comiso




San Giuseppi mmaculatu,
 

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ri Ggesù custodi amatu,
siti 'u spusu ri Maria
e 'u cunfuottu 'i l'arma mia.

Coroncina
in onore di
San GIUSEPPE

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Coroncina in onore del glorioso

Patriarca S. Giuseppe



A Comiso c'è sempre stata una particolare venerazione per S. Giuseppe, comunemente detto 'u Patriacca.
Ciò, forse, perché è il santo protettore delle famiglie e perché è invocato per avere una buona morte.

In occasione della festa del santo Patriarca, che ricorre il 19 marzo, nella chiesa a lui dedicata si recitava la seguente Coroncina.

PRATICHE DEVOZIONALI

- Settenario della Madonna Addolorata
-
Novenario della Madonna Annunziata
-
Coroncina di Maria SS. del Lume
-
Coroncina dei 7 dolori di Maria Santissima
-
Corona in suffragio delle anime del Purgatorio
-
Coroncina dell'Arcangelo Raffaele
-
Coroncina a Santa Filomena
-
Coroncina a San Giuseppe
-
Coroncina di Gesù Crocifisso
-
Coroncina a Maria SS. della Mercede
-
Lodi a Maria nel mese di maggio
-
Coroncina a San Francesco d'Assisi
-
Viaggio di Maria e Giuseppe a Bethlem






Coroncina in onore del glorioso
Patriarca San GIUSEPPE


- Deus in adiutorium meum intende
R: Domine ad adiuvandum me festina
- Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto
R: Sicut erat in principio et nunc et semper et saecula saeculorum. Amen.


I

Mi conduolo con voi, o santissimo Patriarca, per le angustie, che aveste nel vostro cuore in voler lasciare la vostra sposa resa feconda per virtù dello Spirito Santo, riputandovi indegno di stare in sua compagnia; ed insieme mi rallegro con voi per la consolazione che vi diede l'angelo nel comandarvi, a nome del cielo, d'accettarla come degnissima sposa.
Vi priego intanto d'impetrarmi la grazia di non giudicare mai sinistramente del prossimo.

Pater, Ave e Gloria

Quannu gravida vidisti,
Patriarca, la to' spusa
La to' menti era confusa,
Lu to' cori afflittu fu.
Poi pruvasti gran piaciri
Quandu in sonnu rivelatu
Tu sapisti che incarnatu
Si ci avìa lu Verbu già.


II

Mi conduolo con voi, o santissimo Patriarca, per la grande rassegnazione nel sostenere il rifiuto che v'aveste in Bethelem dagli stessi amici, e per l'affanno che sentiste nel veder nascere il bambino Gesù in mezzo a due animali in una povera grotta; ed insieme mi rallegro con voi per l'eccessivo giubilo che sperimentò il cuor vostro in vederlo in celeste armonia corteggiato dagli angioli, adorato dai pastori, e venerato dai Magi.
Vi prego ardentemente d'impetrarmi nelle mie tribolazioni perfetta conformità al divino volere.

Pater, Ave e Gloria

Fu cuteddu a lu to' cori
Quandu natu in povertati
Cu na gran scummuditati
Fu lu Verbu figgiu tò'!
Ma la gloria nun fu poca
Quandu ognunu l'adurau,
Quandu ogn'angilu cantau
Lodi grandi pri Gesù.


III

Mi conduolo con voi, o santissimo Patriarca, per l'eccessivo dolore che provaste nel vedere circoncidere il vostro bambino Gesù; ed insieme mi congratulo con voi per la dolcezza interna, che sperimentaste nel proferire la prima volta il nome di Gesù, venerato dagli angioli, adorato dagli uomini, e temuto dai demonii.
Impetratemi intanto la grazia di adempiere perfettamente la legge di Dio.




Pater, Ave e Gloria

Ti sintisti turmintari,
Ti mutasti ne lu visu
Nel vidiri circuncisu
A Gesuzzu figgiu to'!
Ti passau tutta la pena,
Ti sintisti cunsulari
Quandu avisti tu a chiamari
A lu figgiu to' Gesù.


IV

Mi conduolo con voi, o santissimo Patriarca, per l'acutissima spada di dolore che vi trafisse l'anima nel sentire la dolorosa profezia del santo vecchio Simeone alla vostra santissima sposa Maria; ed insieme mi congratulo con voi per il contento che riceveste nell'udire che il bambino Gesù dovea essere la salute e la resurrezione degli uomini.
Ottenetemi, vi prego, un vero dolore dei miei peccati.



Pater, Ave e Gloria

Fusti afflittu e scunsulatu
In sintìri tanti peni
Che suffrìri lu to' Beni
Ni duvìa cu crudeltà.
Poi sintisti cuntintizza
Pirchì l'uomu ricumpratu,
Dall'infernu liberatu
Ni vinìa pri opra so'.


V

Mi conduolo con voi, santissimo Patriarca, per la grande afflizione che tolleraste nella penosa fuga in Egitto, portando in paesi barbari e stranieri con estrema povertà il bambino Gesù con la vostra purissima sposa Maria; ed insieme mi congratulo con voi per quanto gioiste nel godere la compagnia dolcissima di Gesù portandolo più volte nelle braccia, e nel vedervi da lui accarezzato come a proprio Padre.
Impetratemi intanto di fuggire tutte le occasioni di peccato e di stare sempre unito a Gesù.

Pater, Ave e Gloria

Fusti troppu travagliatu
Pri la fuga nell'Egittu
Cu lu figgiu tantu afflittu
E la spusa chiù di chiù!
Ma fu leggiu poi lu viaggiu
Pri la dulci cumpagnia
Di Gesù e di Maria
A cui tantu amavi tu.


VI

Mi conduolo con voi, santissimo Patriarca, per l'eccessivo cordoglio che provaste nella perdita dolorosa del vostro amatissimo Gesù, cercandolo per tre giorni dolente ed afflitto con la vostra santissima sposa Maria; ed insieme mi congratulo con voi per l'ineffabile allegrezza che aveste ritrovandolo nel Tempio, che disputava fra i Dottori.
Impetratemi aiuto di ritrovare la grazia di Dio tante volte per le mie colpe perduta, e di conservarla sempre nel cuore.

Pater, Ave e Gloria

Quali affannu avisti allura
Quandu a Gèsu nun truvasti;
Pri tri giorni lu circasti
Cu Maria penanti chiù.
Quandu poi cu li dutturi
Nellu tempiu disputava,
Pri la Madri che bramava
E pri Tia alligrizza fu!


VII

Mi conduolo con voi, santissimo Patriarca, per la tristezza che aveste dovendovi separare nella vostra preziosissima morte da Gesù e da Maria; ed insieme mi congratulo con voi per la gran sorte che godeste di morire felicemente assistito da Gesù, vostro figlio adottivo, e da Maria, vostra dolcissima sposa.
Degnatevi, vi prego, ad impetrarmi la grazia di morire anche io in compagnia di Gesù e di Maria sotto la vostra dolcissima presenza.

Pater, Ave e Gloria

Patriarca, su la morti
Ti sintisti rattristatu
Pirchi avìi tu a lassari
A la spusa cu Gesù.
Ti sintisti cunsulari,
Ti stimasti fortunatu
Ca murièitu a lu latu
Di Maria e di Gesù.


OFFERTA

Gloriosissimo Patriarca S. Giuseppe, sposo prescelto della Madre di Dio e padre Putativo di Gesù Cristo; io vostro indegno servo, con affetto il più sincero che possa scaturire da un cuore nudrito di fede, vi raccomando, e dò in custodia vostra l'anima mia, acciocché vi degniate d'essere la mia speranza nelle miserie, consolazione nei travagli, refugio nelle necessità, consiglio nei dubii, sostegno nella vita, e soccorso in punto di morte.

In qualsivoglia stato che io sia per ritrovarmi, voglio essere tutto vostro e della vostra castissima sposa Maria SS., per onorarvi e meritarmi il frutto del vostro patrocinio ed intercessione presso Dio, affinché mi liberi d'ogni meritato castigo per i miei gravissimi peccati commessi, usando con me misericordia di perdonarmi le tante offese fattegli, di cui mi pento di tutto cuore, nella speranza e colla promessa ferma di non peccare mai più per l'avvenire, e di perseverare nella divina amicizia sino alla morte.
Così sia.

 




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