Racconti ed esperienze

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In questa pagina desidero raccogliere i racconti, le esperienze di vita o anche le semplici fantasie che ogni appassionato nasconde nel proprio cassetto, spedite tutto quello che volete far leggere, contribuite a rendere gradevole questo sito per la gioia di uomini e donne che già sanno quanto sia erotica una bella sottoveste e per farlo capire a chi non lo pensa.

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Come la sottoveste è entrata nella mia vita

Anche se sono trascorsi tanti anni da quel giorno (era il 1975) lo ricordo come se fosse accaduto ieri. Prima di iniziare, per rendere più comprensibile la situazione devo direi che il quartiere in cui abito è formato, in maggioranza, da case di due piani con giardino, poichè il racconto riguarda una mia vicina devo spiegare (in breve) che le nostre due proprietà sono divise per il 75% da una siepe e il resto da un muro alto 2 metri, la mia camera ha due finestre poste ad angolo, una guarda la strada e l'altra il retro della casa del vicino, le due finestre si chiudono con delle imposte. Erano gli ultimi giorni di una calda primavera, ancora 3 settimane settimane di scuola e poi sarebbero iniziate le vacanze, io ero nella mia camera e stavo studiando o meglio cercavo di studiare ma ero distratto dai rumori della strada perchè avevo spalancato la finestra a causa del caldo. Come ho detto ero chino sul libro di storia quando sento una voce femminile cantare una canzone che aveva successo in quel periodo, incuriosito vado alla finestra della strada e guardo fuori ma non vedo niente allora vado a quella che è ancora chiusa, apro i vetri e attraverso le fessure delle imposte guardo fuori e vedo la vicina di casa che stende ad asciugare i panni appena lavati. Era solo da un paio di mesi che si era trasferita con il marito nel nostro quartiere e non avevo avuto ancora l'occasione di conoscerla bene così iniziai a guardarla con attenzione. Era una donna non particolarmente bella ma il suo aspetto generale era, senza dubbio, gradevole. Forse aveva poco più di 30 anni, ma per me che ne avevo 16 sembrava già troppo in là per i miei desideri di giovane maschio. Nascosto dietro le imposte la guardavo con attenzione compiere quei semplici gesti domestici, i lunghi capelli neri raccolti a formare una coda ondeggiavano seguendo i movimenti della sua testa ed il suo canto riempiva l'aria di gioia di vivere, stavo per tornare alla mia scrivania quando si fermò un attimo e dopo essersi guardata intorno iniziò a slacciarsi i bottoni del vestito (portava un lungo vestito su cui erano disegnati tanti piccoli fiori multicolori); forse per colpa del caldo e per la fatica di stendere lenzuola e coperte si era accaldata e ora cercava un po di fresco, ovviamente interessato allo spettacolo continuai a guardare. Quando l'ultimo bottone fu slacciato si tolse il vestito e l'appogiò su uno dei fili in cui attaccava la biancheria, era rimasta con la sola sottoveste di colore rosa pallido (chiaro) ed era uno spettacolo che mozzava il fiato, l'indumento si modellava perfettamente su quello splendido corpo sinuoso coprendolo e mettendolo in evidenza nello stesso momento, non portava il reggiseno e le sottili spalline della sottoveste erano appena visibili sulle sue seriche spalle, il seno, non troppo grosso, non aveva bisogno di nessun sostegno ed il pizzo lo impreziosiva ricoprendolo interamente. Il Pizzo era un elemento che non si faceva a meno di notare per la grande quantità, sia sopra il seno che al bordo (credo fosse almeno 20 cm.) che arrivava a coprire le ginocchia. Ebbi una erezione immediata e non potei evitare di masturbarmi e per tutto il tempo che rimase a stendere la biancheria riuscii a godere per tre volte consecutive. Rossana (si chiamava così) si sentiva sicura dietro il muro di cinta e non si preoccupava di nascondere niente del suo favoloso corpo alla mia vista e quella combinazione di morbide curve con quella splendida sottoveste aveva ormai fissato in modo irreparabile la mia libido. Fino a quel momento la mia attenzione era stata solo per le ragazze della mia età che purtroppo non avevano proprio niente di erotico al di fuori del loro giovane corpo, ora avevo scoperto un altro modo di vedere il sesso e niente mi avrebbe più fatto cambiare idea, iniziai a spiare la mia vicina alla ricerca di nuove seducenti situazioni che mi permettessero di sfogare la tensione sessuale che lei stessa aveva, a sua insaputa, creato, ma queste sono altre storie. Spero di non avere troppo annoiato e di essere stato sufficientemente chiaro nello scrivere, se avete domande da farmi io sono qui per rispondere.
A presto
Renato


bordino

Nascita di una passione - il primo pezzo della mia collezione

Avevo si e no 13 anni quando vidi mia zia,(all'epoca aveva poco più di trent'anni ed era una bella "gnocca")in sottoveste.Lei abitava in campagna con i miei nonni ed io ogni tanto restavo li a dormire.Quella mattina io scesi abbastanza presto e visto che non avevo fatto colazione mi fermai da mia zia. Entrai senza bussare dando il buon giorno ma una visione mi fece venire il cuore in bocca, mia zia era lì tranquilla che stava facendo le pulizie di giornata in sottoveste (di colore bianco appena sopra il ginocchio con bordo di pizzo sull'orlo e sul seno) ed appena mi vide mi abbracciò, visto che non sapeva che la sera prima ero rimasto lì a dormire.Io rimasi senza fiato, quasi non credevo ai miei occhi, stavo abbracciato alla zia in sottoveste. La senzazione che provavo accarezzando la sottoveste mi mandò in delirio, non volevo più staccarmi! Lei si accorse che forse non ero poi così piccolo come poteva sembrare comunque non si vestì. Sono stato tutta la mattina insieme a lei e facevo di tutto per poter vedere anche il minimo particolare e lei non me lò negò, il tutto senza scadere nella volgarità. Quella fu l'unica volta che la vidi così. La sera stessa vennero i miei genitori a prendermi e prima di andare via riuscii a "rubarglierla". La conservo ancora oggi ed è la parte più preziosa della mia collezione!
Stefano
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bordino

La mia prima vera esperienza

Voglio riportare il racconto del mio primo incontro con la sottoveste perchè, al contrario di quello che succede alla maggioranza, si trattò di un'esperienza tattile e non visiva. Per me che ero un ragazzino negli anni 50 vedere donne in sottoveste non era affatto un evento raro probabilmente per il motivo che, all'epoca, era naturale indossarla ed era parte, come il reggicalze, del comune abbigliamento femminile, così capitava che accalorate dalle faccende domestiche molte casalinghe girassero in sottoveste o con il grembiule aperto sulla sottoveste. Ero cresciuto con la visione di mia madre e delle sue amiche in questo abbigliamento e non avevo sviluppato nessun interesse specifico per questo capo fino al giorno in cui.... Ero all'ultimo anno delle scuole elementari e quel giorno avevo preso un bel 10 nell'interrogazione di matematica e come accadeva in questi casi ero andato da mia nonna per comunicarle la notizia e ricevere i cioccolatini che sempre mi dava in premio. All'epoca mia nonna gestiva un negozietto che vendeva un pò di tutto, dalla cancelleria ai profumi, dai giocattoli all'abbigliamento intimo, quando entrai nel negozio la trovai in cima alla scala che sistemava alcune scatole, appena mi vide subito mi chiese d'aiutarla a mettere a posto la roba che era appena arrivata ed indicandomi un cartone a lato del banco vendita mi disse d'allungarle il contenuto cosa che feci con prontezza, impilai alcune scatoline e gliele porsi, ma vuoi perchè ero piccolo e lei troppo in alto nel cercare di allungarle la prima cadde rovesciando a terra il suo contenuto: una sottoveste bianca. Istintivamente la raccolsi e questo contatto mi provocò una sensazione d'incredibile benessere che mi lasciò totalmente stregato e solo la voce di mia nonna che mi diceva d'appoggiarla sul banco mi riscosse dall'estatico torpore. In quel momento non potevo certo intendermi di tessuti per sottovesti così posso azzardare che fosse di satin, era morbida, scivolosa, lucida, percepivo sulle mani tutta la seduzione che poteva sprigionare, di malavoglia l'appoggiai sul banco e continuai ad allungare le scatole, ma l'occhio cadeva sempre su quel candido e serico mucchietto di tessuto e pizzo bianco. Quando anche l'ultima scatola finì sullo scaffale mia nonna scese dalla scaletta e dopo aver controllato che non si fosse sporcata, sotto il mio sguardo attento, la ripiegò rimettendola nella scatola.
Così fu quel banale incidente a far nascere dentro di me la passione la cui componente iniziale era esclusivamente tattile per trasformarsi col tempo in visiva-tattile, tanto che coglievo ogni occasione che mi permettesse di toccare la sottoveste che indossava mia madre e quella delle sue amiche col risultato finale di venire lasciato a casa per non creare spiacevoli imbarazzi, questo però mi consentiva di passare molti minuti a contatto delle sottovesti contenute nel suo armadio.
Ma queste sono altre storie.

Roberto

Storie che ci farebbe molto piacere leggere, questo spazio è sempre a tua disposizione.

bordino

Come sono arrivata ad indossare la sottoveste

Sono rimasta sorpresa per tutto quello che è successo sembra incredibile che nonostante quello che di spaventoso si vede in giro per il mondo ci si debba preoccupare per alcune foto di ragazze discinte, peccato che il mio racconto sia andato perduto purtroppo anche io ho cancellato la copia che avevo inviato ed ora dovrei riscriverlo così non mi resta che approfittare dell'occasione per adempiere alla promessa di scrivere ancora qualcosa di me;
riassumerò il precedente racconto all'interno di questo nuovo sperando di fare cosa gradita a tutti, nuovi e vecchi lettori.

Il mio rapporto con la biancheria intima non è mai stato eclatante almeno fino a quando non ho iniziato a frequentare ragazzi decisamente più grandi di me. Come molte ragazze ho avuto le mie prime esperienze con un coetaneo che a sua volta aveva le prime con me perciò il sesso era una semplice scoperta di quello che poteva offrire il nostro corpo senza altre implicazioni, di stampo più o meno feticistico, che potessero arricchire i nostri giochi.
Come ho già detto con il tempo che trascorreva e le nuove conoscenze imparai che esisteva tutto un mondo particolare dietro una semplice parola come lingerie e che oltre ai modelli fatti per essere indossati nella quotidianità esistono anche quelli per un uso più marcatamente sessuale sia per il letto che per l'esibizionismo puro.
Non nego che spesso mi sono sentita ridicola ad indossare certe cose, si sa che non esiste peggior critico del proprio io, ma l'effetto che ottenevo era decisamente fuori dall'ordinario, almeno del mio, e questo era più che sufficiente a far passare il resto in secondo piano; così non mi sono mai tirata indietro ed ho sempre soddisfatto questo tipo di richieste senza porre troppi problemi.
Naturalmente questo era valido esclusivamente per la componente sessuale perchè nella banale quotidianità mi uniformavo nell'utilizzo del ben più sobrio e comodo abbigliamento intimo di cotone.
Allora come sono arrivata ad indossare quotidianamente la sottoveste?
In effetti fino a qualche anno fa ne facevo un uso prevalentemente casalingo e per gli scopi che potrete facilmente immaginare dato che mio marito mi ha subito confessato la sua passione per questo tipo di indumento intimo, poi una sera a cena, davanti ad una fumante pizza, ho accettato una scommessa proposta da mio marito, in caso di sconfitta lui avrebbe rinunciato per un anno intero alle partite in tv ed ai relativi processi mentre io avrei dovuto indossare la sottoveste tutti i giorni anche al lavoro e sempre per un anno intero.
Stupidamente persi, stupidamente perchè l'entità della posta in gioco doveva ben mettermi in allarme, ma, come era successo in altre occasioni, non pensai minimamente di tirarmi indietro e dopo aver preso accordi sulle regole con cui dovevo pagare pegno iniziai a scontare la mia condanna, almeno quello era il mio pensiero iniziale.
Come ho già detto nel precedente racconto di quei giorni, la disabitudine ad utilizzare o a portare, come nel mio caso, un oggetto o un indumento induce a sottovalutare o non considerare certi atteggiamenti e quantomeno a non modificare affatto le proprie abitudini, così a parte i primissimi giorni di disagio le giornate trascorrevano senza che mi rendessi conto che avevo aggiunto qualcosa d'insolito nel mio abbigliamento e che questo implicava una maggiore attenzione comportamentale.
Non ricordo quanto tempo trascorse prima che questo giungesse alla mia attenzione, ma il merito fu della mia collega d'ufficio che una mattina mi chiese se sapevo che mi si vedeva una bella porzione di sottoveste dallo spacco posteriore della gonna.
Per farla breve le raccontai della scommessa con mio marito e naturalmente mi beccai l'epiteto di scema più una serie di considerazioni che qui è meglio non riportare, ma da quel giorno iniziai a prestare una maggiore attenzione al mio look nel suo insieme.
Riesaminai con la mente le ultime cose che avevo indossato ed effettivamente quella non era la prima volta che il pizzo faceva bella mostra di se a mia insaputa, subito compresi il motivo di certe occhiate maschili e del perchè in certi giorni mio marito mi spingeva ad uscire per lunghe passaggiate o per guardar vetrine.
Nonostante questa sicurezza volli sincerarmene e durante una pausa pranzo, nascosta dietro un paio di occhiali da sole e fintamente immersa nella lettura di un settimanale seduta ad un tavolino di un bar, frequentato da operai ed impiegati della zona, lasciai abbassare la gonna di quel tanto che bastava al pizzo del bordo della sottoveste di fare quello che ora so essere un invitante occhiolino. Dietro gli occhilai scuri spiavo le reazioni, ma questa volta ero ben consapevole del mio gesto ed anche di fare cosa gradita.
Avuta la conferma sul campo me ne andai prima di venire agganciata.
Naturalmente quella non fu l'unica prova anche perchè devo ammettere che essere oggetto del desiderio altrui è, per me, fonte di un denso piacere ed ottenerlo in questa nuova forma non mi dispiaceva per niente, ma a parte il fatto della mia raggiunta consapevolezza e di una maggiore attenzione nel vestire nei confronti di mio marito lasciai che le cose rimanessero, almeno in apparenza, come prima.
In un certo senso giocavo con lui a sua insaputa come sotto, sotto lui voleva che io facessi con gli altri uomini, solo che a lui permettevo di cogliere il frutto di tanta esaltante eccitazione.
Ora smettete subito di pensare che questo mio comportamento fosse quotidiano perchè ciò non corrisponde alla realtà, tutto questo si è diluito nell'arco di molti mesi.
Indossare la sottoveste cominciava a gratificarmi, recuperavo un piacere perduto e lo facevo in un modo che consideravo del tutto inusuale e per questo ancora più intrigante, tanto che per la prima volta iniziai a comprarle perchè quelle che avevo erano tutti regali di mio marito e rispondevano completamente ai suoi gusti ed alle sue esigenze più che alle mie.
Una sera, per una delle nostre abituali cene fuori casa, mi preparai indossando un modellino nuovo, corto e molto grazioso e che a mio parere mi donava molto sia nel colore, un rosa cipria, che nella forma, ma quando mi presentai vestita di tutto punto per un rituale giudizio maschile notai subito un notevole calo di entusiasmo e ne compresi subito la motivazione quando mi domandò se avevo indossato la sottoveste. A questo punto era chiaro che indossarla era un fatto relativo se nessuno poteva vederla, così colsi l'occasione per scoprire le carte, ritornai in camera ed indossai la sottoveste più lunga che avevo in quel momento rimisi lo stesso vestito e ritornai in salotto e dopo essermi fatta esaminare dissi: "Ora che si vede il pizzo attraverso lo spacco sono a posto?". Certo non si aspettava un'uscita del genere e la faccia che gli vidi fare fu la cosa più divertente che mi fosse capitato di vedere negli ultimi mesi.
Durante la cena chiarimmo la questione e ci raccontammo le nostre esigenze compreso le mie esibizioni in solitaria e devo ammettere che giocare insieme consci delle rispettive passioni è sicuramente la cosa migliore.
Arrivò l'estate e come avevamo concordato in precedenza a causa del caldo mi fu concesso uno sconto della pena, ma appena il clima lo consentì ripresi con naturalità ad indossarla tutti i giorni.
L'anno trascorse senza che nemmeno me ne accorgessi tanto che fu mio marito a rammentarmelo, ma tutto sommato le cose non sono cambiate più di tanto anche se ora gestisco il mio abbigliamento come voglio.
Ormai su questo tema credo d'aver detto tutto e spero proprio che non ci sia ancora il bisogno di scriverlo nuovamente perciò fatene una copia.
Un saluto a tutti quelli che precedentemente mi hanno scritto ed a quelli nuovi che pazientemente sono arrivati fino qui.
Angela
angela34tc@dada.net

Grazie per aver riscritto ed integrato il precedente racconto purtroppo perso, ma restiamo sempre in attesa di leggere cosa è successo dopo :-).

bordino

L'inizio

Avevo 14 anni (adesso ne ho 45) quando la sottoveste entrò prepotentemente nella mia vita senza più fortunaramente abbandonarla. Ero un ragazzino come tanti altri con i primi pruriti sessuali che vuoi l'età vuoi l'ambiente non riuscivo a soddisfare: veniva a casa nostra una signora neanche bella che aiutava nelle faccende domestiche e che io spiavo di nascosto specie quando per lavoro si chinava e mi faceva vedere quello che aveva sotto la gonna: una volta non ricordo perchè si è fermata a casa nostra a dormire e la mattina presto mentre era in bagno entrai nella stanza dove aveva dormito e sul letto era appoggiato una sottoveste color verde chiaro che altre volte avevo intravisto sotto la gonna: pur tra mille battiti e timori, tremando la presi e la cominciai a carezzare ma sentendo rumore uscii velocemente dalla stanza facendo una cosa assurda, portai con me la sottoveste. La signora non disse niente a nessuno mentre io trascorrevo ore indimenticabili con quella sottoveste. Pochi giorni dopo dovevo dare gli esami di licenza media e mi venne l'idea di indossare sotto i vestiti la sottoveste come portafortuna. Non solo superai gli esami brillantemente ma indossare quell'indumento mi diede delle sensazioni indiscrivibili. Da allora ogni volta che devo fare davvere qualcosa di importante, come adesso che sto scrivendo, non posso fare a meno di indossarne una, presa dalla mia collezione, ne ho almeno duecento. Spero di avere il tempo di raccontare in futuro le altre innumervoli esperienze con tale insuperabile indumento. Mi piacerebbe anche essere in contatto con altri che come me adorano questo indispensabile capo di vestiario.

critepa

Ma dove le tieni 200 sottovesti? Una sbirciatina alla tua collezione la darei molto volentieri.