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    La vita politica prosegue fra toni polemici. L'avvicinarsi della tornata elettorale contribuisce ad inasprire il clima. I temi prevalenti poi riguardano sia la ricerca di alleanze elettorali, sia le misure che dovrebbero dare maggior sicurezza al cittadino. 
      
    VERSO LE ELEZIONI 
    Il cammino verso le elezioni in Italia si muove lungo la direttrice indicata dal maggioritario. Cioè si tratta di creare uno schieramento che possa vincere anche se poi ci saranno difficoltà nel governare. Questo obiettivo guida le diverse strategie dei partiti. I partiti maggiori tendono ad attirare il maggior numero di formazioni con la convinzione di poterle poi controllare. I partiti minori dal loro canto cercano di trarre il massimo beneficio dalla loro adesione, come la sicurezza di essere ben rappresentati. I radicali mettono in campo l'adesione ai referendum. E' evidente che queste strategie - o meglio questi giochi tattici - non aiutano a dare dignità alla politica, ma sono favoriti dal sistema politico e spesso premiati dagli elettori. 
      
    NEI DUE POLI 
    In questa occasione l'iniziativa del polo di centrodestra è piuttosto vivace. Anzi, si dovrebbe dire l'iniziativa di Berlusconi. L'accordo con Bossi, la ricerca di un contatto con i radicali, l'avvicinamento di Cossiga sono tutti segnali di questa iniziativa. Gli alleati storici di FI, cioè Fini e Casini, sono più scettici. Ambedue per un motivo pratico: le alleanze non producono la somma matematica dei consensi. Possono anche provocare astensioni o il passaggio al campo avverso. Fini poi teme che l'esito di questa politica porti AN ai margini dell'alleanza. Meno vistosa l'iniziativa del centro-sinistra. Alcuni tentativi di contattare i radicali, nuovi ac-cordi con RC. Il problema del centro-sinistra in questo mo-mento è di bilanciare il ruolo di DS. Il problema è soprattutto nelle formazioni che vogliono rappresentare il centro, come i Popolari, i Democratici, eccetera, che faticano a trovare un accordo e a coordinare la loro azione. 
      
    E I PROGRAMMI? 
    Ciò che non appare in tutti questi movimenti è la formulazione di programmi chiari e visibili. Una politica che è capace di guardare oltre l'immediato dovrebbe cercare il consenso su proposte e obiettivi, non su personaggi più o meno capaci di manovrare nei ministeri. Ed è una politica che sa cercare l'accordo anche fra diversi ma attorno ad un nucleo condiviso e non attorno a delle poltrone. Sono discorsi ripetuti spesso, ma non inutili. 
      
    QUALE SICUREZZA? 
    Recenti fatti di cronaca nera hanno creato polemiche anche all'interno del governo sulla sicurezza dei cittadini e il regime carcerario. In queste occasioni prevale l'irrazionalità e si crede che l'inasprimento delle pene sia la via maestra. Ma un'analisi più serena permette di raddrizzare il tiro. Lo stesso on. Pera di FI ha riconosciuto il valore della legge Gozzini. La sicurezza è frutto di prevenzione, da una scuola seria al controllo del territorio. 
           
    beppe scapino            
                   
     
               
 
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