Nazionalsocialismo

Dottrina politica che dava contenuto ideologico partito nazionalsocialista tedesco, e allo svilupparsi della politica interna e estera via Adolf Hitler e del suo governo dal 1933 al 1945.

I principi centrali della dottrina di vista erano ispirati alle teorie che sostenevano una presunta superiorità biologica e culturale della razza ariana.

Il successo di questa formula politica in Germania fu dovuto anche alla sua relazione di continuità con la tradizione nazionalista, militarista ed espressionistica prussiana.

Ritenuta principale responsabile della prima guerra mondiale alla Germania furono imposte pesantissime condizioni del trattato di Versailles che causavano depressione economica, inflazione e una vasta disoccupazione.

La Repubblica di Weimer non ebbe le capacità di risolvere la grave situazione della debolezza e litigiosità del parlamento che portò a nuove elezioni che verranno vinte dado uscite. Nel 1923 aveva già organizzato le sezioni d’assalto le SA che avevano il compito di intimidire con la violenza di avversari politici e i sindacalisti e aveva dotato suo partito di un simbolo ufficiale una croce in Cina straniera, in un cerchio bianco su campo rosso.

Carcerato per il fallito colpo di Stato scrisse il Mein Kampf (la mia battaglia) in cui si affermava la superiorità della razza ariana che si articola avanti in cinque punti fondamentali:

1. Il concetto di razza in cui la razza ariana predominante aveva il compito di dominare il mondo rendere schiave le razze inferiori.

2. La difesa della razza e alla preservazione della purezza della razza. Proibizione di matrimoni misti. Eliminare i soggetti deboli, con difetti fisici o mentali.

3. La comunità razziale estendere il territorio nazionale fino ad abbracciare tutti tedeschi che vivevano fuori dal suo confine per formare una famiglia di ariani.

4. Il principio del capo La razza padrona doveva essere guidata da un solo capo che fosse l’incarnazione di tutte le virtù ariane

5. Lo spazio vitale. I tedeschi avevano il diritto di conquistare l’egemonia in Europa per assicurarsi lo spazio vitale. Dovevano essere conquistate Polonia Cecoslovacchia e Russia sovietica; mentre la Francia responsabile della loro umiliazione, doveva essere annientata.

 

 

Le elezioni avevano dato una schiacciante vittoria al partito nazionalsocialista. Ad Hitler furono andati pieni poteri che osò subito per assorbire le competenze del parlamento ed eliminare con la violenza all’opposizione. La Germania totalitaria fu denominata terzo reich.

Le SA erano già state riorganizzate nelle SS (shultz-Staffen, “squadre di difesa”) la possente struttura paramilitare alla quale fu assegnato il controllo dei Lager.

Nel 1933, allo scopo di minare dissidenti venne istituita la geheime staatspolizei (polizia segreta di Stato) nota come Gestapo, svincolata d’ogni controllo legale e soggetto solo al proprio comandante, Himmler che aveva diritto di vita di morte su ciascun cittadino tedesco. Essa affiancò le SS nell’opera di repressione e di assassina dei cittadini sgraditi.

Nel 1935 Hitler emanò “leggi di Norimberga” per le quali gli ebrei furono dichiarati “razza inferiore” e privati tutti diritti civili politici. Furono espulsi dalle aziende, dalle scuole da tutte le istituzioni pubbliche, privati della patente di guida, i professori ebbero la proibizione d’insegnare e gli artisti di esibirsi. Da allora in poi la vita degli ebrei tedeschi divenne impossibile.

Soppressi avversari politici e diritti costituzionali e civili il regime affrontò la crisi occupazionale:

Ÿ Pianificò la sua ristrutturazione industriale agricola dell’intero paese

Ÿ Rifiutò di pagare i restanti debiti di guerra, e le limitazioni dettate dal trattato di Versailles

Ÿ Abolì le cooperative

Ÿ Pose sotto controllo lo Stato le organizzazioni sindacali

Grazie al nuovo ordine la Germania hitleriana uscì dalla crisi e tornò a essere la più forte potenza industriale dell’Europa continentale e nel 1939 raggiunse la piena occupazione.

In politica estera Hitler propagandava l’immagine di un buon capo di Stato, paladino della pace nel mondo, mentre già le fabbriche tedesche producevano cannoni, era lì, sommergibili per sostenere il richiamo della Germania.

In violazione trattati di Versailles ripristinò il servizio militare obbligatorio.

Avendo realizzato in tempi incredibilmente ebrei di ciò che aveva promesso, Hitler era ormai in Germania oggetto di un’adorazione fanatica.

Nessuna medica se indicata dal Fuhrer sembrava essere irraggiungibile.

Nel piano bello “spazio vitale” nel 1938 in base all’Austria e la Polonia che con un patto segreto se la spartì con l’URSS, proseguì le sue conquiste con Danimarca e Norvegia. Occupò gran parte della Francia.

Nella fase iniziale conflitto la Germania sembrò avere la meglio: Hitler e i suoi gerarchi diedero loro il via alla cosiddetta soluzione finale, organizzando la deportazione in campi di concentramento e di eliminazione di milioni di ebrei (o olocausto) zingari, omosessuali, malati mentali, oppositori politici.

L’operazione “Barbarossa” che prevedeva invasione dell’URSS fu l’inizio della fine. Le truppe nazifasciste, fermate a Stalingrado, furono vinte dal rigore dell’inverno russo che facilitò Stalin nell'annientamento delle truppe italo tedesche.