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Il mito della “dieta”

 

In realtà, in parte a causa delle condizioni emotive caratteristiche di questa età, in parte a causa dell’adattamento e abitudini culturali dominanti, sono propri dell’adolescente i più strani comportamenti alimentari.

L’adolescenza è infatti l’età dell’incertezza, l’età in cui si scartano le vecchie abitudini per sperimentare nuove iden­tità, si rifiutano i consigli degli adulti — in particolare dei genitori — nella convinzione di affermare in tal modo la propria personalità.

Come se non bastasse, l’adolescente si lascia facilmente suggestionare dalle mode che portano alla ribalta diete “strane”: vegetariane, macrobiotiche o naturalistiche. Sempre coinvolti dall’esigenza di identificarsi nei modelli estetici proposti dai mass-media, che vogliono l’uomo e la di successo — del momento e del futuro — sempre più longilinei scattanti e attraenti, i giovani sono disposti a qualunque sacrificio pur di conquistare quello che loro credono sia il peso forma o il peso ideale. E il rischio è grave, perché proprio agli errori alimentari commessi in questo si possono addebitare molte conseguenze negative sulla salute che si evidenzieranno solo nell’età adulta.

Di solito, la mania della linea a ogni costo riguarda soprattutto le ragazze. Rispunta ciclicamente — in particolare con l’arrivo dell’estate — l’esigenza di perdere qualche chilo di oro per fare bella figura. Ecco, perciò, le mode delle

dimagranti più strane, miracolose — quindi senza alcun fondamento scientifico —, spesso sconsiderate e quasi sempre diseducative, che diventano “autorevoli”

solo perché propagandate da improvvisate dietologhe televisive oppure attraverso i supplementi “salute” di quotidiani o riviste, anche di testate famose.

L’aspetto più preoccupante della faccenda è che si tratta di diete squilibrate, che magari fanno perdere mente qualche chilo ma non modificano le abitudini alimentari errate per cui, a termine più o meno lungo, il problema del sovrappeso si ripropone. Si ricomincia allora con un’altra dieta, magari più rigida, e si dimagrisce di il peso corporeo comincia ad andare su e giù — il fenomeno dello yo-yo— con tutte le conseguenze dannose che possono instaurarsi per l’organismo. Se la mania della “linea” si trasforma in ossessione, e spesso il passo è assai breve, c’è anche il rischio di gravi disturbi psicologici, fino all’anoressia e alla bulimia.

Per i ragazzi in genere c’ è invece l’esigenza della prestanza fisica. Ed ecco allora un’altra moda: gli integratori alimentari di cui fanno uso soprattutto i frequentatori di palestre. Si tratta di prodotti che si possono dividere in diversi gruppi (integratori di fibre, integratori di vitamine sali minerali, integratori ergonomici) e il cui consumo —quasi sempre al di fuori del suggerimento e del controllo del medico—   risulta in continuo aumento. Ma si tratta anche di prodotti inutili e spesso dannosi perché in generale, dato per scontato che le vitamine e i sali minerali sono essenziali per l’attività sportiva, se la dieta — come più  volte ripetuto — è equilibrata, varia e adeguata dal punto di vista energetico, neppure gli atleti più impegnati presentano specifici problemi di carenza di questi nutrienti.

Non è infatti necessario aumentare l’apporto di vitamine nella dieta perché il loro eccesso non si accumula nel caso delle vitamine idrosolubili mentre si depositano nei tessuti (con effetti talvolta dannosi) le vitamine liposolubili. Inoltre, non risulta che un maggior apporto di vitamine migliori il rendimento degli atleti, che dipende più da un buon allenamento e da una corretta alimentazio­ne che da supplementi vitaminici o da integratori alimentari in genere. Analoghe considerazioni valgono per i sali minerali, poiché il loro fabbisogno può essere meglio coperto attraverso un’opportuna scelta dei cibi (molta frutta e molta verdura) che con supplementi di sintesi. Solo in caso dì sport che implicano forte sudorazione è oppor­tuno tener conto di una possibile carenza di acqua e di sali minerali (in particolare cloro, sodio e potassio) che debbono essere reintegrati (soprattutto il potassio), ma sempre sotto controllo medico.

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Dott. Tommaso Pretaro