ARTE POVERA


In viuzze labirintiche
vecchi artigiani lavorano
carta e pietra
in bottegucce, come antri spalancati
sui muri slavati dalla pioggia.
Impercettibile senti il suono
degli scalpellini modellare la roccia
in capitelli, colonne e foglie d'acanto,
fantasia visibile della pietra
bagnata col latte,
pietra leccese che dura secoli
e si sgretola nel tempo.
Sensibili vedi le mani
dar forma alla cartapesta;
e gli avi acquistano occhi
e volti per scrutare
ancora una volta la terra,
la loro terra che ama
un'arte povera
che dall'effimero sogna eternità.