Home page

 

Biografia di Arrigo Muscio

 

La nostra opinione

 

Il valore del Santo Rosario

 

I salmi

 

La Regina delle grazie

 

Medjugorje

 

I santuari

 

Gruppo di preghiera

 

Libri scritti da Arrigo Muscio

 

Trattato di demonologia

 

Libri consigliati

 

Chiesa e massoneria

 

Ultime iniziative

 

Archivio

 

Lettera dall'inferno

 

Lettera di un bambino abortito alla madre

L'ESORCISTA

 

[17]E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove,

[18]prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno>>.

Mc. 16,17

 

[49]Giovanni prese la parola dicendo: <<Maestro, abbiamo visto un tale che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non è con noi tra i tuoi seguaci>>.

[50]Ma Gesù gli rispose: <<Non glielo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi>>.

Lc. 9,49

 

[17]I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: <<Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome>>.

[18]Egli disse: <<Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore.

[19]Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare.

[20]Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli>>.

Lc. 10,17

 

[16]Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la sua parola e guarì tutti i malati…"

Mt. 8,16

 

[29]Gesù infatti stava ordinando allo spirito immondo di uscire da quell'uomo. Molte volte infatti s'era impossessato di lui; allora lo legavano con catene e lo custodivano in ceppi, ma egli spezzava i legami e veniva spinto dal demonio in luoghi deserti.

[30]Gesù gli domandò: <<Qual è il tuo nome?>>. Rispose: <<Legione>>, perché molti demòni erano entrati in lui.

[31]E lo supplicavano che non ordinasse loro di andarsene nell'abisso.

Lc. 8,29

 

[18]Questo fece per molti giorni finché Paolo, mal sopportando la cosa, si volse e disse allo spirito: <<In nome di Gesù Cristo ti ordino di partire da lei>>. E lo spirito partì all'istante.

At. 16,18

 

[13]Alcuni esorcisti ambulanti giudei si provarono a invocare anch'essi il nome del Signore Gesù sopra quanti avevano spiriti cattivi, dicendo: <<Vi scongiuro per quel Gesù che Paolo predica>>.

[14]Facevano questo sette figli di un certo Sceva, un sommo sacerdote giudeo.

[15]Ma lo spirito cattivo rispose loro: <<Conosco Gesù e so chi è Paolo, ma voi chi siete?>>.

[16]E l'uomo che aveva lo spirito cattivo, slanciatosi su di loro, li afferrò e li trattò con tale violenza che essi fuggirono da quella casa nudi e coperti di ferite.

[17]Il fatto fu risaputo da tutti i Giudei e dai Greci che abitavano a Efeso e tutti furono presi da timore e si magnificava il nome del Signore Gesù".

At. 19,13

 

 

La figura dell'esorcista è circondata da riserbo….e da molta ignoranza! Su questo ministero vige, anche tra numerosi cattolici, una grande confusione. La Parola di Dio insegna con sorprendente chiarezza che il mandato di scacciare i demoni è stato conferito da Gesù a tutti i credenti (Mc. 16,16 seg. - Lc. 10,17 seg. - Lc. 9,49) e nessuno può contrastare l'eterna Parola di Dio "Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema! L'abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema!" (Gal. 1,8 seg.) - "Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: <<Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini" (At. 5,29).

Naturalmente per poter effettuare l'esorcismo (che non va confuso con le attività degli operatori dell'occulto al servizio di satana!)  è però necessario osservare alcuni indispensabili requisiti, se non si vuol fare la fine degli esorcisti giudei che utilizzavano il nome di Gesù "in senso magico".

Quindi bisogna:

1)      conoscere molto bene la Sacra Scrittura, onde evitare d'essere ingannati dal demonio che tende a raccontare menzogne per confondere i credenti;

2)      possedere una solida fede in forza della quale si deve essere convinti delle verità contenute nella Bibbia, in quanto il diavolo conosce i dubbi e le perplessità dell'esorcista e li sfrutta a suo vantaggio;

3)      sforzarsi di condurre una vita santa;

4)      esercitare l'esorcismo, come del resto le preghiere di guarigione e di liberazione, in via del tutto gratuita "Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date" (Mt. 10,8);

5)      possedere inoltre l'esperienza necessaria anche per capire se ci si trova di fronte ad una "vittima" di possessioni ed infestazioni oppure ad un demonio incarnato. In quest'ultimo caso è necessario interrompere l'esorcismo ed invitare l'interessato ad un vero ed indispensabile cammino di conversione (rinuncia a satana, confessione, preghiera, Eucarestia frequente ecc.). E' assai difficile possedere tale esperienza in quanto non esiste, diversamente dai tempi di Gesù, la proficua abitudine d'insegnare ad esorcizzare! Gli apostoli imparavano dal Maestro ed insegnavano poi a loro volta ai discepoli. Ai nostri giorni, invece, anche i sacerdoti incaricati di tale ministero vengono spesso mandati allo sbaraglio senza alcuna preparazione preventiva;

6)      evangelizzare prioritariamente le "persone bisognose" in quanto Gesù ha affermato categoricamente: "Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta" (Mt. 6,33) - "Nessuno può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro, o preferirà l'uno e disprezzerà l'altro: non potete servire a Dio e a mammona." (Mt. 6,24);

7)      stimolare gli interessati ed i loro familiari a pregare e frequentare i sacramenti con continuità per scacciare il diavolo. L'esorcismo dev'essere un valido aiuto e non un sostituivo dell'impegno personale che ogni credente ha il dovere di osservare!;

8)      non essere frettolosi di esorcizzare in quanto: "Non aver fretta di imporre le mani ad alcuno, per non farti complice dei peccati altrui. Conservati puro!" (1 Tm. 5,22);

9)      porre al demonio, come indicato nel rituale romano esorcistico, solo domande essenziali per il bene dell'anima posseduta o per la fede in generale. Non quelle quindi di sola curiosità, alle quali satana non è obbligato a rispondere! E se lo fa è per diffondere menzogne!

10)  preparare ed accompagnare l'esorcismo con molta preghiera (anche di protezione per l'esorcista, il posseduto ed i presenti): soprattutto Santa Messa, Rosario e salmi.

 

I principali requisiti sopra esposti dimostrano quindi che l'esorcismo, pur essendo un potere che Gesù ha conferito a tutti i credenti, richiede una serie di caratteristiche che ne sconsigliano, nei fatti, l'esercizio a persone inesperte, curiose, frettolose ecc. in quanto ciò potrebbe comportare vendette da parte del demonio, permesse dal Signore  che desidera l'esatta osservanza della Sua eterna Parola. Vi sono dei casi però in cui lo Spirito Santo, che "soffia dove vuole", ha concesso un particolare carisma di esorcismo a persone da lui scelte e, in tal caso, ha predisposto un cammino di preparazione e di esperienza utili all'esercizio del carisma secondo i requisiti sopra indicati  " Inoltre lo Spirito Santo non si limita a santificare e a guidare il popolo di Dio per mezzo dei sacramenti e dei ministeri, e ad adornarlo di virtù, ma « distribuendo a ciascuno i propri doni come piace a lui » (1 Cor 12,11), dispensa pure tra i fedeli di ogni ordine grazie speciali, con le quali li rende adatti e pronti ad assumersi vari incarichi e uffici utili al rinnovamento e alla maggiore espansione della Chiesa secondo quelle parole: « A ciascuno la manifestazione dello Spirito è data perché torni a comune vantaggio » (1 Cor 12,7). E questi carismi, dai più straordinari a quelli più semplici e più largamente diffusi, siccome sono soprattutto adatti alle necessità della Chiesa e destinati a rispondervi, vanno accolti con gratitudine e consolazione. Non bisogna però chiedere imprudentemente i doni straordinari, né sperare da essi con presunzione i frutti del lavoro apostolico. Il giudizio sulla loro genuinità e sul loro uso ordinato appartiene a coloro che detengono l'autorità nella Chiesa; ad essi spetta soprattutto di non estinguere lo Spirito, ma di esaminare tutto e ritenere ciò che è buono (cfr. 1 Ts 5,12 e 19-21) - LG 12.[1]

 

E' quindi conveniente invitare i posseduti, che dovessero anche eventualmente manifestarsi in occasione di preghiere di liberazione (che non vanno confuse con l'esorcismo vero e proprio!) o di guarigione, a contattare gli esorcisti nominati dal vescovo delle diocesi di appartenenza per essere seguiti dagli stessi. I credenti, soprattutto se appartenenti a gruppi di preghiera, possono comunque efficacemente aiutarli mediante le preghiere di liberazione e di guarigione, lasciando l'esorcismo vero e proprio all'esclusiva competenza degli incaricati dal vescovo.

Questi ultimi hanno comunque il dovere di esorcizzare: di ordinare cioè al demonio ripetutamente  (in nome di Gesù, di Dio, della Santissima Trinità e di Maria Santissima) di andarsene, intervallando tali ordini con la lettura di salmi e dell'esorcismo di Leone XIII, con la recita di altre preghiere, con l'utilizzo dell'acqua e dell'olio benedetti  e con domande mirate al discernimento.

Purtroppo vi sono casi in cui certi sacerdoti esorcisti, con svariate scuse, rifiutano di esorcizzare i posseduti e si limitano, quando va bene, a qualche fugace benedizione. In tal caso gli interessati ed i loro parenti hanno il diritto ed il dovere di segnalare al vescovo di competenza o ad eventuali Autorità Superiori gli atteggiamenti non in sintonia con il Vangelo.

 

Argomenti correlati:

 

Ø      Esorcismo

Ø      Storia di esorcismi - La fossa del leone

Ø      Trattato di demonologia

 

 

 

 

 

 



[1] Dal Catechismo della Chiesa Cattolica:

2003 La grazia è innanzitutto e principalmente il dono dello Spirito che ci giustifica e ci santifica. Ma la grazia comprende anche i doni che lo Spirito ci concede per associarci alla sua opera, per renderci capaci di cooperare alla salvezza degli altri e alla crescita del Corpo di Cristo, la Chiesa. Sono le grazie sacramentali, doni propri ai diversi sacramenti. Sono inoltre le grazie speciali chiamate anche « carismi » con il termine greco usato da san Paolo, che significa favore, dono gratuito, beneficio [Cf Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 12]. Qualunque sia la loro natura a volte straordinaria, come il dono dei miracoli o delle lingue, i carismi sono ordinati alla grazia santificante e hanno come fine il bene comune della Chiesa. Sono al servizio della carità che edifica la Chiesa [Cf 1Cor 12 ].

 

799 Straordinari o semplici e umili, i carismi sono grazie dello Spirito Santo che, direttamente o indirettamente, hanno un'utilità ecclesiale, ordinati come sono all'edificazione della Chiesa, al bene degli uomini e alle necessità del mondo.

 

 800 I carismi devono essere accolti con riconoscenza non soltanto da chi li riceve, ma anche da tutti i membri della Chiesa. Infatti sono una meravigliosa ricchezza di grazia per la vitalità apostolica e per la santità di tutto il Corpo di Cristo, purché si tratti di doni che provengono veramente dallo Spirito Santo e siano esercitati in modo pienamente conforme agli autentici impulsi dello stesso Spirito, cioè secondo la carità, vera misura dei carismi [Cf 1Cor 13 ].

 

951 La comunione dei carismi. Nella comunione della Chiesa, lo Spirito Santo «dispensa pure tra i fedeli di ogni ordine grazie speciali» per l'edificazione della Chiesa [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 12]. Ora «a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l'utilità comune» ( 1Cor 12,7 ).

 

Dal Concilio Vaticano II:

 

“Anzi ognuno deve fattivamente prepararsi all'apostolato, cosa che urge maggiormente nell'età adulta. Infatti con il progredire dell'età, l'animo si apre meglio in modo che ciascuno può scoprire più accuratamente i talenti con cui Dio ha arricchito la sua anima, ed esercitare con maggiore efficacia quei carismi che gli sono stati concessi dallo Spirito Santo, a bene dei suoi fratelli”.

AA 30

 

“28. I cristiani, avendo carismi differenti (cfr Rm 12,6), devono collaborare alla causa del Vangelo, ciascuno secondo le sue possibilità, i suoi mezzi, il suo carisma e il suo ministero (cfr. 1 Cor 3,10). Tutti dunque, coloro che seminano e coloro che mietono (cfr. Gv 4,37), coloro che piantano e coloro che irrigano, devono formare una cosa sola (cfr. 1 Cor 3,8), affinché « tendendo tutti in maniera libera e ordinata allo stesso scopo»  indirizzino in piena unanimità le loro forze all'edificazione della Chiesa. Per tale ragione il lavoro dei messaggeri del Vangelo e l'aiuto degli altri cristiani vanno regolati e collegati in modo che « tutto avvenga in perfetto ordine » (cfr. 1 Cor 14,40) in tutti i settori dell'attività e della cooperazione missionaria.”

AG 28

 

“Anzi, in forza del precetto della carità, che è il più grande comando del Signore, ogni cristiano è sollecitato a procurare la gloria di Dio con l'avvento del suo regno e la vita eterna a tutti gli uomini: perché conoscano l'unico vero Dio e colui che egli ha mandato, Gesù Cristo (cfr. Gv 17,3). A tutti i cristiani quindi è imposto il nobile impegno di lavorare affinché il divino messaggio della salvezza sia conosciuto e accettato da tutti gli uomini, su tutta la terra. Per l'esercizio di tale apostolato lo Spirito Santo che già santifica il popolo di Dio per mezzo del ministero e dei sacramenti, elargisce ai fedeli anche dei doni particolari (1 Cor 12,7) «distribuendoli a ciascuno come vuole» (1 Cor 12,11), affinché mettendo « ciascuno a servizio degli altri il suo dono al fine per cui l'ha ricevuto, contribuiscano anch'essi come buoni dispensatori delle diverse grazie ricevute da Dio» (1 Pt 4,10) alla edificazione di tutto il corpo nella carità (cfr. Ef 4,16). Dall'aver ricevuto questi carismi, anche i più semplici, sorge per ogni credente il diritto e il dovere di esercitarli per il bene degli uomini e a edificazione della Chiesa, sia nella Chiesa stessa che nel mondo con la libertà dello Spirito, il quale « spira dove vuole » (Gv 3,8) e al tempo stesso nella comunione con i fratelli in Cristo, soprattutto con i propri pastori essi hanno il compito di giudicare sulla loro genuinità e uso ordinato, non certo per estinguere lo Spirito ma per esaminare tutto e ritenere ciò che è buono (cfr. 1 Tes 5,12,19,21)”.

AA 3

 

“I sacri pastori, infatti, sanno benissimo quanto i laici contribuiscano al bene di tutta la Chiesa. Sanno di non essere stati istituiti da Cristo per assumersi da soli tutto il peso della missione salvifica della Chiesa verso il mondo, ma che il loro eccelso ufficio consiste nel comprendere la loro missione di pastori nei confronti dei fedeli e nel riconoscere i ministeri e i carismi propri a questi, in maniera tale che tutti concordemente cooperino, nella loro misura, al bene comune”.

LG 30