Argegno e Tremezzina

Da Argegno
a Colonno

Passando da Pigra e Corniga

Una panoramica escursione girando attorno alle valli delle Camogge.

Nel centro di Argegno (Como) (m.200), vicino al ponte pedonale sul Telo, si prende la Salita Andrea Brenta per raggiungere il secondo tornante della SP.13, dove si gira a sinistra e poi, quasi subito, a destra su una recente stradina pedonale, pavimentata con autobloccanti che porta rapidamente alla panoramica chiesa di San Sisinnio (contiene paliotti seicenteschi in scagliola, elementi decorativi tipici di questa zona).
Si continua sulla via San Sisinnio e si entra in Muronico attraversando la SP.13. Mentre si sale, tra le vie di questa frazione, si passa a fianco di una cappella dedicata a San Carlo Borromeo. In fine, al termine di via Pinchetti, s'imbocca l'ampia mulattiera ciottolata che porta a Pigra. Non è molto ripida ed è percorribile anche con fuoristrada.

Panorama da Cambrianico.

Prima di raggiungere la meta s'incontrano vari rustici ed un acquedotto, poi, negli ultimi cento metri, una malconcia cappella, dedicata a S. Antonio ed i ruderi di un'altra cappella. Si entra in Pigra (1h25') (m.881) di fronte alla chiesa di Santa Margherita, a poca distanza dalla funivia che sale da Argegno.

Dopo un meritato riposo, eventualmente anche al bar, si sale per il piccolo centro sino ad incontrare la pianeggiante via Sociale, sulla destra, fiancheggiata da graziose abitazioni, che porta al "Cason" della Società Operaia, un tempo sede della latteria.
Raggiunto questo grande edificio, la strada asfaltata si trasforma in uno sterrato e quasi subito, passa vicino ad una cappella, dedicata alla Madonna del Soccorso. Seguendo le indicazioni per Corniga, si scende, per attraversare la valle della Camoggia (Le Camogge sono due, l'altra è appena fuori Argegno).
Passati alcuni piccoli guadi, nei pressi di un rustico (cascina Lomia), una sbarra impedisce il transito agli automezzi però, a piedi, si prosegue tranquillamente. Subito dopo, una breve discesa raggiunge un ponte in ferro, ricoperto da traversine ferroviarie in legno, che attraversa un corso d'acqua abbastanza impetuoso.
Sull'altro lato del torrente, già da un po', si vedono alcune case (Serta), tra le quali ne spicca una rossa. Si raggiungono, con una breve ma erta salita, appena passato il ponte, poi si scende dolcemente su un facile sentiero che arriva, abbastanza rapidamente, a Corniga (50') (m.765).

Da queste parti, s'incontrano, quasi sempre, paesini abbandonati e semi diroccati, ebbene, Corniga è una piacevole sorpresa. Le sue belle casette sono quasi tutte in ottime condizioni. Degna di nota è la strana chiesetta seicentesca di S. Anna, dotata di uno ampio portico. Appena dietro, s'individua l'immancabile nevera anche se, attualmente, è camuffata da terrazzo.
In mezzo alla frazione passa una mulattiera, in perfetto stato di manutenzione che salendo da Colonno e toccando varie altre località, giunge sino all'Alpe di Colonno (m.1322). S'imbocca in discesa e poco dopo Cambrianico, si possono ammirare, perfettamente allineati ed incorniciati dal massiccio del Legnone, l'Isola Comacina, il dosso di Lavedo e Bellagio.
Più in basso si sente scrosciare ed in parte, s'intravvede, l'impressionante cascata della Camoggia, alta più di cento metri che a metà, s'infrange sulla roccia. Ci si trova, ormai, poco sopra Colonno e si cammina tra gli ulivi.

IL PONTE DELLA CAMOGGIA
Percorrendo la SS.340, appena prima di Colonno, si passa su questo singolare ponte, coperto da una rete per impedire la caduta di sassi dalla vicina cascata della Camoggia.
Sebbene abbastanza suggestivo, oggi, il posto è decisamente inospitale. La sede stradale è molto stretta. La cascata e soprattutto le macchine che passano veloci, sono assordanti.
Senza dubbio, nel passato, la situazione doveva essere molto diversa perché l'architrave di una casa, accanto al ponte, porta la data 1817 e gli antichi racconti di viaggio parlano di una rinomata osteria.

La strada selciata finisce vicino ad un largo tornate asfaltato (30'). Si continua a scendere sino al prossimo tornante, dove, con pochi gradini, si raggiunge una cappelletta. Ora, un breve sentiero ed una scaletta, permettono di arrivare sulla SS.340 (5') (m.200), proprio nel punto in cui, con un salto finale di una trentina di metri, la Camoggia cade rumorosamente nel lago.

Adesso, per tornare ad Argegno, si deve camminare, una quindicina di minuti, sulla statale. Sebbene questo tratto sia ben soleggiato e dotato di una bella vista lago, gli automezzi che sfrecciano al nostro fianco e la presenza di un depuratore di acque nere, scavato nella roccia, non sono molto attraenti. L'alternativa può essere quella di entrare a Colonno ed aspettare una corriera diretta a Como ma il tempo di attesa può facilmente superare i pochi minuti di distanza da Argegno, quindi, conviene incamminarsi.

A conti fatti, il tempo totale di percorrenza ammonta a 3h e 5', escluse le soste. La salita, di circa 700 metri, può essere evitata utilizzando la funivia Argegno Pigra ma si tratta di un espediente che non rientra nell'abituale filosofia dell'escursionista. Si potrebbe, invece, prenderla in considerazione per raggiungere il Monte di Tremezzo, Vedi.
Questa gita è consigliabile solo per le mezze stagioni, perché la salita da Argegno è molto soleggiata e la zona boscosa tra Pigra e Corniga, in inverno, può essere molto molto fredda.

Buon divertimento.



Aggiornato marzo 2017

Argegno, il ponte sul Telo dove parte l'itinerario descritto.
Argegno, chiesa di San. Sisinnio.
Muronico, cappella di San. Carlo Borromeo,
una bella immagine del santo.
La cappella di S. Antonio a Pigra.
La chiesetta di Corniga.


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