Edizione del 31:05:2011

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Prostituzione

Politici, professionisti, studenti, operai…ogni singola “classe sociale” ha la sua “bella” percentuale di “sfruttatori della prostituzione”. Mariti, fidanzati, single, non fa nessuna differenza, qualunque sia il “legame sentimentale”, tutti sono potenziali clienti. Una clientela mai in fase calante, che con il tempo è aumentata a dismisura. Tanto è che il  “circo del sesso” ha dovuto “adattarsi” ai tempi, procurando agli “habituè” nuove “attrazioni”. Volontariamente o ingenuamente, si cerca in qualsiasi maniera, un modo per poter eliminare il problema! E’ ovvio che la soluzione più semplice per bloccare il fenomeno, sarebbe quella di non lasciarsi ammagliare dai piaceri della carne; ma è ancora più ovvio, che  questa che sembra la soluzione più semplice è anche paradossalmente la più improbabile. Invece di studiare leggi e fare i “falsi decorosi”, perché una volta per tutte, non si cerca di capire il perché questo “fenomeno”, che denominato non a caso “il mestiere più vecchio del mondo”, dura, appunto da così tanto tempo? Chi o cosa spinge una qualsiasi persona tra le braccia della prostituta?

Domande che sicuramente non avranno mai risposte, o almeno sentiremo sempre le stesse, “voglia di trasgredire”, “voglia di provare esperienze nuove”, “voglia di distrarsi”, “incomprensioni familiari”, ecc. ecc….ed ecco, forse una risposta la siamo riusciti a dare; se per dimenticare i problemi quotidiani, basta una serata con qualche lucciola, se tutto questo ci fa stare bene, allora, finiamola con le finte illusioni e con inutili dibattiti, la prostituzione è nata con il nascere del mondo e morirà con lui!

Della Pietra Vincenzo          

Perché la donna si concede

mentre l’uomo ..no?

Quando si affrontano certi argomenti si usano sempre gli stessi luoghi comuni : la donna si concede, la donna si lascia andare , etc. Per una volta proviamo a guardare le cose con gli occhi delle donne e parliamo degli uomini. Sicuramente è vero che l’uomo vive , almeno nel campo sessuale , di istinti più animaleschi che umani , è sicuramente vero che l’uomo perde molto più facilmente il controllo della donna ma è pur vero che anche l’uomo si…concede. Certo bisogna arrivare ad un equilibrio mentale molto maturo ma tutto può accadere. La vita dell’uomo si divide in tre fasi : quella del vitellino , innocente ed istintiva; quella del toro , irruento e focoso ; quella della mucca , pacata ed accorta. Logicamente queste tre fasi si posizionano in età diverse della vita per cui , se un uomo riuscisse a sconvolgere il ciclo naturale delle cose , otterrebbe l’effetto desiderato : potrebbe cioè concedersi o non concedersi controllando i propri istinti sessuali. Ma il concedersi o il non concedersi , e parliamo per entrambi i sessi , non può e non deve essere un fatto puramente materiale e meccanico : il darsi o il rifiutarsi è sicuramente legato e vincolato a tanti fattori non ultimo certamente alla simpatia , all’affetto , all’amore che si nutre verso il partner , anche se compagno di un brevissimo viaggio. In fondo , per fortuna , siamo ancora animali  e non ancora bestie. O mi sbaglio?

Gianpaolo Giannini

 

Honorè De Balzac affermava : “I delitti sono proporzionali alla purezza della coscienza e quello che per certi cuori è appena un errore per alcune anime assume le proporzioni di un delitto”. E così capita che alla fine di una storia tra due persone mentre per l’uno è solo un addio per l’altro il distacco assume proporzioni spropositate tanto da diventare una vera e propria tragedia. Si perde la voglia di fare , di dire , di vivere. Tutto è vuoto e buio. Si può sprofondare nella depressione più profonda riportandone risentimenti anche a livelli fisici oltre che sentimentali. Mano mano si perde la stima in sé stessi , si cade sempre più giù fino a toccare il fondo. E così capita che chi non è in grado di reagire , finisce nelle maglie della droga , dell’alcool o di altro ancora. Non esistono medicinali o terapie in grado di curare il “mal d’amore” , e , sebbene sembri strano , d’amore si muore.

 Ad Amsterdam ha aperto la

“Clinica dei Cuori Infranti”

 

 

Per venire incontro a tale depressione e aiutare i malcapitati , ad Amsterdam ha aperto la prima clinica per curare i cuori infranti. Traditi , delusi , cornificati e quanto altro possono trovare conforto ed assistenza : la malattia non si cura con intrugli , pillole o altri medicinali. Questo male viene curato solo con tanto ascolto non tralasciando però di tenere d’occhio gli ormoni della passione e della disperazione. Una buona cura nella clinica , un periodo di riabilitazione e si è pronti ad amare di nuovo , questa volta , però , sperando di trovare la persona giusta.

Vincenzo Della Pietra