratiche sportive. Persone anche non più giovanissime tornano a pedalare, a fare footing lungo i viali delle città, a giocare al calcio, ecc. Ritrovata la forma fisica alcuni ritrovano anche l'agone giovanile. Si organizzano manifestazioni anche competitive riservate agli “amatori", vale a dire a coloro che non hanno più l’età o interesse a prendere parte alle più impegnative gare riservate alle categorie dilettantistiche o professionistiche.

Se è vero che questa impennata del ciclismo amatoriale riporta molte persone a pedala­re e tra essi, alcuni riscoprono la motivazione per cimentarsi nelle categorie “ufficiali”, è anche vero che molti giovani che corrono senza successo tra i dilettanti, si riversano nelle gare amatoriali di certo più facili.

Nel presente capitolo sono ricordati i ciclisti locali che, dagli anni ‘80, hanno svolto, almeno in parte, attività agonistica nelle categorie giovanissimi, esordienti, allievi, juniores e dilettanti. (Sono stati pertanto omessi i numerosissimi cicloamatori).

La rassegna si chiude con Mirco Balducci, rappresentante di spicco del ciclismo barghigiano, in particolare nella specialità della mountain bike.

Il ciclismo fuori strada ha incontrato nell’ultimo periodo un successo sorprendente in quanto permette di associare la pratica del pedale con l’esigenza molto sentita, di riscoprire ambienti naturali. Questa affermazione è andata ben al di là del vecchio ciclocross, limitato da campi di gara ristretti e spesso artificiali. Attorno alla mountain bike è nato così un ciclismo parallelo con i suoi regolamenti, gare e campionati fino a divenire specialità olimpica

QUARTA PARTE

Il Gruppo Ciclistico Barga

L'ultimo capitolo è dedicato al Gruppo Ciclistico Barga, ripercorre la storia i corridori che vi hanno aderito, la maglia del Gruppo e notizie sulle varie edizione del Gran Premio Città di Barga che si sono succedute nel corso degli anni.

Il libro è veramente interessante, ricco di notizie con stupende immagini inedite.

Un saluto e un ringraziamento all'autore Giuseppe.


 
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