Il Bene ed il male

 indice analitico

 

 

 

 

 

 

 Indice analitico:

 

 

»  Bene e male
»  Maschio e Femmina
»  Noia
» 
» 
» 
» 
 

   

 

 

Maschio e Femmina

Torna all'inizio pagina

Scardinare maschile e femminile, delirio d'onnipotenza. Davide Rondoni, Avvenire, 08-12-2007

 

 

Noia

Torna all'inizio pagina

«Emozioni troppo forti» Mario Giordano, Il Giornale 11.11.07. «Se ripenso a gli anni dell’università, io ripenso a una stagione piena di sole […]. Quelli sono gli anni in cui è tutto ancora intero: Ognuno può immaginare il suo futuro senza essere costretto a fare i conti con la realtà. […] Sono gli anni della libertà senza grandi responsabilità. E’ l’età già adulta senza i doveri degli adulti, la vita divisa con altri, ma senza le bollette da pagare […]. E allora, vedete, sembra ancora più assurdo il delitto di Perugia. È la tragedia che arriva nel mezzo della festa, è la morte che interrompe l’esplosione della vita, è l’incubo che spezza la stagione dei sogni. E non puoi fare altro che chiederti “perché?”. “Cercavano sensazioni nuove”, sostiene il giudice. Sensazioni nuove. Emozioni più grandi […]. La tragedia di Perugia e è tutta qui: figlia di una generazione che anticipa tutto, che comincia a provare tutto prima e quando arriva all’età meravigliosa dell’Università non s’accontenta […]. Vuole di più, a tutti i costi. Forse anche a costo di rimetterci la vita.»

«Come un video mosso che si fa tragedia», Marina Corradi, Avvenire, 08.11.07. «Per l’omicidio di Meredith Kercher a Perugia ci sono tre fermati. Quale sia l’assassino, non si sa. […]. Dai verbali di Perugia emerge però – dentro la città universitaria, migliaia di studenti da tutto il mondo, una babele di lingue e di incontri – uno spaccato che spaventa. A raccontarlo è il blog di Raffaele Sollecito, che online mette le sue foto – “sono biondo, ho un fisico atletico” – e in lunghe pagine di diario raccontava la noia degli esami falliti, e della vita in collegio, “quando cominci ad andare di testa cerchi una valvola per respirare”, e le canne, tante canne con gli amici, e poi l’opaco ritorno alla vita normale: “si può solo sperare che un giorno delle emozioni più forti ti colpiscano ancora”. E quando il padre telefona, urlando per quegli esami non dati, il figlio risponde: “papà, io non so neanche perché sono al mondo”. Il che non è di certo un indizio di colpevolezza, ma dice di un certo humus, di un alveo in cui può accadere che una sera si decida, per cercare emozioni, un nuovo gioco. Magari un po’ fumati, un po’ annoiati. […]. Si improvvisa. Un amico passa da casa, “voleva Meredith”, ha raccontato la compagna di stanza, così come si vuole un cellulare nuovo. […]. “No”, dice Meredith, e non sa di pronunciare la sua condanna. Perché in quel giro si doveva dire sempre di sì. […]. Tutto si poteva fare e accettare, tutto era ammesso, tranne che un “no, non voglio”. E nulla era stato programmato, e lo stesso assassino, forse, un’ora prima non immaginava come sarebbe finita la serata. L’imprevisto, folle deragliamento di uomini educati a lasciarsi andare dove porta la voglia, e l’emozione senza trovare mai argini. Il dispetto, e poi l’ira, di fronte a quell’assurda obiezione: “no”. Dopo l’istante di furia, tutto ritorna vago. Ho sentito, non ho sentito, non ricordo. L’insostenibile leggerezza del male».

«Hanno ucciso la famiglia», Stefano Zecchi, Il Giornale, 08.11.2007. «A leggere i verbali dei giovani arrestati a Perugia c’è da rabbrividire. Sesso, orgie, casualità dei rapporti, indifferenza per gli affetti: niente ha significato, qualsiasi relazione, azione, decisione si invischia in un nulla di senso come se la vita fosse niente, come se l’amore fosse una parola banale per imbecilli, come se l’amicizia fosse una cosa tra le cose, che si liquida con un sorriso e una pacca sulla spalla. […] Voler essere ciò che non si è in grado di far apparire ai propri coetanei o ai propri insegnanti, perché non si riesce ad affrontare la realtà, perché non si riesce ad accettare gli obblighi e le necessità che essa impone. Una spaventosa fragilità. […]. Non mi stancherò mai di ricordare la cosa più ovvia e più dimenticata: dietro ad ogni giovane c’è una famiglia».

«Paradisi finti», Il Foglio, 08.11.2007. «Non c’è mai scampo, nemmeno a vent’anni, nemmeno in paradiso, nel lungo paradiso dell’erasmus (arrivederci ragazzi, fate baldoria che poi cambia tutto, passate qualche esame, raccontate quanto è stato bello, quanta gente, quante cazzate, e com’ero libero e pazzo, e com’ero adulto e giovane insieme). Tutta la libertà e la giovinezza, tutte le possibilità, gli spinelli, le chitarre, e nessuna madre a tirarti giù dal letto e a urlare: studia deficiente, a che ora sei tornato ieri notte. Sono mesi, anni mirabili, è il periodo che nessuno scorda, quello in cui puoi diventare qualunque cosa desideri, per un po’: sciupafemmine, ribelle, zoccola, cameriera, cosmopolita, musicista da pub, fricchettone, intellettuale, semialcolizzato ma con brio. Poi si torna alla realtà e guarda non puoi capire, è stato grandioso. […]. Lei però non è tornata, l’hanna ammazzata col coltello all’inizio di un lungo weekend. […]. Ci si è infilato dentro l’orrore, stavolta. L’orrore impossibile anche da inventarsi».

 

 

 

«Guardando le foto dei soldati americani in Iraq soprattutto la ragazza che ride sopra il cadavere ... Io, ebrea, ho capito che cosa mosse i nazisti. Il Male alberga entro ognuno di noi e può esplodere all'improvviso anche là dove non si immagina possibile» Viviana Kasam , Corriere della Sera, 23 maggio 2004

«Lasciare l’Iraq per salvare l’Occidente», Ezio Mauro, La Repubblica, 10 maggio 2004

«USA, le foto delle torture. Democrazia è il coraggio anche della vergogna», Marina Corradi, Avvenire, 6 maggio 2004

«Il confine da non superare. Un regime che tortura si destituisce, un soldato che tortura si punisce», Il Foglio, 4 maggio 2004

"Papa Wojtyla incita la Spagna: «Non abbandonate la vostra fede»", di Marco Politi, la Repubblica, 5 maggio 2003

«Fra pensare e fare, c’è di mezzo il male», di Dario Antiseri, Avvenire, 3 maggio 2003

«Aborto, 25 anni. Non arrendersi», di Carlo Casini, Avvenire, 1 maggio 2003

«Vi racconto la Storia, una questione di matematica», di Sandro Modeo, Corriere della Sera, 30 aprile 2003

«Grandi guerre, piccole paci», di Umberto Eco, L’Espresso, 9 gennaio 2003

«La felicità è una formula: ecco i segreti per misurarla», di Riccardo Stagliano, la Repubblica, 7 gennaio 2003

«Nessun altro in famiglia», di U. Galimberti, D - Repubblica, 4 gennaio 2003

Uno strano incidente, di Renato Farina, Libero, 19 aprile 2002

Urla del silenzio di Socci Antonio, Tempi, Numero: 16 - 18 Aprile 2002

Accadde in Cina di Socci Antonio, Tempi, Numero: 16 - 18 Aprile 2002

«Urla del silenzio. I nuovi perseguitati», di Socci Antonio, Tempi, Numero: 16 - 18 Aprile 2002

Accadde in Cina di Socci Antonio, Tempi, Numero: 16 - 18 Aprile 2002

Jenin fra le pietre della morte, di Fiamma Nirenstein, La Stampa, 17 aprile 2002

Esecuzioni capitali: la Cina ha fatto boom di Maurizio Blondet, Avvenire, 11 aprile 2002

Sconsacriamo un simbolo della cristianità di Giacomo Galeazzi, La Stampa, 9 aprile 2002

Colombia, strage delle Farc. Un prete ucciso e due rapiti di Angelo Faletti - Avvenire, 9 aprile 2002

Il fiore del male, di Umberto Galimberti, D - Repubblica, 9 aprile 2002

Click qui per tornare indietro a "galatro_home"