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Vladimir Hudolin

 a cura di Guido Guidoni e Marco

 

Variara Alcuni riferimenti bibliografici di Vladimir Hudolin Vladimir Hudolin è nato a Ogulin in Croazia (2 maggio 1922 - 26 dicembre 1996). Psichiatra di fama mondiale, per circa trenta anni Direttore della Clinica di Psichiatria, Neurologia, Alcologia ed altre Dipendenze presso l’Università di Zagabria, per lungo tempo consulente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che dedicò gran parte della sua attività allo studio dei problemi legati all’uso d’alcol e d’altre droghe fin dall’inizio degli anni ‘50. I Club degli Alcolisti in Trattamento (CAT) rappresentano oggi in Italia il modello più diffuso d’intervento sull’alcolismo e sugli altri problemi alcolcorrelati. Questa metologia è stata sviluppata dal Prof. Vladimir Hudolin, che già nel 1964 cominciò ad organizzare programmi sia ospedalieri sia ambulatoriali che si articolavano con piccoli gruppi d’alcolisti nel territorio della città di Zagabria che chiamò Club degli Alcolisti in Trattamento e che poi si diffusero capillarmente a livello territoriale in tutta la ex-Jugoslavia. Basti pensare che prima che scoppiasse la guerra civile nel 1992 nella sola Croazia esistevano più di 1200 CAT. L'aspetto rivoluzionario dell'approccio del Prof.Vladimir Hudolin derivò dal fatto che non si occupava solo dell'alcolismo di poche persone ma del bere di tutti. Attraverso le settimane di formazione infatti il Prof.Hudolin non solo forniva la metodologia di trattamento degli alcolisti e delle loro famiglie ma soprattutto metteva in discussione la nostra "cultura del bere" proponendo il suo modello che negli anni era andato definendosi come "l'approccio ecologico sociale" ai problemi alcolcorrelati e complessi". Questo modello interpreta l'alcolismo e gli altri problemi alcolcorrelati nè come un "vizio" nè come una malattia ma come un comportamento, uno stile di vita determinato da molteplici fattori interni che esterni alla persona tra i quali particolare importanza riveste la famiglia e la cultura generale e sanitaria della comunità dove le persone vivono e lavorano. L'accento veniva così spostato dall'alcolismo al bere. Una tappa molto importante per lo sviluppo di questa metodologia fu però sicuramente la fondazione del primo Club in Italia nel 1979: è stato infatti nel nostro paese che l’approccio del Prof. Hudolin ha conosciuto il suo massimo sviluppo. Alcuni dati possono riassumere quanto realizzato in questi 20 anni di attività: - In Italia esistono oggi oltre 2.300 CAT presenti in tutte le regioni e maggiormente sviluppati in quelle del nord-est, dove il movimento è cominciato. - I risultati, misurati sull’astinenza degli alcolisti frequentanti, riportano una percentuale di successo tra il 73% ed il 91%. - Nei suoi diciassette anni d’attività il Prof. Hudolin ha formato più di 10.000 operatori che non solo svolgono le mansioni di "servitori" nel club ma costituiscono la gran parte degli operatori dei centri alcologicia livello del sistema sanitario pubblico. - Dal 1980 in Italia il consumo medio pro-capite annuo di alcol anidro è diminuito del 34%, molto di più di quanto indicato dall'OMS nel "target 17" del progetto "Salute per tutti entro l'anno 2000". A livello internazionale alcuni ricercatori hanno parlato del "paradosso italiano" in quanto questa importante diminuzione si è realizzata senza alcuna specifica politica di sanità pubblica, differentemente da molti altri paesi che non hanno ottenuto risultati così importanti nonostante avessero investito notevoli risorse. Naturalmente la spiegazione di un fenomeno così complesso non può risultare univoca e certa ma è interessante notare che il grafico mostra un ribasso costante proprio a partire dall'anno 1980. - In molte aree il lavoro dei programmi territoriali per i problemi alcolcorrelati e complessi ha coinvolto più del 1% della popolazione, raggiungendo così quel livello indicato dal Prof. Hudolin come sufficiente per un reale cambiamento nella cultura generale e sanitaria di una comunità. - Ad oggi la raccolta bibliografica di quanto pubblicato in Italia sull’approccio ecologico-sociale, aggiornata periodicamente dal dott. Michele Sforzina per la rivista "Camminando Insieme" (la rivista ufficiale dell’Associazione Italiana dei Club degli Alcolisti in Trattamento) raccoglie più di 3.000 voci, di cui più di 50 sono volumi. - L’estrema semplicità e praticità di quest’approccio ha fatto si che dall’Italia i Club si diffondessero in molti altri paesi sia europei che extraeuropei perciò oggi i CAT sono presenti in Albania, Bolivia, Brasile, Cile, Danimarca, Equador, Grecia, Norvegia, Nuova Zelanda, Russia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svizzera. Dopo la guerra civile una rinascita si è anche osservata nei paesi dell’ex-Jugoslavia ed oggi sono attivi alcune centinaia di CAT in Croazia ed un numero molto minore in Bosnia-Erzegovina, Macedonia, Montenegro e Serbia

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