Il Palio
Antiche fonti testimoniano corse di Palii già
dal 1600. In principio venivano disputate due "carriere"
una il 24 e una il 25 Aprile.
Nel 1986 l'associazione Pro-Loco ha ripristinato
la tradizione e da allora tutti gli anni il 25 Aprile i 5 rioni
in cui Bomarzo è stato suddiviso si contendono l'ambito
trofeo.
A scopo esemplificativo e facendo le dovute proporzioni
possiamo dire che è come il Palio di Siena. (forse qui
ho peccato un po' di presunzione!)
I rioni che ogni anno partecipano alla corsa sono
5:
In base a criteri che non sempre seguono una logica
ben precisa i cavalli che correranno il Palio vengono scelti dai
Priori delle rispettive Contrade il giorno della "Tratta"
che si svolge il 25 Aprile. Lo stesso giorno avviene anche l'assegnazione
del cavallo al Rione affidandosi in questo caso alla sorte, infatti,
in piazza sotto gli occhi attenti e speranzosi dei contradaioli,
ha luogo il sorteggio.
Fino a questo punto tutto scorre in maniera relativamente
tranquilla ma, una volta assegnati i cavalli l'atmosfera cambia
radicalmente e ogni contradaiolo provvede a portare il proprio
cavallo presso la stalla rionale.
Già da adesso iniziano anche tutte quelle
azioni in un certo qual modo atte a facilitare la vittoria della
propria contrada. Ora tutto è ammesso, tranne ovviamente
infortunare il cavallo. Può non piacere, ma il Palio è
anche questo!!
Scambio di favori, dispetti, tranelli, promesse
e chi più ne ha più ne metta; non sempre vince la
contrada con il cavallo più forte sulla carta, a volte
una oculata "strategia" pre-gara può fare miracoli.
Ci siamo è il 25!! La tensione sale, fin
dalle prime ore del mattino i contradaioli più accaniti
si danno appuntamento alla stalla per mettere a punto gli ultimi
dettagli. La mattinata scivola via facendo la spola tra la stalla
e le vie della Contrada forse alla ricerca di un segno o comunque
di una sicurezza maggiore nei propri mezzi.
E' ora di pranzo e uno/due contradaioli accompagnano
il fantino e non lo lasciano solo un attimo; non si sa mai!!
Sono le 15.00 parte il Corteo le strade del paese
sono affollatissime, si fa fatica a passare!
Giunti al Campo in attesa che il mossiere dia l'ordine
ai rioni di fare entrare il proprio cavallo in pista, il pubblico
si riposa un po' godendosi le esibizioni dei vari gruppi di sbandieratori
arcieri e tamburini. Immancabile l'appuntamento con la Banda Polimartyum
che tutti gli anni da una nota solenne al momento con l'esecuzione
dell'inno del Palio composto dal Maestro G. Federici.
Ormai è ora, il mossiere sale sul palco della
mossa, prova lo sgancio del "canape" e ordina alle contrade
di fare entrare i cavalli in pista. L'adrenalina , almeno per
i contradaioli, è a livelli di guardia ma ancora non è
finita, l'altra botta al cuore arriva con la lettura dell'ordine
di ingresso ai canapi.
Quattro cavalli si schierano secondo l'ordine sorteggiato
e l'ultimo detto di "rincorsa" darà il via alla
"carriera" non appena farà ingresso tra i canapi.
Una volta partiti è il caos totale, 5 giri sembrano tanti
per chi è in testa ma in realtà non sono niente
per chi è dietro e cerca affannosamente di recuperare.
Il cavallo che taglia per primo il traguardo, con o senza fantino
in groppa, porta gioia, euforia e soddisfazione ai vincitori,
e tristezza , rammarico e delusione per i quattro perdenti.
E' finito tutto!! Tanta attesa per pochi minuti......
ma ne è valsa la pena!! Ormai, anche se in maniera un po'
disordinata tutti i contradaioli fanno rientro nelle rispettive
contrade mentre i vincitori si recano a rendere omaggio del Palio
a S. Anselmo presso il duomo.
Chi a vinto si impegna subito per organizzare la
"cena del Palio" mentre agli altri non resta che assaporare
la sconfitta e iniziare a pensare al Palio dell'anno successivo
con la speranza che sia l'anno buono!
Albo del Palio
Regolamento del
palio
Nell'intento di ricordarlo con affetto trascrivo
un testo scritto dall'amico Sandro Virgili, sul Palio e su come
lo vedeva lui. IL PALIO