Magico
Vento è in cerca di risposte, è ansioso di saperne di
più sugli Antichi. Per questo chiede aiuto a Grande Silenzio,
un pittore di calendari che riesce a portare la mente indietro nel tempo.
Grazie all’aiuto di sua figlia Sette Frecce, sua voce e sua vice
(perdonatemi il gioco di parole), Magico Vento si cala nelle spire del
tempo fino ad arrivare in comunione con lo spirito di Ehecatl. Quest’uomo
apparteneva a quei popoli vissuti centinaia di anni fa nella vecchia
america. Un popolo scomparso che ha lasciato dietro di sé grandi
testimonianze, ma anche tanti misteri. Probabilmente gli Antichi e la
loro gente erano discendenti del popolo dei Maya. Il significato del
nome Ehecatl in quella arcana lingua significa “Vento Sacro”.
Magico Vento non sa se sta rivivendo una sua vita passata o solo se
sta vivendo le esperienze di uno spirito simile al suo. Ma nel suo animo
si agitano mille incertezze. Rivivere le esperienze di Ehecatl lo porta
a credere che ci sia un legame tra lui e la razza degli Antichi.
Ehecatl ama una schiava di nome Janira. La ragazza appartiene ad uno
dei sacerdoti che stanno opprimendo il popolo nella tirannia. Ehecatl
sta organizzando la loro fuga, insieme a suo fratello Sethua, una delle
guardie degli antichi, e alcuni suoi uomini. Il loro desiderio è
di fuggire in un luogo sicuro dove trovare un modo per contrastare il
potere dei sacerdoti. L’appuntamento è alle porte della
città poco prima dell’alba. Poco prima della partenza Ehecatl
cerca Janira che non è ancora arrivata. Preoccupato la va a cercare
negli allogi dei sacerdoti. Qui trova il cadavere di Xolotl, il sacerdote
e padrone di Janira. E trova anche la ragazza spaventata e armata. La
ragazza ha dovuto uccidere il suo padrone per legittima difesa. Un’
altro sacerdote è stato eletto come capo al suo posto e Xotol
ha deciso di sfogare la sua rabbia su Janira. Il tempo corre troppo
veloce e i due si devono muovere molto in fretta. Ora che Xotol è
morto, gli altri sacerdoti penseranno che Ehecatl e suo fratello abbiano
commesso l’omicidio e si getteranno su di loro con più
furia. La loro fuga partirà dal fiume per poi proseguire via
terra. La notte è ormai giunta ed è necessario riposarsi
e disporre delle difese nell’accampamento. Ehecatl traccia un
cerchio con dei cristalli. I sacerdoti non tollerano la luce del sole
ma di notte possono trasportare il loro corpo per lunghe distanze. I
cristalli sprigioneranno la loro energia nel momento in cui i sacerdoti
arriveranno, ricacciandoli nella loro oscurità. Tutte le debolezze
e i loro segreti furono rivelati a Ehecatl e suo fratello anni prima
da un astrologo, Huanc Ceel, troppo vecchio per contrastare la cattiva
magia. Per questo ha passato tutto il suo sapere ad Ehecatl. Durante
la notte Ehecatl vede delle luci avvicinarsi e dà subito l’allarme.
Sente la presenza di creature malefiche. Forse non sono i sacerdoti
ma sono collegate a loro. Qualsiasi cosa sia si allontana. Il giorno
dopo, mentre il gruppo è in cammino, Ehecatl sente ancora quelle
presenze. Sono intorno a loro e sono pericolose.
Sette Frecce nel frattempo cerca di risvegliare Magico Vento. E’
caduto da solo nella visione e la donna non riesce più a guidarlo
e riportare il suo spirito nel presente. Sette Frecce cerca di entrare
nella visione di Magico Vento per poter indicare al suo spirito la via
del ritorno. Nel frattempo Ehecatl e uno dei suoi compagni stanno cercando
due uomini attardatisi nel raggiungere il gruppo. I due trovano i corpi
dei loro compagni carbonizzati e senza vita. Solo i sacerdoti hanno
il potere di ridurre un uomo in quello stato, ma loro non hanno la possibilità
di muoversi in pieno giorno. Ehecatl avverte ancora una presenza malvagia
e corre a raggiungere Sethua e Janira. Un uomo con un lungo mantello
sta minacciando il gruppo. Ha gli stessi occhi dei sacerdoti e il loro
stesso terribile potere. Dei lampi usciti da quei malefici bulbi inceneriscono
gli uomini di Sethua. Quest’ultimo si lancia all’attacco
per proteggere la fuga di Janira. L’uomo con il mantello, che
ha detto di chiamarsi Kayab il segugio, ha avuto l’ordine di catturare
Sethua vivo. Mentre Janira sta fuggendo per raggiungere Ehecatl, due
mostri (ai nostri giorni li chiameremmo zombi) li attaccano. La ragazza
mostra un grande coraggio riuscendone a uccidere uno. Nello scontro
rimane ferita. Ma le stesse ferite appaiono anche nel braccio di Sette
Frecce, che sta ancora cercando di raggiungere lo spirito di Magico
Vento. Evidentemente quello che succede nella visione ha delle ripercussioni
anche nella realtà. Ehecatl e la ragazza raggiungono Sethua e
insieme cercano di mettersi in salvo e raggiungere la loro meta. Lo
scopo della loro missione è di raggiungere una terra dove, si
narra, viva un popolo libero temuto dai sacerdoti. Mentre sono sul fiume,
aggrappati ad un tronco per raggiungere l’altra sponda, Kayab
e altri mostri li attaccano. I mostri stanno avanzando verso il centro
del fiume e dall’altra parte altre creature li stanno raggiungendo.
Sono bisonti, bestie sacre, che portano i tre uomini in salvo cacciando
Kayab e le sue creature. Quei bisonti sono stati chiamati da Grande
Silenzio, che li ha dipinti e mandati nella visione di Magico Vento.
Magico Vento si è risvegliato, con grande sollievo di Sette Frecce.
Tempo prima lei e suo padre hanno aiutato un altro indiano che si era
perso nelle sue visioni. Come ci spiega Magico Vento, quell’uomo
è stato portato sopra una vetta per fare in modo che il suo sguardo
si spingesse lontano, ma è stato soggiogato dal fascino dell’abisso
e ha perso se stesso. Non succederà la stessa cosa con Magico
Vento, il suo spirito è guidato dall’esplorazione e dal
desiderio di aiutare Ehecatl con le sue conoscenze. Magico Vento può
combattere gli Antichi, respingere il loro sguardo e ricacciarlo verso
di loro. Grande Silenzio è stremato e riposa sul suo giaciglio.
Magico Vento invita Sette Frecce a seguire il padre mentre lui veglierà
fino all’alba. Ma il richiamo del passato è troppo forte
e Magico Vento ricade nella sua visone. Ehecatl e i suoi raggiungono
una collina nella pianura. La sua forma è troppo regolare per
essere opera della natura. In effetti è stata costruita da alcuni
sacerdoti spintisi verso quelle pianure per cercare nuovi schiavi. Ma
il Popolo Rosso ha opposto resistenza e li ha sconfitti grazie alla
loro magia. questa sconfitta segnò una spaccatura nel consiglio.
Secondo Huanc Ceel la magia del Popolo Rosso era un dono dei sette fuochi
danzanti, e sarebbe stato necessario imparare da loro. Huanc Ceel fu
accusato di blasfemia e fu condannato a morte. Morì con onore
senza mai confessare di avere come seguaci Ehecatl e Sethua. I sacerdoti
chiesero aiuto a potenze del sottosuolo per rendere ancora più
forti i loro poteri. Per questo ora Ehecatl e Sethua sono partiti alla
ricerca del Popolo Rosso e della loro magia. Janira vede qualcuno sulla
collina. Nello stesso momento Magico Vento si risveglia e vede Daino
Rosso. Il suo sguardo è assente, come sotto ipnosi. Il guerriero
infatti cerca di uccidere Magico Vento, ma quest’ultimo riesce
a colpirlo sulla testa.. Quando Daino Rosso si risveglia non ricorda
nulla di quello che ha fatto. L’ultimo ricordo è una luce
accecante e un mantello nero che scompariva. Magico Vento aveva sentito
una presenza, ma la attribuiva agli echi del passato. Ora ne ha la certezza:
Kayab, il segugio dei sacerdoti, lo ha trovato e sta arrivando. Sette
Frecce è sorpresa e spaventata. Nessuno può varcare le
porte del tempo se non in spirito. Eppure senza volerlo è stata
aperta una breccia e Kayab è entrato. Lo spirito malvagio sta
attaccando i nostri amici. Magico Vento sta chiedendo al Grande Spirito
il “potere dell’Orso”, potere in grado di sconfiggere
gli Antichi (vedi MV n. 54). Grazie alla sua furia riesce a sconfiggere
Kayab, ma il grande sforzo sostenuto gli fa perdere i sensi e lo fa
cadere nella sua visione. Ehecatl sta parlando con un sacerdote indiano
che lo invita a seguirlo per intraprendere un viaggio che lo porterà
a conoscere il segreti della magia del Popolo Rosso. Nel frattempo,
poco lontano, Sethua e Janira stanno guardando uno strano oggetto, sembra
una chiave a forma di artiglio. Janira ha visto in mano a Xotol un oggetto
simile, ma non ha idee riguardo il suo utilizzo. L’artiglio si
illumina ed apre una porta sulla collina. Sethua e Janira varcano quella
porta. Ehecatl cerca di fermarli ma non ci riesce, così decide
di seguirli per non lasciarli soli al loro destino. Sette Frecce sta
ancora vegliando su Magico Vento, ma non ha modo di riportarlo indietro.
Durante lo scontro con Kayab sono andate distrutte sia la sacra pelle
sia i colori che usava Grande Silenzio per disegnare. Ora il destino
di Magico Vento è legato a quello di Ehecatl, e se quest’ultimo
è destinato a morire non si sa se Magico Vento sopravviverà.
Ehecatl si risveglia al cospetto di Totec, il gran sacerdote. Costui
è riuscito a convincere il consiglio a creare dei servitori fedeli,
con gli stessi poteri dei sacerdoti ma liberati da vili sentimenti quali
compassione e amore. Esseri Umani trasformati in mostri, come quelli
che li hanno attaccati durante il loro viaggio. Totec vuole mostrare
a Ehecatl il rito che trasformerà suo fratello Sethua in uno
schiavo. Totec gli ha inserito nel corpo nuovi organi che lo hanno reso
più potente e schiavo della volontà del sacerdote. Ora
il sacerdote vuole far combattere Sethua con Ehecatl per dimostrare
quanto siano grande il potere dei sacerdoti. Ehecatl è troppo
debole per difendersi e anche se ne avesse la possibilità non
riuscirebbe a fare del male a suo fratello. Magico Vento cerca di aiutare
Ehecatl e porta il suo spirito a parlare con Sethua. Magico Vento sente
che l’anima del guerriero non si è ancora persa completamente
al male e cerca di convincerlo a rivolgere la sua rabbia verso i sacerdoti.
Sethua riesce ad uccidere Totec e a risvegliare la voglia di riscatto
del suo popolo. Liberatosi Ehecatl corre al pozzo dei sacrifici dove
Janira sta per essere giustiziata. Ehecatl, grazie al potere dell’Orso
che Magico Vento ha riversato su di lui, riesce a raggiungere il luogo
del sacrificio e sconfiggere le creature. Janira cerca di liberarsi
ma viene buttata nel pozzo. Ehecatl si butta con lei e uccide la creatura
che vi dimora. Il pozzo vomita fiamme e distrugge sia i sacerdoti che
il tempio. Con il suo sacrificio Ehecatl ha liberato il suo popola dai
mostri che lo opprimevano. Lo spirito di Magico Vento è riuscito
a trovare la via di casa. Mentra stà tornando il cadavere di
Kayab scompare. Ogni cosa è tornata al suo tempo. Il varco fra
presente e passato è stato chiuso, speriamo per sempre.
I disegni di Parlov rendono magico un racconto avvincente ed emozionante.
Parlov migliora ad ogni sua “opera”. Interessante anche
l’idea di bordare le pagine di nero nelle parti in cui era narrata
la storia di Ehecatl. Questa insolita veste per gli albi di Magico Vento
mi è piaciuta, ma la stampa ha creato qualche problemino macchiando
le altre pagine bianche. Manfredi ha riversato un bel po’ di magia
in questo albo, proprio come hanno richiesto parecchi lettori. Il mio
unico timore è che dopo aver fatto indigestione in questo numero,
non né vedremo più per un bel pezzo. Spero di sbagliare.
Alla prossima!