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Anoressia e bulimia

 

L’anoressia — scomparsa dell’appetito — e la bulimia — fame smodata— sono due aspetti di uno stesso problema: la manifestazione di un disagio psicologico collegato con problemi non risolti della propria identità. Si tratta di vere e proprie patologie che si esprimono attraverso l’alimentazione: nel primo caso mediante l’autoimposizione del digiuno, nel secondo mediante crisi improvvise di ingordigia eccessiva.

Anche se talvolta l’anoressia può essere originata da gravi anemie o da malattie dell’apparato digerente, la maggior parte dei casi segnalati ha chiare origini psicologiche, con complesse motivazioni di carattere individuale, familiare e sociale. L’ossessivo controllo del peso, l’esercizio fisico esagerato, l’uso eccessivo di lassativi, le lunghissime diete ripetute, sono tutte espressioni della volontà di essere sempre più magri e in forma secondo i dettami della moda vigente.

Al modello “magro, scattante e sempre in forma” i giovani fanno riferimento in maniera sempre più assoluta. Tutto magari comincia con l’idea di “mettersi a dieta”, ma la dieta diventa poco a poco sempre più rigida e si trasforma in una vera ossessione fino ad arrivare al completo rifiuto del cibo. Se anoressia e bulimia erano un tempo malattie tipicamente femminili — ancora oggi colpiscono 1,2% delle ragazze sane di età compresa tra 15 e 25 anni — oggi non è più così e queste turbe alimentari si diffondono anche tra i maschi (con un incremento del 10%), segno evidente di un’insoddisfazione generalizzata.

 

 

 

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Dott. Tommaso Pretaro