Terrorismo

Dopo Madrid: Il nichilismo dei pacifisti

La strage di Madrid:

L’ora dei nichilisti
 

André Gluckmann spiega che all’origine dell’attentato di Madrid c’è il «nichilismo per cui tutto è permesso, uccidere, bruciare, distruggere, qualsiasi cosa pur di fare tabula rasa. Credo che all’origine di quest’onda stia il venir meno della coscienza del male».

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di Marina Corradi
Avvenire, 14 marzo 2004


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Terrorismo: «Dopo Madrid: L’ora dei nichilisti», Marina Corradi, Avvenire, 14 marzo 2004


 
Rassegnina   Dopo Madrid:
La viltà del quieto vivere  - Il nichilismo dei pacifisti
  • Marina Corradi
    L’ora dei nichilisti

    Avvenire, 14 marzo 2004
    André Gluckmann spiega che all’origine dell’attentato di Madrid c’è il «nichilismo per cui tutto è permesso, uccidere, bruciare, distruggere, qualsiasi cosa pur di fare tabula rasa. Credo che all’origine di quest’onda stia il venir meno della coscienza del male».
     
  • La stanchezza dell’occidente
    Il Foglio, 16  marzo 2004
    «Il fenomeno profondo con il quale dobbiamo fare i conti è questo: l’occidente è stanco», mentre i terroristi «continuano a dirci la loro verità eroica: amano la morte più di quanto noi amiamo la vita. Noi vogliamo essere lasciati in pace, loro ci fanno la guerra».
     
  • Ma i militari non vogliono mollare: «Se ce ne andiamo adesso è la fine»
    Il Giornale, 16  marzo 2004
    «Qui c’è bisogno di tutto, se ce ne andiamo è la fine, ha detto il soldato. Stiamo costruendo, si sta andando nella giusta direzione e… andarsene ora non sarebbe giusto».

     
  • Emanuela Fontana
    «Mio marito è morto a Nassirya ma non dobbiamo lasciare l’Irak»

    Il Giornale, 20  marzo 2004
    Margherita Coletta: «Il terrorismo va sconfitto, e non lo si fa andandosene via».

 

Commento:

 

Anche l’Europa ha avuto il suo 11 settembre. L’Europa, non la Spagna, perché questo attacco non è una forma dura di lotta politica, ma la dimostrazione che è in corso una guerra contro una civiltà, una cultura che è la nostra, quella “occidentale”.
Tre giorni dopo la tragedia, gli spagnoli hanno reagito votando chi sosteneva che dall’Iraq bisognasse scappare. Ferrara ha commentato questo voto parlando di stanchezza dell’occidente e ha ragione. La scelta per la resa, infatti, svela come la nostra prima preoccupazione sia, istintivamente, essere lasciati in pace. Il quieto vivere però, oltre a non metterci al riparo dai rischi, umanamente non può bastare, perché la nostra civiltà non è un sistema di valori da contrapporre all’ideologia del terrorismo, ma è un insieme di opere e testimonianze che continuano ad affermare ciò per cui tutti noi ci sentiamo fatti: la vita e il bene che in essa troviamo.


Così parlano i militari spagnoli: «Stiamo costruendo, si sta andando nella giusta direzione. Andarsene ora non sarebbe giusto».


Così accade in Florida: una giovane donna di Genova, dopo aver deciso di far nascere la figlia, nonostante le gravi malformazioni diagnosticatele in gravidanza, tenacemente ha assistito all’operazione di multitrapianto cui è stata sottoposta.


Così parla la vedova Coletta, all’indomani della manifestazione arcobaleno, chiedendo agli italiani di rimanere in Iraq per continuare il lavoro iniziato: «Mio marito ripartirebbe».


E' guardando e imitando queste persone che si vince la stanchezza, il nichilismo dei pacifisti e, alla lunga, il terrorismo.
 

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