Argegno e tremezzina

Da Colonno
a Sala Comacina

Passando dall'Alpe di Colonno e dall'Alpe di Sala

Lunga e panoramica escursione attorno alla valle che alimenta il torrente Pessetta (quello che attraversa Colonno).

Arrivando da Argegno, sulla SS. 340, appena si incontra il segnale stradale con la scritta "Colonno", si gira a sinistra e si sale fino al primo tornante. Lasciato il potente mezzo nel primo posteggio disponibile (posti abbondanti, Greenway) si prosegue a piedi lungo la strada asfaltata. Appena dopo il secondo tornante si gira a destra imboccando una mulattiera in forte pendenza.

Il tornante di Solasco.

Camminando circa un'ora di dura salita, dapprima tra gli uliveti, poi nella boscaglia, si raggiunge Cambrianico. Subito dopo si entra in Corniga, una frazione molto ben tenuta, con una bella chiesetta che sull'architrave del portone reca incisa la data 1631. Vedasi anche Argegno-Colonno.
Dopo Corniga un breve strappo porta a Solasco, tra le poche case di questa località si trova un tornante. Quasi alla fine del tornante, un sentiero, decisamente da evitare, esce dal nostro percorso per raggiungere la mulattiera che sale da Sala Comacina e porta all'Alpe di Sala, lo indicano due cartelli con la scritta "Sentiero pericoloso".
Da evitare anche la prossima deviazione, senza indicazioni, che esce a destra in forte salita. E' facile perdersi dopo avere attraversato un paio di alpeggi. Più avanti, esiste un collegamento non eccessivamente complicato indicato con un segnavia blu ed il N. 5. Meglio lasciar perdere.

Sebbene la nostra mulattiera sia tutta in ottime condizioni e dotata di notevoli scorci panoramici, la salita è molto dura ed incalza senza tregua. Alcuni strappi sono veramente tremendi. Solo dopo Solasco si può riprendere fiato ma la pendenza rimane comunque impegnativa, del resto, poche storie, il dislivello è di circa 1100 metri.

Nell'ultima parte ci si affaccia su Pigra, il lago di Como e la Valle d'Intelvi. Dopo Monti ai Prati, si percorre un lungo pezzo di strada in cemento, poi, finalmente, terminano le 3 ore di dura fatica. Si sbuca esattamente davanti all'Alpe di Colonno (m. 1320)(3802882588) e l'Alpe di Sala (m. 1250)(3336073226-33888925647) dista solo una quindicina di minuti, su uno sterrato in leggera discesa. Non molto lontano anche il rifugio Boffalora (034456486).
Gli alpeggi sono dotati di posto di ristoro e di alloggio. Perfetti per un meritatissimo momento di riposo, con le gambe sotto un tavolo e davanti ad un bel piattone di polenta uncia.

Panorama da Monti ai Prati.

Appena ritemprati dalla sosta, per evitare di ritornare usando lo stesso percorso, si può scendere, dall'Alpe di Sala, verso Sala Comacina.
La nuova mulattiera è più stretta ed in condizioni leggermente meno buone della prima, in compenso presenta meno strappi. Quasi subito si incontra una bella fontana e poi si attraversano numerosi piccoli agglomerati di case rustiche, tra le quali si notano varie stalle ancora in uso. Molti, di questi edifici, sono in rovina. Invece, stranamente, durante la salita, se ne sono incontrati ben pochi in cattive condizioni di manutenzione. Chissà, probabilmente dipende dalla differenza di qualità delle due strade. Vedasi anche Cima della Duaria.

Tra Canelva e Rodolo si attraversa un pratone con un discreto panorama, poi si passa un taglio nella roccia e quindi si incontra una cappelletta. Nella parte finale la pendenza del percorso aumenta notevolmente, poi, le case ai lati della strada si fanno più fitte e si viaggia tra orti e frutteti. Si sbuca, quindi, sulla Greenway del Lago di Como della quale si approfitta per tornare al punto di partenza, senza dover camminare sulla trafficata SS. 340.
Attraversando Colonno, si passa, con un ponticello, il torrente Pessetta e non si può fare a meno di notare che, a poca distanza, lo scavalca anche una strana casa-ponte. Ebbene, la nostra impegnativa passeggiata è imperniata proprio attorno alla profonda valle che alimenta questo modesto corso d'acqua, quasi sempre in secca.
Il nostro punto di partenza lo si ritrova in fondo a via Luigi Civetta.

La discesa richiede meno della metà del tempo necessario per salire. Comunque, per l'intero percorso, senza contare le indispensabili fermate, occorrono circa 5/6 ore. Cartografia: Lario Intelviese (1/25K - si acquista nelle stazioni della funivia Argegno-Pigra); Kompass 91 (1/50k).
Attenzione all'abbigliamento, negli alpeggi la temperatura è più bassa che sul lago.

Un'interessante possibilità, fisicamente meno impegnativa, potrebbe essere quella di salire da Argegno a Pigra, con la funivia (anche mtb). Da questo paese, una facile strada asfaltata porta all'Alpe di Colonno in 75' ed all'Alpe di Sala in 90' (a piedi). Con mtb si può raggiungere Pigra con la strada asfaltata, passando da San Fedele Intelvi (esiste anche una mulattiera Argegno Pigra, in buone condizioni).

Buon divertimento.



Aggiornato settembre 2017

Alpe di Sala Comacina.
Alpe di Colonno.
La bella chiesetta di Corniga.
Panorama lungo la discesa.
Il pratone tra Canelva e Rodolo.


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