Si diceva all’inizio delle mode alimentari che arrivano da lontano e che —
come quelle di comportamento (si pensi, per esempio, all’abbigliamento) —
vengono diffuse e propagandate dai mass-media, soprattutto dalla televisione. I
giovani non mangiano, ma sgranocchiano e spizzicano continuamente. Spesso non
conoscono alcuni dei cibi. Spesso non conoscono alcuni dei cibi fondamentali
della cucina italiana mentre amano svisceratamente hamburger, patatine fritte
e Coca-cola, i capisaldi dell’ormai classico fast-food che ha fatto la fortuna
di numerose catene di ristorazione le quali, soprattutto nelle grandi città,
hanno soppiantato le tradizionali trattorie e pizzerie.
L’aspetto
più curioso di questo atteggiamento giovanile è la convinzione che, così
facendo, si assuma una quantità moderata di calorie. In realtà i frequentatori
di fast-food dovrebbero sapere che
quel tipo di alimentazione è fortemente squilibrato poiché fornisce una
quantità di grassi non trascurabile, mentre è del tutto insufficiente
l’apporto di sali minerali, fibra, carboidrati e vitamine (soprattutto, come
al solito, vitamina A e vitamina C).
Il
classico panino con hamburger, ketchup e sottilette è quasi una bomba: circa
650 kcal, di cui il 34% da grassi. Un panino con wurstel, pancetta, senape e
fontina è invece una bomba vera: 800 kcal, di cui il 55% da grassi!
Naturalmente, non si deve demonizzare nessun alimento: mangiare ogni tanto un
hamburger (e bere ogni tanto una Coca-cola) non è affatto controindicato. Ma
ogni tanto! I problemi nascono quando si esagera e si ricorre a questo tipo di
alimentazione troppo spesso, senza riequilibrarla con alimenti di origine
vegetale nell’arco della giornata.
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