Gli arretrati
 
 
Il pozzo degli antichi
Magico Vento n° 66

© Sergio Bonelli Editore S.p.A.Magico Vento è in cerca di risposte, è ansioso di saperne di più sugli Antichi. Per questo chiede aiuto a Grande Silenzio, un pittore di calendari che riesce a portare la mente indietro nel tempo. Grazie all’aiuto di sua figlia Sette Frecce, sua voce e sua vice (perdonatemi il gioco di parole), Magico Vento si cala nelle spire del tempo fino ad arrivare in comunione con lo spirito di Ehecatl. Quest’uomo apparteneva a quei popoli vissuti centinaia di anni fa nella vecchia america. Un popolo scomparso che ha lasciato dietro di sé grandi testimonianze, ma anche tanti misteri. Probabilmente gli Antichi e la loro gente erano discendenti del popolo dei Maya. Il significato del nome Ehecatl in quella arcana lingua significa “Vento Sacro”. Magico Vento non sa se sta rivivendo una sua vita passata o solo se sta vivendo le esperienze di uno spirito simile al suo. Ma nel suo animo si agitano mille incertezze. Rivivere le esperienze di Ehecatl lo porta a credere che ci sia un legame tra lui e la razza degli Antichi.
Ehecatl ama una schiava di nome Janira. La ragazza appartiene ad uno dei sacerdoti che stanno opprimendo il popolo nella tirannia. Ehecatl sta organizzando la loro fuga, insieme a suo fratello Sethua, una delle guardie degli antichi, e alcuni suoi uomini. Il loro desiderio è di fuggire in un luogo sicuro dove trovare un modo per contrastare il potere dei sacerdoti. L’appuntamento è alle porte della città poco prima dell’alba. Poco prima della partenza Ehecatl cerca Janira che non è ancora arrivata. Preoccupato la va a cercare negli allogi dei sacerdoti. Qui trova il cadavere di Xolotl, il sacerdote e padrone di Janira. E trova anche la ragazza spaventata e armata. La ragazza ha dovuto uccidere il suo padrone per legittima difesa. Un’ altro sacerdote è stato eletto come capo al suo posto e Xotol ha deciso di sfogare la sua rabbia su Janira. Il tempo corre troppo veloce e i due si devono muovere molto in fretta. Ora che Xotol è morto, gli altri sacerdoti penseranno che Ehecatl e suo fratello abbiano commesso l’omicidio e si getteranno su di loro con più furia. La loro fuga partirà dal fiume per poi proseguire via terra. La notte è ormai giunta ed è necessario riposarsi e disporre delle difese nell’accampamento. Ehecatl traccia un cerchio con dei cristalli. I sacerdoti non tollerano la luce del sole ma di notte possono trasportare il loro corpo per lunghe distanze. I cristalli sprigioneranno la loro energia nel momento in cui i sacerdoti arriveranno, ricacciandoli nella loro oscurità. Tutte le debolezze e i loro segreti furono rivelati a Ehecatl e suo fratello anni prima da un astrologo, Huanc Ceel, troppo vecchio per contrastare la cattiva magia. Per questo ha passato tutto il suo sapere ad Ehecatl. Durante la notte Ehecatl vede delle luci avvicinarsi e dà subito l’allarme. Sente la presenza di creature malefiche. Forse non sono i sacerdoti ma sono collegate a loro. Qualsiasi cosa sia si allontana. Il giorno dopo, mentre il gruppo è in cammino, Ehecatl sente ancora quelle presenze. Sono intorno a loro e sono pericolose.
Sette Frecce nel frattempo cerca di risvegliare Magico Vento. E’ caduto da solo nella visione e la donna non riesce più a guidarlo e riportare il suo spirito nel presente. Sette Frecce cerca di entrare nella visione di Magico Vento per poter indicare al suo spirito la via del ritorno. Nel frattempo Ehecatl e uno dei suoi compagni stanno cercando due uomini attardatisi nel raggiungere il gruppo. I due trovano i corpi dei loro compagni carbonizzati e senza vita. Solo i sacerdoti hanno il potere di ridurre un uomo in quello stato, ma loro non hanno la possibilità di muoversi in pieno giorno. Ehecatl avverte ancora una presenza malvagia e corre a raggiungere Sethua e Janira. Un uomo con un lungo mantello sta minacciando il gruppo. Ha gli stessi occhi dei sacerdoti e il loro stesso terribile potere. Dei lampi usciti da quei malefici bulbi inceneriscono gli uomini di Sethua. Quest’ultimo si lancia all’attacco per proteggere la fuga di Janira. L’uomo con il mantello, che ha detto di chiamarsi Kayab il segugio, ha avuto l’ordine di catturare Sethua vivo. Mentre Janira sta fuggendo per raggiungere Ehecatl, due mostri (ai nostri giorni li chiameremmo zombi) li attaccano. La ragazza mostra un grande coraggio riuscendone a uccidere uno. Nello scontro rimane ferita. Ma le stesse ferite appaiono anche nel braccio di Sette Frecce, che sta ancora cercando di raggiungere lo spirito di Magico Vento. Evidentemente quello che succede nella visione ha delle ripercussioni anche nella realtà. Ehecatl e la ragazza raggiungono Sethua e insieme cercano di mettersi in salvo e raggiungere la loro meta. Lo scopo della loro missione è di raggiungere una terra dove, si narra, viva un popolo libero temuto dai sacerdoti. Mentre sono sul fiume, aggrappati ad un tronco per raggiungere l’altra sponda, Kayab e altri mostri li attaccano. I mostri stanno avanzando verso il centro del fiume e dall’altra parte altre creature li stanno raggiungendo. Sono bisonti, bestie sacre, che portano i tre uomini in salvo cacciando Kayab e le sue creature. Quei bisonti sono stati chiamati da Grande Silenzio, che li ha dipinti e mandati nella visione di Magico Vento. Magico Vento si è risvegliato, con grande sollievo di Sette Frecce. Tempo prima lei e suo padre hanno aiutato un altro indiano che si era perso nelle sue visioni. Come ci spiega Magico Vento, quell’uomo è stato portato sopra una vetta per fare in modo che il suo sguardo si spingesse lontano, ma è stato soggiogato dal fascino dell’abisso e ha perso se stesso. Non succederà la stessa cosa con Magico Vento, il suo spirito è guidato dall’esplorazione e dal desiderio di aiutare Ehecatl con le sue conoscenze. Magico Vento può combattere gli Antichi, respingere il loro sguardo e ricacciarlo verso di loro. Grande Silenzio è stremato e riposa sul suo giaciglio. Magico Vento invita Sette Frecce a seguire il padre mentre lui veglierà fino all’alba. Ma il richiamo del passato è troppo forte e Magico Vento ricade nella sua visone. Ehecatl e i suoi raggiungono una collina nella pianura. La sua forma è troppo regolare per essere opera della natura. In effetti è stata costruita da alcuni sacerdoti spintisi verso quelle pianure per cercare nuovi schiavi. Ma il Popolo Rosso ha opposto resistenza e li ha sconfitti grazie alla loro magia. questa sconfitta segnò una spaccatura nel consiglio. Secondo Huanc Ceel la magia del Popolo Rosso era un dono dei sette fuochi danzanti, e sarebbe stato necessario imparare da loro. Huanc Ceel fu accusato di blasfemia e fu condannato a morte. Morì con onore senza mai confessare di avere come seguaci Ehecatl e Sethua. I sacerdoti chiesero aiuto a potenze del sottosuolo per rendere ancora più forti i loro poteri. Per questo ora Ehecatl e Sethua sono partiti alla ricerca del Popolo Rosso e della loro magia. Janira vede qualcuno sulla collina. Nello stesso momento Magico Vento si risveglia e vede Daino Rosso. Il suo sguardo è assente, come sotto ipnosi. Il guerriero infatti cerca di uccidere Magico Vento, ma quest’ultimo riesce a colpirlo sulla testa.. Quando Daino Rosso si risveglia non ricorda nulla di quello che ha fatto. L’ultimo ricordo è una luce accecante e un mantello nero che scompariva. Magico Vento aveva sentito una presenza, ma la attribuiva agli echi del passato. Ora ne ha la certezza: Kayab, il segugio dei sacerdoti, lo ha trovato e sta arrivando. Sette Frecce è sorpresa e spaventata. Nessuno può varcare le porte del tempo se non in spirito. Eppure senza volerlo è stata aperta una breccia e Kayab è entrato. Lo spirito malvagio sta attaccando i nostri amici. Magico Vento sta chiedendo al Grande Spirito il “potere dell’Orso”, potere in grado di sconfiggere gli Antichi (vedi MV n. 54). Grazie alla sua furia riesce a sconfiggere Kayab, ma il grande sforzo sostenuto gli fa perdere i sensi e lo fa cadere nella sua visione. Ehecatl sta parlando con un sacerdote indiano che lo invita a seguirlo per intraprendere un viaggio che lo porterà a conoscere il segreti della magia del Popolo Rosso. Nel frattempo, poco lontano, Sethua e Janira stanno guardando uno strano oggetto, sembra una chiave a forma di artiglio. Janira ha visto in mano a Xotol un oggetto simile, ma non ha idee riguardo il suo utilizzo. L’artiglio si illumina ed apre una porta sulla collina. Sethua e Janira varcano quella porta. Ehecatl cerca di fermarli ma non ci riesce, così decide di seguirli per non lasciarli soli al loro destino. Sette Frecce sta ancora vegliando su Magico Vento, ma non ha modo di riportarlo indietro. Durante lo scontro con Kayab sono andate distrutte sia la sacra pelle sia i colori che usava Grande Silenzio per disegnare. Ora il destino di Magico Vento è legato a quello di Ehecatl, e se quest’ultimo è destinato a morire non si sa se Magico Vento sopravviverà. Ehecatl si risveglia al cospetto di Totec, il gran sacerdote. Costui è riuscito a convincere il consiglio a creare dei servitori fedeli, con gli stessi poteri dei sacerdoti ma liberati da vili sentimenti quali compassione e amore. Esseri Umani trasformati in mostri, come quelli che li hanno attaccati durante il loro viaggio. Totec vuole mostrare a Ehecatl il rito che trasformerà suo fratello Sethua in uno schiavo. Totec gli ha inserito nel corpo nuovi organi che lo hanno reso più potente e schiavo della volontà del sacerdote. Ora il sacerdote vuole far combattere Sethua con Ehecatl per dimostrare quanto siano grande il potere dei sacerdoti. Ehecatl è troppo debole per difendersi e anche se ne avesse la possibilità non riuscirebbe a fare del male a suo fratello. Magico Vento cerca di aiutare Ehecatl e porta il suo spirito a parlare con Sethua. Magico Vento sente che l’anima del guerriero non si è ancora persa completamente al male e cerca di convincerlo a rivolgere la sua rabbia verso i sacerdoti. Sethua riesce ad uccidere Totec e a risvegliare la voglia di riscatto del suo popolo. Liberatosi Ehecatl corre al pozzo dei sacrifici dove Janira sta per essere giustiziata. Ehecatl, grazie al potere dell’Orso che Magico Vento ha riversato su di lui, riesce a raggiungere il luogo del sacrificio e sconfiggere le creature. Janira cerca di liberarsi ma viene buttata nel pozzo. Ehecatl si butta con lei e uccide la creatura che vi dimora. Il pozzo vomita fiamme e distrugge sia i sacerdoti che il tempio. Con il suo sacrificio Ehecatl ha liberato il suo popola dai mostri che lo opprimevano. Lo spirito di Magico Vento è riuscito a trovare la via di casa. Mentra stà tornando il cadavere di Kayab scompare. Ogni cosa è tornata al suo tempo. Il varco fra presente e passato è stato chiuso, speriamo per sempre.

I disegni di Parlov rendono magico un racconto avvincente ed emozionante. Parlov migliora ad ogni sua “opera”. Interessante anche l’idea di bordare le pagine di nero nelle parti in cui era narrata la storia di Ehecatl. Questa insolita veste per gli albi di Magico Vento mi è piaciuta, ma la stampa ha creato qualche problemino macchiando le altre pagine bianche. Manfredi ha riversato un bel po’ di magia in questo albo, proprio come hanno richiesto parecchi lettori. Il mio unico timore è che dopo aver fatto indigestione in questo numero, non né vedremo più per un bel pezzo. Spero di sbagliare.
Alla prossima!

Ciop

 
 
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