NEREO VILLA


Il cielo di tutti
Capisaldi di economia celeste e di liturgia cosmica per il terzo millennio

 

Indice:
1ª parte:
Aspetti del malinteso "Cristo" nel cattolicesimo - La distruzione astratta del micro e del macrocosmo - L'eresia dei rapporti fra terra, cieli e divinità - Il mandato ecclesiale per l'ordine celeste e terrestre - L'immagine dell'ordine celeste - Burocrazia divina - L'umanità del futuro - Oscurantismo scientifico del cielo - Il salto evolutivo fra vecchio e nuovo
2ª parte:
Il salto generazionale fra vecchio e nuovo - Il corpus domini è la terra - Osanna come parola d'ordine cosmico - Liturgia cosmica - Elementi biblici di rivoluzione solare - L'iracheno Abram da Roma alla Cina - Cana in Galilea ed il vero israelita - La bestemmia di Gesù - Nuova eucarestia
3ª parte:
La Terra di Israele - Esempio di logica immaginativa - Assimilazione occidentale dell'idea di predominio
4ª parte:
ARIETE - TORO - GEMELLI - CANCRO - LEONE - VERGINE - BILANCIA - SCORPIONE - SAGITTARIO - CAPRICORNO - ACQUARIO - PESCI
5ª parte:
Appendice politico-astrologica in merito a plutocrazia e a Plutone

 

Appendice politico-astrologica in merito a plutocrazia e a Plutone

 

Spero di aver concluso questa breve esposizione sul "cielo di tutti" in un quadro di obiettività, cioè prescindendo da ogni tentazione ideologica ed emotiva. Dal momento, però che parlare di ebrei, di sionismo e di regole religiose è Politica, e come tale fa riferimento agli esseri umani con tutto ciò che li caratterizza (interessi, emozioni, ideologie, passioni, ecc.), non ritengo superfluo soffermarmi - a mo’ di "appendice" - sulle conseguenze del monopolio "cattoconsortile" del cielo. Tali conseguenze non potranno non influire sul contenuto delle nostre tasche nella misura del protrarsi del nostro "non volerne sapere" sia nel campo "celeste" che in quello terrestre politico ed economico. Determinismo stellare e determinismo politico-economico dipendono in fondo dal nostro livello di attenzione nel considerare le cose.

 

"La storia del grande capitale finanziario è quella di un potere demoniaco e gronda sangue"(1). Questa frase lapidaria condensa molto bene millenni di storia che bisognerebbe prendere in considerazione per avere una visione chiara, inclusiva di ogni nesso causale oggi in gioco nei fatti di sangue di tutto il pianeta.

 

"La moneta non è uno degli oggetti del commercio, ma soltanto lo strumento su cui gli uomini si sono accordati per facilitare lo scambio di una merce con un’altra". Anche se il contenuto di quest’altra frase è attuale (in quanto oggi la moneta è divenuta purtroppo merce di una truffa colossale) non si tratta di una frase del 2004. È presa da un famoso discorso del filosofo Hume del 1755, periodo per certi versi molto simile al nostro attuale, e che diede i natali a Luigi XVI (1754-1793), a sua moglie Maria Teresa (1755-1793), a Maximilien François Isidore Robespierre, e Georges-Jacques Danton (1759-1794), personaggi che finiranno poi tutti ghigliottinati alla fine della rivoluzione francese.

 

In quel periodo Plutone transitava in Sagittario, esattamente come oggi. In genere si pensa che più un pianeta è lontano dalla Terra, meno fa sentire la sua forza, ma i fatti smentiscono questa opinione. "Plutone ha una grande importanza nella vita dei popoli, e quindi di ogni singolo essere umano. Esso percorre un’immensa orbita in 248 anni circa"(2). E 2004 - 248 da’ 1756, anno dello scoppio della guerra dei "Sette Anni" fra Francia, Austria, Russia, Sassonia e Svezia contro la Prussia e l’Inghilterra…

 

I gravami feudali, le odierne tasse, le truffe, la forza del trust, delle holding, delle multinazionali, del potere politico che prevale con ogni mezzo (anche mafioso), tutto ciò che può essere ricavato da pozzi profondi, l’energia ottenuta dal petrolio(3), dall’atomo, tutto ciò riguarda infatti il pianeta Plutone.

 

Come ai tempi dei discorsi di Hume, in cui gli scrittori preparavano gli animi degli intellettuali ad organizzare le rivoluzioni o le guerre, risvegliando il senso critico del popolo, così la pubblicistica odierna ha incominciato, almeno in parte, ad informare simbolicamente in modo da avvertire la gente. Per esempio, la figura dei tesaurizzatori, cioè di coloro che in tempo di crisi economica (crac bancari, bancarotta, frode, ecc.) e che nascondevano il denaro sotto il materasso in attesa che il peggio fosse passato, ispirò la descrizione di Paperon de’ Paperoni, il più grande tesaurizzatore del mondo, con le sue decine di depositi di monete d’oro sparsi per tutta l’America. A lui si contrappone Rockerduck, cioè la "paperizzazione" di Rockfeller, il ricco commerciante che investiva in imprese di produzione.

 

Detto in altre parole, il potere di Rockerduck, cioè il potere finanziario, nasce dal momento in cui si inventa la moneta cartacea, che da allora lo nutre. Esso è destinato a morire per asfissia quando in cielo la lotta fra costellazioni permetterà di far comprendere ai terrestri che non solo Paperon de Paperoni deve opporsi a Rockerduck ma anche Paperino, Qui, Quo, Qua, nonna Papera, e tutti gli altri animali della nostra bella "fattoria" sociale. L’uomo, animale sociale, sempre più animale e sempre meno sociale, toccato nelle proprie tasche (vedi per. es., i primi sintomi nella Fiat, nello sciopero dei lavoratori ATM connesso alla Cirio, il caso Parmalat) dovrebbe risvegliarsi, e ciò dovrebbe avvenire entro il 2008, cioè entro la durata dell’attuale transito di Plutone in Sagittario. Entro quel periodo la gente dovrebbe riuscire a comprendere la Grande Truffa (che spiegherò qui di seguito), ed allora tutti dovrebbero incominciare a star meglio, anche se per arrivare a ciò si dovesse combattere la terza guerra mondiale causata da coloro (i rockerduckiani, magari mascherati da paperoniani) che pretenderanno di continuare a truffare i cittadini.

 

Le parole "Pluto", "Plutone", "plutocrazia", hanno insomma realmente qualcosa in comune. Scoperto nel 1930, precisamente l’anno dopo la grande crisi economica americana, Plutone fa riferimento alla mitologia greca, come figlio di Saturno, fratello di Giove e di Nettuno. Ha dominio negli Inferi, nel mondo sotterraneo, non come diavolo ma come giustiziere supremo che può punire ma anche compensare, ed è chiamato anche "Frucifero" per il suo ruolo fecondante, e capace di far germogliare il grano che muore nella terra per rinascere nelle messi. Questo lato di abbondanza gli è valso a fargli rappresentare le ricchezze, onde il nome di plutocrazia impiegato appunto nella grande crisi americana del ’29 per designare un invadente capitalismo antieconomico.

 

Vi è comunque anche un’altra pubblicistica, quella di coloro che, imperterriti, continuano a fare il medesimo errore del passato identificando i banchieri con gli ebrei…

 

Schizofrenia della cultura

 

Da sempre gli ebrei sono considerati manipolatori di capitali, colpevoli del sistema di potere in cui viviamo, e si attribuisce loro l’origine e l’evoluzione di ogni problema sociale.

 

Insegna per esempio Giacinto Auriti(4) che la radice originaria del processo storico che conduce all’avvento dell’usurocrazia planetaria attuale, sarebbe situata tre millenni addietro nel tempo; per l’esattezza, al 1250 a.C., momento presunto dell’esodo degli ebrei dall’Egitto.

 

La "cultura" odierna è infatti schizofrenica: da una parte considera gli ebrei come vittime, e dall’altra come carnefici "sempre omogenei e solidali fra loro, che attraversano la storia senza mai mutare la loro principale occupazione: dare denaro, ricevere denaro, accumulare denaro, investire denaro. In tale loro lucrosa inclinazione essi erano, per cosi dire, incentivati e legittimati da un comandamento del Deuteronomio, che cosi recitava: ‘Non farai a tuo fratello prestiti ad interesse, né di denaro, né di viveri, né di qualsivoglia cosa che si presti ad interesse. Allo straniero potrai prestare ad interesse, ma non a tuo fratello, affinché l’Eterno Iddio tuo ti benedica in tutto ciò a cui porrai mano nel paese dove stai per entrare per prenderne possesso’. Con ogni evidenza si trattava di un comandamento pensato da ebrei per uso e consumo degli ebrei. Per il cristiano infatti qualsiasi uomo era fratello: dunque a nessuno poteva prestare ad interesse. Per l’ebreo invece soltanto l’ebreo era fratello: col non-ebreo dunque poteva praticare l’usura"(5).

 

Personalmente, non avrei proprio nulla in contrario alla "direzione del mondo" da parte di qualcuno. Come musicista, non vedo infatti nulla di male nell’idea di un direttore dell’orchestra del mondo, a condizione però che tale orchestrazione non produca musica angosciante o piena di stonature da accettare come regole acritiche.

 

Determinismo della politica economica (usurocrazia)

 

In effetti viviamo già in regolamenti di un ordine mondiale usurocratico di cui Israele ed USA (i due grandi centri del mondo ebraico) non mi sembrano responsabili in quanto ebrei, bensì in quanto banchieri, ed in stretta compagnia dei nostri banchieri europei. Sono dunque i banchieri i veri affamapopoli, banchieri di Dio compresi(6). Ma non sono solo loro i colpevoli. Lo siamo anche noi. Credo si possa affermare che questi predatori del mondo distruggono il mondo con la complicità dei politici e dei molti cittadini scientificamente persuasi che "panschiavismo è bello".

 

Credo pertanto che per vedere dove sta il marcio, occorra osservare criticamente le aberrazioni del nostro mondo monetario più che quelle del mondo ebraico.

 

Mi sembra infatti fuori di dubbio che i risultati concreti ricavati dalle attuali ricette monetariste siano assolutamente negativi anche se, con pretesa scientifica si è creata a livello mondiale una struttura che favorisce sfacciatamente la speculazione e le attività finanziarie, a scapito del naturale sviluppo dell’attività economica essenziale. La conseguenza di questa strategia è - fino a prova contraria - la crescita indefinita dell’inflazione e della disoccupazione.

 

Sheldon Enry, conosciuto studioso americano, ha svolto, nel suo libro "Miliardi per i banchieri, debiti per il popolo", importanti e significative considerazioni relative al sistema creditizio-monetario statunitense (che, tutto sommato, non differisce molto da quello italiano). Ne riproduco qui di seguito alcune tra le più interessanti.

 

Sheldon spiega che, costituzionalmente, il "Congresso" aveva il potere di battere moneta e di regolarne poi il valore, ma che nel dicembre del 1913, quando entrò in vigore il Sistema della Riserva Federale, questa facoltà del Parlamento venne virtualmente annullata, poiché si autorizzò la creazione di una Federal Reserve Corporation, cioè di una società privata con un Consiglio di Amministrazione (Federal Reserve Board) che, in pratica, esautorò il Congresso nell’espletamento di quelle importanti funzioni. "La Federal Reserve Corporation - sostiene Sheldon Enry - è una società privata controllata da banchieri e pertanto gestita a beneficio finanziario dei medesimi, a spese del popolo, anziché per il bene comune. Da quella data ignominiosa, il gruppetto di persone privilegiate che ci concede in prestito il nostro stesso denaro [...] ha accumulato fortune immense per aver emesso la nostra moneta. Dal 1913, costoro hanno creato decine di miliardi di dollari in moneta e in credito che prestano quindi - come loro proprietà privata - al governo e al popolo ricavandone gli interessi".

 

Sheldon illustra poi cosa succede quando serve denaro: "Il Governo Federale, avendo speso più di quanto percepisce dalle imposte, ha bisogno, ad esempio, di un miliardo di dollari. Poiché non possiede questo denaro e il Congresso ha rinunciato alla prerogativa di crearlo, il Governo deve rivolgersi, per ottenere il miliardo, a coloro che hanno la facoltà di crearlo. Ma la Riserva Federale, una società privata, non concede gratuitamente il proprio denaro. I banchieri sono disposti a concedere il miliardo di dollari in contanti o credito al Governo Federale, purché questi si impegni a restituirlo, con gli interessi! Pertanto, il Congresso autorizza il Dipartimento del Tesoro a stampare un miliardo di dollari in buoni del Tesoro che vengono consegnati ai banchieri della Riserva Federale. La Riserva Federale, allora, paga i costi di stampa del miliardo di dollari, una cifra irrisoria di circa 500 dollari, e consegna le banconote in cambio dei buoni. Il governo si serve quindi del denaro per onorare i suoi debiti. Quali sono i risultati di questa mirabile transazione? Ebbene, i debiti governativi vengono cancellati, ma il governo degli Stati Uniti ha indebitato il popolo, nei confronti dei banchieri della Riserva Federale, per un miliardo di dollari, più gli interessi, sino a che tale cifra non verrà ammortizzata! Questa transazione ed altre consimili hanno avuto luogo a partire dal 1913; attualmente - quasi settant’anni più tardi - il governo si è indebitato con i banchieri per più di 920 miliardi di dollari che il popolo paga sotto forma di imposte, senza nessuna speranza di poter estinguere il debito principale, mentre entrambi - il debito principale e gli interessi - aumentano di mese in mese"(7).

 

Le rivelazioni di Sheldon su questo incredibile "determinismo politico-economico"(8) - sistema "legale" monetario-creditizio, detto "politica di deficit di bilancio" o "politica del debito" (così viene chiamata la stampa di moneta senza corrispettivo di riserva aurea) - illustrano le infinite possibilità dei banchieri di ottenere, grazie ai loro sorprendenti privilegi-guadagni astronomici, che tutto, in definitiva, sia sotto il loro controllo, e ciò al più alto livello imprenditoriale - tramite alterazioni dei tassi di interesse - "tasso di sconto" e "controllo creditizio" - a spese della totalità delle imprese e dei privati cittadini.

 

Di fronte a dichiarazioni così illuminanti, non appare eccessiva l’affermazione secondo cui Abraham Lincoln fu assassinato perché, avvalendosi con decisione del suo potere politico, fece stampare i famosi "greenbacks" (banconote nazionali) dopo essersi rifiutato di pagare un solo centesimo ai banchieri che gli offrivano dei "prestiti" ad interesse, al culmine della Guerra Civile. Né appare così strano che John Kennedy sia stato pure assassinato poco tempo dopo aver espresso l’intenzione di rivendicare per il governo degli Stati Uniti la facoltà di "emettere moneta e regolarne il valore", così come recita la Costituzione del suo Paese(9).

 

Sostituzione di "marionette"

 

Il sistema finanziario appare infatti come un organismo "transnazionale" più favorevole al rafforzamento economico del "settore pubblico", che a quello del "settore privato". In realtà il potere finanziario o sistema finanziario "transnazionale" è attualmente una struttura monopolistica assolutizzata e capace, in quanto politica, di distruggere mondialmente l’economia reale sia privata che pubblica, e che si palesa come truffa ai danni di ogni cittadino e senza alcuna dissimulazione soprattutto a partire dal 1971(10).

 

Chi aspira al "governo mondiale" è una "commissione" formata da banchieri e da titolari o dirigenti delle più grandi imprese "multinazionali" di tre aree geografiche: Stati Uniti, Europa Occidentale e Giappone (da qui la denominazione di "commissione trilaterale"). A questi principali pilastri di siffatta struttura si aggiungono poi, come "contorno" dissimulatorio, schiere di giornalisti, professori universitari, dirigenti sindacali, politici, ecc.

 

I riscontri pratici derivanti da questa struttura dimostrano che i grandi "cervelli" al suo servizio, vale a dire i massimi dirigenti finanziari e le principali imprese "multinazionali", non hanno prevenzioni politiche di alcun genere per raggiungere i loro scopi, nemmeno nei confronti dei regimi totalitari comunisti di tipo sovietico, che la storia ha dimostrato essere fallimentari. I banchieri occidentali sembrano, anzi, convinti che il sistema comunista possa essere il modo migliore di "organizzare", "socialistizzare" o "comunistizzare" tutti i popoli nei quali vengono applicate le proposizioni del monetarismo.

 

Ciò che caratterizzava il comunismo o il socialismo era infatti il "capitalismo di Stato", in cui il controllo dei mezzi di produzione e la produzione stessa, dipendevano dalle decisioni del "settore pubblico", ed il nostro attuale sistema monetario non è né "produttore", né "consumatore" ma esclusivamente controllore: controlla il "prestito" di denaro, ricava vantaggi non solo dagli altissimi tassi di interesse e dalla stretta creditizia bancaria che ne permettono l’espansione indefinita, ma anche e soprattutto dalle manovre speculative, monopolistiche, di aggiotaggio e di usura, provocate in misura progressiva dall’asfissia e dal decadimento del "settore privato" dell’economia.

 

Questo potere dell"’internazionale finanziaria" non è ovviamente in contrasto col consolidamento delle imprese "multinazionali" o "transnazionali" notoriamente collegate ed associate alle grandi banche e alla struttura finanziaria internazionale.

 

Anche se una logica elementare induce a supporre che dopo aver rafforzato il "settore pubblico" ed il capitalismo di Stato in Occidente(11), la fase ulteriore sarà di una semplicità disarmante, vale a dire una mera sostituzione di "marionette" (i controllori, cioè i grandi finanzieri di questo processo nel mondo capitalista, dovranno solo sostituire le "marionette" da loro utilizzate sino ad ora nei Paesi "democratici" e stabilire con le "élites" burocratiche dei Paesi comunisti i termini del governo "mondialista" che gli uni e gli altri in sostanza perseguono, anche se ispirati inizialmente da motivazioni diverse) tutto sembra procedere lentamente ma inesorabilmente verso una catastrofe generata da elementi comuni, quali l’assenza di pensiero concreto, il predominio dell’astratto sul concreto, il materialismo e, di riflesso, l’assenza di freni etici o morali, che facilitano la piena realizzazione dei loro disegni, anch’essi comuni. E non vi è alcun dubbio che il comunismo abbia dato prova di una efficacia sinistra e micidiale nel trasformare i popoli in armenti, ed il genere umano in quel "termitaio" che è la massima aspirazione di un nuovo tipo terrestre: l’uomo senza meraviglia.

 

La grande truffa dei mondi (pubblico e privato)

 

Di fronte al "mondo della globalizzazione" vi è il "mondo della mondializzazione". Fingendo di combattersi fra loro, i "due mondi" danno corpo in tutto il pianeta alla mega truffa dei banchieri occidentali che genera sangue, guerre e tribolazioni.

 

Si tratta in realtà di una grande lotta spirituale, lotta fra diavoli in cui il demone della "mondializzazione" e quello della "globalizzazione" combattono per il predominio.

 

I concetti di "mondializzazione" e di "globalizzazione" si fronteggiano generando miseria:

La truffa mondialista vuole in definitiva, anche attraverso l’uso della forza, rendere tutto il mondo produttore per un "popolo" consumatore.

 

La truffa "globalista", sostituendo l’uso della violenza fisica con quello della violenza burocratica, vuole rendere tutto il mondo consumatore, e le aziende, holdings, banche centrali e gruppi finanziari, tutto "globalizzato", il produttore.

 

Si tratta però della medesima truffa sostanziata in definitiva dall’equivoco fra "pubblico" e "privato".

 

Credo che in Italia tale equivoco possa essere chiarito da chi, per la sua esperienza, possa considerarsi il maggiore competente in merito a questi due concetti. Mi riferisco al nostro attuale presidente Ciampi, il quale riunisce in sé, accanto alle competenze ed ai poteri che ebbe come governatore della banca d’Italia, le attuali competenze ed i poteri di capo dello Stato italiano. Chi meglio di lui potrebbe chiarire una questione così importante? In qualità di ex governatore della banca d’Italia dovrebbe saper spiegare ai cittadini la differenza essenziale fra ente pubblico ed ente privato, e far conoscere quale, fra questi due enti, ospiti l’istituto della banca d’Italia. In qualità di presidente dovrebbe infatti essere in grado di spiegare a tutti gli italiani la struttura e le dinamiche del nostro sistema monetario.

 

Per avere fiducia nelle istituzioni, i cittadini italiani non dovrebbero forse conoscerle? La conflittualità fra "servizio" delle banche e "truffa" dell’emissione monetaria non è forse il vero conflitto di interessi da comprendere e da risolvere? Se l’istituto bancario è una S.p.A., cioè una società privata per azioni, può essere contemporaneamente anche pubblico? Ciò che è pubblico, è pubblico. Ciò che è privato è privato. Un concetto ed il suo contrario possono coesistere in un’unica idea?(12).

 

Se la risposta è sì, ciò che si crede "servizio" al cittadino è una "truffa"…

 

Decenni "spensierati" e oscurantismo del pensiero

 

Dopo il 15 agosto 1971(13), il cittadino pensante avrebbe dovuto reputare illecito e illegittimo che le banche continuassero ad affermare, attraverso il loro comportamento, di essere proprietarie della moneta emessa, ed ad emetterla, non solo priva di valore aureo, ma come prestito, ed all’infinito!

 

La domanda del cittadino pensante avrebbe dovuto essere: prestito di che cosa? del costo del lavoro tipografico e dell’inchiostro? Il cittadino avrebbe dovuto desiderare questa consapevolezza. Ma tutto venne occultato attraverso lotte fra partiti di destra e di sinistra e ancora oggi tutto procede nella direzione dell’"omertà" fra politici e banchieri. I governatori delle banche centrali sono autorizzati a concedere (o negare) in prestito, stampandolo, tutto il denaro che vogliono pur non avendolo.

 

La truffa della "sovranità monetaria" (sovranità di operatori che emettono moneta come prestito senza averla) resiste nella misura del livello di ignoranza del popolo su questo argomento. Al cittadino è dato a credere che la gestione della moneta è roba da banchieri e da economisti.

 

In verità, quando la moneta era d’oro, il portatore ne era il proprietario. Con l’avvento della moneta nominale il portatore ne è diventato il debitore.

 

La banca emette moneta o la banca presta moneta?

 

L’emissione è sinonimo di prestito? Non credo. E nemmeno credo che ebreo sia sinonimo di banchiere.

 

Tutte queste riflessioni hanno lo scopo di illustrare l’origine equivoca degli artifici finanziari di cui i banchieri - nazionali ed internazionali - si avvalgono per assicurare a se stessi un trattamento privilegiato, porgendo dall’alto i loro "tassi di interesse elevati" come se si trattasse di autentici "risparmi" che "compensino con dei rialzi" la svalutazione monetaria. Basta scrivere la parola "usura" in un qualsiasi motore di ricerca internet e ci si accorge che in Italia la truffa dei banchieri procede all’insaputa di tutti.

 

La gente si accorge solo che le riforme tardano a venire. Ma esse non possono venire dall’alto. Per fare un esempio, qualsiasi idea di decentramento dei poteri (la cosiddetta "devolution") per realizzarsi dovrebbe interessare la gente in modo attivo, cioè con reali interessi culturali e con una moneta nata come proprietà dell'individuo portatore, non come debito. Oggi invece la moneta "appartiene" all’organo di emissione, che la fa nascere come cambiale e debito. Appena nasci hai un debito di milioni di euro, e un correlativo peccato originale da scontare.

 

Ogni programma politico, pertanto, non potrà che continuare a strutturarsi (come fa attualmente) in un rapporto in cui il popolo "sovrano" è padrone di assumere solo la funzione di avere fame, ed il governo quella di mangiare in rappresentanza del popolo. Con ciò si entra nel nucleo della truffa: il signoraggio, sorta di monetaggio iniquo, in quanto truffa del fraintendimento procedente nel paradosso culturale in cui le banche centrali vengono fatte studiare nelle università come cosa pubblica mentre sono in realtà enti privati, S.p.A., con ovvio scopo di lucro.

 

Smettere di pianificare attraverso lo Stato, sburocratizzare tutto, dare massima fiducia all’individualità umana, tutto accade solo se lo Stato si ritira dall’economia e dalla cultura, e incomincia ad occuparsi (anziché "pre-occuparsi") delle sue competenze di servizio reale quali la giustizia, il diritto, il diritto alla vita del cittadino, la difesa, e di tutto ciò che rientra nella logica di servizio, fuori dalla quale si è nella logica di mercato o nella logica dell’indottrinamento o della "katechizzazione" piuttosto che in quella della libera ricerca.

 

Lo Stato che vuol "fare" cultura non è colto, e non può mai nascere dalla "cultura". È come colui che vuol fare l’artista... Potrà solo scimiottare l’artista, bleffare, "farci dentro" si dice anche, truffare e tradire se stesso e gli altri...

 

Lo Stato, come gli altri campi della vita, deve certamente nascere dalla cultura di un popolo, avendo però solo due funzioni irrinunciabili: garantire il diritto alla vita dei cittadini e amministrare giustizia.

 

Se l’analisi sin qui fatta è giusta, credo che ogni banca emittente ed ogni governatore, avendo attuato l’emissione della moneta, prestando il dovuto, e trasformato la collettività nazionale da proprietaria in debitrice (debito pubblico) del proprio denaro, debbano - per non essere giudicati responsabili dei reati di truffa, falso in bilancio, associazione a delinquere, usura, ed istigazione al suicidio da insolvenza per debiti non dovuti - stabilire almeno chi sia il creditore e chi il debitore dei valori monetari in circolazione. Esiste infatti una oramai decennale testimonianza, che col 2004 sembra inaugurare un ulteriore decennio di omertà (che io chiamo pazzia) in merito ad un "Processo di Bankitalia", certificato dal tribunale di Roma(14). Si tratta di un evento giuridico straordinario di cui però nessuno parla, segno questo che il sistema monetario italiano non è differente da quello americano denunciato da Sheldon, e che il suo occultamento conviene a tutti coloro che sanno bene come operare per confezionare al meglio la bufala del debito pubblico.

 

L’uomo senza meraviglia

 

L’uomo, senza l’attenzione di pensare fino in fondo le cose ed il valore di esse, e dunque di caratterizzare concetti sempre più esatti secondo il valore universale del pensare, è manipolato e, in nome della scienza einsteniana del relativismo logico o del cosiddetto pensiero debole, non ha futuro se non come schiavo. Einstein, attivista politico più che scienziato, fu issato ad altezze inusitate mediante l’argano della propaganda, e qui mantenuto per ragioni che di "scientifico" non hanno niente. I suoi due principi fondamentali sono infatti un’inconseguenza di pensiero, talmente gonfiata dalla propaganda bolscevica, da fare incretinire di fatto tutto il pianeta. Il modo di pensare del materialismo dialettico, che non riconosceva e non riconosce alcun concetto assoluto o incontrovertibile, approvò e lodò sempre il "qui lo dico" (principio einsteniano della RELATIVITÀ) e il "qui lo nego" (principio einsteniano della costanza della velocità della luce nel vuoto e dunque della NON RELATIVITÀ). Non è una barzelletta. Trasformismo logico e relativismo logico sono un’invenzione dei manipolatori di capitali e del panschiavismo.

 

Un contenuto di pensiero può essere giusto o sbagliato ma non relativo. L’errore di pensiero serve al futuro per correggere il pensiero non per invalidarne l’universalità. Se quando suono un brano al pianoforte non prendo coscienza di un errore non miglioro l’esecuzione. Se invece ne prendo coscienza la miglioro. Se di fronte all’errore affermo che tutto è relativo e che la mia stonatura può essere gradevole ad un altro orecchio, sono un musicista cretino…

 

Non è l’universale del pensiero l’errore. L’errore è il suo mancare di coscienza della propria fonte, cioè dell’universale. Un pensiero può essere giusto o può essere sbagliato ma non può essere relativo nel senso del soggettivismo del pensiero. Se infatti è relativo è non pensiero ma sentimento, e questa è purtroppo (purtroppo in quanto non conosciuta) la situazione attuale del pensiero terrestre. Per dire che 1 + 1 fa 2 oggi bisogna scrivere un libro. Il popolo non è solo reso "bue" paziente e bonario, ma è reso indifferente e senza meraviglia, cioè incapace di ragionare, un vero cretino. Anche se nota che la gente crepa di fame per aver prodotto troppi beni di consumo… che le banche possiedono tutto il sistema di produzione e che con il debito decidono della vita di famiglie e di stati interi, e possono rovinarli come in Argentina, non sa cogliere l’assurdità, scientificamente persuaso che essa sia "relativa", o convenientemente rassegnato che "è sempre stato così"...

 

La svolta dei tempi

 

Ciò che "è sempre stato così", ora deve cambiare. Forse non sarà proprio nel 2008, forse avverrà nel 2009 o nel 2010, o forse sta già cambiando adesso qualcosa nel cuore della gente. Esattamente come cambiò circa cinque secoli fa col copernicanesimo, cioè con l’avvento della nuova visione eliocentrica del mondo, così avverrà la nuova visione di un’economia dal volto umano. Anche allora Plutone transitava proprio in Sagittario. Basta fare un po’ di conti retrocedendo nel tempo di 248 anni in 248 anni, e ti ritrovi non solo con Copernico ma per es., nel periodo in cui, avendo i banchieri tedeschi della banca Fugger assunto nel 1513 l’incarico della vendita delle indulgenze, tale speculazione portò alla scissione fra chiesa romana e luterana.

 

Se andiamo ancora indietro nel tempo, abbiamo un Plutone in Sagittario che caratterizza un periodo che, per le sue caratteristiche rinnovatrici, espansive e portatrici di irrequietezza, potrebbe essere chiamato il "Sessantotto" del medioevo, in cui un potere clericale prepotente fino all’assurdo emise per esempio la bolla papale di condanna dell’ordine francescano per istigazione alla povertá! Anche allora venne distrutta Baghdad ad opera dei Mongoli nel 1258.

 

Altro esempio di Plutone in Sagittario lo abbiamo all’inizio del secondo millennio: inizia in Spagna la guerra civile araba, scoppia la rivolta antibizantina in Puglia, scoppia la guerra a Gerusalemme di Al Hakim contro i cristiani. E inizia a Milano nel 1010 l’ennesima campagna contro la corruzione del clero. Proprio in quel periodo a Tabriz, in Persia veniva messa in circolazione la prima banconota di carta che sostituiva la moneta di metallo, soprattutto quella in oro. Nelle intenzioni dell’erario persiano c’era però almeno quella di conservare intatte le riserve auree...

 

NOTE

(1) dal Giornale d’Italia del 21/6/82, articolo di Luigi d’Amato.

(2) Tommaso Palamidessi, "Astrologia mondiale", Ed. Archeosofica, Roma, 1985.

(3) Cfr. Fabrizio Cecchetti in "Una crisi petrolifera strisciante" ("Ricerca ’90" di Aprile 2003).

(4) G. Auriti, "L’ordinamento internazionale del sistema monetario", Solfanelli, Chieti 1981; il lavoro di Auriti sulla moneta è da me in parte condiviso. Non così invece per la sua identificazione del popolo ebraico col popolo dei banchieri, e per gli eccessi di statalismo emergenti da alcuni suoi scritti, che mi sembrano teocraticamente e mussolinianamente impostati.

(5) A. Bonatesta, "La sinarchia universale. Progetto di un nuovo ordine mondiale", Ed. Il Cinabro. Il passo del Deuteronomio citato è il capitolo 23, versetti 20 e 21; cfr. anche la mia doppia interpretazione di quel versetto biblico (http://digilander.libero.it/afimo/bibbia.htm) sia dal punto di vista nazista, che da quello cristiano.

(6) Ci sono aspetti completamente ignorati dalla stampa italiana in merito al Vaticano, come se la banca del papa, lo Ior (Istituto Opere Religiose), i banchieri di Dio, Sindona, Marcinkus, Calvi (che riciclavano soldi sporchi delle mafie colombiane, cioè traffici non solo di droga e di armi, ma di denaro proveniente da più parti e che veniva smistato su banche europee ed asiatiche), capitali off-shore, bancarottieri vari, paradisi di beni immobili e paradisi fiscali, business della divina provvidenza, nuovi mercanti del Tempio, finanziamenti segreti a Solidarnosc, industria delle anime, tutto ciò non fosse esistito nel lungo pontificato di Wojtyla, e come se attualmente non esista tra le spire della nomenklatura vaticana, l’attuale lotta di potere nella Curia, dopo il radicamento dell’Opus Dei avallato da politici di sinistra e di destra…

(7) W. Beveraggi Allende, "Teoria qualitativa della moneta", Ed. Ar, Salerno, 1993 (cfr. anche di Des Griffin, "Descent Into Slavery", South Passadena, Emissary, pagg. 291-297).

(8) Cfr. C. Noica, "Sei malattie dello spirito contemporaneo", Ed. Il Mulino, pag. 40, Bologna, 1993: l’essere umano avverte che la sua libera creatività è dominata da leggi, proprio scoprendo nella storia di esse "le leggi statistiche o il determinismo politico-economico".

(9) "Descent Into Slavery", op. cit., p. 314.

(10) Per concretezza logica, dal 15 agosto 1971, con la fine degli accordi di Bretton Woods, decisa da Nixon, le banche centrali non potrebbero più, e dunque non dovrebbero più, affermare di essere proprietarie della moneta che emettono. Eppure continuano a emetterla prestandola (e prestare è prerogativa del proprietario!). Esse potevano ancora fare ciò quando la moneta era concepita come titolo di credito, rappresentativo della riserva aurea. Infatti, fino a tale data avrebbe potuto avere ancora senso perfino la scritta "Pagabile a vista al portatore" stampata sulle nostre vecchie banconote. Come proprietarie delle loro riserve auree, le banche erano infatti disposte a convertire, a richiesta del portatore, le banconote in oro. Abolita con corso forzoso la convertibilità, esse non possono dunque più fare ciò che fanno, cioè emettere il denaro sotto forma di prestito, perché in tal modo trasformano illecitamente i proprietari in debitori del loro stesso denaro. Infatti chi crea il valore monetario è il cittadino, cioè la comunità, attraverso il sudore della fronte e accettando la convenzione di tale moneta, che non ha altro riscontro se non la sua accettazione.

(11) In un articolo del 19/12/81 ("El Alcàzar" di Madrid, p. 23) intitolato "Crescente socialistizzazione dell’attività economica", Higinio Paris Eguilaz descriveva il processo monetaristico spagnolo di quel periodo, processo identico a quello che si svolse in Argentina generando la crisi economica di questi anni, e che si sta svolgendo nei principali Paesi del mondo occidentale nella misura in cui, malauguratamente, raggiunge uno stadio avanzato.

(12) Eppure oggi i truffatori legali, nel legiferare, non badano più neanche al principio di non contraddizione del pensiero: la Legge Amato del 30/07/1990, n. 218, ha definitivamente "regolato", per es., le modalità per la trasformazione degli enti creditizi pubblici in società per azioni private. Da questa "nuova" concezione delle banche si è poi sviluppata di fatto - prima nel decreto legislativo del 14/12/1992, n. 481, di attuazione della Direttiva CEE 89/646, e poi nel Testo Unico del 1994 - perfino la "regola" di una "necessaria" innovazione lessicale: si è sostituito il termine "banca" con quello di "ente creditizio […] ‘che poteva richiamare la ormai superata [da chi?] concezione dell’attività bancaria collegata all’ente e non all’‘impresa’, in quanto il termine ‘ente’ poteva richiamare una funzione di pubblica utilità e non finalizzata esclusivamente al profitto" (cfr. Giuseppe Santoro, "Banchieri e camerieri. Sovranità monetaria e sovranità politica", Ed. SEB, Milano 1999). Roba da matti!

(13) Vedi nota 6.

(14) Ulteriori informazioni: "La recente polemica sull'euro, innescata dalla raffica di fallimenti ed indagini sui bond "allegri" (Argentina, Cirio, Parmalat, etc.), è scatenata anche dal fatto che la spesa per le famiglie sta raddoppiando. Cosa che lascia il lettore confuso e brancolante nel buio monetario dell'attuale sistema bancario in perenne bancarotta fraudolenta...".

 

Nereo Villa, Castell'Arquato, 18 maggio 2003