SHUFFLE SHERIFF
 
iscriviti alla newsletter problem solving recensioni homni lupus premier monti inveire contro ogni sopraffazione
 
 
 

Azioni rap. In realta' con il rap ormai rimane un mito immerso nel cuore dei sostenitori, pochi campioni di dischi singoli incisi, sparsi di qua e di la, danno atto del suo impegno nella societa' laburista, esprimono i caratteri di una vita vissuta nel ghetto, cercare di essere un autonomo dal 1990.
Effetto tranquillo ! I suoi rap parlano delle relazioni che in primo luogo portarono ad un rap tranquillo e precario, a confessare vere crudelta che l'odierna societa' vive. La vita e' una continua umiliazione dinanzi a oppressori.
Societa' ? Quaste le realta' di chi vive di poca autonomia in cui si trovano nascoste le radici di un rap che ha dovuto decidere per il processo di mediazione data dalla poca autonomia. Costretto al principio ad un genere verbale in un processo di cantico rapina, di famiglie anche se non ha mai fatto parte di una gang mafiosa, il suo grido e' rivolto a chi vuole la liberta' di scegliere la propria vita e le proprie azioni, infatti e' una forma di vita che isola ma da dove fiorisce la cultura ad una retta via.
L'inchiostro ? Gran perte dei suoi testi sono legati alla lettura, cultura e politica; vita nel ghetto, confrontata con qualsiasi storia che gli accadeva. Ha tratto ed assimilato le parole della gente e le sue esperienze di vita quotidiana lo hanno portato in un giocoso atteggiamento di canto a gangster molto differente tra essere e atteggiarsi. Il suo impegno gli ha sottratto ma allo stesso tempo ha donato sentimenti propri, questa la vita di ogni giovane in una societa' che vive in condizione di sopravvivenza, appare necessario, oggi, l' aiuto per vie naturali e' quello di vivere in societa' non violente. Il suo contest simpatico ad esprimere il suo parere sull'autonomia dei giovani a non riuscire, per mille difficolta' che offre l'odierna societa'.
Si propone la prostituzione: Esistono ancora nella societa' crudelta' del genere, la corruzione sociale, l'omerta' e' violenza fisica e mentale che tacitamente annullano i diritti umani. Annullando anche ad una brava ragazza il diritto di vivere a Damaris per una presunta rapina. Occhio per occhio è la fine che merità l'assassino di Damaris. Per tanto la volonta' di azionarsi per la camorra ed il cittadino e' la violenza assoluta in primo piano. Il saper vivere questa immagine sara' il frutto bacato della liberta' del vizio. Lo sradicamento alla trasformazione dell'uomo in hom'ni lupus e' ancora lontana a causa dell'alienamento individuale che fa prevalere l'ignoranza. Purtroppo questo e' un retroscena che lo spettatore ignora per la troppa superficialita' e per l'alienamento alla vita quotidiana. La migliore giustizia, la migliore inchiesta. Gentile Dott. On. Caldoro Si credeva in un progresso economico migliore invece i portafogli piangono come cipolle, gli stipendi e le pensioni sono toccate del 15-20%, il lavoro è visto col binocolo. L'On. Bersani ha tratto leggi dal progetto del Presidente Monti/Berlusconi. é ha praticamente violentato tutto il popolo italiano. Le classi medie che spendevano nei negozi medi ora stanno spendendo per i loro figli nei mercatini. Il commercio è paralizzato. I pensionati ASCOM che godono di una pensione minima di sono stati costretti a pagare uno scotto altissimo: IMU: chi non ha pagato gli hanno sequestrato casa (circa 4000 case) e con essa i sacrifici accumulati negli anni. Oltre questo L'On. Caldoro diceva di abolire la TARSU invece a giugno luglio arriverà la TAREF ed è un altro problema per i pensionati che non possiedono un minimo di capitale che serve per le utenze, ed altre cose personali. Quindi vi invito tutti a votare Movimento Cinque Stelle in quanto stiamo gia ricevendo i pacchi dell'UE per mangiare. Questi anni tormentati dalla povertà si credeva in un progresso migliore invece siamo all'orlo del precipizio. Io sono molto preoccupato. Io credo che lo Stato stia adottando un sitema dannoso a se stesso facendo pagare al sistema cioè i cittadini IMU TARSU ecc. ecc., nella mia pazzia posso definire questo sistema da me incompreso come dare solidarietà a tangenti e mafia. Non credo che gli italiani stiano bene. I politici casti per andare al potere hanno venduto l'anima al diavolo per non dire si sono alleati all'omertà cospiratoria (un sistema militare donato alla camorra io sono il figlio di un ex pentito d'omertà) che molte famiglie di rispetto utilizzano nel sistema. Cosa rispondete a questo dramma. Non credete sia più genuito un movimento naturale di insurrezione del popolo ? I nostri governanti sono pieni zeppi di proprietà e denaro ogni fine mese. mentre le classi medie sono costrette aspendere nei mercatini una volta al mese. E poi dicono i politici che i cittadini Italiani vivono degnamente. Ci prendiamo ibiberon per aggravarci. Questo brano The Police - Spirit in the material world rappresentato in video da Sting di cui faceva parte del gruppo The Police. Il testo dice: Spero nel mondo materiale, a parer mio di cui rappresento in voce robotica i politici sono sporchi mafiosi e corrotti. Si spera in un mondo migliore Bene facciamo un salto negli anni 70' 80' questo rap creato da un malavitoso, gang che inneggiavano terrore a NY. Finito poi sulla sedia elettrica per non aver capito bene un segnale, Stop. Ha vissuto nel braccio della morte da uomo pentito ma che amava tutta l'America. Ecco dal ponte i Punk Boys scherzano, prendono in giro la gente lanciando dal ponte palloncini di acqua e calce per imbrattare il sistema che la società politica ritiene pulita. I Punk pronti alla rivolta. Bene facciamo un salto negli anni 70' 80' questo rap creato da un malavitoso, gang che inneggiavano terrore a NY. Finito poi sulla sedia elettrica per non aver capito bene un segnale, Stop. Ha vissuto nel braccio della morte da uomo pentito ma che amava tutta l'America. Il mondo nella svolta è una presa in giro, è rivolto ai potenti che si riuniscono nel grande evento, i Grandi 10 politici di Europa. I guerrieri (la gente) combattono nell'evanto con Polizia integrale, ma Caschi Blu, Carabinieri senza matricole sulle divise. Cari Presidenti reclutate giovani mansueti a volte noiosi dal fatto che bussano sempre per un posto di lavoro indeterminato. I politici fanno promesse che poi non mantengono, sono dei guerrainfonda, omertosi. Tributo ai disoccupati. Inneggiare la sacralità degli stipendi e delle pensioni, rivoluzione della gente media contro i Politici masnadori che mettono leggi che gravano su i capitali delle classi medie. I politici casti per andare al potere hanno venduto l'anima al diavolo, all'omertà per non dire si sono alleati all'omertà cospiratoria (un sistema militare donato alla camorra io sono il figlio di un ex pentito d'omertà) che molte famiglie di rispetto utilizzano nel sistema. Cosa rispondete a questo dramma. Non credete sia più genuino un movimento naturale di insurrezione del popolo ?  
 
  

Modulo di registrazione alla newsletter

   Per ricevere tutte le informazioni relative alle news di SHUFFLE SHERIFF, alle offerte cd, inserisci la tua e-mail. Riceverai la Newsletter con periodicità mensile direttamente al tuo indirizzo e-mail.
  
       Tua E-mail*
       
                                                                                       
 
 
 
 

 
 
 
 
Il Rap contro la violenza. Dopo la proclamazione del West della "Dichiarazione universale dei diritti dell' uomo"   da parte delle autorita' competenti info e polizia dei bassi ghetti su la creazione dello Stato a fatto si che creassero i diritti individuali tramite centri di accoglienza Donne straniere che talvolta finiscono nel giro della prostituzione quando non riescono ad affermare i propri ideali. L' amministrazione pubblica etnicamente definiti come una scienza mistica: Per tanto bisognerebbe creare centri di accoglienza anche dove non ci sono.     Con un poderoso salto e' arrivato Mondo Marcio, il Rap che da tempo si sta muovendo. La figura dell' hip hop italiano ha lavorato molto per affermarsi. Vede la maggior parte del successo contribuire in una svolta. L' hip hop ha fatto molti Show in diverse piazze italiane, su radio e Tv ha anche avuto il piacere di essere mescolato con altri bopper, servendo a qualcosa. Il trattato bilaterale sull' assistenza crea una base di diritto internazionale pubblico che consente alle autorita' di entrambi gli Stati di cooperare. Citta': Associazioni di musicisti serviranno come centro dell' attivita' musicale per ogni giovane talento ma si dovrebbe garantire lavoro. Cio sia possibile per lo stato precario in cui vive l'artista oggi. La fondamentale componente del sitema dei servizi atti a garantire prima il minimo vitale e poi un clima di sicurezza e di benessere del cittadino, e' il lavoro, esso e' alla base di ogni problema. Esso e' un diritto prioritario, uno spazio vitale, essenziale ed insostituibile. Indubbiamente le autorita' competenti debbano restare compromesse anche se appartengono alla stessa dignita' umana. Investono sulla cultura e sulla posizione sociale informativa. Cera una volta una povera donna rimasta vedova con un figliolino al petto. Era di cattiva salute, e con quel bimbo da allattare poteva lavorare poco. Faceva dei piccoli servigi alle vicine, e così lei e la sua creatura non morivano di fame. Quel figliolino era bello come il sole; e la sua mamma, ogni mattina, dopo averlo rifasciato, lavato e pettinato, un po' per buon augurio, un po' per chiasso, soleva dirgli: - Bimbo mio, tu sarai barone! Bimbo mio, tu sarai duca! Bimbo mio, tu sarai principe! Bimbo mio, tu sarai Re! E ogni volta che lei gli diceva: tu sarai Re, il bimbo accennava di sì colla testina, come se avesse capito. Un giorno si trovò a passare proprio il Re, e sentito: Bimbo mio, tu sarai Re, la prese a male, perché lui non aveva avuto ancora figli e questo gli dispiaceva molto. - Comarina, - le disse - non vi arrischiate più a dire così, o guai a voi! La povera donna, dalla paura, non disse più nulla. Però quel figliolino, ora che la sua mamma stava zitta, ogni mattina, appena rifasciato, lavato e pettinato, si metteva a piangere e strillare. Lei gli ripeteva: - Bimbo mio, tu sarai barone!... Tu sarai duca!... Tu sarai principe!... Ma il bimbo non si chetava. Talché una volta, per prova, tornò a dirgli sottovoce: - Bimbo mio, tu sarai Re! Il bimbo accennò di sì colla testina, come se avesse capito, e non strillò più. Allora la povera donna si persuase che quel figliolino doveva avere una gran fortuna; e temendo la collera del Re, già pensava di mutar paese. Intanto, poiché il figliuolo era spoppato, quando le capitava di fare qualche servizio, pregava una vicina: - Comare, tenetemi d'occhio il bambino; vado e torno in due minuti. Un giorno le accadde di tardare. La vicina era seccata di tenere in braccio quel cattivello che piangeva perché voleva la mamma. In quel punto comparve un cenciaiuolo: - Cenci, donnine, cenci! La donna indicando il bambino che teneva in braccio disse - Lo volete questo cencio qui? - Ah! Se ci si combina, lo prendo. - Disse il cenciaiuolo - Ve lo do per un soldo. Il cenciaiuolo le tolse il bimbo di braccio e le mise in mano un soldo bucato. A quella scena lei e le altre vicine presenti ridevano: il cenciaiuolo in questo mentre svoltava la cantonata e spariva. Corri, cerca, chiama... L'avete più visto? Figuriamoci che pianto, quella povera mamma, quando apprese la sua disgrazia! Corse subito dal Re: - Giustizia, Maestà!... Mi han rapito il bimbo! - Bimbo mio, tu sarai Re! - le rispose il Re facendole il verso, per canzonarla. E la mandò via, tutto contento che quel malaugurio per la sua discendenza fosse sparito. Gli occhi della povera donna parevano un fiume. Andava attorno tutta la giornata, fermando la gente: - Buona gente, incontraste per caso il cenciaiuolo che mi ha rubato il mio bambino? Le persone, che non ne sapevano nulla, la prendevano per matta e le ridevano in faccia. Quel giorno della disgrazia, la vicina le aveva dato il soldo bucato messole in mano dal cenciaiuolo; ma la povera donna, dalla gran rabbia che aveva, lo buttò via. La mattina dopo, apre un cassetto... e il soldo bucato era lì. - Soldaccio maledetto! Non ti voglio neppur vedere! E lo buttò nuovamente via dalla finestra. Ma la mattina dopo, torna ad aprire quel cassetto e che vede? Il soldo bucato. Richiuse il cassetto con stizza. - Fossero almeno dieci lire...! Mi comprerei uno straccio di veste! Non avea finito di dirlo, che sentì lì dentro un suono di soldi rimescolati. Stupita, riapre. Pareva che il soldo avesse figliato. Oltre a quello, c'erano lì tanti soldi, da fare giusto dieci lire. Da allora in poi, quando avea bisogno di denaro, le bastava che dicesse: - Soldino mio, voglio cento lire, voglio mille lire! Le cento lire, le mille lire erano subito lì. La buona donna non si teneva questa fortuna per sé sola; faceva spesso la carità a tutte le persone bisognose al par di lei, ed era già diventata una benedizione del cielo. Ma quel bene lei lo faceva sempre col pensiero al figliolino perduto: - Che le importava di tanta fortuna, senza il figliolino? E sperava sempre che, un giorno o l'altro, il cielo l'avrebbe consolata. In quel tempo il Re ebbe il capriccio di comprarsi un magnifico cavallo. Conchiuso il negozio, andò per prendere il denaro dallo scrigno dove soleva tenerlo riposto, e si accorse che mancava una bella somma. Appostò lì due guardie per acchiappare il ladro; e, passati alquanti giorni, tornò a guardare: mancava un'altra bella somma! Si mise in agguato lui stesso; cominciava a sospettare dei suoi Ministri. Una mattina, ecco una voce nell'aria, lontana, lontana: - Soldino mio, voglio mille lire! E, subito, un rimescolìo nello scrigno, come se qualcuno vi prendesse quattrini a manate. Apre in fretta in fretta... Le mille lire mancavano, ma lì dentro non c'era nessuno! - Come era questa faccenda? Il Re ci perdeva la testa. Però, benché fosse un po' avaro, gli dispiaceva di più dover morire senza figliuoli. Se la prendeva colla Regina, come se la colpa fosse stata di lei, e la maltrattava: - Non era buona a dargli un figliuolo, neppure di terra cotta! La Regina, indispettita, gli fece colle sue mani un bel puttino di terra cotta. - Ecco, se sono buona! Tutti accorrevano al palazzo reale per vedere quel puttino di terra cotta, che era una meraviglia, e vi andò anche quella povera donna. - Oh Dio! È tutto il mio bambino!... Ma non era così che ti volevo Re, figliolino mio! E si mise a piangere. Il Re, a quelle parole, montò in furore. Diè un calcio al puttino di terra cotta e lo ridusse in mille pezzi. Alla povera donna parve di vedersi squarciare sotto gli occhi il figliolino perduto. Ma che poteva dire a Sua Maestà? Dovette ingozzare anche quell'amarezza, e tornarsene a casa zitta zitta. Intanto nello scrigno del Re i quattrini continuavano a mancare; e sempre quella voce nell'aria, lontana lontana: - Soldino mio, voglio cento lire, voglio mille lire! E quanti diceva la voce, tanti il Re ne sentiva prendere dalla mano del ladro invisibile. Il Re mise le sue spie per scoprire di chi fosse quella voce: e un giorno le spie gli condussero dinanzi ammanettata la donna del bambino rubato: Era lei che aveva detto: "Soldino mio, voglio cento lire!". Il Re non volle neppure ascoltare la povera donna, che voleva raccontargli come stesse la cosa, e la fece gettare in un fondo di un carcere. Ma da quel giorno il re non ebbe più pace. Voleva andare a letto? Gli strappavano le coperte: - Maestà, non si dorme! Chi era? Non si vedeva nessuno. Si sedeva a tavola per mangiare? E gli portavano via il piatto: - Maestà, non si mangia! Chi era? Non si vedeva nessuno. Se durava un altro po', il Re moriva di fame. Perciò mandò a consultare un vecchio Mago. Il Mago (che poi era quel cenciaiuolo che avea rapito il bambino per proteggerlo) rispose soltanto: - Bimbo mio, tu sarai Re! Visto che il destino era quello, e non volendo morire di fame, il Re cominciò dallo scarcerare la povera donna, e poi tornò dal Mago: - Come rintracciare il bimbo? Lo avea rapito un cenciaiuolo e non se ne sapeva più nulla. Il Mago rispose: - Raccatti i cocci di quel puttino di terra cotta e li saldi insieme collo sputo. Il Re, sebbene di mala voglia, raccattò i cocci del puttino e li saldò collo sputo. - Ed ora? - Ed ora - rispose il Mago - prepari una bella festa e faccia così e così e così. Il Re fece dei grandi preparativi, poi secondo le istruzioni del Mago, mandò a chiamare la mamma del bimbo a palazzo reale e la fece sedere a lato della Regina. Il puttino di terra cotta bello e saldato si vedeva collocato nel mezzo del salone e, attorno attorno, ministri, principi, cavalieri in gran gala che aspettavano. Quando fu l'ora, s'intese nella via: - Cenci, donnine, cenci! A questo grido il puttino di terra cotta scoppiò, e ne usci fuori un bel giovinotto fra un gran rovesciarsi di monete, che ruzzolavano da tutte le parti. Il Re, contento anche perché riacquistava tutti i suoi quattrini, voleva abbracciarlo come un figliuolo; ma quello corse prima dalla sua mamma e non sapeva staccarsela dal petto: - Bimbo mio, tu sarai Re! Ed era già Reuccio, poiché il Re lo adottava! Qui entrò una guardia e disse: - Maestà, c'è di là un cenciaiuolo; rivuole il suo soldo bucato. Il Re non ne sapeva nulla; ma la povera donna rispose subito: - Eccolo qui. Sentita la storia di quel soldo, il Re pensò ch'era meglio tenerselo per sé. Andò di là, bucò un altro soldo e diede questo in cambio di quello al cenciaiuolo. Ma gliene incolse male. La prima volta che disse: - Soldino mio, vo' mille lire! Invece di mille lire furono mille nerbate, che lo conciarono per le feste, tanto che morì. - Bimbo mio, tu sarai Re! E si era avverato. Stretta è la foglia, larga è la via, Dite la vostra, ché ho detto la mia.
 
© Copyright 2006 - 2013 - Tutti i Diritti Riservati