Ragione

«Gli dei giocosi della fisica»




Dal libro di Stephen Hawking e Richard Feynman, quasi premi nobel, famosi e citatissimi scienziati: «Se riusciremo a trovare una teoria unificata, decreteremo il trionfo definitivo della ragione umana: giacché allora conosceremo la mente di Dio».

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di Pietro Citati,
la Repubblica, 7 novembre 2002


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Ragione: «Gli dei giocosi della fisica», di Pietro Citati, la Repubblica, 7 novembre 2002
 
Rassegnina  
  • Filippo Ceccarelli
    Il look dei no global
    La Stampa, 7 novembre 2002
    Si descrive un fantomatico stile “Yomango” «(dallo spagnolo “Yo mango”, io frego): la proliferazione articolata di gesti creativi; noi non rubiamo, ma “freghiamo”, pratichiamo della magia, liberiamo il desiderio negli oggetti [ndr: genitivo soggettivo] che si trovano in vendita». È riportato poi il testo di un volantino: «Se sei triste/ fai l’amore/ se sei nervoso/ fai l’amore/ se hai delle paranoie, delle fobie, dei tic/ fai l’amore».
     
  • Pietro Citati
    Gli dei giocosi della fisica
    la Repubblica, 7 novembre 2002
    Dal libro di Stephen Hawking e Richard Feynman, quasi premi nobel, famosi e citatissimi scienziati: «Se riusciremo a trovare una teoria unificata, decreteremo il trionfo definitivo della ragione umana: giacché allora conosceremo la mente di Dio».
     
  • Pochi giorni fa è uscito un libro autoeditato di Romi Osti - imprenditore padovano, proprietario del gruppo televisivo Ostitel, che trasmette dal Triveneto alle Marche - dal titolo: Oltre Einstein. Appunti di un genio del XXI secolo su scienza, parascienza e filosofia.
    Riportiamo alcune frasi: «L’uomo altro non è che la risultante di interazioni chimico-fisiche più o meno semplici, dall’apparenza intricata e complessa».
    «Una lupa allatta la prole per necessità di svuotare le mammelle dal latte prodotto, che provoca dolore; la donna, oltre a ciò, è appagata dal vedere il figlio crescere in salute. In sintesi, tutti gli atti apparentemente generosi, altro non rappresentano che l’ubbidienza ad un programma inserito nel codice genetico atto alla prosecuzione della specie, quindi al mantenimento della vita».
     
  • Marco Lodoli
    I miei ragazzi insidiati dal demone della Facilità
    la Repubblica, 6 novembre 2002
    «La nostra cultura ormai scansa ogni sentore di fatica, ogni peso, ogni difficoltà. Abbiamo accolto con entusiasmo ogni sbraitante analfabeta, ogni ridicolo chiacchierone, ogni comico da quattro soldi, ogni patetica “bonazza”»

 

Commento:

 

In un tempo in cui si predica la razionalità, tutto vien fuori tranne che l’uso della ragione.


La cultura di oggi è per la maggior parte una vera e propria “fanfaronata”, con una presunzione tale per cui si ritiene nuova quanto più è dissacrante. Quindi si può dire tutto, non c’è più criterio né vergogna. Si può dire (vedi Social Forum) che anche gli oggetti materiali hanno un desiderio, e che far l’amore è la panacea di tutti i mali; si può dire che la differenza tra la nostra mente e quella di Dio sarà colmata in poco tempo, ma vogliamo sfidare chi parla così a rifare un solo filo d’erba come lo fa Dio. Si può dire - come quel genialoide di Romi Osti - che l’uomo è una reazione chimica, seppur complicata, ma sfidiamo anche lui, quando gli capiterà qualcosa di drammatico, a sentirsi poco più di una formula.


Dice bene Marco Lodoli (I miei ragazzi insidiati dal demone della Facilità, la Repubblica, 6 novembre 2002): «La nostra cultura ormai scansa ogni sentore di fatica, ogni peso, ogni difficoltà. Abbiamo accolto con entusiasmo ogni sbraitante analfabeta, ogni ridicolo chiacchierone, ogni comico da quattro soldi, ogni patetica “bonazza”».


In poche parole, si può concludere che la ragione moderna ha la presunzione folle - e, come esito, pacchiana - di essere autrice, non spettatrice di un’esperienza a cui, come diceva Jean Guitton, si deve sottomettere.
 

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