MONOPOLI MAGNETICI
Fra gli oggetti cosmologici più misteriosi il monopolo magnetico rappresenta uno fra i più scontrosi abitanti dell'universo, classificato ancora mancante e come tale in attesa di una verifica sperimentale. Si tratta di un corpuscolo, ricercato da oltre trent'anni, fisicamente rappresentato da un polo magnetico isolato. La sua storia si può far risalire intorno alla metà del secolo scorso, allorché Maxwell mostrò mediante alcune equazioni l'intima unità dei fenomeni elettrici e magnetici. Tuttavia, nonostante la formale equivalenza tra il campo elettrico e quello magnetico, i processi elettromagnetici finora evidenziati sono caratterizzati da una evidente mancanza di simmetria. Mentre esistono cariche elettriche in grado di generare in quiete un campo elettricon e in moto un campo magnetico, non è ancora stata trovata una carica magnetica isolata che sia sorgente di un campo magnetico e nel contempo capace, quando si muove, di creare un campo elettrico. L'interesse del monopolo è stato ulteriormente stimolato dopo che il fisico inglese Dirac è riuscito a ricavara la quantizzazione della carica elettrica, postulando l'esistenza di un monopolo magnetico. In termini operativi, il prodotto fra la carica elettrica e e quella magnetica m del monopolo, diviso per la velocità c della luce nel vuoto, deve soddisfare alla condizione di quantizzazione di Dirac, ossia:
(n=1,2,3,...)
Dalla precedente relazione discende che:
Poichè dovrebbe essere relativamente facile evidenziare, per la forte carica magnetica, l'esistenza di un classico monopolo di Dirac, noi fisici abbiamo continuamente cercato di trovare qualche corpuscolo che potesse rappresentare ufficialemente un polo magnetico isolato. Queste ricerche, condotte soprattutto nei nuovi e sempre più potenti acceleratori di particelle, nei raggi cosmici che investono la Terra, nei minerali di ferro dove potrebbe rimanere intrappolato qualche sfuggente monopolo e persino somigliare a una solitaria carica magnetica, sia essa un monopolo o un antimonopolo.
INCISO:
La teoria del monopolo magnetico fu enunciata per la prima volta nel 1931 da
P. A. M. Dirac sulla base della simmetria tra campo elettrico e campo magnetico.
In questa teoria il comportamento del monopolo in un campo magnetico è
simile a quello dell'elettrone nel campo elettrico.Tuttavia lo stesso Dirac
ammise che la probabilità di individuare un monopolo è estremamente
piccola. Infatti le ricerche svolte con gli acceleratori di particelle non hanno
dato alcun risultato positivo e hanno indotto a ritenere che i monopoli magnetici
o non esistano oppure abbiano una massa troppo grande per essere prodotti alle
energie disponibili con gli attuali acceleratori. Questa seconda ipotesi è
sostenuta anche dalle recenti teorie di grande unificazione delle interazioni
fondamentali della natura che prevedono l'esistenza di monopoli magnetici di
massa straordinariamente elevata, tipicamente 1016
masse protoniche. Monopoli così massivi non possono essere prodotti dagli
acceleratori e quindi la ricerca si è prevalentemente indirizzata alla
radiazione cosmica. Si può infatti supporre che monopoli magnetici siano
stati creati nei primi istanti dell'universo, quando la densità di energia
era così elevata da permetterne la produzione. Se
i monopoli sono stati creati dal processo di generazione dell'universo nulla
vieta la loro esistenza oggi, ma se esistono gli scienziati dovrebbero vederli:
il fisico Blas Cabrera ideò un'apparecchiatura che avrebbe prodotto una
corrente elettrica se attravensata da un monopolo magnetico, e il 14 febbraio
1982 essa produsse una tenue corrente. Ma quella fu l'unica
individuazione: né lo stesso Cabrera né altri riuscirono a riprodurre
quell'esperimento.
Dedicare un pò di tempo ai monopoli magnetici, non è un approccio antiscientifico; anzi !:
Comunque nel prossimo futuro l'acceleratore di particelle di Ginevra il LEP verrà mandato in pensione causa la costruzione del grande collisore a protoni del CERN (Large Hadron Collider) LHC, con energia totale di 14 TeV , da installare nel tunnel esistente della macchina LEP, la cui entrata in funzione è prevista verso il 2004. Gli obiettivi del LHC saranno principalmente rivolti verso la ricerca del bosone di Higgs, e particelle super-simmetriche, dimostrando la validità dell'ipotesi di una simmetria più larga che mette sullo stesso piano le particelle che costituiscono la materia e le particelle che trasportano le forze elettromagnetiche, deboli e forti, ed infine molto audacemente ricercare il nuovo stato della materia nucleare "plasma di quark".
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