Michel Houellebecq

 

La possibilità di un'isola
2005 - Bompiani, pag.400


 

Che fare del desiderio d'immortalità degli umani? Parte da qui "La possibilità di un'isola" il nuovo intrigante romanzo di Michel Houellebecq, in cui come sempre convivono sesso e filosofia, battute al vetriolo e digressioni socio-antropologiche, visioni apocalittiche e analisi lucidissime. Un mix perfettamente dosato per un romanzo d'idee politicamente scorrette, in cui questa volta lo scrittore francese, memore della sua passione per Lovecraft, aggiunge un tocco di fantascienza. Metà della storia si svolge in un futuro inquietante, 2 mila anni dopo i nostri giorni. Un tempo in cui i grandi cataclismi hanno devastato il pianeta, le città sono ridotte ad ammassi di rovine e gli uomini sono ritornati a una condizione selvaggia. I nuovi signori della terra sono i neoumani, cloni artificiali dei loro antichi antenati, che vivono in perfetta solitudine, rinunciando a emozioni e desideri.
Houellebecq mette a nudo le nostre contraddizioni, non rinuncia a fare male, dando libero sfogo al suo pessimismo depressivo che non salva nulla e nessuno. Agli uomini disperati non resta che la nostalgia per la "possibilità di un'isola". Che però non c'e.

tratto dalla recensione di Fabio Gambero sull'Espresso

***

l'inizio...

La mia incarnazione attuale si degrada; non credo che possa durare ancora a lungo. Nella mia prossima incarnazione so che ritroverò il mio compagno, il cagnolino Fox.
Il beneficio della compagnia di un cane dipende dal fatto che è possibile renderlo felice; chiede cose talmente semplici, il suo ego è così limitato. E’ possibile che in un'epoca anteriore le donne si siano trovate in una situazione analoga - vicina a quella dell'animale domestico. C’era probabilmente una forma di felicità domotica, legata al funzionamento comune, che non riusciamo più a capire; c'era probabilmente il piacere di costituire un organismo funzionale, adeguato, concepito per assolvere una serie discreta di compiti - e tali compiti, ripetendosi, costituivano la serie discreta dei giorni. Tutto ciò è scomparso, insieme alla serie dei compiti; non abbiamo più veramente un obiettivo assegnabile. Le gioie dell'essere umano ci restano insondabili; i suoi dolori, invece, non possono distruggerci; le nostre notti non vibrano più di terrore né di estasi. Però viviamo, attraversiamo la vita, senza gioia e senza mistero, il tempo ci pare breve.

1

La prima volta che ho incontrato Marie22 era su un server spagnolo di scarsa qualità; i tempi di connessione erano spaventosamente lunghi.

La stanchezza causata
dal vecchio olandese morto
non e qualcosa che si attesti
assai prima del ritorno del maestro.

2711, 325104, 13375317, 452626. All'indirizzo indicato, ebbi la visione della sua fica - frammentata, pixelizzata, ma stranamente reale. Era una viva, una morta o un'intermedia? Piuttosto un'intermedia, credo; ma era una cosa di cui non si poteva parlare.
Le donne danno un'impressione di eternità, con la fica collegata ai misteri - come se si trattasse di un tunnel che dà sull'essenza del mondo, mentre si tratta soltanto di un buco da nani, caduto in disuso. Se esse possono dare questa impressione, tanto meglio per loro; la mia parola è compassionevole.

La grazia immobile,
sensibilmente distruttiva
che deriva dal passaggio delle civiltà
non ha la morte come corollario.

Sarebbe stato opportuno smetterla. Cessare il gioco, l'intermediazione, i1 contatto; ma era troppo tardi. 258, 129, 3727313, 11324410.

La prima sequenza era presa da un'altura. Immensi teloni di plastica grigia ricoprivano la pianura; eravamo a nord di Almeria. In passato la raccolta della frutta e della verdura che crescevano nelle serre era effettuata da braccianti - il più delle volte di origine marocchina. Dopo l'automatizzazione, erano svaniti nelle sierras circostanti.
Oltre agli equipaggiamenti abituali - centrale elettrica che alimentava la barriera di protezione, ripetitore satellitare, sensori - l'uniàa Proyecciones XXI,13 disponeva di un generatore di sali minerali e della propria fonte di acqua potabile. Essa era lontana dai grandi assi e non figurava su alcuna carta recente - la sua costruzione era posteriore agli ultimi rilievi. In seguito alla soppressione del traffico aereo e all'instaurarsi di un'interferenza permanente sulle bande di trasmissione satellitare, era diventata virtualmente impossibile da localizzare.

La sequenza successiva avrebbe potuto essere un sogno. Un uomo che aveva la mia faccia mangiava uno yogurt in una fabbrica siderurgica; le istruzioni per l'uso dei macchinari erano in turco. Era poco probabile che la produzione potesse ripartire.

12, 12, 533,8467.
Il secondo messaggio di Marie22 era così formulato:

Sono sola come una scema
con la mia
fica.

245535, 43, 3. Quando dico "io", mento. Poniamo l’"io" della percezione - neutro e limpido. Mettiamolo in rapporto con l’"io" dell'intermediazione - in quanto tale, il mio corpo mi appartiene; o, più esattamente, io appartengo al mio corpo. Che cosa osserviamo? Un'assenza di contatto. Abbiate timore della mia parola.


 

il prossimo libro è  Estensione del dominio della lotta

Michel HOUELLEBECQ - gli altri SCRITTORI - HOME