L'edizione 2010 del simposio "Una statua di legno in una casa di legno in un paese di legno" presenta alcune caratteristiche ben individuabili nella partecipazione degli scultori (Enrica Barozzi, di Cortina d'Ampezzo; Gianfranco Carraro, di Mirano; Enrico Ghiro, di Abano Terme), nei temi trattati, nei modi con cui ognuno dei tre artisti ha interpretato qualche tratto della storia, relativa alle famiglie che hanno abitato le case abbinate quest'anno alle sculture. Innanzitutto è da osservare che due artisti, Gianfranco Carraro ed Enrica Barozzi, hanno concertato i contenuti delle rispettive creazioni, tenendo conto che, ad opera finita, esse sono destinate all'installazione a parete, intorno a una finestra della casa di Pironi (la prima in piano terra sulla parte frontale). L'uno è partito da una riflessione sulle abitudini agricole del paese, tramandate da una tradizione centenaria; l'altra ha scandagliato un ambito della mitologia per celebrare l'idea della fertilità della natura. Ne è uscito una sorta di dittico, composto di due parti ben distinte, che rispecchiano ampiamente le peculiarità dei due autori in termini di impaginazione dell'immagine e taglio compositivo dei bassorilievi. La terza scultura, affidata alla realizzazione di Enrico Ghiro e destinata alla casa di Fofo, coglie poeticamente un aspetto del lavoro in montagna (il taglio del fieno e la coltivazione di alcuni prodotti tipici, come le patate) celebrando il ruolo della donna nell'economia difficile di questi luoghi.

(a cura del prof. Enzo Santese, direttore artistico della manifestazione costaltese)