Al
Signor Sindaco
del Comune di Abano Terme
Egregio
Signor Sindaco,
le
critiche e le sollecitazioni al cambiamento della politica urbanistica
dell'Amministrazione Comunale sono divenute patrimonio comune della
cittadinanza, che da troppo tempo assiste sconcertata ad uno sviluppo
edilizio che compromette in maniera grave ed irreversibile il territorio
della nostra città, rinnegandone la vocazione termale e turistica
e riducendone la vivibilità.
Non è un caso che in questi ultimi mesi associazioni ambientaliste
(WWF e Legambiente) e di categoria (ASCOM), nonché gruppi
di cittadini e partiti politici, si siano mobilitati per denunciare
tale situazione.
È
ormai convinzione diffusa che si debba procedere ad una immediata
revisione del Piano Regolatore Generale e delle norme che regolano
l'edificazione.
Norme permissive consentono agli edifici di invadere le aree verdi
pubbliche previste dal piano, che vengono così ridotte ad
aiuole spartitraffico o inutilizzabile relitto tra gli edifici,
annullando progressivamente il sistema dei parchi. Sono sotto gli
occhi di tutti gli interventi di trasformazione che stanno deturpando
il nostro territorio.
Il cosiddetto Parco Termale Urbano, in fase di avanzata realizzazione,
non si caratterizza certo come polmone verde a disposizione di ospiti
e cittadini, ma per i numerosi e spropositati condomìni che
vi stanno sorgendo.
Gli edifici previsti nella lottizzazione Don Bosco, di fronte
alle scuole medie, nell'area di via Montegrotto, di fronte
ai campi sportivi San Giuseppe, e lungo Calle Pace garantiranno
forse le operazioni speculative di alcuni, ma non certo la qualità
dell'ambiente e della vita quotidiana di chi andrà lì
ad abitare.
Assistiamo
inoltre impotenti alla sempre più frequente tendenza all'abbattimento
di edifici uni o bifamiliari per far posto a condomìni,
spesso costituiti da miniappartamenti; la carenza di spazio all'interno
dei lotti edificati comporta oltretutto che un numero sempre maggiore
di autoveicoli sia lasciato sulla strada con i conseguenti inevitabili
disagi.
La
previsione di un nuovo, immenso Alìper lungo via Romana
avrà un impatto ambientale disastroso. La simbolica porta
di Abano Terme, biglietto da visita per il turista che cerca la
tranquillità nel verde, sarà costituita da un monumentale
centro commerciale posto in una zona già congestionata dal
traffico.
Comparti
Centrali.
Il progetto di recupero del centro storico propone soluzioni che
non condividiamo.
È stato un errore occupare ogni spazio libero delle aree
centrali, rinunciando al sistema delle piazze inizialmente previsto.
Il risultato è un'edilizia privata sparsa ed incoerente,
aggravata dal fatto che, sul retro dei fabbricati conservati lungo
il fronte di via Matteotti, sono previsti edifici di 4 o 5 piani,
in evidente contrasto con l'esistente.
Se infatti, come si è sostenuto, l'obiettivo del piano era
la ricomposizione del tessuto urbano, nel rispetto della storia
cittadina, troviamo ingiustificata la presenza di nuovi edifici
di altezza doppia a ridosso di quelli già esistenti che si
intendono conservare e valorizzare.
In questo modo non si tutela il patrimonio presente, lo si mortifica.
La cubatura prevista è senza dubbio eccessiva per il centro
di Abano, destinato a trasformarsi, se si desse attuazione all'attuale
progetto, in una periferia metropolitana piuttosto che in un accogliente
centro cittadino, rispettoso della vocazione termale della nostra
città.
La riduzione della cubatura consentirebbe, oltre ad una adeguata
organizzazione degli spazi pubblici, una riduzione delle altezze
ed una maggiore disponibilità di standard a verde e a parcheggio,
offrendo agli 889 abitanti destinati ad occupare il centro una qualità
di vita senz'altro migliore.
Il verde previsto è infatti spezzettato tra gli edifici,
oppure è costituito da aiuole spartitraffico certamente
non utilizzabili come giardino.
Ostinandosi a mantenere una volumetria eccessiva per uno spazio
così limitato, questa Amministrazione sceglie di regalare
Piazza Mercato - un bene pubblico! - ai privati, per consentire
il raggiungimento degli standard di parcheggio necessari per le
nuove edificazioni.
La
viabilità prevista è inaccettabile. Si propone,
ad esempio, che il traffico di ingresso ad Abano da Padova passi
a fianco della nuova Biblioteca, snaturando la qualità del
luogo.
Si va verso una soluzione tortuosa ed intricata che, per di più,
sacrifica parte del Parco di Villa Regina, penalizzando ancora una
volta il verde dell'area centrale urbana. Una semplificazione della
viabilità potrebbe oltretutto consentire di ridurre i costi
di urbanizzazione.
Molte
altre considerazioni meriterebbero attenzione. Ci limitiamo a quelle
sopra esposte.
Invitiamo pertanto l'Amministrazione ad una revisione delle proposte
formulate e a dare una risposta positiva in modo da eliminare le
perplessità e le contrarietà espresse da molti.
Ci
auguriamo che la disponibilità ad accogliere critiche e suggerimenti
sino ad oggi manifestata a parole si traduca finalmente in atti
e provvedimenti concreti ed immediati.
Tirar dritto, come se niente fosse, non è saggio!
Ringraziando
per l'attenzione, si porgono distinti saluti.
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