Gorgone, la storia come pattern

di Vittorio Sgarbi

Non è troppo complicato, per uno storico dell’arte, risalire a un coerente percorso genealogico che conduca all’arte di Bruno Gorgone, attestatasi negli ultimi tempi attorno a valori espressivi ben consolidati e, probabilmente, destinati a conoscere un periodo di duratura prosecuzione.

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Germano Beringheli

“…Paradossalmente la natura vegetale di Gorgone,smaltata e splendente,è infatti “immaginaria”,appartiene al deposito di quei segnali visivi che hanno come sola giurisdizione quella della pittura espressa e come riferimento significante quel mondo della “rèverie” di cui parla Bachelard quando si chiede le ragioni del ruolo della concretezza percettiva offerta dall’arte,dal suo impatto frontale allo sguardo.

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Carlo Franza

“…Questo nuovo porsi di Gorgone esprime un livello di “nobilitazione”,e assestando lo sguardo a ricerche gestuali e neoinformali,agisce fino ai sottili rapporti che si ergono dalla sua geografia fisica e immaginativa…

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Tommaso Trini

“…Ampio è lo spettro di esperienze,rifrazioni,associazioni e consonanze con le quali tale opera ci fa risalire alla sua struttura,cui riconosco valori di autenticità ed originalità. Bruno Gorgone si è rinnovato molto da quando ha perfezionato la sua via alla pittura di pattern,a tale linguaggio concettualmente avanzato dei reciproci scambi tra figurazione e astrazione.

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