Ultimo aggiornamento: 07/04/02
Home page | Sommario | Grafologia | Cinema | Io penso che.. |
La creatività
SOMMARIO
La creatività è una caratteristica comune a tutti gli uomini | Educazione alla creatività |
Creatività ed emotività | Creatività e frustrazione |
Creatività e aggressività | Tendenze genetiche e ambiente |
Creatività e bisogno di sicurezza | Condizioni e atteggiamenti che favoriscono la creatività |
Importanza delleducazione alla creatività |
Educare alla creatività
dice Eric Fromm - significa educare alla vita. Cioè la creatività costituisce
lespressione più significativa, certamente più libera di cui ciascun individuo
dispone, unespressione che tende a prescindere da quelli che sono i condizionamenti
culturali, la passivizzazione di fronte alla televisione e ai mezzi di informazione, lo
strumento attraverso il quale noi arriviamo veramente ad esprimere noi stessi ed
esprimendo noi stressi arriviamo anche a realizzare noi stessi. La creatività come mezzo
di espressione e, se volete, come mezzo di liberazione.
La creatività è una caratteristica comune a tutti gli uomini
La creatività non è soltanto la capacità di realizzare qualcosa di artistico
che possa essere ammirato da altri, ma è una capacità attraverso la quale noi riveliamo
noi stessi. Anche lartista creatore, oltre che produrre unopera darte,
rivela in quella stesa opera anche se stesso, le sue caratteristiche e le sue
peculiarità. Creativi non soltanto i grandi artisti, le persone eccezionali, ma creativi
sono tutti gli uomini, creativi, almeno in partenza, lo sono tutti i bambini. In realtà
vedremo che un certo tipo di educazione, un certe suggestioni, certi condizionamenti
provenienti dallambiente nei riguardi degli individui che crescono può arrivare
anche a coartare, a impedire lespressione della propria creatività. Comunque in
partenza la creatività è presente in tutti gli individui, alcuni dei quali la
esprimeranno in grandi capolavori di interesse nazionale o internazionale; altri la
esprimeranno realizzando qualche cosa di molto elementare, costruendo un gioco, elaborando
un programma di tipo culturale, organizzando un gita turistica, costruendo un dolce fatto
in una certa maniera. Ciascuno di noi tende ad esprimere la propria creatività con le
modalità che gli sono proprie o che ha imparato ad acquisti attraverso, eventualmente,
una scuola che ha seguito. In realtà poi il fatto di diventare pittore, letterato, poeta,
scultura, musicista dipende più dagli strumenti che si possono acquisire ed avere a
disposizione che da una disposizione generale presente nel nostro patrimonio genetico.
Quindi possiamo direi che la creatività è una caratteristica comune a tutti gli uomini e
che questa caratteristica si esprime con modalità diverse, in parte legate alle tendenze
innate, in parte fortemente influenzate nella loro realizzazione dalle condizioni e dalle
modalità in cui si realizza listruzione e lapprendimento dei singoli
individui.
Educazione alla creatività
Se noi comincia a considerare il problema della creatività partendo dai primi
anni di vita, dobbiamo rilevare che la creatività costituisce uno degli elementi
fondamentali dellautorealizzazione. Soltanto chi riesce ad essere creativo, cioè ad
esprimersi liberamente al di fuori di certi schemi, al di fuori di certe imitazioni,
potrà arrivare a realizzare se stesso. Questa possibilità richiede una stabilità da un
punto di vista emotivo ed un equilibrio che sono sì anche questi legati a certi dati
tendenziali per cui, a parità di condizioni, un individuo è di carattere più stabile e
più equilibrato di un altro, ma che sono largamente influenzati, per quanto riguarda i
bambini, dalle condizioni in cui svolge il loro sviluppo, in cui si realizza la loro
educazione. È stato messo in evidenza che questa stabilità emotiva, questo equilibrio
costituiscono gli ingredienti essenziali della fiducia in se stessi. E la creatività si
esprime in funzione della fiducia in se stessi. Il bambino che non ha fiducia in se
stesso, che avverte sentimenti di colpa per molte cose che fa o che non fa, perchè
coartato, perchè impedito nella sua manifestazione e che quindi si trova in una
situazione di grande instabilità nei rapporti con gli altri., non riesce ad essere
creativo.
Anche queste considerazioni mettono ancora in evidenza che la creatività è una
caratteristica potenzialmente presente in tutti gli individui, che questa caratteristica
può presentarsi con un livello maggiore o minore, partendo dai grandi artisti e finendo
dallindividuo più semplice e che le modalità in cui si esprime sono legate sia ad
un tendenza congenita, sia alle condizione concrete in cui un individuo cresce e vive. È
importate che il bambino possa esprimere liberamente la sua creatività.
Lemotività
I neuropsicologi sottolineano che, mentre lemisfero di sinistra del nostro
cervello è lemisfero che governa la razionalità, che governa il linguaggio
parlato, il linguaggio scritto, il linguaggi letto, lemisfero di destra è
lemisfero della creatività, della fantasia, dellespressione di quegli aspetti
della personalità che non sono guidati dalla logica e dalla matematica, di quegli aspetti
attraverso i quali lindividuo tende a realizzare se stesso. Anche se noi sappiamo
che il cervello opera in senso unitario, perchè i due emisferi sono connessi da strutture
commissurali, è anche vero che si può dimostrare che di fronte a lesioni che riguardano
lemisfero di sinistra o lemisfero di destra, accanto a delle conseguenze che
interessano la motilità o la sensibilità (paresi, anestesie) nella metà controlaterale
del corpo (ad esempio: una lesione nellemisfero di sinistra porta ad una paralisi
nella parte destra del corpo e viceversa), le lesioni che riguardano luno o
laltro emisfero tendono ad interessare anche certi aspetti particolari, per cui le
lesioni dellemisfero sinistro potranno portare a fenomeni di afasia, le lesioni
dellemisfero di destra potranno arrivare a perturbare quellequilibrio e quella
stabilità affettiva che stanno alla base della possibilità espressiva della nostra
creatività. Il bambino insicuro, il bambino turbato, il bambino bisogno di avere una
gratificazione e approvazione continua, che ha bisogno quindi di una verifica esterna per
sentirsi sicuro, è il bambino che riesce meno ad essere creativo. Questo comportamento è
conseguenza di un atteggiamento educativo/relazionare che viene tenuto nei suoi confronti,
di un atteggiamento rigido ed autoritario, di un insegnamento che spinge il bambino
solamente a riprodurre e non lascia spazio alla fantasia, alle scelte, alla libera
espressione. Questo atteggiamento educativo/relazionale è un ostacolo alla creatività.
Queste difficoltà e questi ostacoli alla creatività a volte producono vere e propri
disturbi psicopatici
La frustrazione
A rendere difficile lespressione della creatività cè anche la
situazione della frustrazione. La frustrazione è limpedimento che lindividuo
avverte nel raggiungere un obiettivo al quale è fortemente motivato. Tutti noi possediamo
della motivazioni in parte di natura ereditaria come istinti o pulsioni (come è meglio
dire quando ci si riferisce a uomini e non ad animali) e in parte acquisite come quelle di
carattere sociale, culturale (valori, regole morali, ecc.). quando un individuo fortemente
motivato nel raggiungere un obiettivo è ostacolato o si sente ostacolato va incontro a
quello stato danimo che viene definito frustrazione, un senso di incapacità o
impossibilità di affrontare il problemi. La frustrazione può essere legata a cause
esterne, a un ostacolo obiettivo di carattere attivo (un adulto impedisce al bambino di
raggiungere la marmellata) o di carattere passivo (un muro impedisce al bambino di
raggiungere la marmellata) , ma può essere legato anche a cause interne dovute al fatto
che la persona vivere in modo conflittuale il raggiungimento di un certo obiettivo (il
bambino non vuole prendere la marmellata per non disubbidire ai suoi genitori da una parte
è spinto a prendere la marmellata, dallaltra è inibito dallimperativo che
gli proviene da dallavere assimilato gli insegnamento dei suo genitori:).
La frustrazione può essere di diversa gravità, di diverso livello e anche di diversa
durata; ci possono essere le frustrazioni singole, ma anche le frustrazioni ripetute. Gli
psicologi hanno osservato che la frustrazione, non solo inibisce la creatività, ma
realizza anche un serie di conseguenze che potranno variare a seconda delle
caratteristiche della persona (età, momento particolare dello sviluppo, sesso, ambiente
in cui vive in cui la situazione si presenta, tipo di motivazione che viene frustrata,
ecc.).
Quali sono le reazioni di fronte alla frustrazione? Esistono delle reazioni coscienti (il
bambino si rende conto che non può raggiungere la marmellata perchè posta troppo in
alto, razionalmente cerca di superare lostacolo che si oppone al raggiungimento
dellobiettivo prendendo una sedia). Questa reazione è consapevole e aiuta a
superare il disagio che si presenta di fronte allostacolo.
Ma ci possono essere anche dei meccanismi preconsci, impenetrabili alla possibilità di
comprensione da parte dellindividuo. Quali sono questi meccanismi?
La proiezione consiste nellattribuire ad altri quel disagio che avvertiamo in noi stessi, nel sottolineare che il nostro vicino, il nostro amico, il nostro conoscente vive una frustrazione che è molto maggiore di quella che proviamo noi; cioè noi attribuiamo ad altri quello stato danimo del quale tendiamo a liberarci, lo proiettiamo, lo buttiamo fuori di noi | |
La razionalizzazione (La volpe e luva acerba della favola di Esopo: nondum matura est) consiste nel dare di un fatto una spiegazione che non è razionale, non è quella vera, ma che soddisfa noi stessi. | |
La sublimazione che consiste nellincanalare la tensione provocata dai bisogni repressi verso nuovi oggetti o scopi da cui trarre soddisfazione (la donna che non riesce ad avere figli si dedica ai bambini nelle opere assistenziali risolvendo in questo modo il suo desiderio di maternità). | |
La fissazione consiste nella ripetizione continuativa di certi atti (molto frequenti nei bambini piccoli, che, quando, ad esempio, sono duramente castigati per una infrazione, continuano a ripetere quellazione che ha prodotto il castigo), anche se questi atti non portano ad una soluzione. | |
Levasione fantastica che consiste nel sognare ad occhi aperti una situazione in cui tutti gli ostacoli sono superati e si riesce a raggiungere gli obiettivi che si perseguono. |
Quando la situazione frustrante non viene
superata neanche indirettamente attraverso questi meccanismi preconsci si arriva alla
rimozione; cioè la situazione frustrante che diventa conflittuale viene sprofondata
nellinconscio e continua ad operare come elemento di disturbo della vita cosciente
dellindividuo (tic, fobie, ossessioni), il cui significato non è da lui compreso se
non facendosi aiutare dallo psicoterapeuta.
Ad ogni modo è certo che la situazione di frustrazione, la situazione di conflitti non
risolti tra due diverse tendenze ( soddisfare un bisogno alimentare e rispettare gli
ordine dati dai genitori) stanno alla base di un disturbo dellequilibrio emotivo di
un individuo e, quindi del blocco, dellinibizione delle possibilità creative.
Laggressività
Al di là di questi meccanismi di reazione di fronte alla frustrazione di cui
abbiamo detto sopra, alle frustrazioni si può reagire con laggressività, una
aggressività che, secondo certi studiosi, è acquisita. E può essere acquisita in
rapporto alle frustrazioni che si dovessero incontrare, soprattutto se queste frustrazioni
sono ripetute o prolungate. Questa aggressività può esprimersi sia allesterno, sia
verso noi stessi, cioè laggressività può realizzarsi per mezzo di espressioni o
azioni lesive nei confronti degli altri individui o degli oggetti (distruzione di un
giocattolo) o nei confronti di se stessi (battere la testa contro il muro) oppure può
realizzarsi vivendo in senso depressivo la situazione in cui ci si trova.
Tendenze genetiche e ambiente
La possibilità di esprimersi da parte del bambino costituisce una risorsa alla
quale il bambino non può rinunciare, perchè per mezzo di questa libera espressione può
realizzare se stesso, può crescere secondo le sue tendenze genetiche e in funzione anche
delle caratteristiche dellambiente in cui è calato e sviluppare le proprie
potenzialità positive, mettendo da parte o in secondo piano le potenzialità negative.
Dalla genetica dei nostri giorni infatti sappiamo che non è vero che ciascuno di noi
riceve dalla genetica un patrimonio rigidamente determinato che ci costringa a muoverci in
una direzione precisa. In realtà la genetica ci elabora un programma che è
multidirezionale e ci dà diverse linee, diverse possibilità. Sarà poi lesperienza
concreta a facilitare lo sviluppo di certe linee piuttosto che altre, a spingerci in una
direzione piuttosto che in unaltra. Se è vero che il fattore genetico gioca un
ruolo importante anche per quanto riguarda le nostre capacità creative (soprattutto
relativamente al livello e al tipo di creatività), è anche vero che la situazione in cui
lindividuo è chiamato a cresce può facilitare luna o laltra delle
molteplici, non univoche, direzioni verso cui le tendenze ereditarie possono portarci.
Del resto, anche se questo esula apparentemente dal tema della creatività, le ricerche
della genetica sullintelligenza ci dicono che abbiamo dei bambini che sono
nativamente più intelligenti degli altri. Ebbene se mettiamo questi bambini che hanno una
intelligenza di partenza superiore ad altri in un ambiente povero culturalmente, che non
li stimola, che non li aiuta a sviluppare la propria intelligenza, questi bambini potranno
avere uno sviluppo inferiore a quello di bambini inizialmente meno dotati ma che sono
stati potenziati, educati, stimolati dalla situazione ambientale. Tutto questo è stato
dimostrato da migliaia di esperimenti fatti sui gemelli (che hanno un patrimonio genetico
uguale) educati in situazioni ambientali diverse. Queste osservazioni fatte sulla
intelligenza possono essere estese anche alla questione della creatività, che pur essendo
una potenzialità presente lo ripeto in tutti noi, ha possibilità e
modalità di espressione che dipendono fortemente dalla condizioni in cui il bambino è
chiamato a vivere.
Creatività e bisogno di sicurezza
Erich Fromm ha esaminato e studiato il rapporto esistente tra creatività e
sentimento di sicurezza, sottolineando come tra queste due esigenze o tendenze ci sia una
situazione di fatto conflittuale. Dice Fromm che il bambino, crescendo tende a conservare
la sicurezza che gli dava lessere contenuto nellutero materno, per cui in un
certo senso tende a non crescere, a regredire, a mantenere quella dipendenza dalla madre
che gli impedisce di avere paura, di avere timore. Ma nel contempo il bambino che cresce
tende ad esprimere se stesso, a realizzare se stesso verso la ricerca di una autonomia e
quindi di un distacco dalla madre. Dalla dialettica che si realizza tra queste due
tendenze opposte si possono esaminare le modalità in cui lo sviluppo infantile si
realizza. La sicurezza di cui il bambino ha bisogno, se non viene ben gestita dalla madre,
dagli educatori in genere, finisce col diventare una gabbia che impedisce
lespressione della creatività. Daltra parte la creatività, se si sviluppa al
di là di uno schema di riferimento, rischia di essere una espressione che limita il senso
di sicurezza del bambino. Si pone allora il problema di mettere il bambino nella
condizione di essere sicuro e nello stesso tempo di poter esprimersi con autonomia
creativa, cioè deve poter esprime la sua creatività allinterno della sicurezza. È
importante che gli educatori indichino ai bambini - per dare loro sicurezza - delle regole
di riferimento, degli schemi entro i quali il suo comportamento dovrà collocarsi, ma è
anche importante che questi schemi non siano così rigidi da impedire al bambino di
esprimere se stesso. Gli schemi di riferimento non possono essere uguali per tutti i
bambini, ma devono modularsi e adattarsi alle espressioni che il bambino presenta e fra
tutte, quelle di tipo creativo costituiscono forse gli elementi più liberi, più puri,
meno influenzati da fattori esterni rispetto a quelli che si posso avere nei comportamenti
logico-verbali, perchè il bambino nel creare prescinde da certi schemi logici che in un
certo senso lo conducono secondo una linea ben precisa, ma gli impediscono anche di
realizzare se stesso e di esprimersi in libertà.
La possibilità di esprimersi liberamente non solo ha una funzione positiva per il
bambino, come si è detto, ma ha anche una funzione utile per i genitori e gli educatori,
perchè attraverso la sua espressività il bambino rivela degli elementi profondi della
sua persona che solo così è possibile conoscere.
Le condizioni e gli atteggiamenti che favoriscono la
creatività
Rogers ha studiato le tre condizioni interiori indispensabili per la
creatività.
Il bambino è creativo dice un
altro grande psicologo - in quanto possa arrivare a risolvere i suoi dubbi e i suoi
problemi, a superare dei rischi in modo indenne, a vivere certe esperienze che sono al di
là di quegli schemi precostituiti che gli vengono imposti,. Il bambino che esplora, che
si muove al di fuori del territorio che gli è stato inizialmente assegnato, il bambino
che opera cercando di cogliere qualche cosa di diverso da quello che gli è stato imposto,
sviluppa la sua creatività.
Il bambino non deve avere paura, non deve avere paura di sbagliare, paura della punizione.
Leducazione fatta di terrore, fatta di inibizione, fatta di comunicazione
unidirezionale (ladulto che parla e il bambino che deve ascoltare), fatta di
incapacità di ascoltare il bambino, di ascoltarlo nelle sue modalità di espressione che
possono essere diverse da quelle delladulto costituisce una condizione certamente
importante per permettere al bambino di esprimersi liberamente con creatività.
Creatività che si esprime con modalità diverse. Ad esempio nel disegno, che, come
vedremo, è una espressione che va via via maturando (dallo scarabocchio al forme più
complesse) e tale maturazione riguarda sì il sistema nervoso, ma anche le capacità
intellettuali ed espressive del bambino e dà alleducatore la possibilità di
conoscere le sue tendenze.
Un altro elemento importante è laccettazione di sè non conflittuale, legata alla
capacità di accettarsi anche per quello che sono gli aspetti meno piacevoli o che noi
crediamo i meno piacevoli della nostra persona (il sentirsi piccolo, il portare gli
occhiali, lappartenere ad una famiglia di rango sociale inferiore). Aiutare il
bambino ad accettarsi per quello che è (ma naturalmente aiutarlo anche a migliorarsi, ma
a migliorarsi secondo le proprie tendenze e non secondo gli schemi di riferimento che la
società ci prospetta) costituisce una linea che favorisce lo sviluppo della creatività.
Rogers descrive anche le norme principali che ladulto dovrebbe rispettare per poter
consentire lo sviluppo della creatività:
accettare lindividuo come valore incondizionato, accettare lindividuo per quello che è. La scuola tende a schematizzare certe categorie di alunni, a insegnare secondo le caratteristiche degli alunni più intelligenti e più bravi o secondo le caratteristiche della popolazione standard e a non considerare, molte volte per ragioni di economicità e di praticità, le differenze tra gli alunni che impongono una individualizzazione dellinsegnamento. Linsegnamento non può essere limposizione di regole fatta nello stesso modo per tutti, prescindendo dalle caratteristiche di ciascuno. Se noi vogliamo che un bambino riesca ad esprimersi liberamente e essere creativo dobbiamo inizialmente fare in modo di accettarlo per quello che è, con le sue caratteristiche positive e anche coi suoi limiti. Naturalmente dobbiamo cercare di aiutarlo, valorizzando i suoi aspetti positivi e aiutandolo a superare gli aspetti della sua personalità che positivi non sono, aspetti negativi che non possono essere eliminati, ma che non devono essere messi a fuoco e evidenziati. Il bambino crescendo dovrà naturalmente anche tollerare, come si è detto, le ambiguità, dovrà riconoscere i suoi limiti e non dovrà naturalmente ritenersi onnipotente; ma dovrà nel suo piccolo e nellambito della sua posizione individuale avere sempre la sensazione di poter dire qualcosa | |
non far prevalere la logica della valutazione e del giudizio ad ogni costo e in ogni momento. Naturalmente la scuola non può prescindere dalla valutazione, ma deve evitare quella modalità di valutazione molto meccanica, molto matematica, che, soprattutto quando si tratta di bambini in formazione, rischia di esser estremamente castrante. Arrivare a considerare le caratteristiche personali di un bambino, tenendo conto della sua storia, delle sue origini famigliari e senza metterlo in una graduatoria costituisce un elemento importante per poter consentire lo sviluppo della creatività | |
comprendere e identificarsi nel bambino, che è capacità di vivere lesperienza del bambino, evitando di dare alle sue espressioni un giudizio o una interpretazione di tipo adultomorfo. Ad esempio le bugie nei bambini hanno una significato diverso da quello che possono avere nelladulto e tali devono essere considerate, senza colpevolizzazioni. Questa modalità di identificazione è un elemento molto importante per mettere il bambino nelle condizioni di dialogare con ladulto e di continuare ad esprimere liberamente se stesso | |
favorire il gioco simbolico. Il gioco è una condizione
che, pur presentando certe regole che devono essere rispettate, costituisce una situazione
di interazione tra bambini nella quale la competizione in quanto tale può essere messa da
parte, in cui ciascuno come avviene bene in molte nostre scuole materne
tende a partecipare realizzando qualcosa di sè e fornendo ai propri compagni delle
indicazione che finiscono con lessere degli aiuti e dei sostegni nella risoluzione
di determinati problemi. Lutilizzazione del gioco simbolico è anche un elemento di
superamento di certe condizioni di patologia: attraverso il gioco si può realizzare una
situazione di tipo terapeutico (ludoterapia); il bambino si esprime liberamente ed
esprimendosi liberamente si libera da certe paure, crea situazioni nelle quali la paura di
essere schiacciato, aggredito, colpito viene superata. Qui andiamo al di là
dellespressione della creatività vera e propria, ma ci muoviamo in un ambito nel
quale il gioco può avere una funzione liberatoria, può rappresentare lo strumento
attraverso il quale si superano certe paure e si accettano certe situazioni. Durante la
preadolescenza il gioco costituisce uno strumento attraverso il quale il ragazzo si isola
dagli adulti per realizzare in modo emblematico una situazione di liberazione totale. Nel
gioco il ragazzo recupera il senso di sicurezza attraverso linterazione che il gioco
stabilisce; le regole del gioco sono nelle stesso tempo lindicazione di una base
sulla quale esprimere se stessi e punto di riferimento che consente di risolvere il
problema della sicurezza. Nelletà infantile, come di è detto sopra, assistiamo ad
una oscillazione continua tra il bisogno di essere se stessi e il bisogno di essere
accettati dagli altri, di essere sicuri e nello stesso tempo di essere liberi. Ebbene il
preadolescente nel gioco realizza la condizione che lo fa sentire nello stesso tempo
autonomo (la libertà di espressione che consente il gioco) e sicuro (la sicurezza che
danno le regole del gioco). |
Importanza delleducazione alla
creatività
Nella nostra società occidentale e nelle nostre scuole si dà troppa importanza
allo sviluppo dellintelligenza razionale e si trascura leducazione della sfera
emotiva, che non solo è una parte determinante della persona umana, ma è anche
quellaspetto che è in grado di influenzare negativamente lespressione della
razionalità (durante lesame, ad esempio, una persona emotiva rende molto meno sotto
laspetto intellettivo rispetto ad una situazione normale priva di emotività,
perchè durante la prova ha il sopravvento lemotività non controllata che ottunde e
impastoia lintelligenza). Quindi una attenzione alla creatività, unattenzione
ai segnali attraverso i quali il bambino esprime se stesso costituisce un elemento che
aiuta a far cresce i bambini in modo più equilibrato, in un modo in cui le varie facoltà
si sviluppano con più armonia, senza il prevalere delluna (aspetto intellettivo)
sullaltra (aspetti emotiva e di fantasia). Lo sviluppo della creatività
nelletà infantile è un patrimonio che la persona potrà utilizzare non soltanto
nellattività lavorativa, ma soprattutto nel tempo libero (destinato ad ampliarsi
sempre di più) e nella fase postlavorativa della terza età, quando tale risorsa avrà
una grande importanza per il mantenimento di una buona condizione mentale.
Home page | Sommario | Grafologia | Cinema | Io penso che.. |