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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2013/02/25 13:32 By: Marco di AS Status: Utente  
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Ciao e... scusate il ritardo. Direi proprio, Luca, che mi convincono diverse cose, a cominciare dalla vicinanza della Monterosa. E non ho dubbi sulla possibilità di raggiungere il 188 da Campiglia, provenendo dal Colle della Bianchina senza passare da Tecchia. Avevo anche dato un'occhiata sopra la Casa del Prete, ripromettendomi di riprovarci.

Quello che mi torna meno sono i tornantini: così a memoria, nonostante l'abbia percorso l'ultima volta meno di un anno fa, non mi pare che il 188 nel tratto che dici sia così caratterizzato, almeno non così tanto da indurre a quella descrizione, ma può darsi che mi sbagli.

Mi piacerebbe però sentire anche il parere degli altri, massesi o versiliesi che siano... o che siete tutti morti????

Marco
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2013/02/26 18:44 By: dok Status: Utente  
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Marco ha scritto:
Quello che mi torna meno sono i tornantini: così a memoria, nonostante l'abbia percorso l'ultima volta meno di un anno fa, non mi pare che il 188 nel tratto che dici sia così caratterizzato, almeno non così tanto da indurre a quella descrizione, ma può darsi che mi sbagli.
o mae...sempre che la memoria un m'inganni, i tornanti ci sono eccome, e d'altra parte come potrebbero non esserci su di una rampa che a montarci addiritto mi si impiglia la barba nel paleo che ho di fronte?
piuttosto, secondo me, vanno riviste le tue aspettative: se ci fai caso io non ho mai usato l'espressione <tornantini>, semplicemente perché la Armanini e la Maria del Giudice non la usano nelle loro descrizioni, dove dicono invece <stretti tornanti>. sembra una bischerata, ma è un dettaglio che può essere fuorviante: a me l'espressione <tornantini> suggerisce l'idea di un percorso fatto di brevi curve, pressoché rettiineo ma diciamo dall'<andamento vagamente zigzagante>, per rendere l'idea quello segnalato da Bergame nella sua ultima esplorazione a pag.87...il che mi dà l'impressione che questa idea sia condivisa da Bergame e anche da te, dal momento che non hai avuto nulla da ridire in quell'occasione.
ho fatto una ricerca a ritroso nel topic e ho visto che l'espressione <tornantini> l'hai lanciata te nel post a pag.52 e poi l'avete portata avanti te e Bergame...perseverando nell'errore, e inducendo altri in tentazione, eh eh!

invece l'espressione <stretti tornanti> mi dà piuttosto l'idea di un percorso che deve snodarsi su di un erto pendio e che lo fa con tornanti anche ampi all'occorrenza [diciamo pure <tornantoni>], ma a stretto raggio di curvatura: è solo questo che denota gli stretti tornanti, a prescindere dal fatto che siano tornantini, tornantoni o tornantetti.
quanto al numero necessario per caratterizzare quel tratto di salita, sarebbero sufficienti due per fare il plurale, e almeno tre per avere il plurale: <gli ultimi stretti tornanti>, dal momento che se fossero in tutto due avremmo solo un <ultimo stretto tornante>. tutto qui, molto prosaica come realtà: non credo sia necessario un megatracciato da slalom gigante, per caratterizzare quel tratto secondo la descrizione della Armanini [e della Maria Del Giudice].



finezze a parte, mi fa piacere e che tu abbia espresso un opinione in merito [già, a quanto pare sono finiti i tempi degli scontri apocalittici e dei cori d'angeli...eh eh! bei mi' tempi...] e che la tua opinione sia complessivamente favorevole a quella identificazione del <Pitone della Resistenza>, in fondo tutt'altro che <cervellotica> e se ci pensi neppure così in conflitto con la <tradizione> come l'ho dipinta. in effetti più che una vera e propria Tradizione vedo emergere, nel corso della ricerca, almeno due filoni di tradizione: una storico-celebrativa, che si è contaminata tra l'altro con quell'<incasinamento toponomastico> con cui abbiamo avuto a che fare finora, e una direi semplicemente partigiana, dal momento che le fonti su cui poggia sono proprio quelle: e chissà perché, ma a me torna l'idea che i partigiani chiamassero Passo del Pitone quello al Pizzo del Tabarrani, senza alcun interesse per la topografia ufficiale o la toponomastica locale o per il catasto lorenese...ma semplicemente perché appresso al Passo del Fronte ci stava questo grosso pietrone solitario che lo denotava in modo...diciamo pure ...inequivocabile?
ciao
Luca
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2013/03/06 19:48 By: dok Status: Utente  
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o Marco, a proposito di tradizione citavo il Miniati per <l'equazione tradizionalista Focoraccia=Pitone>, ma a rileggerlo ora mi pare che si possano fare considerazioni alquanto differenti. per cui riporto integralmente il passo relativo:

Il Passaggio del Fronte.
Altro stupendo paesaggio che fu teatro di drammatiche vicende è il passo del Pitone o in gergo alpinistico il Passo della Focoraccia (non focolaccia che è il passo fra la Tambura ed il Cavallo) per il suo meraviglioso selvaggio aspetto. Paesaggio stupendo, proprio a cavallo fra la provincia di Massa e quella di Lucca (alcuni testi citano questo passo anche nel lontano 1823 ed anche prima in seguito allo sbandamento di alcuni fuoriusciti napoleonici ed inglesi), ma che in realtà erano francesi dell'esercito della Restaurazione. Questo passo è stato tempo fa meta di un vero pellegrinaggio da parte del Conte Giò e dei Liberi Patigiani che vi hanno posto anche un cippo marmoreo, a ricordo dei caduti partigiani Marchini e dei suoi compagni.
Fu questo senz'altro uno degli episodi più significativi del passaggio del fronte. Infatti lo riportiamo per primi, aprendone la serie delle testimonianze.
Di ritorno da una delle ultime missioni in territorio alleato, il comandante Nicodemi Vinci (uno studente universitario oggi noto oculista) stava tornando ad Antona. Con lui c'erano una quindicina di partigiani fra i quali "Sementa" e due carabinieri: Andrea Marchini, un bel giovane alto, ardimentoso ed il suo commilitone Francesco Attolini, più basso, tarchiato. Questo Sementa (soprannome di battaglia) era una ottima guida partigiana. Gli altri seguivano in fila indiana. Bisogna adesso tenere presente che da molti giorni i tedeschi erano informati che ad attraversare le linee sarebbe stato fra gli altri, addirittura il comandante dei patrioti apuani, Pietro Del Giudice.
In attesa di questa colonna una pattuglia di tedeschi si era apppostata da tempo predisponendo anche mine a filo (cioè mine con un filo quasi invisibile a fianco dei sentieri battuti in modo che fosse facile imbattervi).
Dalla cresta della Focoraccia è uno scherzo tirare delle raffiche in piena tranquillità. Si domina la piccola conchiglia a cucchiaio del passo che poi, sotto gli Uncini, scivola verso Pian della Fioba e Antona.
Forse troppo sicuri, per avere persorso altre volte questo sentiero, i partigiani non si accorsero dell'insidia e già si sentivano al riparo non appena oltrepassato il Passo, quando un malaugurato spostamento del piede fece saltare su una mina il povero Marchini e altri tre, fra i quali Sementa che vi perse una gamba. Lo stesso Nicodemi Vinci, subito infilato dal tiro delle mitraglie, restò seriamente ferito. In questo episodio, vale la pena di sottolineare il senso del sacrificio e la abnegazione dell'alto graduato dei carabinieri, l'Attolini, il quale senza esitazione tornò indietro pur di soccorrere sia il Marchini che glia altri e saltò pure lui su una mina tantoché, riportato ferito gravemente ad Antona prima e a Massa poi, vi morirà dopo una decina di giorni. Il commilitone Francesco Attolini riposa oggi nel cmitero partigiano del Mirteto e la medaglia d'oro è stata concessa al solo Marchini. Perché? [pag, 98-99]

la mia considerazione è questa: a che potrebbe riferirsi il Miniati quando parla de <la piccola conchiglia a cucchiaio del passo che poi, sotto gli Uncini, scivola verso Pian della Fioba e Antona>, se non alla discreta sella presso il Pizzo del Tabarrani, l'unica <conca> su quel tratto di cresta tra la parete della Focoraccia e gli Uncini? anche la descrizione del sentiero è senz'altro appropriata per il 188. dico bene?

...e al proposito di profezia citerei te stesso, pag.12 ASdL:

Quindi, accantonando per intendersi il termine Pitone, secondo me il sentiero in uso tra le due guerre non era che quello per la Greppia, che consentiva di raggiungere anche il Focoraccia.
perché non è molto che ho sentito una donna montignosina, a proposito del passaggio del fronte, dire di essere passata presso il Pizzo del Tabarrani...o mae, provenendo da S.Croce, presso il Pasquilio!
sarà anche vero che una rondine non fa primavera, ma questa testimonianza riaccende i riflettori su quelle antiche <tracce orizzontali> che collegavano il passo della Focoraccia al Canal dal Prado nell'accezione della Greppia: che il passo ufficiale per chi proveniva dalla Focoraccia fosse lì? il che naturalmente non escluderebbe, come pure dicevi in quel post, l'esistenza di altri percorsi praticati dalle guide esperte o dai <cani sciolti>, ma suggerisce l'idea di una preferenza per un tracciato che, seppur più lungo, era certo di gran lunga quello più sicuro, perché conosciuto e battuto all'epoca da cavatori e pastori.

in questi giorni ho sentito Bergame, che vive tuttora abbarbicato sul suo pitone di mezzo, e mi pare non voglia sentire ragioni...
confidando in un suo prossimo rientro, mi da lo spunto per chiarire, magari graficamente, quel concetto che ho espresso a pag.89 come assioma del <teorema docche>, visto che la sua portata non credo sia stata ben compresa:

intanto faccio notare uno dei riferimenti topografici della tavola XXVII che per me rimane quello più di interesse e forse l'unico al riparo di equivoci: l'identificazione di quella cresta fino agli Uncini come parte del monte Focoraccia, dato tra l'altro condiviso dai comandi tedeschi e dagli Alpini della Monterosa, come mi diceva Davide Del Giudice.
un'immagine alle volte val più di mille parole:



il monte Focoraccia comprenderebbe cioè anche quel tratto di cresta fino agli Uncini, che costituì nel periodo bellico il cosiddetto <Varco della Libertà>: in effetti siamo abituati a intenderlo diversamente, identificandolo grossomodo con la vetta del monte che avrebbe come limite nord appunto il passo della Focoraccia [nord] alias Foce Capraia.
diversamente nell'altra accezione, che pare fosse condivisa dalle forze in gioco, sarebbe invece corretto chiamare piuttosto passo Focoraccia nord il passo della Greppia, e in effetti anche a occhio la distinzione morfologica tra il verde Focoraccia e il marmoreo Altissimo è netta in quel punto: e il cordolo di saldatura sarebbe costituito proprio dal Canal dal Prado [di Greppia].

sarebbe quindi sufficiente l'espressione <tra il monte Focoraccia e gli Uncini> per denotare il <Passo del Pitone>, come ritengo abbia fatto Pietro Del Giudice in quella ripresa.
l'ulteriore indicazione che è quel V ben visibile tra il monte Focoraccia e gli Uncini, si potrebbe anche dire superflua, ma lo definisce in modo inequivocabile, anche perché lì di V che coincidono con un passo non ne vedo altri.



insomma, se la mia intuizione fosse giusta, avremmo quella che credo sia l'unica testimonianza diretta di quale era per il comandante Pietro il Passo del Pitone, quella prova materiale che Pisanino chiedeva di poter toccare con mano...Pisaninooo, ci sei sempre? che un dici nulla?
ciao
Luca
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2013/03/09 17:57 By: dok Status: Utente  
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...Pisaninooo, ci sei sempre? che un dici nulla?
e mentre Pisanino, ammesso che ci sia e che non dorma, un si sbilancia più di tanto...Bergame, sia pur <dalla clandestinità>, non manca di fornirmi preziosi spunti per un approfondimento.
l'ultimo riguarda proprio la definizione che ho dato nel post precedente di <monte Focoraccia>, che lui chiama <interpretazione estesa del monte Focoraccia> e che in sostanza non sarebbe corretto applicarla all'interpretazione dell'espressione usata da Pietro nell'intervista [tra il monte Focoraccia e gli Uncini ], perché questa fu fatta in tempi recenti in cui quella definizione non era più in uso, e invece valeva quella secondo lui <ufficiale e istituzionale (secondo le IGM, e varie guide CAI dal 1905 in poi)> che vede il monte Focoraccia finire sul passo omonimo.

e sembrerebbe un'obiezione sensata, se non fosse che a me le IGM non dicono nulla in proposito, mentre le guide CAI non solo non dicono niente del genere, ma neanche lo suggeriscono, mi pare:


CAI 1958

114. - MONTE FOCORACCIA m 1149. - È la maggiore quota della lunga cresta tra il M. Altissimo e il M. Carchio.
A NE scoscende sull'omonimo Passo Nord con una breve parete.

113. - Passo Focoraccia Nord m 1059. - Intaglio a N del M. Focoraccia, sul crinale che dal M. Altissimo corre fino al M. Carchio. [pagg.257-258]

CAI 1979

113. MONTE FOCORACCIA 1149 m. - È la quota più massiccia, ma non la più alta, del lungo e mosso crinale che corre dal Passo della Greppia al M. Carchio. A NE scoscende con una breve parete sull'omonimo passo.

112. Passo Focoraccia 1059 m. - A valle del Passo della Greppia e del torrione che lo sovrasta, la cresta prosegue molto mossa, fiancheggiata or su un lato or sull'altro dal panoramico segn. 33. Dopo una notevole quota rocciosa senza nome, si intaglia il Passo Focoraccia, sovrastato dalla breve parete NE del monte omonimo. [pag.328]


qui si segnala la quota del monte Focoraccia 1149m, ma non ci sono elementi che facciano ritenere che il monte Focoraccia si fermi lì, al passo Focoraccia [nord]...semmai piuttosto la sua breve parete NE, quella sì, si ferma lì.: insomma dire che il monte Focoraccia <a NE scoscende con una breve parete sull'omonimo passo> credo significhi semplicemente che lato nord-est presenta una breve ma scoscesa parete che da sul passo, dico bene?

anzi, se c'è un elemento che viene messo in evidenza, questo è proprio tutta quella cresta o crinale tra l'Altissimo e il Carchio: alla quale non viene espressamente dato un nome, ma credo che l'IGM e il CAI non ce ne vorranno, se a questa cresta e al suo supporto diamo il nome della sua quota maggiore o più massiccia, e cioè <monte Focoraccia>: è la cosa più naturale e logica e ovvia che si possa fare. e siccome questa cresta o crinale non ha soluzioni di continuità tra l'Altissimo e il Carchio, lo stesso dicasi per il monte Focoraccia, che dunque non ha come limite nord il passo della Focoraccia [Foce Capraia], ma il passo della Greppia.

questa mi pare si possa dire con tranquillità la corretta definizione del monte Focoraccia, ragionata e fondata sulla tradizione ufficiale e che trova riscontro in quel senso comune condiviso da Pietro e dagli alpini della Monterosa, e che riaffiora nella didascalia della tavola XXVII.
invece l'idea che il monte Focoraccia finisca al passo Focoraccia si rivela un pregiudizio, certamente basato su quell'impressione di interruzione e di radicale alterità morfologica che prende quando, provenendo dal Campaccio, ci si affaccia sul passo...e così la presunta <interpretazione estesa del monte Focoraccia> non ha ragion d'essere: è piuttosto l'idea abituale che ne abbiamo che è un'<interpretazione ristretta e pregiudiziale del monte Focoraccia>.

insomma secondo me Pietro ha visto giusto, mentre altri, come penso avrebbero fatto quasi tutti e io stesso fino a ieri, hanno visto diversamente, mettendo a fuoco il <pitone di mezzo>.
ciao
Luca
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2013/03/11 12:17 By: Marco di AS Status: Utente  
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Ciao Luca, un saluto a tutti quelli che ci leggono senza più scrivere, a cominciare da Bergame...

Complimenti per il lavoro filologico... a mio parere sempre più convincente, anche se mi riservo di verificare, attraverso una "rilettura" in loco, tutto quanto sottolineato nelle ultime pagine. Forse andando a pescare a ritroso nelle fonti più datate si potrà fare ancora maggior chiarezza sui confini del o della Focoraccia, nome che potrebbe in effetti riferirsi più verosimilmente alla cresta che non a quell'unico rilievo, proprio per l'assenza di denominazioni per le altre quote, cime e cimette che siano, comunque abbastanza marcate come lo stesso Pitone di mezzo.

A parte questo, sono felice di informarvi del buon punto cui è giunto l'iter per il sentiero Polla-Altissimo. Ieri quell'autentico carro armato che risponde al nome di Angelo Nerli (per restare in tema bellico...) mi ha informato che anche il Gruppo Regionale del Cai farà la sua parte. Sabato a Pietrasanta ne parleremo alla riunione delle sezioni apuane coordinate da Guido. Con l'arrivo della bella stagione sarà quindi già possibile mettere mano alla realizzazione.

Marco
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2013/03/12 00:40 By: dok Status: Utente  
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Complimenti per il lavoro filologico... a mio parere sempre più convincente, anche se mi riservo di verificare, attraverso una "rilettura" in loco, tutto quanto sottolineato nelle ultime pagine. Forse andando a pescare a ritroso nelle fonti più datate si potrà fare ancora maggior chiarezza sui confini del o della Focoraccia, nome che potrebbe in effetti riferirsi più verosimilmente alla cresta che non a quell'unico rilievo, proprio per l'assenza di denominazioni per le altre quote, cime e cimette che siano, comunque abbastanza marcate come lo stesso Pitone di mezzo.
o Marco, grazie senz'altro per i complimenti, ma non è certo un lavoro filologico su fonti datate, o ancora più datate, quello che intendevo fare: mi interessava soltanto dimostrare, per chi non ne fosse ancora convinto, la fondatezza del considerare monte Focoraccia quel massiccio tra l'Altissimo e il Carchio, avente come termine nord il passo della Greppia, perché come mi diceva Davide Del Giudice, e non solo, questo è il dato, ovvero così veniva inteso all'epoca dei fatti il monte Focoraccia, e questo interessa qui e tra l'altro così è plausibile intenderlo anche oggi come ieri come domani...e mi pare che su questo si possa concordare.
per chi ancora nutrisse dubbi, come Bergame, che si ostina a voler spaccare il capello in parti infinitesime [come nei paradossi di Zenone] pur di non arrivare a una conclusione [leggi qui: conclusione sfavorevole al <suo piton di mezzo>...], e che invece invito a esprimersi pubblicamente sul forum, valgano, se non gli torna con l'anagrafe tecnica del monte che sarebbe orientata alla sua quota più alta [...perché forse quella solo più massiccia o più importante per varie ragioni non conta nulla?], le espressioni più generiche, pure in uso nei documenti, di <Focoraccia> e <zona della Focoraccia>: questo per dire che, quale sia l'espressione usata, il dato è quello.

...Focoraccia, nome che potrebbe in effetti riferirsi più verosimilmente alla cresta che non a quell'unico rilievo, proprio per l'assenza di denominazioni per le altre quote...
voi del CAI, lo dico senza malizia, mi pare avete un po' il vizio di vedere la montagna solo da una certa quota in su [vette e creste], come dimenticando che la montagna ha i piedi per terra [e radici nella storia]: intendevo chiaramente non solo la cresta, invece che quell'unico rilievo, ma tutto il massiccio tra Carchio e Altissimo, dal fiume Serra al fosso di Antona-Campiglia.

Ciao Luca, un saluto a tutti quelli che ci leggono senza più scrivere, a cominciare da Bergame...
quanto ai saluti, mi associo senz'altro a quelli di Marco, ma faccio anche notare che un briciolo di...fìddebecche...[no battibecche] un darebbe mia noja, anche se avanti si pole andà avanti uguale...sì, a carrarmato...
ciao
Luca
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